Parte 26
Amelia
Ho lasciato che questo anno scolastico si concludesse tenendomi lontana da tutto e da tutti. Ho sperato che né James , né Megan riuscissero ad aprire un varco nelle alte mura entro le quali mi ero trincerata, evitando accuratamente, fin quasi allo sfinimento, persino i loro sguardi.
Ora ci troviamo qui in California ed ho deciso di lasciare tutte quelle sensazioni spiacevoli, insieme ai miei dilemmi esistenziali, nella caotica Seattle che mi rivedrà a settembre. Mi voglio godere questa vacanza con lo spirito giusto, soprattutto, perché Elliot passerà con noi solo un paio di settimane e poi partirà per Harvard lasciandomi sola.
«Amelia. Tesoro. Gradisci un tè freddo?» chiede mia nonna distogliendomi dai miei pensieri.
«Grazie, nonna» rispondo tornando a fissare l'oceano.
I miei nonni abitano in un lussuosa villa sulla spiaggia di Manhattan beach ed io adoro questo posto perché qui l'oceano sembra essere più potente riuscendo a blandire il mio animo.
Il sole, l'odore del mare. Qui è tutto più intenso e mi invade completamente, risucchiandomi in un vortice di piacevole, anche se effimero, autocompiacimento.
Ma l'oblio è temporaneo poiché, con violenza, riaffiorano in me i ricordi della scorsa estate. So che James ha una villa proprio qui vicino e so che mi creerà un certo turbamento, anche se cercherò, con tutte le mie forze, di stare alla larga da quel luogo. Non voglio che la cosa distrugga questo piccolo barlume di felicità che ho bramato per un intero anno.
Da quando sono qui non ho vomitato una sola volta e sono passate già tre settimane.
«Ecco, piccola» dice mia nonna portandomi un enorme bicchiere di tè alla pesca ghiacciato.
«Wow. È freddissimo nonna» dico mentre afferro il bicchiere con le mani sussultando al contatto della superficie fredda.
«Oh. Sì. Tuo nonno ha esagerato come sempre con il ghiaccio. Bevilo lentamente. A proposito, cara. Potresti farmi una cortesia, appena puoi, ovviamente?» chiede mia nonna.
«Dimmi»
«Oh. Tesoro. Tuo nonno ha finito tutto il Tabasco per i suoi cocktail ed a me serve per la cena di stasera. Potresti andare al supermercato a prendermene un po'? Tuo fratello è già uscito e non mi va di disturbarlo. Ho pensato che ti farebbe bene prendere un po' d'aria. Da quando sei qui non hai messo il muso fuori di casa nemmeno una volta» dice ed il suo suona quasi come un ammonimento.
«Nonna. Io sto bene qui. Non ho bisogno di altro. Non devi preoccuparti per me» le dico cercando di non sembrare sgarbata ma, in realtà, la cosa mi infastidisce parecchio.
Tutti che si sentono in dovere di proteggermi ad ogni costo.
«Tesoro. Lo so che sei grande, ormai, ma non posso non preoccuparmi per te. Ti ho vista molto sciupata e la cosa mi angoscia. Non lo posso negare. Ne ho parlato con Virginia ma tua madre è sempre talmente presa dal suo lavoro che non vedo come potrebbe dare ascolto a me. Philip, poi...» scuote la testa come se l'argomento dei miei genitori fosse un tasto dolente, per lei. In fin dei conti lei e mio nonno hanno rappresentato per me ed Elliot la vera famiglia all'interno della quale ci siamo sempre sentiti parte integrante. Se, al mondo esistono due persone che mai vorrei far soffrire, per causa mia, sono proprio i nonni Clayton. Il tono di nonna Amelia si fa più dolce lasciando trapelare tutta la sua apprensione nei miei confronti, cancellando ogni traccia di contrarietà per i suoi rimproveri bonari.
«Questo anno è stato davvero molto impegnativo ma ora, vedrai, che mi riprenderò» dico mettendomi in piedi, pronta a sbrigare la commissione affidatami e fuggire da quella conversazione imbarazzante.
«Lo spero proprio sai. Ti voglio bene, bambina mia» dice strappandomi ai miei propositi di fuga e stringendomi al suo petto. Subito la sorpresa per quel gesto, per me, tanto inconsueto, lascia il posto al mio spasmodico bisogno d'affetto che sembra aver trovato, finalmente, soddisfacimento in quel gesto tanto semplice , normale, ma di una potenza travolgente. Mi lascio cullare per qualche istante, dimentica di qualsiasi cosa.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top