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"CHE CAZZO AVETE fatto?" seokjin sbraitò. i due ragazzi più piccoli abbassarono la testa, prima che namjoon parlasse.

"beh, ha incontrato bang pd-nim ​​e subito dopo è svenuto..." seokjin sospirò, passandosi una mano tra i capelli castano chiaro.

namjoon prese la mano del suo ragazzo, baciandola. "starà bene, tesoro, non ti preoccupare."

seokjin annuì leggermente, non credendo alle parole del suo ragazzo. era sceso dall'altra parte della città dopo aver sentito che yoongi era in ospedale. alzò lo sguardo quando un'infermiera si rivolse a loro.

"siete parenti del signor min, giusto?" chiese, namjoon scosse la testa.

"no, siamo suoi amici intimi e vicini di casa." l'infermiera annuì.

"ha qualche parente vicino?"

"nessuno di cui siamo a conoscenza. a lui non piace parlarne." disse namjoon, mordendosi il labbro. la verità era che non aveva mai chiesto, e yoongi non aveva mai detto nulla. namjoon aveva intuito fosse un argomento delicato e che il più grande avrebbe detto tutto quando se la sarebbe sentita.

"capisco." l'infermiera picchiettò la penna contro il suo quadernino e si morse il labbro. "suppongo che dovrò dirvelo, allora. il signor min è svenuto a causa della mancanza di nutrienti."

"eh?" seokjin si alzò davanti all'infermiera. l'infermiera fece un passo indietro.

"quando gli abbiamo fatto delle domande, scoprimmo che non aveva mangiato per circa tre giorni." hoseok trattenne il respiro.

"non c'è da stupirsi che le sue gambe siano letteralmente bastoncini!" l'infermiera alzò gli occhi al cielo e continuò.

"e allo stesso tempo ha dormito poco, ciò è bastato per farlo svenire."

"ugh." seokjin gemette. "per favore mi dica che è sveglio."

"lo è." l'infermiera confermò. "sta ancora parlando con il dottor tuan, ma puoi andarlo a vedere."

"grazie, signorina." seokjin si inchinò. namjoon fece lo stesso. stessa cosa anche hoseok, e aspettò che gli altri due sparissero dalla stanza. anche l'infermiera fece per andarsene, ma fu fermata.

"um... he-hey." hoseok si schiarì la voce. l'infermiera si voltò, confusa.

"sì?" rispose l'infermiera, sempre confusa. "le serve qualcosa?"

"sì, te." hoseok la spinse velocemente contro il muro. "posso avere il tuo numero?"

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"min yoongi è meglio se- oh, scusi." seokjin sorrise imbarazzato quando vide che il suddetto ragazzo stava parlando con un giovane dottore, probabilmente non molto più grande di lui. strinse forte la mano di namjoon.

"nah, è okay." il dottore si rivolse alla coppia, sorprendendoli per quanto giovane fosse. "sono il dottor tuan, ma potete chiamarmi mark e prima che pensiate di provarci con me, ho un fidanzato."

"um... okay?" seokjin alzò le mani di lui e namjoon. "ma siamo qui per vedere min yoongi."

"ah, sì, yoongi." il dottor tuan - mark - si schiarì la gola. "sono sicuro che l'infermiera, sujin, vi abbia spiegato le sue condizioni?"

"sì." la stretta di seokjin sulla mano di namjoon si allentò un po'. il dottor tuan sembrava essere piuttosto calmo nel suo lavoro, ed era abbastanza affabile.

"sì, assicuratevi solamente che mangi e beva molta acqua.. e anche che prenda sei o otto ore di sonno." mark controllò i suoi appunti, poi alzò lo sguardo. "questo è tutto. potete andare."

namjoon sembrava essere perso nei suoi pensieri, prima di parlare. "sei mark tuan, vero?"

"sì, è il mio nome, duh." mark rise.

"il tuo fidanzato è jackson wang, per caso?" namjoon chiese in inglese. seokjin, yoongi e hoseok (era entrato nella stanza poco prima) erano confusi, ma lasciarono stare.

"um, sì." mark si grattò la testa, rispondendo in inglese. "sai l'inglese? e conosci jacks?"

"sono fluente in inglese... e, sì, parla sempre del suo ragazzo che chiama 'markiepooh' o 'tuan yi en', parla davvero troppo."

un leggero rossore apparve sulle guance di mark. "veramente?"

"sono uno dei suoi amici, piacere di conoscerti, sono namjoon." mark sorrise e lo abbracciò velocemente.

"mark tuan, ma lo sai già." i due sorrisero.

i tre ragazzi che non parlavano inglese guardarono quello scambio con confusione. hoseok decise di interromperli.

"no... english... speaking..."

mark lo guardò e sussurrò a namjoon nella sua lingua nativa. "chi è, e quando è arrivato?"

"è hoseok, è mio amico." namjoon sussurrò. "non so quando sia entrato, ma eh, ormai ci sono abituato."

"yah, bastardi, parlate in una lingua che possiamo capire." yoongi disse in coreano, ma si guadagnò un colpo da seokjin.

"guarda come parli, idiota." lo rimproverò. yoongi scrollò le spalle.

"beh, non sono molto più giovane di te, quindi immagino che ciò ti renda una vecchia prugna rugosa, conosciuto anche come il bisnonno di tua zia hilda." mark soffocì una risata.

"sì, ma dovrai spiegarmi molte coze quando torniamo." yoongi sospirò. non si aspettava un viaggio in ospedale quel giorno, ma le parole di seokjin avevank reso le cose molto migliori.

come sempre.

—

"tu!" seokjin puntò un dito sul petto di yoongi mentre entravano nel suo appartamento. "a cosa stavi pensando?"

"wh?"

"come puoi non mangiare?"

yoongi scrollò le spalle. "non avevo fame... e non mi è mai passato per la mente, quindi," scrollò le spalle.

"yah! non guardarmi così!" urlò seokjin. "è illegale, proprio come le fossette del namjoon, ma..."

"e ricordami, quale legge afferma che min yoongi non può scrollare le spalle?" hoseok lo interruppe. seokjin lo guardò male e lui chiuse immediatamente la bocca.

"ah, hyung..." posò una mano sulla spalla di seokjin. "l'unica ragione per cui lo dici è perché sei un maiale e ami il cibo più di quanto ami namjoon." yoongi si mise una mano sul cuore. "scusa, ma è la verità."

"yah! piccolo..." yoongi si allontanò e si versò un bicchiere d'acqua.

"almeno sta bevendo acqua," mormorò namjoon, non del tutto contento da tutta la faccenda del cibo-prima-di-namjoon.

"hmm, hai ragione." seokjin disse al suo ragazzo. namjoon si illuminò leggermente.

"ma lo picchierò lo stesso." con questo, seokjin afferrò un cucchiaio di legno e iniziò a inseguire yoongi. hoseok rise.

"ah, che fidanzato che hai." diede una pacca sulla spalla di namjoon. il ragazzo dai capelli rosa sospirò, appoggiando il mento sulle mani.

"che fidanzato, veramente."

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