15."Bisogna saper aspettare per ottenere le cose migliori" (*)


Sandra raggiunge suo fratello, il quale le indica subito di pulirsi il viso dal sangue di quell'uomo, il cui corpo giace ancora quasi alla fine del vicolo, dove la vampira ha saziato ogni suo appetito.
Si sorridono, lei in maniera serena, come essersi tolta un peso dallo stomaco, mentre lui è più imbarazzato e non sa come togliersi da quella situazione. A salvare Alessio è il grido di una donna appena entrata nel vicolo: a un cenno della sorella, si trasforma in lupo e scappa per le vie più buie della città - nonostante sia solo metà pomeriggio.
Sandra, invece, rimane lì a osservare come una calca di umani si avvicina a quella donna in lacrime, cercando di capire perché abbia gridato.
Per una volta, il gioco ha fatto una cosa buona.
E, come se lo avesse chiamato, la solita voce tombale entra lenta e inesorabile alle orecchie della ragazza.
«La tua ricompensa ti aspetta.»
Il solito percorso luminoso si staglia sotto i piedi della vampira, la quale non ci pensa due volte prima di seguirlo e giungere alla casetta delle ricompense.
La stessa casa che Alessio ha cercato più volte per avere più bonus, ma senza successo.

Una volta di fronte al tavolo destinato alla sua specie, segue un impulso che non riesce a contrastare e si toglie i suoi orecchini - i punti luci che porta da quando ha fatto i buchi alle orecchie - e allunga una mano nella direzione di un paio d'argento e con tre catenelle a scendere dal semi anellino che andrà a contatto con le orecchie: due delle quali con delle palline nere a chiuderle, mentre la catenella in mezzo ha una croce alla fine.
Li infila e - una volta bloccati - Sandra sente qualcosa infastidirle all'altezza delle spalle, anche se ha poco tempo per pensarci perché la bestia di guardia ai tesori si fa sempre più vicina. Così, raggiunge il balcone, chiudendo la porta finestra dietro di sé e sale sulla balaustra che dovrebbe evitare brutte cadute alle persone.
Osserva il terreno sotto di sé, consapevole di potersi lanciare senza alcuna conseguenza, ma la sua natura di essere sovrannaturale sembra sussurrarle che appena toccherà terra, il suo destino sarà tremendo, così si volta per osservare oltre il vetro, ma si blocca, colta da un pensiero insolito.
«Se solo avessi le ali...»
La frase si blocca nella gola della vampira, perché delle ali nere, grandi ed eleganti - come quelle di un pipistrello - le lacerano le scapole per riuscire a spalancarsi oltre la sua schiena come la coda del pavone.

Il dolore si è fatto strada nella mente di Sandra, sbilanciandola e facendo sì che si butti nel vuoto senza avere controllo nella caduta, ma riesce a riprendersi in fretta, sperando di riuscire a muovere le ali in tempo prima di spiaccicarsi contro la terra umida.
I muscoli delle spalle, ora estesi lungo le ali, si muovono per far sì che la vampira riesca a sbattere quelle nuove parti di sé per alzarsi in volo e raggiungere in fretta il limitare del bosco.

Si abbassa, atterrando malamente e rotolando per qualche metro in mezzo ai cespugli, ma quando si riesce a rimettere in piedi, Sandra si mette a saltellare come una bambina nella mattina di Natale per il suo primo volo - seppur sia stato molto incerto e traballante.
«Non ci credo! Non ci credo!»
La ragazza continua a gridare, entusiasta per questa nuova ricompensa che non avrebbe mai immaginato che i vampiri potessero avere questa miglioria.
«Ho le ali!»
Esagera un po' con il tono di voce, a causa del dolore, quando le sue nuove estensioni fanno di nuovo la loro comparsa oltre la sua schiena e spaventa dei poveri uccelli che stavano riposando lì vicino, così come dei conigli. Successivamente, ricordandosi che il suo è un segreto, si tappa la bocca poggiandoci entrambe le mani lì, mentre le ali si chiudono oltre i suoi occhi, come a proteggerla dal mondo esterno allo stesso modo in cui lei sta cercando di nascondere il segreto della sua nuova natura.

Fatica a credere che questa sia realmente la realtà, ma fa rientrare le ali dentro le sue spalle, mentre si morde il labbro superiore per il dolore che le provoca questa procedura.
«Sandra?»
La ragazza si immobilizza, colta - come si suol dire - con le mani dentro il barattolo della marmellata e alza gli occhi verso la figura che si sta avvicinando di corsa.
«Sandra sei davvero tu?»
Giacomo arriva di fronte alla ragazza il secondo dopo aver posto la seconda domanda e si illumina alla sola idea di vedere la sua cotta.
Ancora prima di quanto avesse immaginato.
«Non posso credere di trovarti qui; avevo proprio pensato di passare a trovarti appena finito il mio allenamento.»
A queste parole, Sandra si arrischia a osservare la lunga tuta addosso al ragazzo e all'asciugamano arrotolato al suo collo. Una ventata di profumo incredibilmente sensuale e ipnotico raggiunge le narici della ragazza, la quale compie un passo in avanti, raggiungendo il ragazzo e sfiorandolo con il proprio corpo. A questo insolito contatto, Giacomo tende i muscoli e compie, inconsapevolmente, un passo indietro e, il secondo successivo, giustifica alla sua mente il movimento con il ricordo del loro primo contatto e la reazione della ragazza.

Sandra scuote la testa, cercando di tornare in sé e non cadere vittima del profumo del suo sangue; anche se i canini sembrano volerle squarciare la propria carne pur di avere l'opportunità di assaggiare quel sangue.
Gli sorride, facendo il possibile per nascondergli la sua lotta interiore e s'inventa di essere lì per fare una passeggiata in mezzo alla natura.
E lei odia essere circondata dagli insetti di cui il bosco è pieno.
Lui cerca di grattarsi la nuca, ma viene bloccato dall'asciugamano, così lo prende e ne approfitta per asciugare il sudore sulla propria fronte, prima di chiedere alla ragazza di seguirlo per recuperare la sua attrezzatura. Una volta lì, lui prende un sorso d'acqua e poi mette dentro al borsone tutto quel che ha usato fino a quando non ha sentito le urla di Sandra, infine, si volta verso la sua cotta e le sorride.
«Ti va se ti riaccompagno a casa?»
Se le fosse stato ancora possibile, lei sarebbe arrossita fino alla punta del naso, ma si nasconde comunque il volto tra le mani dopo aver annuito senza riuscire a pronunciare altre parole.
Quando escono dal bosco, però, lei mormora che spera di non farlo stancare più di quanto già non sia.
«Non preoccuparti, come ho detto, sarei passato comunque dopo essermi fatto una doccia.»

I due arrivano di fronte alla villetta di Sandra e si fermano entrambi una volta che la ragazza ha poggiato la mano sulla maniglia di casa, dopo essersi fatta aprire il cancello esterno. Si guardano negli occhi, troppo imbarazzati o timidi per poter intavolare un discorso.
«Beh, eccoci qui. Sono arrivata.»
È la vampira dagli scuri capelli ha interrompere la tensione silenziosa che si era intromessa tra di loro, portando la mano sinistra tra i capelli per sistemarli meglio dietro le orecchie, mentre Giacomo punta i suoi occhi sul suo viso e balbetta qualcosa sul fatto che abbia ragione.

Si sorridono, tornando al silenzio che li aveva accompagnati fino al momento precedente e Sandra abbassa la maniglia per cercare di chiudere quel momento imbarazzante in fretta.
«Aspetta!»
Giacomo avvolge una mano attorno al braccio della ragazza, nell'impulso di non lasciarla andare, di trattenerla ancora un po' con sé. Lei, però, si scosta subito, staccando anche la mano dalla maniglia della porta e poi chiede scusa per il modo in cui si è allontanata.
«Scusami tu... è che dovevi dirti una cosa, ma non so proprio come iniziare il discorso.»
Si spostano dall'entrata, raggiungendo il piccolo giardino sul davanti e si siedono sulla panchina che i coniugi Acampora hanno ricevuto in dono dal nonno di Sandra - un falegname molto conosciuto nella città.
«Dimmi pure e stai tranquillo, non ti mangio mica!»
Sandra cerca di fare una battuta, anche se è ben consapevole che quel che ha detto è solo un bugia bella e buona; visto che l'unica cosa che la ragazza vorrebbe fare è piantare i suoi canini nel collo di quel ragazzo dai tratti scuri come i suoi e gli occhiali che continuano a scivolargli sul naso dritto.
Occhiali che Sandra si rende conto di non avergli visto addosso la prima volta che si sono incontrati proprio sotto la neve di fronte alla stessa casa.
Giacomo ride per la battuta della ragazza, non notano il suo turbamento e poi, dopo essersi tolto gli occhiali per giocarci con le sue dita affusolate, ma piene di calli a causa del lavoro in fabbrica, abbassa il volto sui movimenti che compie con le dita.

«È che dei miei amici stanno organizzando una festa per Capodanno e mi hanno invitato, dicendomi di portare altre persone perché altrimenti saremmo troppo pochi per divertirci. E io, io... io ho pensato di invitarti.»
Le guance di Giacomo paiono andare in fiamme per lo sforzo di pronunciare una frase simile, cosa che rende ancora più difficile trattenere la sua voglia di lui, - la sete che Sandra crede di avere per il sangue del ragazzo. A rendere le cose più semplici, però, ci pensa Alberto, il quale è uscito dalla porta, chiuso in un giubbotto pesante che non nasconde i suoi abiti estremamente eleganti, nello stesso momento in cui il ragazzo ha cominciato a parlare alla sorella della proposta per Capodanno.
«Ma è una bellissima idea, caro... Giorgio!»
Il fratello maggiore di Sandra si avvicina alla coppia di ragazzi per dare una pacca amichevole al ragazzo e continua con il suo discorso, non sentendo neanche che lo stesso lo ha corretto con il nome giusto.
«Io e Alessio stavamo proprio pensando a cosa fare per l'ultimo dell'anno visto che nessuno dei nostri colleghi ci ha invitato per qualche festa; io e lui ci saremo di sicuro, spero che non sia un problema se porto anche una persona in più!»
Gli scocca un occhiolino, senza togliere la mano dalla spalla di Giacomo, ma anzi, stringendo anche quanto gli è possibile senza fargli male - alla fine, vuole solo fargli sentire che è tenuto sotto controllo.

Sandra si alza, avvicinandosi ai ragazzi e togliendo con facilità la mano del fratello dal corpo del suo amico, poi sorride a quest'ultimo.
«È una bella idea, che ne dici se ci penso e poi ti faccio sapere?»
Giacomo non fa in tempo ad aprir bocca per ribattere, che Alberto si mette nuovamente in mezzo.
«Ma che cosa dici, sorellina? Perché non ne parlate stasera a cena, così anche Alessio ti dirà che per lui è una magnifica idea?»
Sandra e il suo compagno di corso si guardano, spiazzati dal comportamento di Alberto e dalla sua proposta, quando quest'ultimo aggiunge che tanto lui non ci potrà essere e che la loro madre se ne era dimenticata, quindi c'è un piatto in più già pronto.
Nonostante la ragazza sappia che il fratello le stia nascondendo qualcosa e che abbia un piano sotto, annuisce e, prendendo un respiro profondo che ai due ragazzi sembra quasi un modo per trattenere il disgusto, si avvicina a Giacomo, prendendo per mano e trascinarlo dentro casa.
Quando i due gli danno le spalle, Alberto sfila il telefono dalla tasca, assieme alle chiavi dell'auto; mentre apre la portiera, scrive al fratello di tenere d'occhio il ragazzo che ha invitato al posto della sorella a cena e di convincere Sandra a partecipare alla festa.
Deve assicurarsi che quel ragazzo vada bene per la sua sorellina.

*frase tratta dal videogioco "Metal Gear Solid: Portable ops"

Buongiorno vampirett* e lupacchiott*!
Come state quest'oggi?
Vi è piaciuto questo capitolo che ne vale praticamente due, visto che è quasi il doppio dei classici e soliti aggiornamenti che vi faccio?

Vi svelo un segreto: questo è completamente diverso da quel che avevo programmato, ma mi piace anche decisamente di più - anche se dovrò modificare un bel po' la scaletta dell'intero libro visto che ho modificato un avvenimento abbastanza importante in questo che aveva delle conseguenze nel resto della storia 😅
Ma vabbè, sono cose che capitano e che si risolvono 👉🏻👈🏻
Fingiamo che io non vi abbia detto niente, vi va?

Avevo qualche domanda da porvi:
-Avreste fatto la stessa scelta di Sandra per la ricompensa? Vi è piaciuto scoprire che può avere le ali?
(A proposito, qui sotto vi metto gli orecchini che ho tentato di spiegare all'interno del capitolo, ma che mi sa di aver fatto solo un disastro)

-L'incontro con Giacomo nel bosco ve lo sareste aspettat*?
Sì, lo ammetto: ero più che tentata di interrompere il capitolo quando lei grida di avere le ali e Giacomo la chiama, ma poi ho deciso di essere magnanima e di continuare il capitolo :D
-Di Giacomo in tuta che mi dite? 😏

(Prendiamoci un momento per ammirare la bellezza di Tom Holland con gli occhiali *.*)

-Cosa pensate che stia succedendo ad Alberto per farlo comportare così? E quale sarà il motivo che lo vede vestito così elegante e con un impegno a quell'ora fuori di casa?
Se non mi date delle ipotesi (più strampalate sono, meglio è) potrei non farvi leggere i capitoli successivi! 😈
Scherzo, ovviamente, ma sono veramente curiosa e poi voglio vedere se anche voi avete ipotesi strampalate come le mie - e per fortuna io conosco la storia 😂

Ci vediamo al prossimo capitolo!

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