40. Il segreto dell'amore
Il grido che eruppe dalla gola di Juliet avrebbe potuto spaccare una pietra in due. Clarice la tenne ferma mentre la ragazza si gettava a terra e Christopher si spostava dal corpo inerme di Darcy White.
—Non è così che sarebbe dovuta finire— disse passandosi una mano sulla fronte. Emise un sospiro amareggiato, gli occhi umidi di lacrime. Juliet comprese che, nonostante tutto quello che Darcy aveva fatto, il loro legame non si era mai del tutto spezzato. Doveva essere logico dopo aver trascorso insieme tutta una vita.
—Non doveva andarsene così.
—È morto per amore— sussurrò Clarice accarezzando il capo di Juliet. —Ha scelto lui di morire, miss. Non c'è morte migliore di quella che si sceglie.
Juliet scosse la testa singhiozzando. Era stata sul punto di morire per causa sua, lady Amanda era morta per colpa di Darcy e suo padre aveva subito le peggiori torture, eppure lei non riusciva a tollerare che Darcy White si fosse tolto la vita per ricongiungersi con Olivia. Aveva passato una vita a bramare vendetta per comprendere solo alla fine che Christopher non aveva nessuna colpa, ma che anzi l'unica colpevole era stata solo Olivia. Lei, che li aveva usati entrambi e, dopo essersi pentita dei propri peccati, si era chiusa in un convento in Irlanda senza più tornare. Juliet non riusciva a comprendere a fondo il dolore che aveva scavato il cuore di Darcy, ma sospettava che non avrebbe mai voluto provarlo sulla propria pelle. Nessuno avrebbe dovuto provarlo.
Il freddo le aveva invaso i polmoni tanto che quando ricominciò a respirare ebbe difficoltà. Gli uomini di Darcy si avvicinarono e tra di loro emerse Rose che stringeva Joshua tra le braccia come se fossero una cosa sola. Aveva smesso di piangere, ma la tristezza sul suo volto era tangibile. C'era anche qualcos'altro però. Una corazza di cemento che non poteva in alcun modo essere scalfita.
—Non riesco a provare pietà— mormorò avvicinandola. —Lui avrebbe ucciso mio figlio. Non importava che fosse un innocente, avrebbe fatto qualunque cosa pur di salvare se stesso. Smettetela di piangere, Juliet.
Lei si sollevò stropicciandosi l'abito per scacciare la polvere e lanciò un'occhiata a Christopher. Se ne stava davanti al corpo senza vita di Darcy e lo fissava come se non lo vedesse realmente. Teneva i pugni contratti lungo i fianchi e non sbatteva le palpebre.
Forse Rose aveva ragione, ma per Christopher doveva essere diverso. Le si spezzò il cuore.
—Christopher — mormorò sfiorandogli una guancia con le dita. —È in pace adesso. È con lei.
Lui chiuse gli occhi e, poco dopo, annuì abbandonandosi contro la mano di Juliet.
—La amava davvero — disse. —Forse come io non ho mai saputo fare.
—Non è colpa tua e nemmeno sua. È stato il fato, e al fato non si sfugge.
Clarice si avvicinò a loro mentre il tramonto esplodeva tutto intorno gettando una luce rosso scuro sul paesaggio. —Avete trovato il vostro amore— sussurrò abbozzando un sorriso. —Juliet non è lei. Juliet saprà amarvi come Darcy ha amato Olivia.
Juliet serrò le labbra per impedirsi di scoppiare in lacrime. Le parole di Clarice erano le più autentiche che avesse mai sentito, quello che lei custodiva nel cuore. Che amava Christopher Morgan e lo avrebbe amato in eterno pur nella sua giovinezza che ormai, d'ingenuo, non possedeva più nulla. Era la cosa più vera, più forte e preziosa, che lei avesse mai conosciuto. Ora, come non mai, era chiaramente consapevole dei propri sentimenti.
–Christopher?– lo chiamò in un sussurro sollevandogli il mento con l'altra mano. —Guardami negli occhi.
Lui lo fece. Rapidamente, come se temesse che lei potesse scomparire da un momento all'altro. In quello sguardo, Juliet lesse tutto il dolore delle perdite che aveva subito, dei ricordi che mai se ne sarebbero andati, del primo amore e di lei, che sarebbe stato il più vero e l'ultimo. Cogliere tutto quello le fece quasi dimenticare come si respirava.
Avvertì il peso che aveva gravato sul suo corpo alleggerirsi di colpo perché, adesso, solo guardandolo, sapeva che Christopher la amava.
Lui le accarezzò le labbra e si chinò a baciarla davanti a tutti. Aveva le labbra fredde per il gelo ma si scaldarono subito sotto le sue. Fu un bacio delicato, non affamato, eppure fu sufficiente ad annientare qualunque demone del passato, ogni timore, ogni dubbio.
—Non lasciarmi Juliet, ti imploro. Mai.
—Non ti lascio. Io ti amo— mormorò Juliet aprendo gli occhi. —Ti amo, Christopher. Mi hai sentito?
Come risposta, Christopher tornò a baciarla stavolta con più ardore di prima. Quel bacio cancellò ogni pensiero, gli fece dimenticare che erano osservati da decine di persone tra cui Rose e il padre di Juliet che, non si erano accorti, si era ripreso e li aveva raggiunti. In Juliet ogni sensazione venne spenta all'infuori della passione che sentiva verso Christopher, che forse superava quelle che, descritte nei suoi romanzi e nelle sue poesie, l'avevano accompagnata per tutta la vita. Pensò che su quel bacio qualcuno avrebbe potuto comporre una poesia e che su quell'amore qualcun altro potesse scrivere un romanzo, perché non credeva che nell'universo esistesse qualcosa di più autentico.
—Ti amo, Juliet. Ti amo davvero.
Lei sapeva che non stava mentendo, che non aveva mai mentito. Che adesso, per lei, Christopher era tutta la sua vita e sapeva che per lui era lo stesso. Non lo avrebbe lasciato mai.
Ed era pronta a diventare sua moglie con tutti i rischi e le difficoltà che ciò comportava.
—Sposami, Juliet— disse il duca accarezzandole i capelli e spostandole una ciocca dietro un orecchio. —Non posso andare avanti senza di te. Sono solo un mezzo uomo senza di te.
Juliet gli sorrise, le labbra tremanti per la commozione. Certo che l'avrebbe sposato. Ormai non aveva più dubbi.
—Non sono me stessa se non ho te— sussurrò. —Ti sposerò anche se dovesse essere l'ultima cosa che farò nella mia vita.
Lesse una sorta di gioia esplosiva sul viso di lui, come se fino a pochi istanti prima avesse avuto paura di un rifiuto, e allora la prese fra le braccia e la strinse forte. Non voleva lasciarla andare. Lei non se ne sarebbe andata. Ricordò in quel momento le parole di suo padre prima di morire. Che il segreto dell'amore era il sorriso e lui, considerò, del sorriso di Juliet si era innamorato la prima volta che l'aveva vista.
Sapeva che anche suo padre avrebbe accettato quella ragazza se la morte non l'avesse portato via. Quella consapevolezza lo rese ancora più orgoglioso di averla trovata, che non aveva nemmeno dovuto cercarla, perché era arrivata così, improvvisamente, e aveva sconvolto la sua vita e tutti i suoi piani. Un uragano dolce che nascondeva una passione di fuoco. L'uragano che si chiamava Juliet Palmer e che Christopher Morgan amava ora più della sua vita.
—Torniamo a casa— disse Christopher. —Torniamo a casa nostra.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top