(Δ)0."I'm not an Hero... Never was, never will be..." (*)

Prologo - Revisionato

La notte è buia: la luna mostra il suo lato buio – quindi invisibile agli occhi umani – e si possono contare sulle dita di una mano i lampioni ancora funzionanti. Ad aumentare l'atmosfera lugubre, ci sono le campane che rintoccano lente la mezzanotte, in completo contrasto con il passo rapido e goffo dell'uomo che ricerca con urgenza l'abitazione dal numero civico 13.
E, per dare adito ai più superstiziosi, è anche l'inizio del venerdì: un venerdì molto speciale, il numero tredici del mese.
Ai lati della strada, per rendere le cose meno piacevoli di quanto possano già apparire, sacchetti della spazzatura - chiusi male, del tutto aperti o rotti da animali randagi in cerca di cibo – rilasciano un olezzo nauseabondo, che convince l'uomo ad affrettare ancora di più il passo. E così, imciampa in un tombino poco lontano e la valigetta, che credeva di tener abbastanza stretta nella mano destra, cade, strisciando sull'asfalto e rovinando una parte della bella finta pelle nera.
"Maledizione! Questa non ci voleva proprio!"
Gli costa molto pronunciare quelle parole ad alta voce, visto che stava cercando di respirare il più possibile con la bocca per evitare di annusare a lungo quella puzza, ma non per questo perde tempo a pulirsi i vestiti. Si alza, per poi abbassarsi nuovamente a raccogliere quella preziosa valigetta; il suo unico contributo nei piani del suo... amico – o, meglio, crede di poterlo definire così nella sua testa – e se la stringe al petto con entrambe le mani.
Dopo ricerche fin troppo lunghe, riesce a salire i pochi e malmessi gradini di cemento bianco, per poter, finalmente, bussare alla porta.

Non serve chiedere chi fosse, né guardare dallo spioncino. Anzi, se avesse voluto, Domenico avrebbe potuto aprire la porta non appena Natale – l'uomo che si è recato da lui e che ora si chiude la porta alle spalle mentre cerca di incanalare quanta più aria pulita possibile – ha messo piede in città, ma ha preferito non rischiare che altri vedessero le sue macchinazioni e lo disturbassero.
In più, gli è sempre piaciuto vedere l'uomo soffrire.
"Vieni, non abbiamo tempo da perdere."
Domenico lo accoglie così, raggiungendo il suo posto sul divano – lo stesso su cui era seduto fino a pochi attimi prima – per poi ricominciare a muovere le dita sulla tastiera del portatile nero con una velocità sovraumana, poi, quando anche l'altro si siede al suo fianco, si volta nella sua direzione, regalandogli un sorriso. Il tutto senza mai smettere di digitare freneticamente.

"Vorrei passare alla seconda parte del piano questa sera stessa."
Natale arrossisce, consapevole che la riuscita o meno di ciò che Domenico ha in mente, inizia a cadere tutta nelle sue mani: sarà lui che dovrà distribuire quel loro prodotto magico a più persone possibili per far sì che l'ultima parte funzioni alla perfezione. Gli sembra ieri quando gli è stato chiesto di partecipare e di poter contribuire alla prima parte solo con un piccolo disegno, ma solo ora comprende che è stato fatto perché avrebbe avuto molto da fare nelle successive fasi.

L'uomo si ferma a osservare l'amico, fingendo di interessarsi al suo lavoro al computer, e ne ammira quei tratti che lo hanno affascinato fin dalla prima volta che si sono incontrati.
Ormai più di trent'anni fa.
I capelli sono brizzolati, ma conservano ancora molto del loro nero naturale. La mascella è volitiva, la barba corta e incornicia labbra secche e martoriate dai continui morsi. La cosa che ha sempre colpito maggiormente Natale, però, sono quei pozzi scuri come la pece che Domenico aveva per occhi: profondi come un pozzo senza fine, ma capaci di mostrare ogni emozione esistente al mondo.
Non che Domenico dimostri tanto spesso quel che prova.
Si erano conosciuti già sposati, entrambi, ma Natale aveva sempre pensato di tradire la moglie per lui. Alla fine, però, non ce n'era mai stato bisogno: le loro consorti erano morte a poca distanza l'una dall'altra e non molti anni dopo che i due si erano conosciuti.

Domenico dimostra di essersi accorto dell'accurato studio dell'amico e, per interrompere tutto quanto, gli chiede di mostrargli i disegni. Tra le decine e decine che gli vengono illustrati, ne sceglie uno molto semplice: due occhi eleganti, probabilmente ispirati a una donna, dai colori eterocromi, uno con la pupilla più azzurra del cielo e fredda come il ghiaccio, l'altra colma del mondo intero e scura come quelle dell'uomo che l'ha ispirato, sovrastano una bocca rossa come il sangue – del resto ne è sporca. Un po' cola anche dal labbro inferiore. Il tutto, è reso uniforme e armonioso dal fumo, di un colore misto tra grigio, bianco e nero, che riempie i vuoti e dalla scritta sanguinolenta, proprio come se fosse formata da macchie di sangue, che recita "Steal your life".
"È perfetto." Mormora l'uomo, mentre il disegno viene inserito dentro una custodia di plastica come copertina.
Natale sorride, contento di aver svolto al meglio il lavoro che gli è stato chiesto e, avvicinandosi a Domenico, gli poggia una mano sulla spalla, mentre gli comunica di aver trovato la cavia perfetta. In cambio, riceve un sorriso malizioso che pare voler mangiare ogni centimetro del suo corpo, cosa che lo fa deglutire sonoramente, ma non si tira indietro.
Anche se il suo essere trema per gli istinti che non riesce a trattenere.
Domenico clicca un'ultima serie di tasti, prima di far fuoriuscire un CD dal suo portatile e inserirlo nell'apposita custodia, la stessa che è appena stata impreziosita dal disegno, e poi poggiata con cura nella valigetta rovinata che Natale si era portato dietro.
"Visto che la prima parte del piano è andata alla grande, potremmo festeggiare come si deve, non credi?"
Natale non se lo fa ripetere due volte e, ululando alla luna, si avventa su quelle labbra che ha adocchiato appena superata la soglia di quella casa fatiscente e malmessa, mentre una signora anziana giace dissanguata dentro la vasca da bagno, tenendo la mano al marito – morto anch'egli.

*La frase è pronunciata da Solid Snake in Metal Gear 4 (Spero di non aver sbagliato, ma internet mi ha segnalato così)

PRIMA DI TUTTO, VORREI RINGRAZIARE INFINITAMENTE Sheilaroug17 PER I BELLISSIMI BANNER CHE HA CREATO PER ME.
Nonostante la mia richiesta un po' scritta male e confusionaria, è riuscita a capire esattamente quel che mi passava per la testa e ha creato dei capolavori.

Passate dal suo servizio di grafica "Mythical Graphics", vedrete che non ne rimarrete per niente delusi. In più, potrete rifarvi gli occhi coi suoi lavori 😍

GRAZIE INFINITE!

P.s. Grazie francylive99 per la gif-firma che mi hai creato e che inserirò alla fine dei capitoli!
Grazie ancora!
Correte a visionare il suo servizio di grafica perché è davvero brava!

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