Parte 1


Sono seduta al tavolo con i miei genitori a festeggiare il diciottesimo compleanno di mio fratello Elliot. Dopo l'estate partirà per l'università e non lo rivedrò fino alle vacanze di Natale.

Nonostante sia un compleanno speciale, Elliot ha deciso di festeggiarlo in famiglia, in una delle rare occasioni in cui riusciamo ad essere tutti presenti, i nostri genitori compresi.

Io mi chiamo Amelia. Amelia Clayton. Ho sedici anni. Beh, a dire il vero, ne compirò diciassette il mese prossimo. E sto terminando la terza liceo presso la Roosvelt High School di Seattle.

Non c'è molto da dire su di me. Davvero. Lo giuro. Allora mi chiederete perché abbia deciso di cimentarmi nella scrittura di questa sorta di diario. Probabilmente perché, vivo una fase della mia adolescenza in cui sono troppo grande per essere una bambina e troppo piccola per essere considerata una donna. Mi trovo in una sorta di limbo in cui sembra che il resto mondo mi stia sempre addosso pronto a sparare a zero su ogni cosa io faccia ed il fatto di essere un'imbranata sfigata di prima categoria non mi rende le cose affatto facili.

Pur stando così le cose, tutta la negatività che attiro su di me, mi fa sentire ancora più sola. Sembra che a nessuno importi davvero di ciò che provo, nemmeno ai miei genitori.

Già, belli loro. Sono sempre fuori per lavoro ed io me ne passo giornate intere a casa da sola, quando sono fortunata, con mio fratello Elliot, altrimenti il mio rifugio diventa la biblioteca.

La compagnia dei libri è l'unica che mi faccia dimenticare in che schifo di vita io mi trovi intrappolata.

Dicono che sia una ragazza carina ma, evidentemente, non abbastanza da destare l'interesse di qualche smidollato della mia scuola. Talmente carina da essere invisibile ma, allo stesso tempo, l'hobby preferito per i bulli della mia scuola.

Carina ed imbarazzante.

Sì, ho il portamento di una che a stento sa reggersi sulle gambe, inciampo in ogni dove perché ho sempre la testa da un'altra parte ed i miei piedi decidono come se avessero una vita propria.

Ingenua al punto da fidarmi di una come Megan Blackwood, la ragazza più popolare della scuola, pur conoscendo la sua fama di stronza patentata.

Ma la mia bellezza, data dal fisico slanciato, lunghi capelli dorati, occhi azzurri e bel visino, non mi salveranno dalla campagna intrapresa proprio da Megan ai miei danni.

Cosa fare?

Me ne sto seduta a fissare il display del mio smartphone sperando che qualcuno commenti, anche solo con un like ciò che ho appena postato come stato nella mia bacheca di Facebook. È passata già un'ora e le mie speranze stanno lentamente dissolvendosi.

Amelia Clayton è ufficialmente diventata una woman death walking. Nessuno si sarebbe più avvicinato a me senza il placit di Megan. E tutto questo stava accadendo solo per una stupida ripicca nei miei confronti. Tutto perché mi trovavo nel posto sbagliato, con il ragazzo sbagliato e nel momento sbagliato.

Praticamente ciò che mi accade ormai da quasi diciassette anni.

A volte penso che su di me ricada una specie di maledizione o forse dipende tutto esclusivamente dal fatto che si tratti semplicemente di me.

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