Parte 15


Matt

Mi rigiro nel letto tutta la notte. In preda ad un profondo turbamento. Davanti ai miei occhi c'è lei. Come un sogno sopito sotto strati di ricordi ed aberrazioni della mia mente.

Se solo si fosse ricordata di me, anche solo per un'istante, il tempo di un battito di ciglia. Forse ha rievocato solo spiacevoli circostanze, in cui un bambino, in preda ai moti fanciulleschi, ne aveva preso di mira l'animo delicato. Possibile che, invece, abbia dato in pasto all'oblio della mente, quell'unico ricordo domenicale?

Non ho idea di cosa abbia risvegliato in me quella ragazza. Amelia. Mi sento soffocare all'idea che possa capitare un'altra volta. Eppure, ora come ora, mi appare come il Santo Graal delle virtù. Mi richiama a sé col suo misticismo. Ogni mio nervo anela il sollievo che solo il suo sguardo, tanto delicato, può giovarmi.

Giorgia rappresenta per me l'ennesimo passatempo. Mi faceva sorridere il fatto che fosse tanto preoccupata che qualcuno, il suo fidanzato, per l'appunto, potesse scoprirci. Finta santarellina. Ha semplicemente solleticato il mio ego. Il fascino del proibito è divenuto il mio pane quotidiano, è come ossigeno per me.

Ho bisogno di emozioni sempre più forti e stasera me ne serviva una del genere, per sopportare tutta quella situazione.

Odio il fatto che mia madre ci abbia cordialmente mandati al diavolo preferendo la sua carriera da top model alla nostra famiglia. Non ci ho creduto, nemmeno per un secondo, alla stronzata raccontata da mio padre a tal riguardo. È sempre stato fin troppo permissivo con lei ed ecco come ci siamo ritrovati.

Io e mia sorella siamo diventati un pacco postale che si può lasciare, in base alle esigenze del momento, a chi si accolla questo gravoso onere.

Beh, potevamo essere più sfortunati di così. Insomma, ci sono miei amici, che pure hanno genitori separati, e che sono sballottati di qua e di la. Noi, invece, andremo a vivere in pianta stabile da mio padre nella umida Seattle.

Già. Quanto mi piacerà questa città? Quanto passerà prima che mio padre si accorga della mia vera natura, insomma, di quello che sono diventato in quest'ultimo anno?

Guardo la sveglia accanto al mio comodino, segna le tre e un quarto, per fortuna il semestre è praticamente concluso e l'estate è ormai alle porte. I professori sono stanchi anche più di noi alunni e si limitano a farci fare poca roba in classe, salvo qualche test di recupero. In questa settimana cercherò di ricaricarmi pronto per affrontare gli ultimi giorni di scuola.

Chiudo gli occhi e la vedo. Quegli occhi così profondi e tristi. Le sue lacrime. La pelle candida e quei lunghi capelli dorati.

Sicuramente, sotto quei vestiti, tanto più grandi rispetto alle sue misure, si nasconde un fisico mozzafiato. Perché si camuffa così tanto? Perché non mette in risalto la sua bellezza tanto diversa da quella delle altre ragazze della nostra età?

Conosco un paio di mie compagne di scuola che, pur essendo fra i migliori partiti del liceo, sono certo, ammezzerebbero per essere belle almeno al pari di Amelia.

Amelia. Amelia. Amelia.

Anche il suo nome mi fa eccitare.

L'ho stuzzicata per bene e lei sembrava diversa da come appare. Improvvisamente ho visto i suoi occhi illuminarsi di un ardore che mi ha immediatamente acceso un fuoco dentro.

Ho colpito basso, lo ammetto, quando l'ho salutata chiamandola coccodrillina ma speravo in una sua ennesima pungente risposta.

Amelia. Amelia. Amelia.

Sarà interessante avere a che fare con te, magari potrei mostrarti il mio mondo e risanare le tue ferite e tu, potresti fare altrettanto, salvando la mia anima perduta. Quanto sono cambiato da quei giorni tanto lievi...

Ma che accidenti sto pensando? No. Non lei. Sembra già abbastanza incasinata di suo perché finisca io il lavoro di autodistruzione che è già ben avviato in lei.

Io non posso amare nessuno. Sono tutto sbagliato perché è il dolore che vedo negli altri ad eccitarmi così.

Il dolore di Amelia ha risvegliato i miei demoni ma non posso salvarla. Non io.

Mi rigiro nel letto, troppo duro rispetto a quello della mia vecchia cameretta di Los Angeles.

Credo che ne parlerò con il vecchio, magari si può cambiare.

Amelia. Amelia. Amelia.

Chiudo gli occhi mentre nella mia mente risuona il suo nome come un mantra e scivolo finalmente nel sonno.

Ciao a tutti. Che ve ne pare dell'aggiunta del punto di vista di Matt?Vi piace l'idea?Fatemi sapere e commentate... A presto.

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