capitolo 2

-sarà meglio... SERPEVERDE!

Cazzo! Non posso tornare più indietro ora.

Il sangue mi ribolliva nelle vene e l'ansia era davvero molta. L'unica casa in cui non dovevo essere, ci sono finita catapultata.

-NO! NO! Perchè devi creare sempre problemi!? Perchè devi essere la vergogna e la delusione della famiglia!- e ti pareva che mia sorella non doveva fare scenate. Si era alzata dal tavolo e puntava dritto verso di me.

-Karol evitiamo di dare spettacolo? So che non riesci a fare a meno di essere al centro dell'attenzione, però non davanti a tutta la scuola- ero così abituata al suo comportamento che già ero consapevole di una sua scenata se non fossi finita nella sua stessa casa.

-Non mi importa se diamo spettacolo o meno Eithel! Lo capisci che rovini sempre tutto! Perchè diamine sei venuta qui!? Mi hai rovinato la vita e la reputazione!- ormai eravamo faccia a faccia.

-Ah ora è colpa mia se i nostri genitori mi hanno mandata qui!? Secondo te perchè non ho scelto Hogwarts sei anni fa? Sapevo che non sarei mai stata smistata in Grifondoro. Sono diversa da voi lo so, ma ora smettila di rompermi il cazzo!

-Signorina le parole- mi rimproverò la professoressa che mi stava accanto. Alzai gli occhi al cielo e ripresi il mio discorso.

-Sai cosa chiederò di rimandarmi a Dumstrang, mi trattavano meglio. E sai perchè? Perchè ero inesistente per tutti, soprattutto per te! 

La lasciai lì. Avevo gli occhi di tutti puntati su di me mentre mi dirigevo al tavolo della mia casa e mi sedetti vicino a Blaise. Davanti avevo faccia da carlino e ossigenato. 

-Chi ti ha detto che puoi sederti qui?- dio mi ci mancava solo questa gallina.

-Devo per caso chiedere il permesso a te per dove posso posare il mio culo!?

-Pansy, va bene se siede qui, mi sta.. simpatica- disse il ragazzo alla sua sinistra.

-Lo trovi divertente biondino?

-Molto- ora gli tiro un pugno in faccia, magari si toglie quel sorrisino che ci ha stampato sopra.

-Bene dopo questo incoveniente familiare e avervi ricordato le regole della scuola, il banchetto può avere inizio

Doveva essere Silente quello, il mago più potente della storia.. e anche il più vecchio, oserei dire. 

Sulla tavola apparirono magicamente ogni tipo di leccornia possibile e immaginabile. Un buon profumino si espanse nell'aria ed entrandomi nelle narici.

Presi solo un pezzo di pane, molto piccolo e lo mangiai.

-Solo quello mangi Eithel?- bene Blaise se ne era accorto. 

-Ecco..-

-Certo che mangia solo quello Blaise! Le si sarà chiuso lo stomaco dopo che la sorella l'ha trattata così. E' davvero insopportabile!

-Si hai ragione, infatti è per questo, cioccolatino

-Ora sono un cioccolatino, nanetta?

-Beh se io sono nanetta tu sei cioccolatino, non dirmi che non ti piace?-  per prenderlo un po' per il culo gli feci gli occhi dolci e il labbruccio.

-Quando voi due avete finito di flirtare, vorrei andare in sala comune

-Che c'è biondino? Non sarai mica geloso?

-Ma cosa dici! Piuttosto il tuo stato di sangue?

-Mezzosangue- ovviamente non era vero, ma volevo vedere quanto ritenesse importante una cosa così futile.

-Bene allora sarai l'unica mezzosangue che mi sarà amica

-Sono purosangue, tesoro. Se ti basi solo sullo stato di sangue sei un po' antico- sorrisi beffardamente.

-Uno non chiamarmi tesoro..

-Scusami... tesoro

-Ah ma sei ottusa?!

-Boh può essere chi lo sa? Il punto numero due?

-Andiamo nella sala comune

-Comunque amico, non stavamo flirtando. Tu sai chi mi piace- wow, Blaise se l'era presa sul serio.

-Blaise credo che la tua amichetta non ricambi, per il momento

-E tu che ne sai di chi piace a me!?

Gli sussurai il nome all'orecchio per poi dire -sono una leggimente e un'occulmante ottima, cioccolatino

***

-Quelli del primo anno sono pregati di seguire i prefetti per recarsi nelle sale comuni, mentre i ragazzi degli altri anni possono andare- Silente fece una pausa per poi terminare- Eithel tu andrai con i tuoi compagni saranno loro a spiegarti e mostrarti la scuola- disse guardandomi e io annuii.

-Mi dispiace Draco ma aspetterai un po' prima di tornare in sala comune. Non conosco nessuno a a parte voi, perciò..

-Va bene andiamo. Vieni Eithel- Pansy era elettrizzata all'idea di non dover rinchiudersi subito in sala comune e anche io lo ero

***

Girammo un po' tutta la scuola finchè non arrivammo davanti ad un muro. A destra e a sinistra si trovavano due statue molto alte, carine anche.

-Questo è l'ingresso per la sala comune- mi disse Draco.

-Non funziona come al binario 9 3/4 verto!?- non avevo intenzione di passare ogni volta quel muro in quel modo.

-No non funziona in quel modo Eithel

-Non ridere di me eh Pansy- le dissi a mia volta ridendo. Alla fine non era così tanto male come sembrava, anzi è simpatica.

-Alla sala comune possono accedere solamente gli alunni di quella casa e c'è una parola d'ordine e non la devi rivelare a nessuno- si volta verso il muro- Purosangue

Il muro si sposta verso destre permettendoci di entrare. Rimasi a dir poco scioccata dalla bellezza della sala. Tutto sui toni del verde e del nero, divani e poltrone in pelle nera, camini. la cosa che adoro molto sono le vetrate. Siamo nei sotterranei. Sotto al Lago Nero! Non pensavo che la vista sarebbe stata così mozzafiato. L'acqua era illuminata dalla luna e i colori verdognoli riflettevano dentro la stanza.

-Bella vero?

-Bella Blaise? E' stpenda!

-Eithel andiamo a vedere con chi starai in stanza?

-Ok..ragazzi?

-Si si un attimo

Aveva appena mangiato e ora prende una cioccorana. E' uno stecchino e mangia come un maiale.

-Cioccolatino hai preso proprio il nome alla lettera

-Visto si

Scoppiammo a ridere e ci iniziammo a incamminarci per quel corridoio. Avevamo superato già una decina di stanze, ma della mia nemmeno l'ombra. Iniziavo a dubitare che la mia stanza l'avessero messa dai Grifondoro, convinti che avrei seguito le orme della famiglia. Patetico.

-Sei sicura che non sei nella parte maschile Jonson. Non c'è nenache l'ombra del tuo nome

-Pensavo la stessa cosa Malfoy

-Eccola!- Pansy era simpatica, ma se urlava era la fine. Insieme a me c'era un'altra ragazza: Astrid Hale, spero sia simpatica.

-Bene allora buonanotte ragazzi- dico in un secondo. Avevo bisogno di riposare assolutamente.

Entrai e rimasi, nuovamente, a bocca aperta. Due letti a baldacchino dalle lenzuola verdi e nere si trovavano ai lati di una lunga vetrata. Mentre ai lati della porta vi erano due scrivanie in mogano. Sulla sinistra un'altra porta, molto probabilmente il bagno.

Notai il mio baule vicino ad uno dei due letti, quello a sinistra. Proprio quello che volevo!

-Hey tu!

-Hey.. Astrid giusto?- presi un attimo un colpo di spavento ma mi ricomposi subito.

-Si piacere

-Piacere io sono Eithel

Era una bella ragazza dai capelli tinti di bianco, magra e alta. Non aveva l'aria da snob come molte delle altre mie compagne di casa. Spero solo che sia veramente come penso.

-So chi sei. Tutti parlavano ella tua bellezza e non sbagliavano!

-Ma dove?- stavo ridacchiando. Nessuno mi aveva mai fatto commenti, il primo era stato Malfoy.

-Beh sei modesta.. comunque- cantilenava e non mi piaceva questa piega- stasera in sala comune ci sarà una festa di inizio anno e, prima che tu possa replicare, la mia non è una domanda ma un'affermazione- dice per poi uscire dalla stanza.

Sbuffo. Quella ragazza ha appena mandato in fumo i miei bellissimi piani, grandioso!

***

E' passata mezz'ora ed io ho solo disfatto il mio baule e posizionato i vari libri sulla scrivania. Non avevo alcuna intenzione di andare a quella festa. Sarei andata lì per qualche minuto e poi sarei tornata in stanza. Amo le feste, ma saranno sicuramente di quelle noiose, tipo niente alcool o fumo o qualsiasi sostanza da sballo.

-Sei ancora con la divisa!?- eccola qui la mia fantastica compagna di stanza, sia chiaro che sono del tutto ironica quando dico fantastica.

-Si mi vesto tra cinque minuti, il tempo di una doccia-

-Muoviti!-

Come è insistente questa ragazza.

-Bene eccoti- indossava un abito succinto. Molto corto che slanciava al massimo la sua altezza sottile. Era di un bianco crema con un bel pizzo sulla schiena e ricadeva in una morbida gonna poco più sotto del sedere.

Presi i miei vestiti e li indossai: una maglia a maniche corte oversize e un pantalone della tuta non troppo stretto.

-Dove pensi di andare così!?-

-Senti Astrid non ho voglia di andare alla festa se non c'è nulla da farmi partire il cervello, quindi vengo per farti contenta-

-Ti sorprenderai ma ora vestiti adeguamente, ti aspetto qui fuori- ed esce.

Perfetto! Ora mi faccio dare ordini!

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