¹⁷ .
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"HYUNG."
"hyung."
"hyungg."
"cosa?" yoongi rispose.
"è la quinta volta che ti sei perso nei tuoi pensieri in questo intero viaggio." namjoon scosse la testa. "cosa ti ha detto?"
"vuole che lavori per lui come produttore o compositore." yoongi alzò le mani e sospirò drammaticamente. "namjoon, che faccio? e se non fossi abbastanza bravo? e se-"
"yoongi, stai zitto." namjoon si massaggiò la fronte, tenendosi il ponte del naso. "solo... stai zitto."
"no."
"guarda, yoongi... sei un rapper fantastico, e le tue capacità di compositore non sono uno scherzo, diamine, bang pd-nim potrebbe persino farti diventare un trainee se pensa che tu sia bravo. sei piuttosto bello, quindi puoi chiudere quella tua bocca da merda perché da quando ad agust d importa delle altre persone? "
"da quando ha iniziato a lavorare per il fottuto bang sihyuk."
"io-"
"in più, bang sihyuk non è solo un'altra persona, è il fottuto bang sihyuk e ha una compagnia di entertainment, non impazziresti se fossi nella mia posizione?" yoongi quasi urlò. namjoon deglutì, senza guardare il biondo. "scusa, avevo bisogno di levarmelo dal petto."
"no... è okay, andrai bene, hyung, lo so." namjoon fece una pausa, aspettando che il maggiore aprisse la porta del suo appartamento. "dopotutto, sei agust d-"
"fuoco!" urlò una voce.
in poco tempo, tre grandi getti d'acqua li colpirono, rendendoli fradici.
lentamente, hoseok, jimin e jungkook uscirono da dietro il divano (era stato messo apposto), tenendo delle pistole ad acqua. yoongi si asciugò l'acqua dagli occhi, prima di sibilare.
"che cazzo era?"
seokjin apparve dietro i due, che ora erano fradici. "min yoon- che diamine?"
hoseok, jungkook e jimin ghignarono.
"me ne vado per dieci minuti, e fate questo?" seokjin scosse la testa. "sono deluso, ripulite, invece namjoon, yoongi, venite qui, avrete freddo."
-
"cosa vi avevo detto del far casino?" yoongi yoongi era avvolto in una grande coperta morbida che seokjin aveva preso dal suo appartamento. i tre ragazzi abbassarono lo sguardo.
"scusa, hyung." disse jimin a bassa voce, ma fu abbastanza udibile per le orecchie di yoongi.
"dillo più forte, per favore?" un piccolo ghigno si fece spazio sul viso di yoongi. nessuno lo notò tranne jungkook, che alzò gli occhi al cielo.
"s-scusa." disse jimin, alzando la testa e guardando yoongi negli occhi.
"va bene, jimin è apposto adesso. voi due? di chi è stata l'idea?" seokjin era occupato nell'asciugare i capelli rosa di namjoon, ma questo non lo fermò dal parlare. d'altra parte, namjoon si stava rilassando, godendosi la sensazione del suo amante che gli massaggiava la testa.
"mia." le labbra di jungkook formarono appena una parola. "è stata una mia idea."
"oh, davvero?" seokjin sospirò, lasciando che la tovaglia restasse mollemente sulle sue mani. "non mi aspettavo niente di meno da te."
"poi perché hai portato delle pistole d'acqua?" yoongi arricciò il naso. hoseok aprì la bocca per parlare.
"le ho prese dal mio appartamento."
yoongi alzò gli occhi al cielo, e si guardò le mani prima di parlare.
"quindi. hai qualcosa da dire?"
"sì." jungkook guardò yoongi, che prese un respiro profondo per calmarsi. "scusa, non mi spiace."
yoongi si morse il labbro per fermarsi dall'urlare dalla frustrazione.
"scusa, hyung." hoseok si inginocchiò davanti al più grande. "mi perdoni?"
yoongi finse di pensarci per un secondo, prima di colpire hoseok.
"ow!"
"è ciò che ti meriti." yoongi si alzò, per lasciare gli altri cinque. "e francamente, non avrebbe potuto importarmene di meno delle vostre scuse. in effetti, potete andarvene tutti a fanculo e non mi interesserebbe. ma non vi lascerò mai entrare qui quando non ci sono."
sbatté la porta del bagno e procedette a concedersi una doccia più che servita.
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ok, nessuno vuole entrare nel
gruppo whatsapp, uf
e nel capitolo ci sono più
errori del solito, lo so
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