quarantadue.
UNA SETTIMANA.
una fottuta settimana.
"yoon, per favore sii vivo." jimin pregò mentre il custode apriva la porta dello studio. non avevano chiamato la polizia perché non volevano coinvolgere altre persone che non conoscevano yoongi. si poteva dire che era un'area davvero sensibile. avevano provato a buttare giù la porta, ma era stato inutile. non si era mossa.
"grazie," namjoon si chinò con gratitudine mentre jimin mise piede dentro e trattenne il respiro alla vista del suo fidanzato sul pavimento, incosciente.
"yoongi hyung? yoongs," jimin si inginocchiò e sospirò urgentemente. "per favore, dimmi che sei vivo."
appoggiò l'orecchio contro il torace di yoongi per controllare il battito. non sentendo nulla, controllò il polso.
c'era, ma debole.
"è ancora vivo." jimin sentì il sollievo passargli nelle vene. "sta ancora bene."
poi notò il filo poggiato nella mano ferma e pallida di yoongi. lo seguì fino a vedere un nodo..
jimin trattenne il respiro.
"non ha cercato di impiccarsi, vero...?"
"chim? va tutto bene?" seokjin chiamò da dietro di loro.
"no, no!" jimin iniziò ad urlare con panico. "hyung, ti amo. per favore non morire."
namjoon, che stava assistendo a tutto, si voltò e compose rapidamente il numero dell'ambulanza, ma non prima di prendere il notebook e il memory stick di yoongi.
—
jimin era un disastro.
yoongi era stato portato di nuovo in ospedale, ed era un'esperienza snervante. jimin aveva pianto senza sosta, e poteva solo sperare che il suo fidanzato stesse bene.
"oh, chim," taehyung sospirò, poggiandosi sulla spalla del ragazzo dai capelli neri. i suoi occhi erano rossi, in parte per il pianto, ma soprattutto per la mancanza di sonno. "dai, yoongi starà bene."
"starà bene." jimin ripeté. "starà bene."
"signor park, signor kim?" hoseok seguì l'infermiera (la sua ragazza), le mani sui suoi fianchi. "abbiamo delle buone notizie. il signor min è finalmente stabile ed è sveglio. chiede di jimin."
jimin si illuminò, un'ondata di sollievo gli scorse nelle vene. sta bene.
"tuttavia, per la sua stessa saluta, lo terremo qui in ospedale per i prossimi tre o cinque giorni. la portata al suo tentativo di suicidio è sconosciuta e dobbiamo ancora controllarlo."
tentativo di suicidio.
"chiediamo anche che quando verrà dimesso dall'ospedale lo tenga d'occhio, non vogliamo vederlo di nuovo qui a causa di un altro tentativo di suicidio."
jungkook (che era stato accoccolato con la testa appoggiata sul grembo di taehyung, addormentato) alzò lo sguardo su jimin e taehyung, prima di dare un colpetto silenzioso al suo fidanzato. taehyung mise un dito sulla bocca del più piccolo, indicando di star zitto prima di rivolgere la sua attenzione all'infermiera.
"ma, a parte questo, sta bene, potrebbe aver riportato qualche piccola ferita alla testa, ma gli daremo un'occhiata, puoi andare a visitarlo ora," l'infermiera finì con un sorriso, e dando un veloce bacio sulla guancia a hoseok prima di andarsene.
"hyung, la tua fidanzata?" jungkook mosse le sopracciglia ad hoseok, che annuì, strofinando il retro del collo timidamente.
"ah, che carino," taehyung mormorò, prima di alzare con cura jungkook e lasciarlo poggiare nelle sue braccia. "hyung è finalmente sveglio. jimin, stai bene, per adesso?"
"sì." jimin forzò un sorriso. "yoongi è sveglio, voglio vederlo!"
—
yoongi si stava rannicchiando nella sua colpa dopo essersi svegliato. l'ultima cosa che ricordava era che stava cercando di impiccarsi nello studio, prima che scivolasse dalla sedia e collassasse, privo di sensi.
mark - il dottor tuan - l'aveva informato che sarebbe dovuto rimanere in ospedale per almeno altri tre giorni. lui aveva semplicemente annuito, la sua menta saltava sempre a jimin.
oh, cazzo, jimin.
si raggomitolò in una palla mentre si rendeva conto della sofferenza che doveva aver fatto passare al suo fidanzato. il senso di colpa lo consumò di nuovo, lo stomaco si agitò quando si rese conto di ciò che aveva fatto.
mi spiace.
sentì la porta aprirsi. senza alzare lo sguardo, si abbracciò le ginocchia ancor più forte, permettendo al senso di colpa di ingoiarlo.
"hyung." gracchiò una voce.
"chim?" la sua testa scattò all'insù.
"yoongi!" jimin disse con voce strozzata, prima di buttare le braccia intorno al biondo.
prima di saperlo, yoongi stava piangendo con le lacrime che gli colavano dal viso fino al petto del più piccolo.
"chim, m-mi spiace. tantissimo." yoongi singhiozzò. "j-jiminnie, t-ti amo."
jimin baciò gentilmente yoongi, asciugando le lacrime del più grande. "è okay, yoongi bear. tu stai bene, ed è tutto ciò che conta." strinse il suo fidanzato. "mi sei mancato, hyung."
"mi sei mancato anche tu, chim."
"min fottuto yoongi!" seokjin entrò dentro, sbattendo la porta furiosamente, e colpendo il biondo. "giuro su dio, mi hai spaventato! non farlo fottutamente più, idiota!"
"io... io-" yoongi sentì la sua visione farsi meno chiara, prima che la sua testa colpisse il cuscino.
"seokjin hyung!"
[ 👻 ]
questo capitolo è tradotto
più orribilmente del solito,
chiedo venia.
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