<11> Appuntamento con Joe
Scusate per eventuali errori di grammatica e/o ortografia
«No.»
«Andiamo Jude non è la fine del mondo!» Urla esasperato David.
«Allora fallo tu.» Gli dice il moscone.
«Oh sai non posso, perché non sono io quello nel corpo di Emily!»
«Ragazzi, calmiamoci.» Dico cercando di mettermi tra i due che tra poco si prendono a sberle.
«RISSA! RISSA!» Urla Angel sventolando il pugno destro in aria.
«Aiutami!» Le urlo dietro.
«Io sto aiutando a rendere questa litigata più interessante.» Risponde fermando un attimo gli incitamenti.
«E da quando una rissa è interessante?!»
«Da sempre!»
Sospiro esasperata, proprio a me doveva capitarmi un angelo custode del genere.
Intanto gli altri due continuano a bisticciare sul da farsi.
«FERMI!» Mi impongo alzando la voce e i tre si zittiscono. Arrossisco un po' per la mia reazione e mi schiarisco la voce.
«Sharp, -mi giro verso di lui e faccio scontrare i nostri sguardi- so che questa idea non ti piace, ma dobbiamo provare tutto quello che possiamo per tornare alla normalità.»
Mister Mantello sospira e abbassa lo sguardo. «Si, hai ragione.»
Mi giro verso David. «Puoi spiegare meglio il piano?»
Lui sembra sorpreso di vedermi così autoritaria e per qualche secondo lo sono perfino io. Scuote impercettibilmente la testa e inizia a parlare.
«Come ho già detto prima, Jude, che sta nel tuo corpo, dovrà uscire con Joe. Se ci pensate quadra tutto: il desiderio si spezzerà solo quando tu ti approccerai in maniera più romantica ad un ragazzo, aka, dobbiamo trovarti un ragazzo.»
Arriccio le labbra. «Non so se...»
«Non puoi dire che Joe sia un brutto ragazzo e in più tu gli interessi, secondo me provare non costa nulla.» Continua il celeste che effettivamente non ha tutti i torti.
«Bro ti facevo più scemo, ma sei un genio!» Lo loda Angel.
David si gira verso di lei e si porta entrambe le mani al petto. «Aw, grazie... aspetta era un complimento o un insulto?»
«Entrambi.»
«Okey, allora puntiamo tutto su questo piano.» Sharp interviene spezzando il loro scambio di battute, ha le braccia incrociate al mio petto e non è per niente contento di questa scelta.
«Bene, io sta sera cercherò di convincere Joe ad invitarti ad uscire, Jude preparati qualche battuta o gesto un po' più da Emily, che come sei adesso pari un cubo di ghiaccio.»
Il capitano della Royal non dice nulla, si limita ad annuire con un piccolo grugnito infastidito.
«Non è facile fare la ragazza.» Borbotta, ma sembra che solo io l'abbia sentito.
Salutiamo David e torniamo verso le nostre case visto che stava iniziando a farsi tardi. Rimaniamo entrambi in silenzio, non vedo Angel da nessuna parte quindi deduco che sia già a casa ad aspettarmi, la solita pigra.
«Senti Dark...-mi chiama Sharp- come mi devo comportare a questo appuntamento?» La domanda mi lascia spiazzata e inizio a pensare a come sarei io ad ipotetico appuntamento.
«Beh conoscendomi farei solo casini, tipo: cadere, rovesciare il frappè addosso a Joe, essere inseguita da una gallina oppure...» L'ex moscone mi interrompe con un gesto della mano.
«Possiamo saltare la parte in cui ti rendi ridicola e poi perchè dovresti essere inseguita da una gallina?»
«E io che ne so, stavo solo immaginando i possibili scenari.» Dico scrollando le spalle.
«Quindi, leggendo fra le righe, devo comportarmi da impacciato?» Mi chiede ripristinando la conversazione all'argomento originario.
«Si.» Dico pensandoci su e onestamente da parte mia me lo aspetterei un comportamento del genere.
«Quindi... -Sharp si ferma e mi si punta davanti- se succedesse una scena del genere di te e Joe così vicini, cosa faresti?» Mi chiede a pochi centimetri da me, solo due centimetri impediscono ai nostri naso di scontrarsi.
«Oh e-ecco... io, io... eeeeeeeeeee.» La mia faccia si tinge d'improvviso di rosso e inizio a balbettare cose e parole sconnesse.
«Amico, l'hai uccisa.» Dice Angel comparendo sopra di noi.
Io non dico niente troppo impegnata a balbettare e a dare i numeri.
«Da quanto sei qui effettivamente?» Le chiede Sharp alzando la testa.
«Da un bel po' furbone.» Risponde l'albina rivolgendogli un sorrisetto.
🍅🍅🍅
*la mattina dopo*
Appena suona la sveglia salto giù dal letto, oggi sarà una grande giornata!
Ieri sera, prima di andare a dormire David mi ha mandato un messaggio avvisandomi che era riuscito a convincere Joe ad invitare Jude, cioè me, a questo benedetto appuntamento.
Mi vesto e mi preparo il più velocemente possibile, prendo dalla scrivania lo zaino già pronto da ieri sera e mi precipito verso l'entrata della casa. Afferro al volo il bento, il giubbotto, le chiavi e mi infilo le scarpe.
«Wo, non ti ho mai vista più attiva di così, di solito sembri un bradipo anziano in letargo.» Dice Angel.
«Ma i bradipi non vanno in letargo.» Dico sta volta camminando, ho tutto il tempo per arrivare a scuola.
«Vabbè, capisci per un attimo la metafora.»
Man mano che cammino mi avvicino sempre di più alla Royal Academy, anche se le lezioni inizieranno tra venti minuti ci sono già alcuni studenti che entrano a scuola o stanno fuori dal portone o in cortile a parlare con gli amici.
«OH!» Esclama all'improvviso Angel.
«Cosa c'è?!» Le chiedo alzando la testa verso l'alto.
Lei è intenta a svolazzare e indica qualcosa poco più avanti di noi. Guardo meglio e un sorriso spunta sulle mie labbra.
Fuori dal cancello, al solito posto dove di solito ci incontriamo, ci sono Joe e Sharp. Il castano pare abbastanza imbarazzato e la sua mano destra non la smette di torturarsi i capelli già abbastanza disordinati per conto loro; Sharp invece ha un espressione neutra, come sempre, e lo guarda dal basso.
Poco più avanti vedo David arrivare, fermarsi appena vede i due e iniziare a gesticolare come una ragazzina di 13 anni che ha appena comprato un biglietto per il concerto del suo cantate preferito. Io, però, gli rispondo allo stesso modo.
«Okey, passiamogli vicino senza disturbarli e raggiungiamo David.» Dico ad Angel e lei annuisce.
Inizio a camminare cercando di coprirmi con il colletto del giubbotto, solo che per sbaglio -io non so come- inciampo su un sasso e cado di faccia per terra proprio davanti a loro due.
«Jude?» Sento la voce di Joe chiamarmi, faccio finta di nulla e rimango distesa per terra.
«Amico tutto bene?» Continua a chiedermi.
«Alla faccia del passare inosservate AHAHAHAHAHAHAHA.» Commenta Angel intenta a sganasciarsi dalle risate.
Decido di alzarmi e fare finta di nulla. «Eeeeiii ragazzi.»
«Ei.» Dicono insieme.
David arriva correndo e mi tira uno scappellotto, ammetto che lo merito.
«Scusate noi andiamo via subito. Ci vediamo in classe.» Parla Bendaboy mentre mi tira per un braccio verso la scuola.
Appena varchiamo il cancello David mi guarda malissimo. «Vorrei ucciderti in questo momento, ma non lo faccio perchè voglio origliare.» E si sporge per sentire la conversazione, cosa che faccio anch'io.
«Ehm, Emily, mi chiedevo se uno di questi giorni ti andrebbe ecco di uscire con m-me.» Chiede il portiere con le gote leggermente rosse.
«Si.» Risponde Sharp.
«Grandioso! Ti va bene questo pomeriggio?»
«Si.»
«Alle quattro qui davanti alla scuola va bene?»
«S-si.»
«Bene, allora a dopo.» Dice Joe sorridendo e avviandosi verso l'entrata, ci passa accanto ma sembra troppo euforico per badare a noi. Al contrario Sharp non appena passa il cancello ci becca subito.
«Tu. -mi indica e io sbianco aspettandomi una strigliata- La guancia sta sanguinando ti porto in infermeria.» Dice semplicemente.
💙💙💙
Qualche minuto dopo io e l'ex moscone siamo nell'infermeria vuota, di solito l'infermiera arriva verso la seconda ora, quindi alla prima non c'è nessuno. David è andato in classe assicurandomi di trovare una scusa e Angel l'ha seguito dicendo che è più interessante passare il tempo con lui.
Sono seduta su un lettino mentre aspetto che Sharp mi porti i cerotti e il disinfettante. Le mie mani non smettono di toccare gli occhialini del moscone, che ho tolto per medicare meglio la guancia.
«Bella figura che mi hai fatto fare.» Dice mentre rovista in un armadietto, ma colgo dell'ironia nel suo tono.
«Ehehehe già.» Rido in imbarazzo.
«Comunque... -si gira e cammina verso di me, in mano tiene il disinfettante, cotone e i cerotti- Come è andata la mia performance?» Mi chiede.
Rifletto un po' mentre rievoco la scena nella mia mente e chiedendomi se io mi sarei comportata esattamente così.
«Ad essere onesti hai agito nel tuo solito modo freddo e apatico.»
«Davvero? -Sembra sorpreso, ma non lo da molto a vedere- A me sembrava di averti interpretato alla perfezione.»Dice mentre bagna il cotone col disinfettante.
«Beh, hai solamente risposto con "si" in maniera stra apatica.»
«Alla fine ho balbettato in quell'ultimo si.»
«Una risposta su tre non mal- ouch! -Mi lamento appena il cotone si posa sulla non mia guancia, brucia da morire- Fai piano!»
«E tu sta più attenta al mio corpo!» Risponde con un tono che non accetta repliche.
Decido di stare in silenzio e ignorare il leggero fastidio che provoca il disinfettante. Pochi secondi dopo Sharp inizia ad armeggiare con il cerotto: semplice color carne.
«Non c'erano di altro tipo?» Chiedo.
«In che senso?»
«Boh, non so, più carini ecco.» Scrollo le spalle con nonchalance.
«Io sono Jude Sharp, capitano della temuta Royal Academy, te lo scordi di andare in giro con un cerotto colorato sulla guancia.»
«E se avesse dei pinguini disegnati sopra?»
Ci sta un attimo a pensare. «Beh, non sareb... -Si interrompe e scuote la testa- No, non se ne parla.»
Ridacchio e ritorniamo in silenzio, uno piacevole e senza imbarazzo. Sharp appoggia il cerotto sulla mia (ma in realtà sua) guancia e solo in quel momento mi accorgo di quanto effettivamente siamo vicini: Le nostre gambe si toccano, le dita del mio corpo sfiorano la guancia delicatamente, sento il respiro del ragazzo sul collo e questo mi provoca dei leggeri brividi su per la schiena, potrei tranquillamente sporgermi e...
«Oi come va?!» La porta scorrevole dell'infermeria si spalanca di colpo e David entra come se niente fosse.
Entrambi trasaliamo e Sharp emette uno strillo acuto.
«Amico che era quel verso?» Chiede sorpreso David.
In tutta risposta Sharp si volta verso di lui e lo fulmina con lo sguardo, io cerco di tenere a bada il mio imbarazzo.
«Che ci fai qui?» Gli chiedo cercando di sviare l'attenzione su altro.
«Mi stavo annoiando troppo in classe, quindi ho inventato una scusa ed eccomi.» Risponde facendo spallucce e chiudendo la porta che aveva lasciato spalancata.
«Ah, a proposito che scusa hai inventato per noi due?» Chiede sta volta Sharp.
«Solo che avevate un incontro con il comandante Dark per discutere di una partita.» Annuiamo entrambi, stranamente è riuscito a trovare una scusa decente.
Di solito David si inventa delle balle colossali che non stanno ne in cielo ne in terra. Una volta si è inventato che il suo pesce rosso gli aveva rubato il telefono solo perchè è pigro e non voleva rispondere ai miei messaggi (quel giorno stavo facendo un mega discorso dove osannavo Sharp...ammetto che era più che giustificato a non rispondermi).
«Okey, è un'ottima scusa...strano da parte tua.» Gli dice l'ex moscone.
«Grazie, mi è venuta istint...Hey!» Il pirata lo fulmina con lo sguardo.
«Tesori miei belli, - Angel richiama la nostra attenzione su di lei- avete 45 minuti, impiegateli per dare delle dritte a questo qui.» Dice riferendosi a Sharp.
«Non sono andato poi così tanto male!» Sbuffa esasperato il ragazzo dentro al mio corpo.
«Si invece.» Rispondiamo noi altri in contemporanea.
🩹🩹🩹
«Okey abbiamo tutto? -chiede David guardando me e Angel- Binocoli?»
«Si!» Dico tirandoli fuori da dallo zaino.
«Walkie-talkie?»
«Si!»
«Pop corn e coca-cola se la situazione diventasse interessante?»
«Eccoli!»
«Telefono in caso a Jude servisse aiuto?»
«Si!»
«Ma allora a che vi servono i Walkie-talkie?» Chiede Angel.
David ne accende uno e inizia a parlare tenendo premuto un pulsante a lato del comunicatore portatile. «Per creare l'atmosfera. Passo.»
«Ti rendi conto che al posto del monitor c'è una grossa faccina sorridente? Dove li hai presi? Nel reparto giocattoli?» Continua il mio angelo custode.
«Smettila di rompere il cazzo. Passo.»
«Cappelli a cespuglio?» Continua il ragazzo con la lista.
«Io continuo a ripeterti che sono inguardabili e non necessari.»
«Non ti ci mettere anche tu oh.» Alza gli occhi al cielo come per farmi la predica.
Alzo le mani facendo finta di nulla.
«E' ARRIVATO!» Strilla d'improvviso Angel.
Io e David sbirciamo da dietro l'angolo in cui ci siamo messi per guardare l'appuntamento tra Sharp e Joe, col cavolo che lasciamo quei due da soli, soprattutto vedendo le doti recitative del capitano della Royal.
Da dove ci troviamo non sentiamo quello che si dicono, ma vediamo con chiarezza Joe che passa a quella che dovrei essere io un mazzo di fiori di medie dimensioni, nulla di esagerato.
«Okey, ora sono gelosa.» Dico vedendo i modi carini e da gentiluomo con cui si sta comportando Joe.
«Di chi? Di Joe che è riuscito a portarsi fuori Jude per un appuntamento e tu no?» Angel mi guarda con un sorrisetto e alza pure un sopracciglio con fare strafottente.
«Smettila di rompere il cazzo.» Dico guardandola male.
«E chi se lo aspettava questo lato galante da parte di Joe. La prossima volta mi prenoto io per uscire con lui.» Dice David.
«Cosa?» Chiedo un po' confusa.
«Niente!» Si affretta a dire.
La scena cambia e i due ragazzi iniziano a camminare allontanandosi dalla Royal, per fortuna che prima dell'appuntamento abbiamo tartassato il portiere costringendolo a dirci i suoi paini per il pomeriggio, perciò ora si stanno dirigendo verso una caffetteria per mangiare e bere qualcosa insieme.
Io e David iniziamo a seguirli a debita distanza fino al bar dove entriamo di soppiatto e, cercando di non farci vedere, ci sediamo in un tavolo lì vicino.
Loro si siedono accanto alla vetrata, nei divanetti uno difronte all'altro, mentre io, David e Angel in uno accanto ma più verso il centro della sala. Ci copriamo il volto con i menù dei frappé e li guardiamo.
Vediamo Sharp guardarsi intorno e poi posare il suo sguardo verso di noi, ovviamente sapeva del fatto che io, Angel e David li avremo seguiti per tutto il tempo, ma istintivamente mi nascondo dietro al menù.
Jude pov's
Continuo a fissare male i tre, tutta questa faccenda mi farà venire un'ulcera.
«Che c'è Emily?» Mi chiede Joe, giusto mi ero quasi dimenticato di lui. Onestamente tutto ciò è una grande seccatura, ma se è l'unico modo per tornare normali.
«O-oh niente...ero un po' persa nei miei pensieri.» Cerco di fingermi imbarazzato...umiliante.
«Spero siano pensieri belli.» Mi dice il portiere sorridendo, un po' mi dispiace prenderlo in giro così, è mio amico.
«Si si.» Ricambio il sorriso, ma sono sicuro che non sia allo stesso livello di Dark.
I miei pensieri vengono interrotti dalla voce della cameriera che ci chiede che cosa vogliamo ordinare. Quasi sbiascicando prendo un frappé al cioccolato mentre Joe una alla banana.
Sento ancora gli occhi di quei tre stalker su di me.
«Sai Emily, ho notato che ci conosciamo da due anni ma di te non so praticamente nulla.» Mi dice il ragazzo.
«Oh beh...non c'è molto da dire su di me.»
«Dai parlami un po' di quello che fai nel tempo libero, o altro, come preferisci.»
Apro bocca per rispondere, ma la richiudo subito dopo...
Effettivamente nemmeno io conosco bene Dark, quel pomeriggio in cui ci siamo detti le nozioni base da sapere sul nostro conto, mi rendo conto di non averla ascoltata.
«Ecco...io...non mi piace il prosciutto crudo.» Dico di getto.
Joe fa una faccia perplessa.
«Strana mi pare che una volta avessi fatto scambio con Jude al posto del tuo bento per un panino col prosciutto crudo.»
Ha ragione, ma è l'unica cosa che mi è saltata in mente.
«Si, ma quando ho visto Jude osservare il mio bento...mi è sembrato che lui ne avesse più bisogno.»
Ancora mi ricordo la scena: noi, su quel muretto, a parlare, la ragazza dentro al mio corpo che osservava con un po' di saliva quello che sarebbe dovuto essere di diritto il suo pranzo e io che senza pensarci due volte gliel'ho dato perché mi faceva tenerezza vedere quello sguardo mai visto prima sulla mia faccia.
Un altro ricordo mi passa per la testa: la libreria piena zeppa di libri nella sua camera.
«Mi piace anche leggere.» Dico.
«Io sfortunatamente non ne sono molto predisposto ahahahah. Preferisco uscire e giocare a calcio.» Scherza il portiere.
«Oh tranquillo, l'ho notato.» Cerco di fare una risatina.
«Come mai hai deciso di diventare manager della squadra?» Mi chiede il ragazzo.
«So che mio padre ha a cuore la nostra squadra e volevo dare una mano.» Butto la prima scusa plausibile che mi viene in mente.
La cameriera arriva con i nostri frullati e mentre li appoggia sul tavolo io mi giro verso i tre che ci guardano. I miei occhi cercano i suoi, che sta bevendo tranquillamente un frappé al cocco.
Più la guardo e più mi sento male per non averla mai presa in considerazione in tutti questi anni.
Emily pov's
Rimaniamo lì per un'ora e mezza buona, penso che la conversazione stia filando liscia, almeno credo...
Sharp ha guardato un paio di volte verso di noi e ogni volta si concentrava a guardare me e ogni santa volta a me partivano dei brividi dalla bocca dello stomaco.
«Oh si stanno alzando!» Bisbiglia David.
«Dove dovrebbero andare ora?» Chiede Angel un po' depressa perché non ha potuto bere il frappé.
«Al parco.» Dice il celeste.
«Okey, David vai a pagare e seguiamoli.»
«Come scusa?»
«Ho detto di andare a pagare.»
«...È un buon momento per dire che non ho soldi con me?»
«COSA?!» Strillo spalancando gli occhi.
«Pensavo che li avessi tu!» Mi indica strillando pure lui.
«E io pensavo che li avessi tu invece!»
«Oh cazzo, e ora?» Chiede Angel che in realtà sta cercando di non ridere.
💴💴💴
«HERMAN IO TI AMO!» Strilla David
«Stronzi, ma quanti frappé avete bevuto?!»
«Avevamo molta sete.» Mi metto sulla difensiva.
Herman si gira verso di me e mi fulmina con lo sguardo mentre usciamo dal bar.
«La prossima cazzo di volta che non sapete di avere i soldi non entrate nei bar, così evitate di chiamarmi per pagarvi tutto! RAZZA DI IDIOTI!»
«Scusa! Scusa!» Diciamo spaventati io e David.
«Ragazzi, so che in questo momento siete alle prese con questo qui ciclato, ma Jude e Joe sono ancora al parco.»
Spalanchiamo entrambi gli occhi e il secondo dopo stiamo già correndo verso il parco.
«CI VEDIAMO A SCUOLA HERMAN!» Urla David.
«SARÀ MEGLIO CHE PORTIATE I MIEI SOLDI!» Strilla lui.
In meno di dieci minuti riusciamo ad arrivare al parco.
«Sono vicino al laghetto!» Stilla Angel indicandoli mentre ci vola sopra le teste.
Io e David ci tuffiamo nel cespuglio più vicino per sentirli.
«Spero che tu ti sia divertita oggi.» Sentiamo dire da Joe.
Sharp annuisce però sembra che stia pensando ad altro.
«Ti va di uscire altre volete?»
«S-si, sarebbe bello.» No to un leggero rossore nelle sue guance, sta migliorando!
Entrambi rimangono in silenzio, uno imbarazzante, dove non sai più che dire o fare, silenzio che viene interrotto da David che inizia a mangiare i popcorn.
Sfortunatamente anche gli altri due lo hanno sentito e infatti stanno guardando il nostro cespuglio; mi giro verso di lui con gli occhi spalancati.
«Ma sei scemo?!»
«Non pensavo che facessero così tanto rumore!» Si giustifica lui.
«Dio Santo David, mangi come un pachiderma ovvio che l'hanno sentito!» Si aggiunge Angel.
«Ragazzi?» I due ci chiamano e, rassegnandoci davanti all'evidenza, mi alzo.
«Ei...» Li saluto in imbarazzo.
«David esci anche te.» Dice l'ex moscone.
«Io non sono David, sono un cespuglio parlante! Umani non badate a noi, continuate a fare quello che stavate facendo!» Risponde confacendo una voce grossa e muovendo qualche ramo.
Ci sbattiamo tutti e quattro una mano in fronte.
«Esci idiota.» Dico prendendolo per il colletto e sollevandolo.
«Ci stavate seguendo da tutto il pomeriggio?» Ci chiede Joe incrociando le braccia al petto e guardandoci male.
«Amico penso che sia evidente, quindi perché lo chiedi?» Dice David.
La voglia di tirargli un ceffone è tanta, ma mi limito a sospirare.
«Beh ormai ci avete scoperto, quindi prendo Emily per un consulto "migliore amico"!» E detto ciò il Pinguinomade prende il mio corpo e lo trascina via lasciandomi lì con Joe. Angel li segue invece.
Sentiamo Sharp protestare e cercare di tirare uno scapellotto a David.
Esco finalmente dal cespuglio e appoggio una mano sulla spalla di Joe.
«Scusaci, eravamo davvero curiosi.»
«Secondo te è andato bene?» Mi chiede Joe e io so benissimo che si riferisce all'appuntamento.
Sono abbastanza amareggiata, mi sarebbe davvero piaciuto uscire con Joe visto in che maniera si è comportato tutto il tempo.
«Si, poi tu sei stato un vero gentiluomo ahaha.» Scherzo.
«Grazie amico, ci tenevo a fare una bella impressione.»
Arrossisco leggermente. «Come mai?»
«Mi piace.» Dice semplicemente il portiere della Royal e io esplodo di rossore.
Per fortuna una notifica che arriva dal telefono di Sharp ci fa distrarre. Estraggo il telefono dalla tasca del giubbotto e guardo lo schermo.
«Chi è?» Mi chiede il ragazzo.
«Bobby Shearer, vuole parlarmi. -Rispondo- Vado a vedere che vuole, ci vediamo domani.»
«A domani!»
Esco dal parco e inizio a camminare verso la Raimon, chissà perché Sharp è stato sempre pensieroso oggi.
I'M STILL ALIVE!
Non so che dire :), mi scuso per l'assenza spero di riprendermi in queste settimane. Non vi dico perché non ho più aggiornato perché non ne ho voglia e sono cavolate quindi non c'è da preoccuparsi.
Ammetto che questo capitolo non mi piace, ma lascio a voi i commenti.
Se il capitolo vi è piaciuto commentare e lasciate una stellina💕💫
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