24. Corpo contro corpo
Lily tentò di dimenarsi sotto le dita strette di Jack. Che cosa diavolo gli prendeva?
-Jack, lasciatemi!- gridò, ma lui non sentì ragioni. La spinse all'interno della sua stanza e richiuse la porta alle sue spalle.
Aveva uno strano sguardo, un misto di rabbia, frustrazione e... desiderio.
-Mi avevate promesso un duello, se non sbaglio- disse incrociando le braccia al petto.
Lily inarcò un sopracciglio, scossa.
Un duello? Era diventato una furia e l'aveva trascinata nella sua camera per un duello?
-Bene- sollevò il mento con aria di sfida.
-Combatteremo a mani nude, però- puntualizzò lui, scrutandola con espressione profondamente seria.
-Come desiderate, signor conte.-
Nel tono di Lily c'era una traccia di palese sarcasmo, e Jack la notò.
-Non vi starete prendendo gioco di me... -
-Non oserei mai. Però sono ansiosa di iniziare questo combattimento. Edwin mi ha insegnato molto bene.-
Bastò pronunciare quel nome per farlo scattare.
Si fermò a un centimetro dal suo viso.
-Mettetevi in posizione- ringhiò, fissandolo con due pozzi di un oro scuro al posto degli occhi.
Lily si sentì inevitabilmente intimorita dal suo sguardo, ma presto cominciò ad avvertire una smania di vittoria che non aveva mai provato. Unita a una fitta di lampante desiderio proprio lì, tra le gambe.
Con il cuore in gola, si sistemò lontana da lui e distanziò i piedi.
-Non vincerete, Jack- lo avvertì con un sorriso di sfida.
Jack sogghignò.
-Ne siete così sicura?-
A quel tono divertito, Lily si infervorò.
Contrasse la mandibola e serrò le labbra.
-Assolutamente sì.-
-Staremo a vedere.-
Il pugno di Lily arrivò talmente tardi che Jack non si mosse nemmeno per bloccarlo nella propria mano.
Stringendo piano, si godette il lampo di sconfitta negli occhi della ragazza mentre il suo cuore aumentava il ritmo.
-Movimento scontato, Lily- sussurrò con un sorriso malizioso. -Non sapete fare di meglio?-
-Non voglio farvi male- controbatté lei con ostinazione.
Lui trattenne a stento una risata.
-Mostratemi tutto quello che siete in grado di fare.-
Gli occhi di lei si allargarono, quando lui le lasciò andare la mano e le permise di prepararsi per il nuovo attacco.
Stavolta gli avrebbe dimostrato che non era più una giovane, inesperta contessina, ma che era diventata qualcosa di più. Adesso era provvista di autocontrollo e determinazione. Edwin le aveva insegnato tanto, e bene.
-Avanti, Lily- la spronò Jack con voce roca. -Vi sto aspettando.-
Lei partì all'attacco prima che lui riuscisse a finire la frase, ma anche stavolta il colpo non andò a segno. Jack le afferrò il braccio e la costrinse a voltarsi contro il proprio petto, facendola aderire perfettamente al suo corpo.
-Non ne siete capace, signorina Ferguson- le sussurrò lui sui capelli. Quel respiro caldo le procurò un lungo brivido, che arrivò perfino alla punta dei piedi. Il cuore di Lily non volle più saperne di regolarizzare il suo ritmo e, per un attimo, quando Jack la fece di nuovo girare in modo che si trovassero faccia a faccia, temette che le avrebbe sfondato lo sterno.
Lo fissò con ostinazione, ma la sua caparbietà fu ben presto sormontata dal desiderio lampante di baciarlo. Come aveva fatto quella volta di tanti giorni prima. Aveva desiderato le sue labbra con una smania che a stento era riuscita a tenere a freno, e adesso che se le ritrovava di fronte e che Jack la fissava con un ardore per nulla celato, tutte le sue difese crollarono.
-Baciatemi, Lily, vi prego- le ansimò lui a un millimetro dal viso. -Ne ho bisogno.-
-Anch'io- disse lei prima di attirarlo verso di sé. Fu Jack a prendere subito il controllo, catturandole le labbra in un bacio ancora più profondo del primo che si erano scambiati. Sapeva di sale, di fuoco, di dolcezza. Lily schiuse le labbra e lui non dovette neanche chiederle il tacito assenso per farsi strada nella sua bocca. Le sue mani gli circondarono la nuca, come se fosse stata sul punto di cadere e lui fosse l'unico appiglio per rimanere in piedi.
Una sensazione inebriante avvolse il corpo della fanciulla. I muscoli tesi di lui, il calore scaturito dal contatto dei loro corpi, il profumo della vita, bollente come il sole, l'aroma di una promessa folle, proibita.
Jack sapeva di essere nei guai. Se avesse continuato così non si sarebbe fermato.
Cristo santo! Fremeva dal desiderio di conoscere completamente e indissolubilmente quella donna, quella fata tentatrice a cui il suo cuore, ormai da tempo, apparteneva.
Lily cedette, rispondendo alle sue richieste e lo toccò, lo attirò a sé con un dolce trasporto. Il corpo di Jack non avrebbe resistito.
Si staccò appena per tracciarle una scia di baci sul collo, le mani si insinuarono al di sotto della biancheria per assaporare il calore ardente di quella sua pelle di porcellana e avvolgere le piccole rotondità dei seni.
Lei gemette languidamente, senza riuscire a trattenersi, intrecciando le dita tra i suoi capelli come aveva bramato fare tante volte.
Jack indietreggiò appena, prese in mano l'orlo della camicia, se la sfilò dalla testa e la gettò senza guardare sul pavimento.
Afferrò la mano di Lily e se l'appoggiò in mezzo al petto, tenendola contro il suo cuore galoppante. Gli occhi di lei si colmarono di stupore, lo sguardo cadde sulle loro mani.
-Riesci a sentirlo?-
Quasi impercettibilmente, lei annuì.
-Batte troppo forte, perché ho paura.
Lily scosse la testa, senza parlare.
-Ho paura perché non voglio farti male e voglio... Voglio che la tua prima volta sia perfetta, Lily.-
Lily gli fece scivolare l'altra mano sulla mascella scolpita. Si era rasato, notò. Si accorse di molti dettagli che non aveva mai notato prima. La forma scolpita dei muscoli tesi del petto, attraversati da sottili cicatrici di battaglia, i fianchi stretti, la vita sottile, la V fin troppo delineata. Non avvampò che un istante, mentre un calore ben più profondo di quello che aveva sentito nei giorni precedenti le avviluppava il fiore tra le gambe.
-Non mi farai male. Niente che provenga da te potrebbe mai farmi male.-
Jack le prese la mano e ne baciò il dorso con una dolcezza sconfinata.
-Spogliami- ansimò. La sua voce era talmente profonda che la scosse dalla testa ai piedi.
Lei voleva solo renderlo felice. Non aveva mai desiderato altro nella sua vita.
-Spogliami prima tu, Jack- replicò a bassa voce.
Fissandola intensamente, lui la sospinse delicatamente verso il copriletto e la face adagiare con dolcezza.
-Non ho il corpetto- lo avvertì con una certa malizia, guardandolo come fosse stato la scultura più bella di sempre.
Gli occhi di Jack divennero ancora più languidi.
Con lentezza estenuante, la fece voltare e cominciò a sfilare i nodi che chiudevano il suo abito, sulla schiena.
Ogni suo tocco, ogni respiro sul suo collo, era per Lily una dolce tortura. Quando le scoprì la schiena e la accarezzò lentamente, lei gemette.
-Adesso dovrei toglierti questo abito inutile di dosso- mormorò lui vicino al suo orecchio. Un altro brivido la percosse.
-E che cosa stai aspettando?- lo sollecitò Lily.
La supplica nella sua richiesta rischiò di fargli perdere anche l'ultimo briciolo di razionalità.
-Come desideri- sussurrò con voce roca, prima di farla voltare. La adagiò morbidamente sotto di sé e le fece scivolare le maniche lungo le braccia, scoprendo i seni piccoli e dai capezzoli rosei. Lei non arrossì, non trasalì, ma rimase lì, immobile, premendogli la mano sul cuore con un sorriso dolce e invitante.
Le mani di Jack seguivano il suo sguardo con cocente desiderio. Le guance, le spalle esili, le curve morbide dei seni.
Li accarezzò lentamente e li osservò indurirsi, arrendersi al suo tocco.
Con riluttanza, mentre Lily lo guardava con dolcezza, esortandolo a continuare, le lasciò la pelle e cominciò a sbottonarsi i calzoni, trattenendo il respiro mentre se ne liberava.
Tornò a baciarla con passione, e le mani di lei gli marchiavano il torace con il loro tocco che era per Jack uno squisito calore. Fece scorrere le dita verso il basso per afferrargli i fianchi e farli aderire di più ai suoi. Lui divorò la sua bocca, la lingua stuzzicò quella di Lily, fondendosi con essa.
Lily non poté fare a meno di inarcarsi sotto di lui.
Sincronizzandosi perfettamente con il suo ritmo, lei si mosse insieme a Jack, con il respiro affannato. Lo supplicò con il solo sguardo.
E lui obbedì.
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