Cap.IV. Ad occhi chiusi

Ci sono giorni in cui capita di sentirsi l'unico abitante in vita sulla terra. Questa sensazione Paola la conosce benissimo...Purtroppo o per fortuna...

- Forse un giretto in paese non mi farebbe male. Un caffè, due acquisti e qualche chiacchiera...
Paola apre la grande finestra del salone e subito due dei suoi amici gatti la raggiungono.

- Piccoli, che ne dite se vi lascio soli per un'oretta? Vado a prendervi la pappa...
Il tempo promette sole, e non c'è un filo di vento.
Maggio è iniziato all'insegna del bel tempo; Paola ammira i suoi fiori sorridendo.

- Bel lavoro cara primavera!
Dice tra se, mentre cammina verso il centro con quella sua camminata ancora abbastanza spedita. Durante il tragitto ripensa a tutti i sogni strani che ogni tanto le fanno visita, di notte. Troppo strani da decifrare. Così strani che ha iniziato a scriverseli su un diario:

- Forse un giorno ne uscirà un altro libro. E magari la gente mi riconoscerà come la Nonnina pazzerella! Ehm, sarebbe un divertente libro per bambini. Sono sogni strani ma non spaventosi.
Arrivata in paese la donna beve un buon caffè all'Angolo antico, un bel bar tranquillo. Spera di trovarci la sua cara amica Tina, ma purtroppo non si fa viva. Tina in realtà si chiama Cristina. Paola però l'ha sempre chiamata così, fin dai tempi delle scuole elementari. Sono sempre state legate da una profonda amicizia, tanto che la gente le aveva soprannominate "le sorelle". Per certi tratti erano pure simili, anche nel viso.

- Sembravamo fatte per stare unite. Non avrei mai pensato di dovermi separare da lei.
Ma forse è meglio non pensare al passato proprio ora che si trova all'aria aperta. Questo è un momento di pura libertà.

Il supermercato non è affollato oggi, è mercoledì e la gente lavora...Tranne le mamme con i bimbi piccoli, a quanto pare...Nelle corsie vede solo donne con bambini. Niente di strano, se non che comincia a sentirsi stranamente ansiosa. Probabilmente è una conseguenza del fatto che da molto tempo non esce in mezzo alla gente. Solitamente fa qualche passeggiata...ma è sempre Tina che le porta la spesa e tutto ciò che le serve...
Nella corsia dei biscotti, la sua attenzione viene attirata d'improvviso da una mamma con la sua bimba, mentre mano nella mano osservano gli scaffali pieni di dolciumi.

- Mamma! Mamma!
- Dimmi piccola mia.
- Ti prego mamma comprarmi questi biscotti, per favore...

La mamma non sa resistere a quel perfavore, detto in modo così gentile e dolce...Paola si innamora di quella scena, tanto che rimane immobile ad osservare, con un sorriso marmorizzato sul volto.

- Signora, si sente bene??, chiede la giovane madre, accortasi dello strano comportamento di Paola.
- Signora?...
Paola non risponde, ma rimane fissa sulla bambina...D'improvviso, presa da quell'immagine da sogno, sente un forte bisogno di chiudere gli occhi...Che bello quando anche sua madre la teneva per mano, sempre e ovunque; quando dal basso dei suoi quattro anni, ammirava il gigante sorriso che la proteggeva dal male attorno...Sarebbe andata ovunque, persino ad occhi chiusi. Però ora non se la sente proprio di riaprirli. In fondo che male c'è se si lascia andare un poco?

Il lungo corridoio dell'ospedale, è percorso da rumori follemente frenetici e nervosi. Sono le undici del mattino. Nella stanza numero quattro del reparto di medicina, Paola apre gli occhi sul soffito. Ma dove cavolo è finita?! Dov'è il profumo dei suoi fiori?! Sta per scendere dal letto quando una mano le afferra il braccio:

- Ciao cara...finalmente ti sei svegliata. Aspetta, non ti puoi ancora alzare...
Tina è lì, seduta al suo fianco, pronta e fedele come sempre.

- Oh Tina, sei tu...Cosa ci faccio in ospedale? Cosa è successo?
Io non...io non...
Ha una tale confusione in testa. Si ricorda di essere andata in paese, di avere bevuto un caffè e poi più niente. Così Tina le spiega tutto...O almeno quello che ha potuto capire.

- Il medico dice che hai avuto un attacco di panico molto forte. Eri al supermercato del paese, quello di fronte alla Chiesa. Qualcuno ha chiamato l'ambulanza. Io ero nella macelleria a fianco, e quando ho sentito le sirene sono uscita per vedere cosa era successo...Non sapevo che avrei trovato proprio te accasciata a terra...La donna è visibilmente spaventata al ricordo di ciò che ha visto quella mattina. Non riesce a capire perché la sua amica abbia avuto questo attacco di panico. Vorrebbe fare di più, molto di più rispetto al possibile; Vorrebbe essere più presente...Paola cerca di tranquillizzarla, nonostante sia lei a dover essere assistita.

- Tranquilla Tina, tranquilla...Non ti agitare, ora sto bene...Mi dispiace che stai male per me. Davvero, scusami.
- Scusami tu Paola; è solo che sono preoccupata per te.
- Andrà tutto bene, vedrai. Cercherò di riguardarmi. E poi ora sto benissimo.
- Già, il peggio è passato.

Tina cerca di recuperare il morale da qualche parte in fondo all'anima. È difficile. Ma per Paola farebbe qualsiasi cosa, sul serio.

- Sei una vera amica Tina, davvero. Non so perché tu faccia tutto questo per me...Io non ti do molto, eppure tu sei sempre pronta per me...Ti sono debitrice. Ti voglio bene, molto.
Tina arrossisce e abbassa lo sguardo. Quelle parole la turbano a tal punto da non riuscire a stare ferma sulla sedia.
- Cosa ti succede? Stai bene?
Paola rimane spiazzata per lo strano comportamento dell'amica...Perché è così nervosa? Forse il dottore le ha detto qualcosa che lei non vuole rivelare? Ma no...Sarà sicuramente la stanchezza.
- Si si...Sto bene Paola...Mi sono ricordata di una cosa che devo fare. Scusami, ma devo proprio andare. Tornerò oggi carissima.
- Ok, grazie ancora Tina. Ci vediamo oggi.
Sulla porta Tina le rivolge un sorriso così malinconico da sembrare persino un brutto segno...
- Ciao Paola, riposa ora.
I passi lungo il corridoio sono deboli, quasi impercettibili. Oggi Tina non riesce a star tranquilla...Allora si arrende alla stanchezza. Domani andrà meglio...Domani...Intanto Paola cerca di ricordare cosa ha fatto prima di svenire, senza successo purtroppo. Sospirando dice tra se: - Dovrò farne ancora molti di sospiri. È un buon segno, significa che sono forte...Il sospiro, finché c'è, riempie i polmoni di vita.
Risuonano a lungo le ultime sillabe, fin dentro ai suoi sogni.
- Farò come ha detto Tina. Ne ho bisogno.
Poi si volta verso la finestra e...davanti a lei si para una donna alta e pallidissima. Paola fa un balzo sul letto:
- Chi sei tu?!? Cosa ci fai nella mia stanza?!?
La donna impassibile, non cambia espressione e non fa un movimento.
- Sei sicura di volerlo sapere?
- Certo. Dimmi chi sei o chiamo la polizia.
- Va bene, se proprio insisti...
La donna spalanca la bocca violacea e si avvicina lentamente al viso di Paola, che terrorizzata inizia ad urlare:
- Aiuto! Stammi lontana! Aiutatemi! Ti prego noooo!!
- Tranquilla, tra poco saprai chi sono...

Carissimi amici e amiche,
sto scrivendo questo libro con passione e gioia. Sono felice di essere parte di questo mondo, così vario di vita e fantasia. Grazie a tutti. Grazie a chi leggerà; grazie alle critiche belle o non...Tutto serve a crescere.
Vi auguro buona lettura.
Con affetto, Alessandra.

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