Capitolo 7.

"Va meglio?" mi chiede Jace, non so se voglio parlarne.. "Sai.. se vuoi parlarne ci.." inizia ma lo interrompo. Penso sia meglio sfogarmi, sennò finisce come sempre, mi logoro dentro.
"La storia con Ryan è iniziata l'anno scorso. Diciamo che non è mai andata bene. Ci siamo frequentati per un lungo tempo, nonostante tutti i miei amici mi abbiano sempre detto di non farlo, 'non è il ragazzo giusto per te' mi ripetevano in continuazione. Ma io ero sicura di me, di quello che volevo, quindi perché starli ad ascoltare? Ero sicura che Ryan avesse potuto darmi quello che ho sempre cercato in un ragazzo, avevo forse sperato che potesse darmi quell'amore pazzo e folle, come si vede nei film. In effetti all'inizio un po' lo era. Un amore pazzo e folle intendo. Era la storia di due ragazzi considerati forse 'strani', dell'angolino, ragazzi che non sono notati al primo impatto. Per questo era bello, lui era proprio come me, o almeno credevo.. La storia è iniziata così, credevo che noi due contro tutti avremmo superato qualsiasi ostacolo, ma purtroppo, o forse con il senno di poi, per fortuna, è andata tutto al contrario. Ero convinta di quello che provavo per lui, ma forse più che convinta ero ossessionata dal sentimento forte nei suoi confronti. Lui però non faceva nulla per distrarmi dalle mie paranoie, che poi tanto strane non erano. Avevo paura, paura di perderlo. Per me era impossibile che un ragazzo così bello potesse avermi notata. Così la mia paura si era trasformata in terrore. Per me lui era tutto, mi ero allontanata da tutti per lui e avevo fatto davvero di tutto per mantenere salda la nostra storia. Poi ho capito che per lui non era la stessa cosa, lui non si curava di me, per lui non esistevo come lui esisteva per me, era come se non ci fossi. Così tutte le mie paure diventarono realtà. Tutte le paranoie che mi ero fatta, i film mentali che avevo girato, era tutto vero. Ho sempre avuto ragione io. L'ho trovato a letto con una di cui mi disse 'non preoccuparti, per me esisti solo tu'. Quel letto su cui trascorrevamo i nostri giorni, su cui abbiamo fatto l'amore. Per lui non contava nulla, solo i suoi sporchi bisogni. Da quel momento non ho fatto altro che allontanarmi ancora di più dagli altri e a continuare a chiudermi in me stessa. Fin quando non ho capito che non potevo permettere ad uno così di rovinarmi gli anni più belli della mia vita. Ho ripreso in mano la situazione, ho cominciato ad uscire.. a vivere. Ma devo ammettere che vederlo così riaffiora ricordi in me che ancora non sono riuscita a cancellare.. mi fa male vederlo così, mi fa male sapere che prima era con me, e ora è con tutte. Mi fa male perché non è la persona che credevo. Mi ha distrutta".

Ho le guance rigate di lacrime, e non oso immaginare la mia situazione attuale. Ma non mi importa, mi sento meglio adesso.
Guardo Jace, che mi ha ascoltata per tutto il tempo senza dire una parola.
"Scusa, ho esagerato davvero" mi scuso con lui, non volevo sembrare pesante.
"Vieni qui.." dice mettendomi un braccio sulle spalle e asciugandomi le lacrime con il pollice, che diventa nero per via del mascara sciolto. Ciò provoca in entrambi una lieve risata, che è stoppata dall'arrivo della voce di Zack alle mie spalle.
"Ah ragazzi, siete qui.. finalmente! Vi stavamo cercando. Andiamo?" chiede e Jace toglie il braccio dalle mie spalle.
Zack arriva davanti a me.
"Che cazzo è successo?!" sbotta. "Che le hai fatto?" dice poi guardando Jace.
"Non è come sembra" dico con un filo di voce.
"Mi spiegate che succede?" pare si sia calmato un po'.
"Un coglione.. Ryan credo" risponde Jace.
"Che altro ha fatto?! Giuro che lo amm.." inizia ma Jace lo interrompe.
"L'ho sentito dire cose poco carine nei suoi confronti e sono intervenuto" risponde tranquillamente.
Zack mi chiama in disparte e mi chiede se è tutto ok, lo abbraccio e gli rispondo di sì, anche se un'altra lacrima scorre sulla mia guancia.
Torniamo dagli altri, che ormai sono tutti fuori ad aspettarci.
"Scusa amico" dice Zack rivolgendosi a Jace, che gli sorride.

Mi riaccompagnano a casa e vado dritta in camera mia.
Tolgo le scarpe, mi spoglio e filo in bagno.
Mi appoggio al lavandino e mi guardo allo specchio. Il mio riflesso è tremendo: ho gli occhi rossi e gonfi, il trucco sciolto e i capelli arruffati. Ho davvero permesso a Ryan a ridurmi così. Questa non sono io, mi ha resa peggiore di ciò che penso di essere.
Entro nella doccia e lascio l'acqua scorrere sulla mia pelle, come se potesse portare via con se la tristezza che mi travolge.
Passa un tempo che mi sembra infinito, ma
poi mi costringo ad uscire e inizio ad asciugarmi. Asciugo i capelli lentamente facendo in modo che il rumore dell'asciugacapelli sovrasti quello dei miei pensieri, ma ottengo solo scarsi risultati.
Odio vedermi così e odio ancora di più sapere che sono io che mi cerco queste situazioni.
Da oggi in poi sento che qualcosa cambierà, sento che sono abbastanza forte da rialzarmi da sola, a testa alta. Voglio dimostrare a lui, ma soprattutto a me stessa, che posso farcela. Supererò anche questa, come ho sempre fatto con tutto il resto.
Finisco di asciugare i capelli e mi stendo sul letto, ripensando a tutto quello che è successo stasera. Non so cosa mi è preso, ho agito d'istinto, coinvolgendo anche persone che non avevano nulla a che fare né con me né con tutto questo.
Mi sento in colpa per averli travolti con la mia tristezza, soprattutto Zack, lui è sempre pronto ad aiutarmi e io non faccio altro che farlo entrare nei miei problemi più di quanto credo.
Poi penso e ripenso a Jace, è stato subito lì, pronto a prendersi cura di me quando non era tenuto a farlo. Al pensiero sorrido, è stato davvero gentile.. Sento gli occhi diventare sempre più pesanti, finché non si chiudono definitivamente quando cado in un sonno profondo.

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