MANDRIA
-Ora dovrete darci le vostre cose. Armi, munizioni, provviste e il resto. Sono le regole- disse sistematicamente Isabella
-Ei aspetta un secondo, non ti daremo mica le nostre scorte. Ci abbiamo messo giorni interi per reperirle, non ce le facciamo mica togliere di mano- disse Nick
-Mi dispiace, ma non possiamo mandare in giro delle persone che non conosciamo nella nostra comunità con tutte le loro provviste senza spartirle. Non preoccupatevi, vi dico subito come funziona qui-
Isabella esortò i due ragazzi a seguirla. I tre passeggiavano lungo la zona all'interno delle mura. C'erano delle strade che collegavano le case fra loro, degli spazi verdi in cui giocavano i bambini (c'erano molte famiglie), un'infermeria e un paio di torri di controllo agli estremi delle recinzioni.
-Allora, come già vi ho detto, dovrete consegnarci i vostri zaini. Ovviamente il cibo andrà nella dispensa comune. Siamo una comunità, nessuno prende le cose per sé, ma le razioniamo in modo tale che tutti soddisfino il proprio fabbisogno-
-Dobbiamo consegnare anche le armi?- chiese Jimmy
-Sì, però vi spiego brevemente. Per le armi è diverso, ognuno è più specializzato in qualcosa. Ad esempio ho ben notato che tu sei un balestriere, ce ne sono pochi in giro- disse Isabella guardando Nick e continuò
-Dunque, quando uscirete per reperire delle provviste, se troverete delle armi ne consegnerete metà all'armeria comune, mentre l'altra metà la terrete voi. Perciò ora scegliete quali armi tenervi-
-D'accordo. Coraggio, scegliamo- disse Nick al suo amico
I due ragazzi si tolsero i loro zaini dalle spalle e li aprirono.
Nick ovviamente decise di tenere la sua fidata balestra, una pistola silenziata e un quarto dei coltelli, mentre Jimmy scelse la sua pistola silenziata, e due quarti dei coltelli.
Consegnarono quindi all'armeria ciò che era rimasto, cioè un quarto dei coltelli, una pistola e un fucile a pompa che avevano trovato durante una loro escursione, ma che non sapevano usare. L'avevano tenuto solo in caso di evenienza, ma a quanto pare era meglio così.
-Bene ragazzi, vi mostro i vostri alloggi- disse Isabella ai due
Camminarono per alcuni metri superando delle case, fino a quando non arrivarono davanti alla loro, o per lo meno quella che in futuro doveva esserlo.
-C..cosa? Tutta questa casa è a nostra disposizione?- chiese Jimmy con la bava alla bocca
Isabella rise.
-Non è solo vostra, qui ci abitano tutti i ragazzi della comunità. C'è ancora una stanza libera, potrete alloggiare lì-
Poco dopo Stephanie li raggiunse.
-Tranquilla mamma, li accompagno io alle loro stanze, così gli presento la nostra casa-
-D'accordo piccola mia. Bene ragazzi, vi lascio in buone mani allora- disse Isabella ai due amici
-Ci si vede- disse Nick salutandola con la mano
I tre ragazzi entrarono e Stephanie mostrò ai due amici le varie stanze tra cui la camera in cui potevano dormire, la cucina, il bagno e tutto il resto.
Alcuni minuti dopo...
-Ok, con questa abbiamo finito. Ah, comunque oltre a noi qui ci vivono anche Jake e Sasha, una nostra amica. Spero che vi troviate bene- disse Stephanie
Gli fece poi un caloroso sorriso. Nick decise di recarsi nella sua nuova camera da condividere con Jimmy, lasciando il suo amico e Stephanie nel piano di sotto nel soggiorno.
-Comunque scusami per Jake, certe volte è così... testardo- disse Stephanie dispiaciuta
-Non preoccuparti, anzi, scusami te. Non volevo apparire così- rispose Jimmy
-Shh... non fa niente- Stephanie si stampò un meraviglioso sorriso sul volto
Jimmy arrossì e abbozzò anch'egli un piccolo sorriso.
-Ei, io vado dagli altri. Ci vediamo stasera, mia mamma ha organizzato una cenata con tutta la comunità- disse Stephanie spezzando il silenzio
-Ci saremo-
8.00 p.m
Nick e Jimmy si prepararono per andare alla cena, chiusero la porta e si diressero verso la grande tavolata all'aperto illuminata dai fuochi accesi, utilizzati per cuocere il cibo.
Stavano tutti ridendo e scherzando, come se fossero ignari del fatto che là fuori ci fossero dei sudici zombie pronti a mangiarti ogni minima parte del tuo corpo coi loro denti marci.
-Sono arrivati quelli nuovi!- esclamò Sasha, l'amica di Stephanie e del suo ragazzo Jake
Nick e Jimmy si presentarono e, prendendo posto alla tavolata, fecero conoscenza con i vari abitanti di Termya.
In realtà da mangiare non c'era nulla che non avessero mai mangiato durante l'apocalisse, se non degli ottimi bocconcini di pane posti al centro della tavola, ma era il tepore creatosi in quel preciso istante a creare un'atmosfera di familiarità che faceva scordare un po' a tutti, almeno per un momento, che periodo stessero vivendo.
La serata andò avanti per un paio d'ore abbondanti fra chiacchiere e risate. Ormai era buio pesto. Tutto sembrava andare per il meglio, fino a quando non si sentì un uomo che era di guardia su una torre di controllo urlare: "MANDRIA!"
Nick si voltò verso Jimmy.
-Mandria? Ma che caz..-
Non fece in tempo a finire la frase che vide centinaia di zombie entrare dal cancello principale. Chi diavolo aveva lasciato il cancello aperto? Non c'era tempo per pensare. Nick e Jimmy si diressero in casa loro, presero le armi e scesero per combattere.
A quanto pare non tutti gli abitanti di Termya sapevano usare le armi, perciò scesero a respingere gli zombie solo chi ne era capace, mentre gli altri si rinchiusero in casa.
Tre uomini andarono a chiudere il cancello, ma non era così facile dato che continuavano ad entrare zombie in massa. Spingevano e spingevano con tutte le loro forze, quando finalmente riuscirono a chiuderlo. Ora bisognava occuparsi di quelli all'interno che volevano andarsene in giro per Termya.
-Circondiamoli, non devono spingersi oltre o si sparpaglieranno troppo!- urlò Nick ai coraggiosi che erano scesi a difendere Termya
Nick e gli altri cercarono allora di fare da barriera, impedendogli di farli spingere oltre, e uno ad uno cercarono di farli fuori. Erano davvero molti, ma ce la stavano facendo.
Nick continuava a sparare le sue frecce dirette nel cervello degli zombie e se si avvicinavano troppo, utilizzava il suo coltello militare per farli fuori. Jimmy e gli altri invece procedevano a suon di proiettili.
Jake intanto era vicino alla zona del combattimento, ma era rifugiato dietro ad un mucchio di casse di legno che erano lì vicine. Stava osservando con attenzione ciò che stava accadendo, però non voleva aiutarli. Venne interrotto dalla voce della sua fidanzata.
-Dai Jake! Vieni a darci una mano! Ci serve aiuto!-
-No, non vengo-
Intervenne Nick.
-Sbrigati! Ne mancano pochi!- urlò a Jake fra un lancio di frecce e l'altro
-Ho detto di no! Non sono come quei burattini che ti ascoltano- rispose Jake
-No, infatti. Sei un cagasotto!-
Quando Jake sentì quelle parole, non ci vide più dalla rabbia e alzandosi di scatto corse verso il mucchio di zombie che era rimasto. Aveva in mano un'accetta e la utilizzò per iniziare a mutilare gli zombie. Si addentrò sempre di più verso la marmaglia di zombie che iniziavano ad essere troppi.
-Così ti farai ammazzare! Non devi stare nel gruppo, ti devi avvicinare a noi e non farli passare!- gli gridò Nick
Jake però lo ignorava e andava avanti, sprecando tutte le sue forze ma continuando per la rabbia nei confronti di Nick che lo reputava un "cagasotto".
Rimasero finalmente gli ultimi zombie: erano tre. Jake venne circondato da essi, ma intimò agli altri del gruppo di non sparare che ci avrebbe pensato lui.
Fece fuori i due zombie e girandosi strattonò l'ultimo per poi spingerlo letteralmente addosso a Nick, senza neanche dargli il tempo di mirare con la sua balestra.
-Sono ancora un cagasotto? Eh?-
Nick che si ritrovò improvvisamente con uno zombie addosso, non poté sparare o usare alcun tipo di arma perchè lo zombie era ormai troppo vicino. Fortunatamente aveva dei buoni riflessi e senza pensarci due volte buttò istintivamente lo zombie a terra, pestandogli infine il cranio con i suoi scarponi.
Nick non ci vide più dalla rabbia.
-Tu... tu sei fuori di testa! Sei stato tu ad aprire il cancello! E ora che fai, eh? Mi butti addosso uno zombie? Mi volevi far uccidere per caso?- sbraitò lui
Nick stava per correre addosso a Jake quando Jimmy intervenne in tempo per bloccarlo e farlo calmare.
-Amico che stai dicendo? Non hai prove per accusarlo così- disse Jimmy sottovoce
-E allora perchè non era a tavola quando è entrata la mandria?-
Isabella che aveva sentito tutto si voltò verso Jake.
-Jake... sei stato tu?
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