Parte 14


Lo vedo, è davanti a me, sento il suo respiro sul mio viso. I suoi occhi color cioccolato mi fissano, mi adorano, sono innamorati. Quel profumo di fresco e brezza marina mi inebria. Sono scossa da un fremito, l'ansia che fa da spalla all'eccitazione.

Mi passa una ciocca di capelli dietro l'orecchio ed io appoggio la mia guancia contro la sua mano chiudendo gli occhi per assaporare il momento. Il calore di quel semplice tocco mi fa evaporare come una goccia d'acqua a contatto con la terra rovente.

«Sei bellissima, Amelia Clayton» mi sussurra poi mi stringe più forte a sè facendomi sentire tutta la sua eccitazione.

Fremo e sento le gambe divenirmi molli ma, so che non cadrò perché lui mi tiene forte.

«Sei diversa da tutte le altre. Te ne stai sempre per i fatti tuoi, quasi sperando di non essere vista da nessuno eppure vedo la sofferenza, poiché i tuoi occhi tradiscono le tue emozioni. Ti aggiri quasi come un fantasma per i corridoi della scuola pregando che nessuno incroci il tuo passo. Allo stesso tempo, vorresti che qualcuno, più intraprendente, o magari più affine alla tua anima, si desse pena di comprenderti, amarti, occuparsi di te. Una persona che si prenda cura di te, che riesca a cogliere i tuoi bisogni impegnandosi a soddisfarli, amandoti da meno a più infinito, incondizionatamente» dice, mentre sento la sua mano scivolare lentamente sul mio sedere stringendolo forte e palpandolo.

Sussulto ed apro gli occhi.

Il mio cuore manca un battito quando mi rendo conto di trovarmi nella scuola ma, soprattutto, quando mi accorgo che al posto di Matt c'è James.

«No. Devi lasciarmi stare» urlo cercando di respingerlo con tutte le mie forze ma lui mi tiene avvinghiata impedendomi qualsiasi via di fuga. Ho il cuore in gola, mi divincolo ma inutilmente poichè sento la sua come la morsa di un boa che aumenta la stretta al contorcersi della propria preda.

«Non ti lascerò scappare ancora. Ti desiderò e ti avrò» ribatte lui ed, improvvisamente, vedo i suoi occhi diventare fiammeggianti mentre un ghigno sinistro appare sulle sue labbra.

Mi fa paura e voglio scappare ma non ci riesco.

«Che c'è? Di cosa hai paura? Temi che Megan ci possa scoprire? Oh. Nessuno lo verrà a sapere, sarà il nostro piccolo segreto. Scommetto che non ti ha ancora scopata nessuno, vero coccodrillina?» sussulto sentendo quel nomignolo ed, improvvisamente, James diventa nuovamente Matt.

Mi divincolo ma non ho via di scampo. Urlo fino a tagliarmi la gola ma, nessuno giunge in mio soccorso. Forse perché nessuno vuole avere a che fare con me. Io sono un volto come tanti, un ammasso di carne che si aggira x la scuola, di me ci si può solo beffare ma, null'altro. Sulle scale, torreggia Megan, vestita come una regina, mi fissa arcigna. Da lei non merito scherno ma solo astio e riprovero. Dall'alto del suo fittizio Olimpo,  impartisce i suoi ordini. Cosicché tutti ragazzi della scuola, come sudditi a lei asserviti, mi accerchiano con fare minaccioso. Ho paura, tanta paura ed ho freddo.

«Svegliati signorina. Siamo arrivati» sento in lontananza una voce familiare alla quale mi aggrappo con tutte le forze.

Apro gli occhi e mi ritrovo in macchina. Mio padre mi sta fissando dal sedile del guidatore mentre mia madre è già fuori e si sta avviando per il vialetto in pietra che divide l'immenso giardino che circonda la nostra villa.

Dietro la nostra macchina, il cancello in ferro battuto si sta richiudendo su sé stesso facendo un cigolio fastidioso.

«Accidenti. Domattina devo assolutamente chiamare qualcuno per far aggiustare quel dannato cancello» borbotta mio padre mentre scende dal suv e si avvia verso il portabagagli.

Mi stropiccio gli occhi e ringrazio Dio che quello appena fatto fosse solo un orribile incubo.

Apro la portiera e mi fiondo giù dalla vettura puntando dritta verso il porticato della villa.

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