Cap.V. Buchi neri

La stanza di Paola è sottosopra: il cuscino e le coperte a terra, le pillole sparse sul pavimento, la sedia rovesciata...Tina è impietrita davanti alla porta. - Paola...ma cosa...

- Aiutami! C'era una donna nella mia stanza! Eri tu, ma eri diversa...Volevi mangiarmi! Tu volevi mangiarmi!

L'amica prende la mano di Paola tra le sue, stringendola dolcemente. - Paola calmati, era un incubo! Sono qui ora e sono io...La Tina che conosci.

- Oh, un incubo. Un incubo...

Dopo un breve attimo di silenzio, Paola scoppia in un pianto liberatorio. Non riesce a credere in quello che ha visto. Quel sogno non era come gli altri. Le sembrava che tra i sogni esistesse una semi realtà. Se Tina non fosse arrivata lei avrebbe continuato a credere nell'esistenza di quella donna. Ma ora è tutto finito e la stanchezza degli eventi inizia a scorrere nei suoi muscoli. Quell'orribile visione è ormai morta. E poi c'è la sua più cara amica al suo fianco, lei fa sparire ogni ombra. Le sembra scontato ed infantile pensare questo; ma d'altro canto è la verità, pura e semplice.

- Sto tornando bambina secondo te?

- Cosa dici Paola??

- Lascia stare, sono ancora confusa dal sogno. Allora, che ti ha detto il medico di me?? Io non l'ho ancora visto...Cioè, ho dormito...

- Lui dice che hai avuto un attacco di panico. Dice che è dovuto a situazioni di stress. Vorrebbe che tu facessi qualche seduta da uno psicologo...Tutto qui...Insomma...

- Ma che dice! Io non ho bisogno di uno psicologo!

- Paola ti prego non ti agitare. Ti prego.

- Be, ti chiedo di nuovo scusa. Io però non ci andrò da uno psicologo.

- Come vuoi tu Paola.

Tina si alza dalla sedia e se ne va in silenzio, come se nella stanza non ci fosse più nessuno. Sull'uscio però rimangono appostate mille domande...Cosa sta succedendo? Perché è andata via in quel modo? Dov'è la Tina di sempre? Forse l'ostinazione di Paola la stava facendo innervosire...No, non è possibile sia questo il motivo! Paola scuote forte la testa, come se volesse scrollarsi di dosso quel momento assurdo. Ma purtroppo, le viene solo un gran capogiro, accidenti.

- Comunque non è un buon motivo per andarsene...Io non ci capisco più nulla...Tina non si comporta mai così. C'è qualcosa che non va. Perché non ha cercato di convincermi??

Di tutte le domande che le scorrono nel cervello, non esiste una risposta certa; l'unica cosa sicura è che Paola non lascerà correre...No. Sistemerà ogni cosa e tutto tornerà come prima, quando ancora non aveva compiuto settant'anni. Basta. Non è più tempo di aspettare. Di arrendersi non ci pensa neppure... Gli anni si fanno sentire; ma lei non è un'età. Lei è un'anima. E come tale non ha freni. Di scatto Paola si alza dal letto e punta lo sguardo verso la porta:

- Questo non è il mio posto. Il mio posto è la fuori con Tina. Noi due abbiamo bisogno l'una dell'altra.

In un attimo è fuori a combattere con il mondo, ancora una volta, come se fosse ancora una ragazza alle prime armi con la vita.

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