capitolo 1

-CHE COSA!?

-Esatto Eithel. Andrai anche tu ad Hogwarts. Sei troppo lontana da casa

-E da quando vi importa qualcosa di me eh!? Mi avete detto che rovinerei l'immagine di mia sorella e ora mi ci volete mandare!

-Esatto mamma lasciala dove sta! Hogwarts non è adatta a una come lei!

-Ehi smettila di parlare sempre male di me, ossigenata!

-E tu evita di rovinarmi sempre la vita!

-Ma fammi il piacere. Sei tu che l'hai rovinata a me!

-Ma cosa dici?! Solo perchè sono più piccola di qualche mese non significa che ti abbia rovinato la vita. Se non fossi nata starebbero tutti meglio, corvo!

Ormai non ci chiamavamo più con i nostri nomi come facevamo da piccole. Lei era 'ossigenata' e io ero 'corvo', tutto basato sui colori dei nostri capelli.

-Adesso basta!- in questa discussione, che ormai andava avanti da 10 minuti, era la prima volta che mio padre prendeva parola- Avete 17 anni e siete abbastanza mature per non attaccarvi a vicenda! Eithel andrai a Hogwarts senza obbiezioni. Tu Karol, invece, accetterai la cosa. Non dovete parlare per forza tra di voi, quindi non fatene una strage

-Ah finalmente ti sei deciso a parlare! Andate a preparare le cose domani è il 1° settembre e dovete andare a scuola. Tra mezz'ora è pronta la cena, spero che vi sarete calmate

Entrambe ci sbattemmo la porta delle camere alle spalle con un gran tonfo. Era, quasi sicuramente, la prima volta che andavamo d'accordo su qualcosa. In questo momento odiavo più che mai i miei genitori, non che di solito non lo facessi, però continuavano a decidere per la mia vita come se io non fossi nulla. Forse era così, non contavo davvero nulla per loro e per nessun'altro. Durmstrang era così diversa da tutto questo. Mi ero fatta un vero amico, non mi fidavo a tal punto da raccontargli i miei più grandi segreti, ma mi fidavo quanto bastava da volergli bene.

In effetti, avrei dovuto scrivergli? Era pur sempre mio amico e per me c'è sempre stato.

Presi carta e penna e iniziai a scrivere. Dopo quattro fogli buttati nel cestino, riuscii a tirarne fuori qualcosa di decente:

Caro James,

mi dispiace tantissimo ma il 30 giugno è stato, molto probabilmente, l'ultimo giorno della nostra amicizia. Sono costretta ad andare a Hogwarts, perchè secondo i miei è ''più vicino'' a casa. Io non li capisco, non si sono mai preoccupati così tanto di me. Sempre se siano preoccupati sul serio.

Prometto che cercherò un modo per rivederci e ti prego non me ne volere se non potremo più far saltare in aria dalla paura Melissa. Oh e mi raccomando con Sissi non mollare la presa.. io so cose che non saii ;)

tua Eithel

Legai la lettera alla zampa di Friki, il mio gufo, e la liberai. Friki era un bellissimo esemplare di gufo nero con gli occhi di un giallo profondo, quasi dorati. Dopo un lungo e sonoro sbuffo, decisi che era il momento di iniziare a preparare le mie cose.

Non riuscivo a crederci, loro neanche avevano chiesto il mio parere, mi hanno informata solo un giorno prima della partenza. Se lo avessi saputo sarei corsa a salutare come si doveva James, ma forse questo loro lo sapevano e lo volevano evitare. Secondo loro sono uno spirito ribelle che non riesce a stare alle regole e forse è vero, però ho bisogno della mia libertà.

***

-Sveglia ragazze! Tra tre ore parte il treno, non abbiamo intenzione di portarvi fino a scuola

Ero già sveglia da 45 minuti, in realtà, e già mi ero pettinata e truccata. Scesi per fare colazione e tornarmene in camera a finire di preparare le ultime cose.

-Bene sei già pronta ne sono felice

-Tu felice per me, mamma? Da quando?- ormai neanche facevano più caso al mio sarcasmo era una routine. Per questo non badarono a me più di tanto.

Appena mia sorella scese scoppia in una fragorosa risata. Avessi avuto una macchina fotografica l'avrei ripresa e ricattata di sputtanarla ovunque.

-Beh se le mattine ad Hogwarts iniziano tutte con te conciata così non vedo l'ora di andarci

Aveva tutti i capelli annodati e il mascara colato. Smisi di ridere quando nostra madre ci mise davanti alla faccia dei cornetti, ancora caldi, alla cioccolata. Era abitudine fare una saziante colazione la mattina prima di scuola. In realtà diedi un paio di morsi a quella pietanza e, con la scusa di dover finire le mie cose, me ne tornai in camera.

Osservai attentamente la mia camera con quasi una punta di nostalgia. So che ogni anno mi allontanavo da lì, sono sei anni che funziona così, ma io non mi ci abituerò mai. Viviamo nel mondo dei babbani. Perchè? I miei nonni materni sono babbani e non sanno nulla della magia. Mia mamma era stata chiamata per Hogwarts e aveva fatto credere ai suoi genitori di andare in un collegio in Svizzera.

Un tempo la mia stanza era rosa pastello, con un letto matrimoniale decorato da rose, sempre rosa. Tutto questo fino ai 13 anni, quando decisi che non era veramente mia quella stanza. Non so come ma riuscii a convincere i miei genitori a farmela cambiare. La mia stanza la prese mia sorella, mentre io utilizzai la mansarda. Era la parte più remota della casa e io stavo bene. Le pareti di un grigio chiaro interamente coperte da poster, fotografie e vinili. Nel mio stile e mi sentivo veramente me stessa solo lì.

-In che casa pensi di essere smistata, Eithel?

-Non lo so, una qualsiasi va bene. Tanto mi insegnano sempre le stesse cose, quindi non mi cambia tanto

-Beh spero in Grifondoro. Devi mantenere in alto il nostro cognome

-Oh si certo, padre. Farò il possibile, ma non decido io

-Il cappello tiene conto della tua decisione, quindi vedi di fargli capire bene le tue intenzioni

-Si, padre- odio quando si comporta così, ma non ho intenzione di andare a scuola con la sua mano stampata in faccia.

Tornai in camera e mi vesti. Top nero, calze a rete e pantaloncini. Misi nello zaino la divisa e il mio quaderno. Ero pronta per questa nuova ''avventura''. Odiavo stare in macchina tutti e quattro insieme per più di 10 minuti ed ora ci sarei dovuta stare per 40 minuti.

-Karol..

-Mmh?

-Si può ascoltare l musica ad Hogwarts?

-Si certo e magari fai anche un concerto, che ne pensi?

-Che è un'idea fantastica

-Eithel non usano apparecchi babbani ad Hogwarts

Rimasi in silenzio finchè non arrivammo alla stazione. Ci fermammo tra il binario 9 e il 10 di King's Cross.

-Quindi questo treno?

-Vai Karol

Vai dove? Non c'è nessun treno. Karol prende la rincorsa e si lancia verso una colonna che si trovava vicino a noi. Appena toccò la parete sembrava quasi fosse stata risucchiata.

- Cosa cazzo..

-Le parole signorina- mi ammonì mia madre per poi proseguire- è il passaggio per arrivare al binario 9 ¾

Mi prese la mano e mi trascinò con lei. Chiusi gli occhi per l'impatto, che non avvenne. Quando li riaprii davanti a me c'era una locomotiva rossa e nera.

-Karol aspettaci- le urlò mia madre.

Il treno fischiò e io e la mia sorella salimmo sul treno.

-Stammi lontano già è tanto se ti parlo davanti a tutti

-Ohw mi scusi non la infastidirò più, sorellina

-Ecco brava sarà meglio così, corvo

***

Dopo aver camminato per chissà quanto, trascinandomi dietro quel dannatissimo e pesantissimo baule, trovai uno scompartimento vuoto. Mi ci fiondai subito e chiusi lo sportello dietro di me.

Dopo circa 10 minuti abbondanti riuscii a mettere quel cazzo di baule sul ripostiglio, quel coso che sta sul treno in alto insomma. Appoggiai la testa al finestrino e mi persi nei miei pensieri guardando il paesaggio.

Avevo abbandonato tutto per colpa dei miei genitori. Avevo una bella vita a Dumstrang, ma loro dovevano rovinare tutto. Non mi sarei mai fatta nessun amico qui, tutti rammoliti. Proprio come i miei creatori.

-Ehi tu! Fuori dal nostro scompartimento!

Un ragazzo platino mi fissava con superiorità. Accanto, a destra, aveva una ragazzina con i capelli neri a caschetto e la frangetta, sembrava un carlino. Dall'altro lato un ragazzo dalla carnagione scura, che si schiaffò in faccia una mano. Smisi di fissisarli e iniziai a ridere.

-Davvero divertente. Il problema però è che, ups, quanto mi dispiace. Niente nomi qui. E ora che facciamo? Oh lo so! Prendi te e i tuoi amici e fate ciao ciao alla ragazza che avete qui di fronte- lo dissi facendolo il gesto con la mano che sventola e un sorriso sulle labbra, ironico ovviamente e molto falso.

-Ma come osi brutta..

-Che carino per la prima volta qualcuno mi fa un complimento- NO! non potevo averlo pensato ad alta voce. Nessuno aveva mai proferito parola sul mio aspetto era la prima volta e me lo ero fatto scappare.

Il ragazzo sulla sinistra alzò di scatto la testa e mi guardò inclinando la testa di lato, come fanno i cani quando non capiscono.

-C'è posto per tutti qui- disse il ragazzo capendo il mio disagio.

Presi i miei auricolari e feci partire la mia musica. Notai faccia da carlino e ossigenato sedersi di fronte a me. Mentre cioccolatino mi stava a sinistra. Parlavano di qualcosa, ma io ero occupata ad ascoltare i Black Veil Brides, uno dei miei gruppi preferiti, e non ascoltavo neanche mezza parola.

-NO! Lasciami!

-Mai bastarda. Sei un disonore per la tua famiglia!

Sangue.

Ematomi.

Dolore.

Lacrime.

-Hey, hey svegliati- il ragazzo che mi stava accanto mi scuoteva.

-Vuoi lasciarmi, per Salazar!

-Stavi facendo un incubo e ti agitavi, sta calma... aspetta, per Salazar? Sei serpeverde?

-Cosa..? No sono nuova. Ho letto un po' la storia di Hogwarts e mi è uscito naturale

-Blaise vieni dobbiamo scendere- che oca, un fastidio mamma mia.

Cercai di prendere il baule ma ero troppo bassa, per avere 17 anni.

-Sei una nanetta.. quanti anni hai 14?

-Ne ho 17 e non chiamarmi nanetta!

-Che caratterino, Blaise vieni o no?

-Tranquillo, ossigenato, non ti rubo di certo l'amichetto

***

Quando scesi dal treno mi radunai con quelli del primo anno. Per una volta posso dire di sentirmi alta.

-Ehi tu!- mi girai a guardare il gigante alzando un sopracciglio- si si dico a te! Vieni qui accanto a me

Mi feci largo tra i bambini e gli arrivai accanto.

-Io sono Hagrid, mi occupo di controllare i confini e insegno cura delle creature magiche. Resterai con i ragazzini per lo smistamento, poi in stanza starai con quelli del tuo anni, va bene...?

-Eithel. Comunque si va bene

Salimmo su delle barche e attraversammo quello che credo sia stato il Lago Nero. Mia sorella me ne aveva parlato a Natale del primo anno. La scuola era imponente ma niente a che vedere con Dumstrong.

-Benvenuti ad Hogwarts. Io sono la professoressa McGrannit e la vicepreside. Ora entreremo e quando vi chiamerò vi siederete su uno sgabello e il cappello parlante vi smisterà in una delle quattro case. Le case sono Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Eithel Jonson tu aspetterai qui e quando finiremo le porte si apriranno ed entrerai chiaro?- una donna un po' anziana vestita di verde e con un cappello a punta in testa, portava bene il nome di strega data da tutti i babbani.

-Si

***

Passò una mezz'oretta e mi annoiavo. Passavo il peso da una gamba all'altra. Il vociare che veniva dalla quella che doveva essere la Sala Grande, terminò. Le porte si spalancarono e io rimasi come paralizzata. Odiavo stare al centro delle attenzioni.

Iniziai a camminare a testa alta e a passo deciso. Gli sguardi di tutti erano rivolti su di me e la mia pelle stava letteralmente andando a fuoco. Incrocia lo sguardo di mia sorella che sembrava tipo un 'vedi quello che devi fare', non me ne curai tanto e andai avanti fino ad arrivare davanti alla professoressa dal cappello a punta.

-Bene, Eithel Jonson seduta

Mi posò in testa un cappello che iniziò a parlare molto piano, come se sembrasse voler parlare solo con me, ma in quel silenzio assordante tutti potevano sentirlo.

-Un'altra Jonson.. mmh una famiglia di Grifondoro, anche tua sorella ha mantenuto intatto il nome della famiglia seguendo la loro casa. Potrei cambiarla però, che ne pensi?

-No!

-No dici e perchè mai? Hai coraggio da vendere lo vedo. Hai una gran dose di astuzia sei ambiziosa e raggiungi sempre i tuoi obbiettivi a qualunque costo.. mmh.. Corvonero non fa per te e neanche Tassorosso

-Ma non mi dire- dissi alzando gli occhi al cielo e sorridendo sarcasticamente.

-Bene ho deciso, sarà meglio....

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spero che la storia vi stia interessando
non è nulla di che per ora ma ho un mente delle cosuccie;)

COMUNQUE!

il personaggio di Eithel l'ho fatto un po' su mia somiglianza (lei è molto più bella di mee) anche dal punto di vista caratteriale.

quello di Karol invece a mia sorella, ho solo cambiato una lettere nel nome da C a K ;P

ditemi cosa ne pensate per ora e mettete una stellina

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