<5> Conoscersi

Scusate per eventuali errori di grammatica e/o ortografia

REVISIONATO

Superiamo il cancello della Royal Academy e ci dirigiamo verso il nostro quartiere.
Nell'atto di fuga Sharp mi aveva afferrato il polso e continua a tenerlo ancora adesso mentre mi trascina.
Non avevo mai notato la misura ridotta delle mie mani, però ammetto che sono molto morbide, fredde, ma morbide.

«C'è qualcuno a casa tua?» Parla, so esattamente a quale casa allude quindi rispondo subito senza starci a pensare.
«No, mio padre è a scuola e i domestici non dovrebbero ficcanasate troppo.»
«Bene.» Sharp lascia la presa sul mio polso e un po' mi dispiace.

Arriviamo dentro casa mia, ci togliamo le scarpe e prima di dirigerci verso le scale mi avvicino all'orecchio del mio corpo.
«Dí ad alta voce che sei tornato.» Sussurro.
«Perché?» Mi chiede il moscone nel mio corpo.
«Lo faccio sempre, fidati, fallo e basta.»
Sharp mi guarda, con quelli che in teoria sono i miei occhi, in maniera molto confusa.

«SONO A CASA!» Urla infine guardandosi intorno.
Dopo neanche due secondi Joyelle arriva tutta trafelata.
I ricci capelli corvini si ribellano alla coda che si è fatta e un grande sorriso campeggia sulla sua pelle olivastra, ho sempre ammirato le sue origini brasiliane.

«Emily, menina mia, sei tornata! Com'è andata a scuola? Tutto bene? Oh, chi è questo tuo amico?»
«Si, tutto bene come sempre, lui è un mio compagno di scuola: Jude Sharp.» Wow, è molto convincente...e non perché sarebbe esattamente quello che direi normalmente io...noooo.
«Giusto! Jude! Mi ricordo di quando voi due e David giocavate sempre insieme da piccoli. Eravate così carini.»
Faccio un sorriso, ammetto che quei tempi erano veramente belli, così spensierati, innocenti, anche se la mia ammirazione per Mr.Mantello è nata proprio in quel periodo.

«Volete che vi porti qualcosa da mangiare?» Ci chiede gentilmente la brasiliana.
Entrambi scuotiamo la testa declinando la proposta.
«Noi andiamo in camera per studiare.» Dice subito l'ex occhialuto.
«Bene, tra un'oretta vi porterò la merenda; ora esco un attimo che devo fare delle commissioni. -Scende il piccolo scalino che separa il piccolo atrio dal parquet di legno, poi mi guarda male- Non osate fare nulla di strano in mia assenza, soprattutto tu, con quelle mani a polipo.»

Spalanco gli occhi, non posso credere che l'abbia detto veramente!
In genere il discorso delle "mani a polipo" riguarda quando due persone fanno...ehm...quella cosa.
Mi ritrovo ad arrossire come una stupida e a balbettare.
«C-Certo, n-non succederà n-nulla!»
«Sarà meglio per te.» Mi da qualche pacca sulla spalla mentre mi guarda sadica.
Si infila scarpe, giubbotto, sciarpa e se ne va chiudendosi dietro di se la porta d'entrata.

«Mani a polipo?» Mi chiede Sharp perplesso.
«Ti prego non chiedere niente.»
Sharp annuisce e basta, senza chiedermi nient'altro e io lo ringrazio mentalmente per questo.
«Andiamo in camera.» Saliamo le scale per arrivare al secondo piano e dopo aver preso la terza porta a destra entriamo in camera mia.

È in ordine, per fortuna che non mi occupo io delle faccende.
«Okey, ora voglio veramente delle spiegazioni.» Dice Sharp togliendosi il cappotto e lo zaino per poi abbandonarlo vicino alla porta e guardarmi impaziente.
Copio le sue azioni, muovo qualche passo e quando sono al centro della stanza mi siedo sul morbido tappeto grigio.
Il ragazzo mi guarda e il gli faccio segno di seguirmi.

«Chiamala.» Ordina.
«Chi?» Chiedo confusa per l'improvviso ordine.
«La ragazza, l'angelo, insomma quella cosa lì!»
«Angel?» Non so perché è così impaziente e burbero.
«Si lei, chiamala, da quanto ho capito è colpa sua se siamo in questo pasticcio.»
«In realtà lei appare quando vuole non la controllo per niente.»
«Grandioso.» Sbuffa l'ex occhialuto.

Sapevo che Sharp ha un carattere molto da calcolatore freddo e David mi aveva anche avvisato che si infastidisce facilmente se non raggiunge i suoi scopi...ma non gli ho mai creduto.
«Prima di tutto io non mi chiamo "quella cosa lì", seconda cosa: non c'è nulla di male nel volere un aumento!» Esclama Angel comparendo improvvisamente in mezzo a noi e io per la sorpresa lancio un urletto.
«ODDIO! MA CHE STRANI URLETTI!» Dico toccandomi la gola subito dopo.
«Sono osceni.» Dice Angel guardando Sharp.
«È perché io non faccio questi urletti!»
«Si infatti sarebbe strano.» Continua Angel.

«La vogliamo smettere di parlare dei miei urli, ti prego Dark evitali di farli, e parliamo di quello che ci è successo.»
Angel sospira. «Per la 30° volta ve lo rispiegherò: Io sono l'angelo custode di Emily, per avere il mio aumento devo esaudire un suo desiderio più grande per poi farla rendere conto che alla fine la sua vita non era così male o che può riuscirci con le proprie forze.»

Sharp annuisce. «È quale sarebbe il desiderio?»
«Beh, sarebbe quello di...» Non la lascio finire che mi butto su di lei e le tappo la bocca.
«Di riuscire a parlare con i ragazzi!» Dico tutto ad un fiato la prima cazzata che mi è saltata in mente.
«Riuscire a parlare con i ragazzi?» Ripete confuso il moscone.
«Ehm esatto.» Spero proprio che se la beva.

«Quindi ci siamo scambiati i corpi perché tu possa capire meglio "il mondo maschile"
«Si...?» Suona molto come una domanda, ma per fortuna sembra crederci.
«È il mio compito è quello di trovarti un ragazzo?» Continua a chiedere.
Io ed Angel ci guardiamo «Ehm...si.» Dico infine.
«Ah.»

«"Ah"? Tutto qui? Non le darai una mano?» Gli chiede il mio angelo custode, in tutta risposta Sharp si sposta dietro l'orecchio una ciocca dei miei capelli neri...ho davvero un aspetto così innocente?
«Ovvio che l'aiuterò, ma pensavo che la causa fosse meno banale.»
«Oh scusaci signor. Voglio i colpi de scena, ma qui non siamo in un film e l'Autrice non può scervellarsi ogni cinque minuti. È già abbastanza fuori di testa per conto suo, non peggioriamola.» Dice Angel guardandolo abbastanza male.
«Okay, scusa.» Sharp alza le mani in segno di resa.

«Quindi...ora che facciamo?» Chiedo guardando i due.
Rimaniamo tutti e tre in silenzio per qualche secondo.
«Innanzitutto, fino a quando non saremo ritornati normali nessuno deve venire a sapere di tutto ciò. Oggi David e Jude erano fin troppo sospettoso dato che hai adottato dei comportamenti che non sono per niente miei.» Dice l'ex moscone.
«E che dovremo fare?»

«Tu diventerai al 100% me, e io diventerò al 100% te.»
«Vuoi dire che ora dobbiamo sederci qui e parlare di noi?»
«Si, più informazioni abbiamo l'uno sull'altra e più sarà facile reggere il gioco.»
«Sveglio il ragazzo.» Interviene Angel per commentare.
«Già.» Sussurro tra me e me mentre un sorriso ebete si dipinge sul mio volto.

Solo che c'è un piccolissimo problema: lo stalkero da anni...so quasi tutto su di lui.

📱📱📱

«Se per te va bene direi di cominciare.» Io e Sharp ci risiediamo sul tappeto dopo essere andati a fare merenda.
Okey, in realtà Joyelle è entrata nella camera spalancando la porta per vedere se Sharp, anzi no, io, stessi facendo qualcosa di strano.
Non so perché ma lei ha questa strana convinzione che i ragazzi siano tutti dei villani.

Comunque, è entrata e dopo aver annuito soddisfatta vedendo che eravamo abbastanza distanti ci ha letteralmente presi e portato in sala da pranzo dove abbiamo fatto merenda.

«Per rendere il tutto più facile avrei pensato ad una serie di domande e risposte.» Intervengo.
Angel è scomparsa non appena Joyelle è entrata e non ho la più pallida idea di dove sia.
«A me sta bene.» Acconsente il capitano della Royal.

Prendo il telefono, o meglio, il suo telefono.
«Ecco la prima domanda: Qual è la password per sbloccare il cellulare?»
«101404. Comunque c'è l'ID touch non dovrebbero esserci problemi.»
Annuisco, sussurro i numeri mentre premo i pulsanti sullo schermo; annuisco appena vedo la schermata home.
«Il mio è molto semplice da ricordare: 159357. Abbiamo lo stesso modello quindi anch'io ho l'ID touch.»
«Fatto...quindi la tua password consiste solamente nel fare una croce sul tastierino?»
«Si.» Perché mi sento incredibilmente banale ora?

«Comunque ho trovato un paio di domande su internet. Direi di partire con un argomento specifico: ti va bene la scuola?» Gli chiedo e come risposta ottengo un cenno positivo col capo.

(⚠️ho fatto pochissime ricerche su Jude -non avevo voglia Okey?- quindi le sue risposte sono date da me un po' a sentimento⚠️)

«Materia preferita?» Chiedo.
«Matematica e Geometria. Tu?»
«Giapponese e Letteratura.»

«Che rapporto hai con i professori?»
«Possiamo dire che sono il loro preferito, in classe alzo abbastanza spesso la mano e prendo il massimo dei voti in tutte le materie. Te?» Mi sa che dopo essere stata bombardata per tutta la mattina di domande mi sono fatta una mezza idea.
«Eccooo...diciamo che meno mi faccio notare in classe più vivo in pace con me stessa.»
«Come mai?»
«Studiare non è il mio forte.» Ammetto senza troppi giri di parole, devo essere il più sincera possibile con lui...beh a parte per il vero motivo dello scambio.

«Rapporto con i compagni di classe?»
«Abbastanza buono, come ben saprai sono anche i miei compagni di squadra.»
«Non ho amici in classe, a parte David.»
Mi sento abbastanza una sfigata in questo momento.

«Uhm...Cibo preferito?»
«Ramen, cucinato in tutte le maniere, ma anche il gelato al cioccolato fondente non è male.»
«Sashimi, lo amo.»

«Allergie?»
«I gamberi e il polline.»
«Punture di vespa e il cloro, ma per quest'ultimo non è nulla di preoccupante si chiude solo il naso.»

Andiamo avanti per un bel po', e sono abbastanza sorpresa nel sentire che quasi tutto quello che so sul ragazzo dentro al mio corpo è vero.
Gli piace la Coca-cola, i pinguini, gli occhialini che indossa glieli ha dati mio padre e il suo mantello il padre biologico, si, è stato adottato, ma non ha voluto approfondire l'argomento.
I suoi hobby sono collezionare riviste di calcio, leggere (specialmentre gialli, romanzi d'avventura e fantasy) e fare test un po' su tutto. Adora il silenzio ma non gli dispiace neanche fare quattro chiacchere con David e Joe. Predilige la musica classica ma anche qualche canzone rock; i suoi compositori preferiti sono Mozart e Bach mentre la sua band rock preferita sono i Queen (la mia stima per lui è cresciuta ancora di più).

Passiamo si e no due ore a parlare di noi e a creare varie strategie, fino a quando non arriva il momento da me più temuto.

«Domani a scuola faremo le prime prove, ci vediamo nella pausa pranzo e dopo le lezioni agli allenamenti di calcio.»
Ingioio un po' di saliva e asciugo le mani sudate sui pantaloni della divisa scolastica.
«C'è solo un piccolo problema: io non so giocare a calcio.»
«Oh Gesù, ma sei inutile.» Dice Angel appena ricomparsa al mio fianco.









Hola!
Beh visto che ho finito Royal mi concentrerò su "In my head".
Stimo che la storia abbia in tutto 15/20 capitoli (vediamo se andando avanti col tempo non decida di cambiare idea).
Non ho molto da dire sul capitolo *cof* *cof* mi fa abbastanza schifo *cof* *cof*.
Spero che vi sia piaciuto, commentate e lasciate una stellina💫

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