Lei non era uscita nemmeno con le sue migliori amiche per lui, ed era stata costretta a passare l'intera serata a vedere un documentario in tv sull'accoppiamento degli animali. Una cosa che non avrebbe dimenticato tanto presto.

"Scendi! Devo parlarti è urgente!!" La scritta sul suo cellulare sembrava tuonare come se lui le stesse accanto, in quel momento, a pronunciare quelle parole a voce, piuttosto che a scriverle. Era davvero insistente, ma d'altronde lui era uno popolare, ed era abituato a trattare tutti in maniera imperativa. E all'inizio questa cosa piaceva anche a lei. Ma adesso cominciava a stancarsi. Era legata a lui da qualcosa che non riusciva a descrivere. Lo odiava quando non lo vedeva, quando si dimenticava di lei, quando la nascondeva davanti ai sui compagni di classe, come se se ne vergognasse, ma tutto spariva appena quegli occhi blu lucenti iniziavano a fissarla intensamente, a entrarle dentro come uno tsunami di emozioni. Lo amava quando la stringeva forte al suo petto, e sentiva tutti i muscoli del suo corpo adattarsi a riceverla. Lo amava ogni volta che le loro labbra si avvicinavano, sentiva i brividi dalla testa ai piedi, mentre le si stringeva addosso, e le stampava con passione dei baci che le facevano dimenticare tutto, persino di chiamarsi Sofia e di vivere sul pianeta Terra.

"Non può continuare così. Sono passati mesi Andrea. Devi scegliere: o mi vuoi o non mi vuoi. Io non sopporto più di viverti nell'ombra. Pensaci."

Non aspettò una sua risposta. Spense il cellulare, lo ripose sul comodino, e cercò di prendere sonno.