27."Se ami qualcuno devi essere in grado di difenderlo" (*)


L'esercito che Alberto e suo fratello sono riusciti a reclutare è pronto a difendere il genere umano e a combattere in un fronte unito; questo è quello che i fratelli hanno detto a Sandra la notte prima.
Ormai ci siamo: il tempo delle scelte è giunto.
Eppure, per la ragazza, è come se la settimana non fosse trascorsa: si sente ancora come se si trovasse ancora in quel mondo estraneo dove le viene spiegato il piano di coloro che l'hanno resa quella che è.
L'indecisione continua a tormentarle il cuore fermo e immobile al centro del suo petto, anche per colpa delle troppe uccisioni che ha commesso.
L'oscurità non è solo quella cosa nella quale dovrebbe vivere, visto il suo status di vampiro, ma è anche ciò che le sta rendendo sempre più difficile vivere assieme ai suoi genitori umani senza avere l'impulso di saltare loro alla gola.
Infatti, ormai, cerca sempre di stare il più lontana possibile a casa; anche se ciò la porta a cacciare.
E più caccia, più diventa dipendente dal sangue.
Alla fine riesce solo a chiudersi nello stesso circolo vizioso di un cane che cerca di mordersi la coda.

Ed è proprio ciò che ha concluso di fare in questo preciso momento: una donna giace morta ai suoi piedi, il colorito pallido del corpo dimostra l'assenza di sangue nelle vene, il quale sporca ancora il viso della ragazza.
Sandra si porta il pugno alla faccia, usandolo per pulirsi i residui agli angoli della bocca e, nel mentre, si guarda intorno per assicurarsi di non essere stata vista da nessuno: anche se nel suo cuore avverte una piccola speranza del contrario per poter uccidere di nuovo.
Scuote la testa, lucida nonostante l'uccisione di poco prima e si allontana disgustata, più da sè stessa che dalla scena che le si presenta davanti, camminando all'indietro.
Non riesce a smettere di tenere gli occhi puntati sulla donna riversa a terra in una posizione innaturale: i morsi sono visibili in tutto il corpo; mentre i vestiti le sono stati strappati in più parti per poter averne di più; il viso contratto in una smorfia di dolore e terrore, invece, è quel che Sandra crede che vedrà nei suoi peggiori incubi.

Il vampiro si volta, cominciando a camminare con più velocità, anche se sembra che il volto della donna continui a seguirla anche negli angoli più bui della città di Mori, così la ragazza comincia a correre, diventando sempre più veloce a ogni incrocio che passa.
Corre così veloce che non si rende conto di essere tornata nella sua città natale e di correre per le strade che l'hanno vista crescere, il fantasma della donna che ha ucciso, però, non smette di perseguitarla.
Per un momento, Sandra si chiede se non sarebbe meglio cedere all'oscurità che cerca di annebbiarle la mente per non dover più scappare, ma è solo un istante; un battito di ciglia, perché il secondo dopo il pensiero e il volto della donna sono spariti.
Spariti, ma sostituiti da qualche altra cosa: un profumo che attrae la ragazza e che spegne tutto il resto.
Lo segue, ignorando tutto ciò che la circonda, fin quando il buio e quell'odore a lei familiare, ma a cui non riesce ad associare un nome, non sono l'unica cosa intorno a lei.
Si accorge di essere in un monolocale: arredamento minimo e indispensabile, vuoto e privo di un ospite al momento e, per questo motivo, la ragazza si avvicina al letto e ci si sdraia sopra.
Non sa per quale motivo, ma il mix di emozioni che l'hanno portata proprio lì e quel profumo che impregna l'aria e le riempie i polmoni ogni qualvolta che respira le fanno chiudere le palpebre e inspirare una grossa boccata d'aria.

Subito si ritrova protagonista di uno dei suoi principali incubi - notturni e non solo - senza che possa opporsi o cercare di scappare.
E questa è una delle cose che l'hanno portata a isolarsi nel mondo dei videogiochi sopratutto durante la notte: non pensare, non rivivere più quel momento le era sembrata una manna dal cielo; sopratutto quando doveva vivere con i responsabili ogni giorno.

I suoi genitori stavano litigando per l'ennesima volta.
La piccola Sandra lo capì nel momento esatto in cui Alberto e Alessio entrarono nella sua stanza dicendole di voler ballare con lei: era un'idea del più grande dei tre, per impedire ai più piccoli di sentire le urla di Alma e Angelo, anche se non ci riusciva sempre.
Misero la musica a tutto volume, per sovrastare le parole tremende che volavano tra i due coniugi e, prendendosi tutti e tre per mano, iniziavano a saltare e girare - anche se erano del tutto scoordinati.
Ridevano, anche se tutti e tre sapevano che non c'era niente da ridere e smisero solo quando la madre entrò nella camera con le lacrime agli occhi e un mezzo sorriso sul volto.
«Bambini, andiamo a fare la merenda?»
I tre annuirono e si avvicinarono ad Alma, prendendole le mani e simulando un abbraccio di gruppo al quale la madre rispose con un singhiozzo e un incrocio tra una risata e un pianto strozzato. Giunsero tutti e quattro in cucina e i bambini si sedettero al tavolo.
Sandra aveva solo dieci anni, era ancora innocente e piena di gioia di vivere; Alessio ne aveva tre in più e Alberto ne vantava quindici.
«Ale, dopo ti va di andare in cortile a giocare a nascondino?»
Sandra sorrise al fratello di mezzo, colui con il quale giocava di più e che sembrava apprezzare di più la sua compagnia, ma dopo aver visto come il fratello maggiore si sentisse messo da parte e gli occhi ancora tristi della madre, ritrattò dicendo che lo avrebbe fatto solo se avessero giocato tutti - padre compreso.
A quelle parole, la madre sobbalzò, consapevole che il padre difficilmente sarebbe tornato a casa visto che lo aveva cacciato dopo che egli ammise di averla tradita - più e più volte e con donne differenti. In un momento di assenza di lucidità, la donna si allontanò dai figli, recuperando la candeggina che aveva lasciato accanto al frigo e un succo di frutta alla pesca; riempì quattro bicchieri e li distribuì ai figli; uno lo tenne per sé stessa.
«Beviamo e poi giocheremo tutti a nascondino; per sempre.»
Alessio bevve un piccolo sorso, prima di sputare tutto fuori a causa del cattivo sapore, ma la piccola Sandra non fece altrettanto: bevve gran parte del liquido, iniziando a tossire poco dopo.
Iniziò a sentirsi male senza spiegazione e per lei iniziò a diventare tutto buio: un buio che ha continuato a perseguitarla nel cuore, facendosi sentire quando lei non era l'unica a custodire quel nero e la notte era la sua unica compagnia.
Un buio che continuò a crescere anche dopo essersi risvegliata, a causa del dottore che quel giorno stesso prese a violentare la bambina.

La porta del monolocale si apre, rivelando Giacomo, appena tornato da lavoro; poggia le chiavi sul tavolo della cucina e, senza neanche pensare di prepararsi da mangiare, raggiunge la camera da letto, stupendosi di trovare Sandra addormentata.
Si avvicina, silenzioso come una creatura della notte - la stessa che, nel frattempo, ha raggiunto Rovereto - e osserva la ragazza come se fosse l'opera d'arte più bella del mondo. La guarda e si lecca le labbra, come se potesse ancora avvertire il sapore di quelle rosa e schiuse della vampira.
Avido, il ragazzo decide di approfittarne: un innocuo bacio non ha mai fatto del male a nessuno, si dice e, così, giunto a pochi millimetri dal suo desiderio, non si ferma, avvicinandosi ancora.
Il respiro di lei si infrange su di lui, che ha smesso di respirare per paura di svegliarla, ma quando la freddezza delle labbra di lei inizia a essere percepita da lui, Sandra apre gli occhi.

Il respiro è concitato, come se avesse corso una maratona; gli occhi sbarrati; la sclera dello stesso colore del sangue e le iridi tanto scure da essere nere come il buio che li circonda.
Il caldo viola che la ragazza mostrava solo a lui, che pareva avere solo per lui, compare e scompare in un luccichio quando ella si rende conto di chi si trova davanti.
Non è in pericolo.
Nonostante questo, però, quando il ragazzo chiude le palpebre per la sorpresa, lei scappa alla velocità della luce e, l'attimo dopo, Giacomo si ritrova da solo; con un pugno di mosche in mano e con il fiato corto.

*Frase tratta dal videogioco Metal Gear Solid

Buongiorno demoniett*!

Buongiorno a tutti, anche se sarebbe meglio dire buonasera o buonanotte.
Chiedo scusa a tutti per il ritardo nella pubblicazione questa settimana (visto che, ormai, è quasi sabato e praticamente potrebbe sembrare la pubblicazione di domani), ma ho avuto qualche problema di blocco dello scrittore, nonostante sapessi già cosa sarebbe successo in questo capitolo.
Non riuscivo a trovare l'ispirazione per scrivere, scusate ancora.

Per farmi perdonare, però, ho preparato per voi il test della personalità per scoprire a quale personaggio di questa storia assomigliate di più, sperando che sia una cosa carina e che vi possa far piacere.
Non so se il test è completo o se lo aggiornerò tra un po' di tempo, ma io vi metto comunque qui il link (e se vi viene difficile da cliccare o copiare, ve lo metto anche nei commenti qui in riga): se volete farlo e se volete farmi sapere il risultato, sapete che sono sempre disponibile a rispondere ai vostri commenti.
Mi fa sempre piacere ❤

https://www.quotev.com/quiz/13579993/Quale-personaggio-di-Steal-your-life-sei

Come state?
Sconvolti dal capitolo appena letto, vero?
Bè, posso solo immaginare, soprattutto perché è stato uno shock in primis per me ed è stato molto difficile scrivere un capitolo simile.
Ora avete finalmente capito tutto quel che riguarda il passato di Sandra, il motivo per cui ha deciso di prendere le distanze dalla sua famiglia facendosi chiamare Sandra e non Alessandra (anche se questo poteva non essere ben chiaro), quello per cui si è sempre rifugiata nei videogiochi, bé, insomma, avete capito.
So che soprattutto nei primi capitoli potrebbe non sembrare che una ragazza come lei possa nascondere questo, anche perché i genitori sembrano uniti e lei sembra felice con loro: lei li ha perdonati, anche se ha impiegato molto tempo - sono passati più di tredici anni da quel momento - e loro cercano di sembrare una coppia ancora unita e innamorata, anche se - come avrete letto in qualche capitolo fa (non ricordo con precisione quale fosse) - non sempre riescono e ormai per tutti loro quella è normalità.

Ora capisco perché nell'intervista di lisasaporito96 Sandra ha detto di volermi squartare e dissanguare, oltre a capire il motivo del suo odio 😅
Ps. Ne approfitto per ricordarvi di tutte le interviste fatte da Lisa ai miei personaggi - Sandra, Alessio, Alberto e sì, anche Hayden e Olive - nel suo servizio di interviste. Passate a dare un'occhiata e - se anche voi siete degli scrittori - fate un bel pensierino all'intervista: è molto divertente lavorare con Lisa, è molto gentile e si può scoprire molto grazie a lei del proprio personaggio!

Questo è un capitolo bello tosto, carico di informazioni e di emozioni, ma anche il prossimo non sarà da meno; anzi, il prossimo capitolo è uno dei più importanti di tutta la storia!
Quindi, preparatevi, perché potrebbero esserci delle risposte alle vostre domande, delle rivelazioni, sorprese e molto altro.

LA GUERRA SI AVVICINA!

Al prossimo capitolo!

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