Parte 22
Non so cosa abbia fatto Elliot, ma Megan ha, evidentemente, sottovalutato il seguito di mio fratello, soprattutto, considerando che è il capitano della squadra.
Fatto sta che la partita è un successo decretando definitivamente la vittoria della nostra squadra nel campionato.
Quando torno a scuola le cose appaiono così diverse da come le avevo lasciate, prima della sospensione.
Raggiungo il mio armadietto e con molta cautela giro la rotella della combinazione. Sento un tac metallico e capisco che la serratura si è aperta. Mi guardo intorno ma vedo solo studenti indaffarati o che si affrettano a raggiungere le proprie aule per le lezioni. Nessuno fa caso a me.
Riempio i polmoni e getto fuori l'aria con violenza così mi faccio coraggio e apro notando con sollievo che tutte le mie cose si trovano al loro posto e, soprattutto, che non ci sono sgradite sorprese.
«Ciao Amelia» sento una voce familiare che mi fa sobbalzare.
Ho i nervi a fior di pelle. Mi volto e mi ritrovo davanti lo sguardo da angioletto di Giorgia che mi fissa con quei suoi enormi occhi neri.
Già. Come fa ad apparire tanto per bene se in fondo è davvero una stronza, quasi quanto Megan? Come osa fare del male a mio fratello?
Amelia. Dopotutto, Elliot ti ha, ancora una volta, salvata allora fai lo stesso con lui. Oh. Ma sono ancora arrabbiata con lui per la faccenda di James. Lo spettro della delusione aleggia su di me anche se Elliot ha fatto di tutto, in questa settimana, per farsi perdonare.
«Ascolta Giorgia. Questo non è un buon posto per parlare ma io e te dobbiamo fare una chiacchierata, perciò vediamoci a pranzo e cerca di non farti seguire da Elliot. Dobbiamo essere sole anche perché non credo che a mio fratello faccia piacere sentire ciò che so della sua ragazza» le intimo assumendo un tono caustico.
Giorgia strabuzza gli occhi per la sorpresa e poi riesco a leggere anche il terrore in ciò che ho appena detto.
«Ok. Tanto Elliot deve vedersi con il suo coach» risponde balbettando.
Improvvisamente la vedo pallida ma non mi importa se stia male oppure no. So ciò che ho visto e non intendo mentire oltre a mio fratello, che è la persona più cara che ho.
Ci salutiamo e vado verso la mia aula per la lezione di matematica.
Me ne vado in classe ma, mentre sto per girare la maniglia della porta, sento che qualcuno mi afferra per un braccio e mi tira indietro.
Mi volto innervosita e mi ritrovo faccia a faccia con Megan Blackwood.
Sussulto.
«Che accidenti vuoi da me?» le ringhio.
«Non mi interessi proprio, piccola anoressica che non sei altra» risponde acida ed io trasalisco.
«Ti lascerò perdere permettendoti di continuare la tua vita da asociale ma tu devi stare lontana da James» dice afferrandomi le guance con una mano e stringendomele fortissimo mentre avvicina il suo viso al mio.
«Sono stata chiara?» ringhia.
Annuisco con la testa anche perché non riesco a parlare a quel modo anche se, Dio solo sa, quanto vorrei sputarle in faccia o pestarle un piede, ma la dolce ed asociale Amelia non fa queste cose, lei incassa i colpi e va avanti.
«Bene. Ora vai a seguire la tua lezione» dice spingendomi verso la porta.
Sono talmente fragile che lei, di pochissimo più alta di me, riesce a muovermi come se fossi un fuscello.
Mi ricompongo ed entro finalmente in aula.
Per fortuna Mr Stewart non è ancora arrivato ed io riesco ad andare al mio banco senza destare molta attenzione.
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