<3> Lo scambio
Scusate per eventuali errori di grammatica e/o ortografia
REVISIONATO
Sento la testa così pesante, ma allo stesso tempo, completamente vuota.
Apro a fatica gli occhi e noto che la camera è avvolta dalla semioscurità, grazie alle tapparelle che fanno filtrare un po' di luce.
Quindi...le cose successe ieri sera...Angel e tutto il resto erano solo un sogno?
Ad un certo punto una grande fitta di mal di testa mi fa portare entrambe le mani alle tempie e mugugnare dal dolore.
Mi alzo a fatica dal letto in cerca di qualcosa per far alleviare il dolore.
Esco dalla mia stanza, ma già dal corridoio noto qualcosa di strano...questo non è il corridoio di casa mia.
Rientro velocemente nella camera, respiro profondamente, dove cavolo sono finita?
Mi guardo intorno, ma nella stanza non c'è nulla di utile, so solo che questa non è la mia camera da letto, è completamente diversa.
Alla mia destra c'è una porta, senza pensarci due secondi mi ci fiondo dentro, noto subito che è un bagno in ottime condizioni fatto inettamente di marmo bianco e nero.
Gli armadietti sono neri come la pece e il box doccia è di un bianco quasi accecate, i rubinetti invece sembrano fatti di un materiale che ricorda vagamente il bronzo.
«Piano con la candeggina eh.» Penso.
Vado verso il lavandino e apro il rubinetto, posiziono le mani a coppa, le riempio d'acqua e subito dopo me la butto in faccia.
Prendo alla mia destra un asciugamano bianco, alzo la testa e quando i miei occhi si incrociano col mio riflesso lancio un urlo.
Inizio a toccarmi incredula la faccia, i capelli e il torace.
I miei occhi non sono più azzurri e grandi ,ma rossi a mandorla; le labbra rosee sono più sottili del solito e color della pelle che al posto di essere pallida ha più colore; il naso sembra essere sempre lo stesso.
Mi tocco il torace...dov'è sono finite le mie tette?!
Okey, non che ho avuto una grande perdita, ma la mia prima di seno mi piaceva...comunque non è questo il punto!
La mia faccia è il mio corpo è tale e quale a quello di Jude Sharp!
Inizio a prendermi a ceffoni e a tirarmi dei pizzicotti sulle braccia per svegliarmi da questo sogno, ma non succede nulla, questo non è un sogno.
«ANGEL!» Inizio a chiamare il mio pseudo angelo custode, se questo non è un sogno vuol dire che l'episodio dell'altra sera era vero.
Davanti a me si forma una nuvoletta e in seguito se ne esce Angel.
«Buongiorno!» Mi saluta allegramente.
«Che cosa mi è successo?!» Chiedo indicandomi dalla testa ai piedi.
«Quello che mi hai detto tu.» Risponde sedendosi sulla nuvoletta.
«Non eri tu quella che voleva essere come Jude Sharp?» Fa un sorrisetto da stronza, mettendosi a pancia in giù e tenendosi la testa con la mano sinistra.
«Si, ma...aspe...COSA È SUCCESSO ALLA MIA VOCE?!» Dico tenendomi la gola, pure la mia voce è uguale a quella di Sharp.
«Era questo il mio incarico: tu volevi essere come Jude Sharp ed eccoci qui.»
«Io volevo assomigliare a lui caratterialmente non fisicamente!»
«Beh, adesso avrai l'esperienza di vivere nei panni di Jude Sharp.»
«Ti prego, fammi tornare normale!» Chiedo congiungendo le mani a mo di preghiera.
«Mi spiace deluderti, ma non posso.»
«Perché?!» Sono sul punto di avere una crisi isterica.
«Te l'ho spiegato ieri sera. -inizia a sussurrare guardando un punto indistinto della stanza- l'avevo detto all'Autrice di farti più sveglia...»
«COSA?!» Urlo fulminandola con lo sguardo.
Angel riporta lo sguardo su di me e inizia a gesticolare con le mani. «Ehehehehe, niente niente.»
«Quindi dovrò rimanere così fino a quando non capirò che la mia vita non era così male infondo e che non serve che veda Sharp come un eroe?»
«Bingo!»
«Okey. La mia vita prima era favolosa! Non la cambierei per nulla al mondo! E non mi serve Sharp per andare avanti!» Urlo.
«Non e così che funziona...» Dice Angel sbattendosi una mano in fronte.
«Perché no?!» Sono a tanto così dal buttarmi a terra e scoppiare in lacrime.
«Lo devi credere fermamente, quando sia la tua mente che il tuo spirito saranno uguali posso farti tornare normale.»
Sbuffo, ma subito dopo mi ricordo di una cosa.
«Ma sei io sono nel corpo di Sharp...vuol dire che lui..»
«Lui è nel tuo corpo.» Finisce al posto mio Angel.
«PERCHÉ?!» Strillo arrossendo.
«Che cavolo dovevo fare? Prendere la sua essenza e metterla in un barattolo, per poi darla a te e dire: "piccolo souvenir per dirti che ti sei impadronita del corpo di qualcun altro."?»
«No, no, no, -la indico- Che TU hai permesso lo scambio di corpi.»
«Comunque non ha importanza, preparati per andare a scuola che stai facendo tardi.»
«E io dovrei andare a scuola così?» Mi indico incredula dalla testa ai piedi.
«Si, non vuoi compromettere il record delle presenze di Jude vero?» Chiede con un sorrisetto dipinto sul volto.
Sbuffo ed esco dal bagno, mi guardo un po' in torno studiando la stanza, fino a quando i miei occhi si posano sulla divisa della Royal Academy ben piegata sulla scrivania.
La prendo e corro di nuovo in bagno per cambiarmi e fare quello che di solito fanno le persone appena sveglie.
«Certo che non hai proprio mira.» Dice Angel che finalmente è scesa dalla nuvola però sta svolazzando intorno a me muovendo le sue piccole ali, è intenta a guardarmi mentre pulisco il pavimento intorno al water con della candeggina trovata in un mobiletto sotto il lavandino.
«SENTI NON È FACILE USARE STO COSO!»
Finito di pulire mi lavo le mani e finisco anche di prepararmi, metto pure i suoi occhialini per non destare sospetti.
«Cavolo sono scurissimi, come fa a vedere?!»
Prendo il giubbotto e lo zaino ed esco dalla camera, solo che...dov'è l'uscita?
Non sono mai stata a casa di Sharp; guardo a destra e vedo la fine del corridoio a sinistra invece riesco a scorgere una ringhiera, quindi vado a sinistra.
Trovo le scale che conducono direttamente al salotto e vedo pure quella che mi sembra la porta d'entrata.
Scendo velocemente le scale e mi avvicino alla porta.
«Jude.» Una voce profonda interrompe la mia camminata verso la porta e mi fa girare.
Un uomo sulla quarantina è seduto sul divano del salotto intento a leggere il giornale.
«Oggi ti sei svegliato tardi. Non è da te.» Non alza gli occhi per guardarmi, penso sia il padre di Sharp, ma non si assomigliano molto...forse ha preso dalla madre.
«Ehm...si, ho faticato ad addormentarmi sta notte.» Dico la prima bugia che mi viene in mente.
L'uomo non dice niente, si limita a guardarmi con la coda dell'occhio.
«Allora io vado a scuola, padre.» Afferro velocemente la maniglia pronta a catapultarmi fuori, però una seconda voce mi fa fermare per la seconda volta
«Signorino Jude, si sta scordando la sciarpa fuori fa molto freddo.» Una signora in divisa da cameriera mi passa una sciarpa rossa.
«Grazie...» Afferro la sciarpa e mentre esco di casa l'avvolgo intorno al mio collo.
Chiudo anche il cancello elettrico e inizio a fissare casa mia, chissà che sta facendo Sharp adesso, deve ancora uscire o è già a scuola? Che faccio?
Alla fine opto per andare a scuola, so che anche lui sarà lì e mi verrà sicuramente a cercare per una spiegazione.
Metto le mani nelle tasche del giubbotto, sento una superficie fredda a contatto con le dita dalla mano destra.
Estraggo l'oggetto della tasca e sono sorpresa di vedere che è il suo telefono, lo guardo mentre mi dirigo verso la scuola, un Iphone 7 con una cover rosso fuoco.
Lo rimetto nella tasca e affondo il naso nella sciarpa.
«Quindi è questo il profumo di Sharp.» Senza rendermene conto arrossisco e continuo a sniffare la sciarpa senza ritegno.
«Buona la sciarpa?» Senza rendermene conto sono davanti al portone della scuola, alzo di colpo la testa scontrando lo sguardo con quello sarcastico di Joseph King, appoggiato al muretto con le braccia incrociate, mi guarda sarcastico.
«Abbastanza.» Scrollo le spalle e mi impongo di essere il più uguale a Jude possibile.
«Forza Emily, anni a stalkerarlo devo pur essere serviti per qualcosa, no?»
«Impassibile fino all'ultimo eh?» Si stacca dal muretto e mi tira un pugno sul braccio destro ridacchiando.
«Madonna! Ma che cavolo di pugno ha?!»
«Aiha!» Inizio a massaggiarmi il punto colpito, ma mi fermo subito vedendo Joe guardami confuso.
«Ehm...volevo dire...Non faceva così male, puoi migliorare. Ehehehehe»
Joe fa per ribattere, ma la inconfondibile voce di David lo fa fermare.
Tiro velocemente un sospiro mentale e mi giro verso David.
«Ciao Moscone!» David punta verso di me la sua mano destra chiusa a pugno e coperta da dei guanti che ricordano vagamente un pinguino, credo che devo ricambiare il saluto, infatti gli batto il pugno col mio.
«Ti prego togliti quei guanti sono osceni.» Dico osservandoli.
«Sapevo che ti sarebbero piaciuti!» Mi avvolge un braccio intorno alle spalle e cerca di grattarmi la testa con le sue nocche, ma sorprendente mi libero facilmente.
Inizio a guardarmi intorno sempre più ansiosa, chissà dove Jude col mio corpo.
«Oi Moscone, chi sta aspettando?» Mi chiede Joe.
Senza pensarci due volte rispondo.
«Sharp.»
«Eh?» I due sembrano abbastanza confusi.
Distolgo lo sguardo dalla strada che porta verso casa mia e guardo i due.
«Oh, ehm...volevo dire, che sto aspettando Emily.»
«E da quando scusa? Ieri a mala pena le parlavi.» Dice King.
«Che lurido.» Penso riferendomi al moscone.
«Le devo dire una cosa ecco.» Dico infine.
«Il solito misterioso. -Commenta David- comunque andiamo, le lezioni stanno iniziando.»
Scoraggiata sospiro e seguo gli altri due in classe.
Sfortunatamente io e Sharp non siamo nella stessa classe, quindi avrò tempo di cercarlo...o cercare me stessa (?), durante l'intervallo.
Entro in classe e subito i compagni mi salutano, rimango ferma e li saluto titubante.
In genere nella mia classe non mi salutano, entro, prendo posto e aspetto l'inizio della lezione; certo ci sono delle piccole eccezioni, ad esempio due ragazze che mi salutano sempre, ma non ho mai avuto il coraggio di parlare con loro.
Rimango a fissare la classe...non ho la più pallida idea di quale sia il posto di Sharp.
«Hey Jude, fai la bella statuina? Ahahahaha» Dice Peter Drent, uno dei difensori della squadra, è seduto su un banco in terza fila e sta parlando con Alan Master e John Bloom, entrambi centrocampisti.
«Ah! E-ecco io...ehm...» Inizio a balbettare e ad arrossire un po' per l'imbarazzo; in genere i ragazzi non mi hanno mai parlato così, ma dato che sono nel corpo di Sharp allora cambia qualcosa.
«Amico oggi sei strano...» David sistema le sue cose sul banco nella prima fila centrale.
«Sta mattina non so proprio che mi prende, scusate.» Ridacchio portandomi la mano sul retro del collo, alcune gocce di sudore si formano ai lati delle mie tempie.
«Allora, ti vuoi sedere o pensi di rimirare la classe per tutto il tempo?» Mi chiede David mentre indica il posto affianco al suo.
«Certo!»?Mi affretto a sedermi nel posto.
Dopo neanche due secondi la classe inizia a popolarsi di tutti i giocatori titolari e delle riserve della squadra; la campanella suona, il professore entra in classe e noi ci alziamo in piedi come forma di rispetto.
Dopo i saluti ritorniamo a sederci e diamo inizio alla lezione.
«Sta andando tutto bene, magari con un po' di fortuna...» I miei pensieri vengono interrotti da qualcuno a me famigliare.
«Divertente eh?» Chiede Angel e per poco non lancio uno strillo.
«Sharp, va tutto bene?» Chiede il professore distogliendo l'attenzione dal problema di matematica che stava scrivendo alla lavagna.
«Posso andare un attimo in bagno?» Chiedo e senza aspettare la risposta del prof corro fuori dall'aula.
Arrivata davanti ai bagni mi dirigo verso la porta rosa, ma vengo sempre fermata da Angel che svolazza alle mie spalle.
«Ti ricordo che ora hai le sembianze di un maschio.»
Trasalisco appena la vedo di nuovo, l'afferro per un braccio e la trascino nel bagno dei maschi.
«Che cavolo ci fai tu qui?» Dico, piegandomi e controllando che ogni bagno sia libero.
«Sono il tuo angelo custode ,fino a prova contraria, e quindi ti devo sorvegliare.»
«La gente non può vederti?»
«Genio, tu mi hai mai vista in questi anni? Sono io che decido se farmi vedere a te e adesso solamente tu e Jude potete vedermi.»
«Perché anche Sharp?» Chiedo confusa.
«Lui è nel tuo corpo, quindi ha anche i tuoi occhi...è una cosa molto complicata...L'Autrice adora tenere all'oscuro tutti.»
Sospiro, non so se arriverò a fine giornata.
«Comunque Jude è qui a scuola.» Dice Angel spezzando il silenzio creatosi.
«Come fai a saperlo?» Chiedo scettica.
«Cara mia, sentire la lezione di matematica non mi esalta proprio per niente, quindi sono andata a vedere nella tua solita classe e ho visto il tuo corpo.»
«E che stavo, o meglio, che stava facendo?»
«Uhmmmm...stava intervenendo per rispondere a questa una domanda di un vecchio.»
«Vuoi dire il Professore?» Chiedo.
«Si, si, è uguale.»
Ad un certo punto la porta si spalanca.
Io e Angel ci zittiamo osservando l'entrata dei bagni.
Dai spessi occhialini incrocio i miei occhi, e per "i miei occhi" intendo quelli del mio corpo.
Sharp è all'entrata e tiene aperta la porta, mi guarda con aria apatica e ferma...come cavolo fa ad essere così tranquillo?
«Noi dobbiamo parlare.» Sentirlo usare la mia voce fa diventare ancora più strana la situazione in cui ci troviamo.
Heyyyy~
In questo capitolo la trama inizia a prendere forma.
Spero che vi sia piaciuto; commentate e mettete tante stelline.
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