ventidue .
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IL TRAGITTO DI RITORNO AL treno fu rilassante. yoongi non sapeva il motivo per cui il più piccolo volesse tenere la sua mano, comunque, lasciò stare.
il bruno chiuse gli occhi e si appoggiò alla spalla del biondo mentre aspettavano il treno. yoongi sorrise alla vista e usò la sua mano libera per accarezzare i capelli castani del più piccolo mossi dal vento.
"hyung." jimin mormorò tranquillamente.
il cuore di yoongi balzò un po'. "sì?"
"quando arriva il treno?"
"dovrebbe arrivare tra un paio di minuti, piccolo." poi si coprì la bocca, prima di abbassare lo sguardo. "perché lo chiedi?"
jimin non sembrava aver sentito la parte del 'piccolo', e rise. "posso sedermi con te?"
"certo."
un silenzio cadde di nuovo tra i due. yoongi girò la testa di lato vedendo la mano di taehyung sul sedere di jungkook. c'è sicuramente qualcosa tra loro due. scosse la testa, guardò di nuovo il bruno mentre pensava a cosa prendere per il suo compleanno.
l'interfono annunciò l'imminente arrivo del treno. yoongi increspò le labbra e guardò jimin, che sembrava essersi addormentato sulla sua spalla. "jiminnie," il più piccolo non si mosse. "jiminnie, il treno sta arrivando."
il ragazzo batté le palpebre e si strofinò gli occhi con la sua piccola mano. "sta arrivando?"
yoongi sorrise. "sì."
come se fosse il momento giusto, la tromba del treno suonò, segnalando il suo imminente arrivo. jimin affondò il naso nella spalla di yoongi mentre il treno si fermava.
le porte si aprirono. yoongi lasciò che i pochi passeggeri scendessero prima di entrare e cercare un posto a due. lasciò che jimin si sedesse per primo, prima di crollare anche lui.
mentre il treno usciva dalla stazione, yoongi si ritrovò a fissare di nuovo le labbra di jimin. sono così carnose e umide. solamente immaginarle su- basta, yoongi. sei un pervertito.
sospirò rumorosamente prima di guardarsi le mani, solo per rendersi conto che jimin le stava esaminando, e passandoci i suoi piccoli pollici sopra.
"hai delle belle mani, hyung." mormorò, il suo sguardo si alzò fino a quello cupo di yoongi. "le tue dita sono così lunghe e... non lo so, sono davvero belle da guardare. ti sei fatto male? hai una benda."
yoongi si sentiva lusingato, anche se era un complimento piuttosto strano. "grazie... credo .. e sì, ho fatto cadere un bicchiere a casa e mi sono tagliato con il vetro."
jimin mise il broncio. "le tue sono molto più belle delle mie. intendo, confronta la lunghezza delle dita."
tirò fuori il mignolo, e yoongi fece lo stesso. la differenza di dimensioni era drastica; a jimin non sembrava piacere molto.
"guarda! le mie mani sono piccole e strane."
"ma sono carine."
jimin arrossì leggermente e distolse lo sguardo. decise di cambiare argomento. "sai, non ti ho mai sentito fare rap, hai detto che rappi, voglio ascoltare."
"veramente?" chiese yoongi. jimin annuì con entusiasmo.
yoongi ci pensò per un minuto, prima di prendere il telefono e gli auricolari. scorse tra la sua musica, trovando rapidamente la traccia che voleva. inserì gli auricolari e li porse a jimin.
non appena il più piccolo mise gli auricolari, premette play. yoongi esaminò il viso del bruno per qualsiasi tipo di reazione.
fu silenzioso tra i due per un paio di minuti mentre jimin ascoltava la traccia di yoongi. aveva una faccia completamente vuota, e per una volta, yoongi non fu in grado di leggere le emozioni sul viso del più piccolo. era una cosa nuova per lui.
andò avanti per un paio di minuti, prima che jimin si togliesse gli auricolari e li restituisse al più grande. rimase in silenzio per un paio di secondi, prima che yoongi parlasse.
"quindi... cosa ne pensi?" chiese, dal momento che non era stato in grado di leggere la sua espressione.
"è una domanda?" jimin sorrise ampiamente, i suoi occhi praticamente scomparvero. "è fantastico, sei così figo, hyung!"
yoongi arrossì leggermente, una sfumatura innaturale di rosso gli dipinse le guance, prima che riprendesse la calma. "non sono figo."
"come puoi dirlo?" urlò jimin, passando dolcemente il pollice sulla sua mano. "sei così bravo a rappare, hai fatto tutto da solo, vero?"
yoongi annuì. "sì."
"allora ciò ti rende estremamente figo." jimin gli strinse la mano.
"no, ciò mi rende swag." yoongi lo corresse.
"swag...?" jimin inclinò la testa di lato. voglio essere figo come lui! hyung è così figo.
"sì, swag." yoongi arruffò i capelli castani del giovane. "comunque, hai detto che canti?"
fu il turno di jimin di arrossire, un'ombra cremisi si formò sulle sue guance leggermente paffute. "non sono bravo però..."
"quindi canti!" esclamò yoongi. "scusa. un giorno canterai per me?"
jimin distolse lo sguardo, timido. "um..."
yoongi fece gli occhi da cucciolo, liberando il labbro inferiore. "per favoreee?"
jimin ridacchiò, pizzicando le guance del più grande. "solo per te, ok?" poi si sporse più vicino al biondo. "sarà il nostro piccolo segreto, jungkookie non mi ha mai sentito cantare."
yoongi si sentì leggermente adulato da ciò; e il fatto che jungkook non avesse ancora sentito jimin cantare lo rendeva ancora meglio.
"grazie." mormorò, rabbrividendo per le sue azioni di poco prima. qualunque cosa fosse stato, non era decisamente figo. che schifo.
"quindi... dove lavori adesso? ho sentito da seokjin hyung che hai trovato un lavoro." jimin cambiò argomento, giocherellando con un bottone sul cappotto di yoongi.
"oh, lavoro come compositore e produttore insieme a hoseok e namjoon, la stessa compagnia, bang sihyuk pd-nim è davvero generoso." disse yoongi. "è fantastico, mi piace lavorare lì."
jimin sembrava stupito. "scrivi anche canzoni?"
ridacchiando, yoongi giocherellò con i morbidi capelli castani del più piccolo. "chi altri avrebbe scritto le mie canzoni se non io?"
jimin avvampò e affondò il viso nella spalla di yoongi. il biondo aweggiò [ ooo avete capito cosa intendo vero ] per quanto fosse carino, accarezzandogli i capelli.
la coppia rimase così per il resto del viaggio.
-
jimin era tornato accanto a jungkook dopo il viaggio in treno. sembrava che a yoongi non dispiacesse (anche se invece lo faceva) mentre seguiva seokjin, che li stava conducendo verso i loro appartamenti. si era offerto di provvedere per la cena, il che spiegava perché il gruppo non si fosse separato.
mentre canticchiava, aspettando che i ragazzi lo raggiungessero, notò una vista familiare con la coda dell'occhio.
un pianoforte marrone.
lanciò uno sguardo ai ragazzi, che stavano iniziando ad andare avanti. la prese come una possibilità di svignarsela.
il pianoforte era vecchio; i suoi tasti una volta bianchi erano adesso di una sfumatura giallognola e la parte superiore era coperta di polvere e sporcizia. yoongi tossì, e pulì un po' i tasti prima di sedersi sullo sgabello che gli era stato posizionato di fronte. fece un respiro profondo, chiuse gli occhi e iniziò a suonare.
si fermò bruscamente, mentre il dolore cominciava a farsi sentire alle mani. fottiti, bicchiere. poi, facendo un respiro profondo, ignorò il dolore e appoggiò la mano sui tasti, prima di premere e suonare.
era una melodia ossessionante, stranamente triste ma allo stesso tempo dolce. aveva un accenno di familiarità ma sembrava così diversa. era una delle composizioni originali di yoongi; che aveva inventato molto tempo fa. era nostalgico suonarla, poiché la canzone conteneva molti ricordi.
"i need you girl-"
yoongi si interruppe bruscamente quando sentì taehyung cantare il testo. aprì gli occhi per vedere taehyung appoggiato al piano, e il resto a una buona distanza, senza parole.
"non sei cambiato per niente." il ragazzo dai capelli castani e verdi ridacchiò. "stavo per cantare il resto, ma ti sei fermato, come al solito."
yoongi sospirò. "è passato un po', ok? volevo suonarlo senza che la tua voce rumorosa mi interrompesse."
taehyung alzò gli occhi al cielo. "solo... suona di nuovo, canterò, ma faresti meglio a non fermarti."
yoongi scrollò le spalle e ricominciò a suonare. taehyung si schiarì la gola prima di iniziare a cantare.
"i need you girl, why am i in love alone, why am i hurting alone,"
"i need you girl, why do i keep needing you when i know i'll get hurt?"
yoongi sorrise, un sorriso sincero, mostrando le sue gengive. era proprio come tempo prima; la voce di taehyung si adattava perfettamente al pianoforte. gli ricordava i vecchi tempi.
mentre la voce soave di taehyung continuava ad accompagnare il pianoforte, gli altri si avvicinarono alla coppia. jungkook sembrava sbalordito dalla voce del bruno. taehyung non sembrò accorgersene, e nemmeno yoongi. erano persi nella nostalgia.
dopo che yoongi colpì l'ultima nota al pianoforte, alzò lo sguardo per vedere gli altri ragazzi riunirsi attorno al piano, proprio come taehyung.
applaudirono.
yoongi si inchinò leggermente prima di sorridere. namjoon parlò.
"l'hai composta tu?"
il ragazzo dai capelli biondi annuì, grattandosi la nuca. "sì... è solo una piccola melodia creata da me e tae."
jimin lo interruppe. "wow! davvero? la voce di taehyung si adatta davvero alla melodia della canzone!"
taehyung sorrise timidamente. yoongi lo spinse leggermente.
"yah, hai una bella voce! non nasconderla."
hoseok annuì vigorosamente. "taehyung sa cantare. molto bene."
con quello, il più giovane arrossì quando il gruppo iniziò ad andarsene, stuzzicandolo. yoongi guardò con nostalgia i tasti del pianoforte, le sue dita indugiarono su di loro un'ultima volta prima di alzarsi per andarsene.
mentre stava per andarsene, sentì un piccolo strattone sul maglione a collo alto. guardò dietro per vedere una ragazza, suo padre a pochi passi dalla coppia.
"mi scusi, signore?"
"sì?" rispose yoongi, incerto su cosa volesse quella ragazza.
"sei davvero bravo a suonare il piano, vorrei poter suonare come te."
yoongi sorrise goffamente, e si abbassò per parlarle. "grazie mille, piccola." le diede una pacca sulla spalla, guardandola direttamente negli occhi. "sono sicuro che sarai in grado di suonare come me un giorno, continua a esercitarti e alla fine ci riuscirai, ok?"
la ragazza annuì vigorosamente, mostrando un sorriso a trentadue denti.
"scommetto che un giorno diventerai una pianista straordinaria." lui le diede una pacca sulla testa. "penso che dovresti andare, tuo padre sta aspettando."
la ragazza corse da suo padre, salutando yoongi. il biondo ridacchiò mentre si allontanava per seguire seokjin, ma non prima di sorridere calorosamente al padre, che ricambiò.
-
i ragazzi erano sdraiati nell'appartamento di seokjin quando arrivò yoongi. taehyung si alzò all'istante.
"dov'eri? ci hai messo secoli!"
yoongi scrollò le spalle. "una ragazza si è avvicinata a me e mi ha detto che voleva essere una pianista brava quanto me. è successo più o meno questo, a parte il fatto che non sono riuscito a trovarvi, quindi mi sono perso."
taehyung si sbatté la mano in fronte. "comunque, siamo tutti qui ora. anche se te la sei presa comoda per arrivare."
in sua difesa, yoongi alzò le mani in aria. "ehi, non è che tu sia meglio, ti sei perso in casa tua una volta."
il gruppo rise a taehyung, che divenne rosso.
"hyung!"
yoongi mise un braccio attorno al più piccolo. era contento che il suo amico fosse tornato.
gli era mancato.
—
quick psa: la cosa della lunghezza delle dita non era un insinuazione a " qualcosa ".
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