7 giugno 1992

Questa è la storia di due amanti. Due amanti che non sapevano di essere amanti. Due amanti che si osservavano da lontano, aspettando il momento giusto di farsi avanti. E io li vedevo e li osservavo, sperando in quel momento che si incontrassero.
Erano perfetti: lei una brunetta un po' bassina e minuta, sempre gentile e sincera con tutti, non rispondeva mai in modo sgarbato, rispettava lo spazio degli altri e ascoltava sempre i problemi dei suoi compagni, e, se poteva, li aiutava persino a trovare una soluzione; lui, la classica anima della festa, mostrava agli altri la sua esuberanza più totale e la sua scioltezza nel parlare.
Lui era il capitano della squadra di matematica del liceo, e questo non lo aveva penalizzato, anzi lo aveva esaltato a genio in terra, un ragazzo non comune e quindi da conquistare. Non aveva l'aria del solito secchione di matematica: alto, slanciato con i capelli ricciolini e neri e occhi verdi e profondi come il mare, ti conquistava con il suo sorriso e poi ti ammazzava con il suo intelletto.
Marco e Lara, questi i loro nomi, erano perfetti per stare insieme: lui aveva quella dose di arroganza e sicurezza di sé che serve per farsi degli amici in questo mondo, e lei quella dolcezza e quella capacità di passare inosservata che serve a non farsi dei nemici.
Nonostante non potessero essere più diversi, erano gli unici ad essere completamente sinceri con gli altri in quella gabbia di matti, che era il nostro liceo.
Lì infatti, tutti si mostravano sempre per quello che non erano: il bullo lo faceva per avere più potere, la bella per avere tutti intorno e il classico racconta balle ogni volta si inventava una nuova conquista o una nuova scoperta, per avere amici e non restare solo.
Ma queste sono altre storie, le storie del liceo Piani.
Io oggi voglio raccontare solo la storia di Marco e Lara, che si sono amati in silenzio per anni, nella maniera più pura che io conosca.

Che mi dite di Lara e Marco? Riusciranno a dichiararsi il loro amore? E chi è che scrive? A presto...