Quel ragazzo non ci piaceva affatto, e il serpente color cenere che aveva addosso lo rendeva ancora più inquietante. Ma noi non ci facemmo intimorire, anche perché eravamo 6 contro 1, cosa poteva andare storto? Beh, tutto quanto.
Come prima cosa iniziò a parlarci, col suo sorrisetto sadico: "Vi stavo aspettando. È un piacere conoscerti Sir Mister" ridacchiò. Allora io gli risposi chiedendogli chi fosse. "Mi chiamo Zen Shinku e sono la tua nemesi!" disse per poi scoppiare in una risata raccapricciante.
Ero confuso, il suo nome significava Vuoto Assoluto (per fortuna avevo studiato giapponese), ma non capivo cosa volesse e perché dovesse essere la mia nemisi. Ma poi notai un dettaglio fondamentale... aveva un Nemetrix attaccato a quella specie di collare che indossava! E fu in quel momento che ebbi un attimo di paura. Ma per fortuna c'erano i miei amici e alleati che mi ridiedero subito la forza di continuare.
Con un balzo, Zen si spostò su un altra isola, che si trovava dietro di lui ed era a testa in giù. Era difficile abituarsi a quelle strane leggi fisiche distorte. Lo vedemmo illuminarsi di energia per qualche secondo, come se stesse accumulando potere, dopodiché espanse intorno a sé un enorme campo di forza trasparente, che copriva quasi tutta l'isola su cui poggiava, e pensammo fosse solo per difendersi. Mai fatto errore più grande.
In qualche modo riuscimmo a raggiungerlo e ci trovammo tutti davanti a quella barriera, quello scudo. Perciò cominciammo ad attaccarlo tutti insieme col massimo delle forze, per distruggerlo.
Chilli cominciò a sparare un grosso Kamehameha; Hotcold invece cercò di congelarlo e incendiarlo; Volcan si trasformò in gigante e lanciò una serie di rocce incandescenti; Superlady sparò i suoi raggi laser dagli occhi; Scorpion aveva imparato a sparare la punta velenosa della sua Kagune, perciò ne fece uscire due e sparò ripetutamente le punte, che a ogni sparo si riformavano; Light Queen diventò di cristallo e generò delle onde psichiche per cercare di dissolvere la barriera; per concludere, io invece mi trasformai in un misto tra Sir Pyronite e Sir Tetramand (Inferno e 2x2), che per comodità chiamo Inferno x2 (lo farò anche con i futuri alieni fusi) e lo attaccai con un quadruplo raggio infuocato.
Ma è inutile dire che non servì a niente. Il campo di forza non aveva una minima crepa ed era ancora lì integro. Allora prendemmo una pessima decisione, ovvero andarci tutti contro, caricare come dei tori quella barriera, nella speranza di distruggerla. Ma uno dopo l'altro fummo inglobati dentro di essa, e pur troppo... uno dopo l'altro perdemmo i nostri poteri.
Superlady, che prima era invincibile e stava volando, dopo precipitò e si fece male; Volcan invece si ritrasformò subito in umano; Light Queen tornò in carne ed ossa; Scorpion invece perse la Kagune; persino io sentii il mio secondo cuore sparire, seguito da un dolore straziante che mi buttò a terra e durò qualche secondo. Mi accorsi che l'orologio era andato in corto circuito, dopo avermi ritrasformato, e in quel momento, dopo essermi ripreso, Zen parlò: "Siete caduti nella mia trappola, la Cupola Inibitoria, è il mio potere" disse col suo sorriso sadico e anche vanitoso. Eravamo tornati tutti dei semplici umani, poiché a quanto pare agiva sul DNA.
Mi scappò un "merda" che ci stava a pennello: eravamo spacciati senza poteri, ma il peggio doveva ancora arrivare.
Mi rialzai e presi coraggio: "Attacchiamolo insieme!" annunciai agli altri e subito corremmo contro di lui per fare l'unica cosa che potevamo in quel momento: picchiarlo. Ma Zen era preparato. In poco tempo ci stese tutti con mosse di arti marziali di ogni tipo, senza prendere neanche un colpo da noi. In quel momento però l'Omegatrix riprese a funzionare, perciò tentai subito di trasformarmi in Sir Vaxasaurian (Omosauro), ma... pur troppo il campo di forza l'aveva mandato in tilt, e non funzionava più come prima, perciò mi trasformò in Sir Lepidopteran (Pungiglione).
Ma, come c'era da aspettarsi, lui si trasformò nel predatore naturale del mio alieno: Buglizard.
A dir la verità, ero molto spaventato.
Era la prima volta che mi trovavo così in difficoltà, ma continuavo a pensare ai miei amici che dovevo proteggere, allora mi feci forza e lo attaccai.
Provai come prima cosa a intrappolarlo con la sostanza appiccicosa che sputa quell'alieno, ma ovviamente se ne liberò soffiando un gas che la sciolse.
Allora provai ad attaccarlo direttamente, volandogli contro e colpendolo con gli aculei. Non riuscii a fargli molto danno, poiché rapidamente mi afferrò con la sua coda e mi lanciò sulla barriera, dopodiché caddi al suolo. Fece abbastanza male e in quel momento capii che effettivamente da dentro non la si poteva attraversare. In oltre mi accorsi che se si toccava ci si bruciava.
Allora, una volta rialzato, provai a cambiare alieno e trasformarmi in Sir Prypiatosian-B (Fondiraggio), ma l'Omegatrix mi trasformò in Sir Piscciss Volann (Mastica). Avevo poco tempo per respirare fuori dall'acqua, ma guarda caso fortuna volle che proprio in quel momento un fiume passò dentro la barriera, siccome le isole e i corsi d'acqua si spostano, permettendomi di entrarci e respirare.
Ma i problemi tornarono quando Zen si trasformò in Dragoneon, il predatore naturale del mio alieno, molto raccapricciante e inquietante.
Subito entrò nel fiume e, grazie alla sua abilità, il suo corpo si illuminò e dalla bocca emise un onda tonante (cit. D&d) che elettrizzò l'acqua e mi accecò allo stesso tempo. Inutile dire che anche questo fece molto male.
Quando mi ripresi, il fiume stava ormai andando via. Tornai sulla terra ferma, sempre dentro la barriera ovviamente. Mi ritrasformai in umano, sperando che la terza fosse la volta buona, cioè l'alieno giusto. Scelsi Sir Prypiatosian-A (Atomix), ma ancora una volta l'orologio sbagliò e mi trasformò in Sir Galvanic Mechamorph (Plus Ultra).
Per un attimo esultai. I Mechamorph Galvanici non hanno predatori, perché sono stati creati da Azmuth, pensai. Beh, a quanto pare mi sbagliavo. In realtà un predatore lo hanno, e vi spiegherò dopo perché, posso solo dirvi che si chiama Tecnobug.
Le sue abilità consistevano nella tecnocinesi, come Sir Mechamorph, ma anche nell'infettare e danneggiare la tecnologia in cui si infiltra. Per la sua preda invece, succede di peggio. I Tecnobug sono come parassiti, come virus per i Mechamorph Galvanici, poiché emettono piccole scosse elettriche e trasmettono il loro virus, rendendo l'ospite sempre più debole, fino a disintegrarsi e morire. In più possono assorbire energia per fare più danno. La loro dimensione è pari a quella dei Galvaniani o più piccoli.
In ogni caso, appena Zen si trasformò in lui, ovviamente mi saltò addosso per attaccarmi (e attaccarsi). Cercai di liberarmene emettendo la solita energia laser che può sparare questa specie aliena, ma peggiorai la situazione, poiché lui la assorbì per danneggiarmi di più. Mi sentivo sciogliere, disintegrarmi, sparire pian piano... Non riuscivo neanche a ritrasformarmi. Stavo morendo. Ma a quel punto i miei amici, stufi di stare a guardare senza poter fare niente, si precipitarono per cercare di aiutarmi.
Inizialmente provarono a staccarlo da me, ma non ci riuscirono. Poi venne loro un idea geniale, anche se rischiava di farmi male. Decisero di prendere ciò che rimaneva del mio corpo ormai per metà dissolto e spingerlo sulla barriera dal lato dove si trovava il Tecnobug. In questo modo bruciammo un bel po' Zen, e anche una parte di me, e lo costringemmmo a staccarsi, nonché a ritrasformarsi.
Io riuscii a guarire un po' e ritrasformarmi, per fortuna stavo abbastanza bene ed ero ancora tutto intero.
Mentre il corpo di Zen fumava e lui ansimava, noi ci accorgemmo che si erano formate delle crepe sulla barriera, perciò capimmo che se fossimo riusciti a provocargli abbastanza danno e a sconfiggerlo, quindi fargli perdere la concentrazione sulla barriera, allora saremmo riusciti a riavere i nostri poteri e a tornare liberi.
Ma come potevamo fare?
Mi serviva un alieno capace di fargli abbastanza danno oppure uno che riuscisse a deconcentrarlo sufficientemente per far svanire la barriera. Allora mi venne un lampo di genio: Sir Ectonurite (Pelle D'Oca) era perfetto, poiché potevo spaventarlo e deconcentrarlo con i tentacoli, o ancora meglio impossessarmi del suo corpo! Ma sarei riuscito a cavarmela contro il suo predatore naturale? Dovevo tentare. Perciò scelsi lui, incrociando le dita, sperando che l'orologio non mi trasformasse di nuovo in un alieno sbagliato e fortuna volle che andò come speravo.
A quel punto dovevo solo impossessarmi di Zen, perciò mi lanciai subito verso di lui. Ma ovviamente non era impreparato. Si trasformò nel predatore Tentaclear e mi sparò dalla pupilla un raggio di luce dritto in faccia.
Scontato dire che fece malissimo. Ero prono a terra, dolorante; la luce è il punto debole degli Ectonuriti. Provai a rendermi invisibile e intangibile per andare sotto terra e spuntargli davanti, per poi impossessarlo, ma appena mi vide davanti a lui, sbattè la palpebra e mi sputò una strana sostanza appiccicosa che mi rese di nuovo tangibile e visibile, dopodiché mi avvolse con i suoi tentacoli. Era pronto per spararmi un altro raggio di luce, ma io riuscii a far uscire i miei di tentacoli e spaventarlo. Una volta distratto, lo impossessai, riuscendo a compiere il mio piano. Esultai, ma pur troppo mi attendeva una difficile battaglia psicologica.
Dal punto di vista esterno, cioè quello dei miei amici, Zen, ancora sottoforma di Tentaclear, si era completamente bloccato a mezz'aria, mentre io ero scomparso dentro di lui: l'obbiettivo era teoricamente di impossessarlo e usare il suo corpo e la sua mente a mio piacimento. In realtà, però, dentro la testa di Zen eravamo io e lui, uno davanti all'altro, faccia a faccia, nelle nostre forme umani, pronti per cominciare una difficile battaglia mentale (tipo quella tra Professor X e Apocalypse).
Iniziai io ad attaccarlo, dovevo mettermi in vantaggio, ma per poterlo fare al meglio, dovevo prendere il controllo di quella mente, perciò mi trasformai in Sir Nemuina (Polvere Fastidiosa) e manipolai quella dimensione mentale come più desideravo.
Iniziai col creare un luogo comodo per combattere, ovvero una città disabitata, così da sfruttare i palazzi per fargli più male. Dopodiché diventai di dimensioni gigantesche, per poi prendere Zen, che nel mentre era rimasto immobile a guardarmi, e scaraventarlo su un grattacielo. Lui attraversò diversi edifici per poi ricadere a terra, dopodiché presi un palazzo e glielo lanciai addosso.
Ma appena sì rialzò dalle macerie, mi guardò col suo sorrisetto vanitoso e inquietante, e si trasformò anche lui in un alieno: Nightmare, il predatore dei Nemuina.
Ovviamente anche il suo corpo reale cambiò, e infatti i miei amici si spaventarono. In ogni caso, in quel momento pensai che fosse la mia fine.
Mi ritrasformai e vidi il mondo virtuale da me creato disintegrarsi pian piano, lasciando spazio a uno sfondo nero come la notte più buia, che si estendeva ovunque intorno a me. Ero solo, immerso nel nulla più assoluto. Ma non finì lì l'incubo, anzi, era appena iniziato.
Continua...
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