A Piero Terracina
Oggi ci ha lasciato Piero Terracina.
Ho passato l'intera serata a elaborare questa tristezza che mi ha sopraffatto, e sono giunta alla conclusione che i suoi novantuno anni, forse, non sono bastati a far arrivare alle nuove generazioni la sua esperienza.
Perché la gente, con una scarsa consapevolezza e una malcelata superficialità, continua a disegnare svastiche?
Perché esistono soggetti che inneggiano al nazismo e al fascismo in Italia?
Perché gli incontri di sensibilizzazione sono limitati ed elitari?
La verità è che, sebbene la tecnologia sia un ottimo strumento di informazione, all'atto pratico i media condividono solo ciò che vogliono.
Io, essendo sinceramente interessata a questo particolare capitolo della storia, mi chiedo come mai non sia stato fatto uno speciale su Piero Terracina, perché, dopo i sorrisi dispensati a tutti, gli sia stata dedicata una breve pagina del telegiornale, e come mai le sue interviste vengano costantemente divulgate il giorno ventisette gennaio, senza alcuna eccezione.
Tutti parlano, ma non vedo fatti: ricordiamo, dicono i politici, non ignoriamo la realtà dei campi e dell'antisemitismo che rimane comunque un argomento attuale, dicono le scuole, ma "La vita è bella", che, per inciso, non è solo una delle pellicole più esplicite, ma anche motivo di orgoglio per l'Italia, è un film difficile da trovare, i film sono rari e poco pubblicizzati, i libri altrettanto, e lo Stato non impone rigide norme contro atti illegali o irrispettosi.
Sei stato un uomo sincero, instancabile e nobile d'animo, e non ti sarò mai abbastanza grata per la testimonianza che hai coraggiosamente lasciato.
🙏
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