Sofia e Andrea (parte 1/5)
Erano le due di notte quando vibrò il cellulare di Sofia. Lei prese il telefono in mano e lesse il nome che continuava a lampeggiare sullo schermo: "Andrea". Bloccò la chiamata e subito gli inviò come risposta un : "Sei pazzo? Potevi svegliare tutti a casa!!" Le faceva sempre uno strano effetto leggere quel nome sul suo cellulare. Aveva sempre provato un forte senso di attrazione verso quel ragazzo dai capelli scuri, un po' lunghetti sulla fronte, che gli ricadevano davanti gli occhi in una maniera così casual ma tanto sexy. Ecco, stava di nuovo fantasticando su di lui, e non poteva. Non doveva permettergli di nuovo di insinuarsi nella sua vita. Lui aveva la capacità di farla sentire la ragazza più importante sulla faccia della terra e subito dopo riusciva anche a farle vivere uno stralcio di inferno. Non capiva che il suo comportamento altalenante la destabilizzava al punto da farle pensare di far finire tutto ciò che di bello c'era tra di loro.
Il bip del cellulare la fece ritornare con i piedi per terra per un momento: " Sono sotto casa tua. Scendi!"
"Ma come diavolo ti permetti di ordinarmi cosa fare? Ti rendi conto dell'orario? Pensi che io sia come tutti gli altri, che cada ai tuoi piedi e faccia esattamente tutto ciò che mi ordini?"
Sofia era infuriata. Aveva aspettato tutta la sera la sua chiamata. Glielo aveva promesso. Le aveva chiaramente detto quella mattina a scuola che voleva vederla, e mentalmente ripassò l'intera conversazione che aveva avuto con lui nell'angolo dietro la palestra, lontano da occhi indiscreti, come sempre.
Lui, con quegli occhi azzurri mozzafiato, la stava fissando intensamente, soffermandosi sulle fossette che spuntavano sul suo viso ogni volta che la faceva ridere. Andavano lì ogni giorno durante la ricreazione, per ritagliarsi un po' di tempo per loro. Non frequentavano la stessa classe, lui era all'ultimo anno di liceo, lei solo al quarto, e quindi era raro che avessero gli stessi momenti liberi. Si incontravano durante quei 15 minuti di pausa tra una lezione e l'altra, e ogni tanto la sera, quando lui riusciva a liberarsi e lei non era a studiare. Mentre lui le parlava, lei non capiva più nulla: pensava solo a quanto fosse fortunata ad averlo incontrato. "Passo a prenderti alle 10, fatti trovare pronta. E' una sorpresa" Le stava dicendo, mentre con una mano le accarezzava dolcemente il braccio e con l'altra le aggiustava una ciocca ribelle di capelli biondi che era riuscita a sfuggire all'elastico con cui aveva legato i capelli in fretta quella mattina prima di uscire. "Ma come faccio a vestirmi adeguatamente se non mi dici dove andiamo?" Ogni volta con lui era una sorpresa, quindi finiva sempre che sceglieva il vestito sbagliato, e questa volta voleva essere perfetta per lui. Era passato esattamente un anno da quando si erano conosciuti, ed era certa che volesse vederla per festeggiare, o qualcosa di simile almeno. Sapeva che lui non era un tipo che si appuntava le date sul calendario per ricordarle, ma riusciva comunque a farla sentire importante con molti altri piccoli gesti, che gli altri ragazzi che aveva frequentato non immaginavano neppure potessero piacere ad una ragazza. "Anche un jeans e una maglietta vanno bene Sofy, tu sei bella sempre, non importa cosa indossi!" le disse mentre le stampava un dolce bacio sulle labbra.
Invece la serata aveva preso tutt'altra piega.
SiSi lo so che vi aspettavate tutt'altra storia, ma le altre due ancora non mi convincevano molto. Sono abbastanza perfezionista, quindi ho deciso di pubblicare questa. Sofia e Andrea, due liceali, che chissà se riusciranno a capire cosa vogliono i loro cuori.
A presto ragazzi, baci baci dal Burundi :*
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