Always - capitolo 8 (parte 2)


- Che succede professore? -

- ti spiego poi, ora corri - utilizzai alcune magie per mascherarci tra la folla, non era un gran problema Nicholas, ma il padre poteva esser una noia che non volevo avere, entrammo a nasconderci nel castello

- (nu urmărit) - mi tenni rasente il muro appena dopo la prima curva, e con una mano tenni il rosso spalmato contro il muro, i due Malfoy ci passarono davanti senza percepirci, non amavo usare quel tipo di magia, ma mi sono salvato questa volta, schioccai le dita annullando la magia

- (fiuuu, per un pelo, sto invecchiando molto male se non riesco a seminare manco quel trippone di un Malfoy...) -

- dove ci troviamo professore? - il mio sollievo sparì quando mi ricordai cosa stavo facendo e perchè, lui si guardava in giro confuso

- Questo posto assomiglia ad Hogwarts -

- no -

- le dico di si professore -

- non non le somiglia -

- a me se... -

- NON LE ASSOMIGLIA HO DETTO - mi guardó spaventato

- sc... scusa - mormorai io, non ero bravo coi bambini, oltre a non aver molta pazienza

- non le assomiglia perche questa è Hogwarts -

- COSA?! -

- Hogwarts 1650, secondo anno, giornata porte aperte - lui si guardò intorno con lo starter pack emozionale completo di un turista babbano per la prima volta nrl mondo magico, per quanto potesse infastidirmi il so carattere debole e codardo, potevo capirne lo stupore, faceva un certo effetto anche a me che vissi quel periodo

- si pensò potesse aiutare a portare studenti - sospirai

- beh inutile dire che ha portato solo tanta noia - si passò le mani tra i capelli, aveva uno shock emozionale in piena regola, troppe emozioni e cose nuove tutte insieme da processare

- [(non rivedrò piu crosta e mia madre mi ammazerà)] - i suoi pensieri erano ancora piu insulsi della sua personalità, trattenersi dall'abbandonarlo li era più complicato del previsto

- ¦se ti può far stare tranquillo, nel tuo futuro vedo quel maledetto roditore e tua madre mai lo saprà di sta stronzata¦- la sua espressione preoccupata era la cosa piu disgustosa che avessi mai visto, no anzi, suo padre era peggio con la sua fissazione per le cazzo di paperelle di gomma

- (non credevo che ci fosse qualcosa piu disgustoso di Fiorenzo) - sbuffai

- (ora però la nostra piu grande preoccupazione è trovare Harry ed Hermione) - provai a pensare ad un piano, ma la stupida progenia di Arthur non mi era di aiuto anzi, non la piantava di fare versi molesti

*coff coff*

ci girammo di scatto presi di soprassalto, tra tutte le persone presenti quel giorno ebbimo la 'fortuna' di incontrare il solo che avrei evitato molto volentieri Harold Thomass Nott, una delle piaghe della scuola, il piu viscido e insignificante dei professori, le sue massime abilità erano il suo infinito carisma e... beh nessun'altra da che ho memoria, sapeva terribilmente bene lavorarsi le persone e quando non ci riusciva sapeva dove colpire per volgere sempre al meglio la situazione

- (pensa Markus, pensa...) -

- salve... eravamo in visita con amici, pensando di iscrivere i nostri ragazzi qui - dissi sorridendo, erano passati 3 secoli eppure mi metteva ancora in soggezione lo stronzo, non era paura, avevo un po' i brividi

- purtroppo io e mio figlio ci siamo separati e ci siamo persi - continuai a sorridere nervosamente

- non ha per caso incrociato un ragazzino alto come lui, capelli a caschetto, occhiali tondi e una cicatrice in fronte? - fu solo per un istante, ma potei chiaramente leggere uno sussulto, per quel mezzo secondo pensò di esser stato scoperto, purtroppo nasconse bene i suoi pensieri e non potei scrutarlo molto senza esser beccato

- No! - disse con tono concitato

- non ho visto ragazzi nuovi nel castello - sfoggiai il mio sorriso piu falso, ringraziai quel verme e proseguii in direzione della sala principale

- ¦Ron¦ -

-  (si?) -
- ¦fai cio che vuoi... ma resta lontano da quell'essere¦ -

- (chi? il signore di poco fa?) -

- ¦si¦ -

- (perche?) -

- ¦non ti piacerebbe scoprire fin dove arriva la sua 'passione' per gli studenti¦ - inserii quei pochi ricordi che ebbi di lui e di Armand, dovevo averlo spaventato abbastanza, perché improvvisamente si ammutolì e rimadlse a pochi centimetri da me, invadendo il mio spazio personale.

Cercammo il secondo dei deficenti, quello occhialuto, 'lo sfregiato' come lo chiamava Malfoy, ma senza possibilità di sfruttare la mia abilità nell'aggrapparmi ai pensieri altrui sarebbe troppo complicato cercarlo, nel castello gli incantesimi mentali erano bloccati per ancora qualche decennio, nei corridoi, tra un'aula e l'altra, venivano bloccati da una magia molto potente, avrei potuto bypassarla, ma avrebbe attirato su di noi molte noie che avrei evitato volentieri, quindi beccare i suoi pensieri ed aggrapparmici era fuori discussione, stessa cosa per la stronza cervellona, solo che lei... ... Si stava divertendo a modificare i miei ricordi, per cui sapevo piu o meno dove si trovasse

- ora che facciamo? - chiese il rosso

- (harry non è rintracciabile al momento, deve esser chiuso da qualche parte o nella foresta nei pressi dell'odierna tana di aragog) - pensai a cosa fare ora

- (ora la cosa importante è Hermione, devo fermarla prima che rovini tutto) -

- andiamo -

- dove? -

- dalla tua fidanzata -

- eeeeeeh! -

- muoviti pidocchio, o ti lascio qui con lamante dei ragazzini - lo presi per il colletto e mi smaterializzai nei pressi del lago nero, era uno sforzo di magia eccessivo dopo il viaggio nel tempo di 3 secoli, ma dovevo recuperare la riccia prima che facesse danni

- dove siamo? - chiese impaurito Ron

- lago nero -

- (i miei ricordi mutano, ma la sola cosa ricorrente è... ...) - ci smaterializzammo sulla costa nord-ovest del lago nero, è sempre stato un luogo suggestivo e carico di emozioni, in lontananza notammo due sagome, che riconoscetti subito, uno era Armando, l'altra era quella guastafeste di Hermione, ron le corse incontro, io schioccai le dita
- (frânghii de iarbă) - dei lacci fatti d'erba e magia imprigionarono la ragazza

- HERMIONE!! - ron li raggiunse e cercò di liberarla

- inutile tentare... quei lacci son fatti della mia stessa magia, sono indistruttibili finche io sarò vivo -

- ma che... -

- così finche ci sarò io non farai ulteriori danni -

- ma... -

- NIENTE MA! - dissi con fermezza

- non ti permetterò di rovinarmi ulteriormente l'infanzia... -

- sta esagerando! la smetta... -

- ALTRIMENTI?! - mi avvicinai a lui furioso, mi stavo alterando piu del dovuto

- ti ricordo due cose maledetto moccioso... - dissi cercando di calmarmi

- la prima, È CHE SIAMO QUI PER COLPA SUA - dissi indicandola

- la seconda è che solo io posso riportarvi a casa, per tanto fa quello che ti dico o ti lascio qui, CAPITO STUPIDA LENTICCHIA DI MERDA? - era terrorizzato, stava tremando, stava per mettersi a piangere

- (Markus calmati, prendertela cosi con queste inutili carcasse viventi è... ... inutile) - cercai di calmarmi come meglio potevo

- ehm... scusate... - mi girai e notai che Armando era ancora li a fissarci

- giusto... mi ero scordato del minchione -

- ehm... io sarei qu... -

- shshshsh - qualcosa si avvicinava ed aveva una forza magica notevole, io presi i ragazzi e mi nascosi in un cespuglio azzerando il nostro potere magico con uno schioccar di dita.

- Che sta succedendo? -

- sshshsh parla piano Grenger, si avvicina qualcuno - dissi mormorando, era qualcuno di potente e con conoscenze magiche elevate, fui quasi sorpreso di vedere che ero io, non ricordavo di esser stato cosi forte nel mio secondo anno

- come mi avete trovato? - bisbigliò la ragazza

- ti ricordo che sei dentro di me per cui so bene dovunque tu vada, e ora zitta o ci sentiranno -

- come facevate a sapere che ero qui? me lo dica - disse rischiando di farci sentire

- ¦dobbiamo parlarne proprio ora?¦ -

- SI! - se non aveva sentito prima il me del passato,  lo aveva fatto ora io le tappai la bocca ma era tardi oramai, lui sfoderò la bacchetta

- chi va la? -  io cercai di indietreggiare facendo meno rumore possibile, i ricordi cambiarono appena adesso e non mi piacevano per nulla, lui sentì i rumori e decise di attaccare preventivamente

- demolare - cercai di andare davanti ai ragazzi per parare il colpo in arrivo.

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