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"MAKE 'EM WHISTLE like a missile, bomb, bomb-"

gli occhi di yoongi si aprirono, poi grugnì. hoseok era entrato nel suo appartamento (era la sesta volta in pochi giorni), e stava ascoltando whistle a volume alto.

si alzò e strisciò fino al salotto, dov'erano hoseok e namjoon, che tentavano di twerkare e ballare la canzone. seokjin si vedeva da nessuna parte, quindi immaginò fosse stato namjoon a farli entrare.

"make 'em whistle like a missile, bomb, bomb." hoseok cantò il testo. "every time i show up-"

"throw up*, uh." yoongi si strofinò gli occhi in modo stanco. a lui piacevano le blackpink, ma guardare il duo cercare di ballare e cantare la canzone era doloroso per i suoi occhi. "che ci fate qui?"

"seokjin non c'è per il fine settimana, quindi abbiamo deciso di farci un giro nel tuo appartamento!" namjoon sorrise ampiamente, mostrando le fossette.

"non significa che dovete fare irruzione qui dentro, hoseok, namjoon." yoongi rispose, stanco. "o rubare le chiavi di seokjin."

hoseok scosse la testa. "no, non abbiamo fatto niente di tutto questo, hyung. la tua finestra era aperta quindi siamo entrati da lì!"

"che cazzo?" yoongi li guardò disgustato. "chi lo fa?"

"i tuoi amici." namjoon rispose felicemente. "ecco chi."

yoongi sospirò, passandosi una mano tra i capelli color menta. "immagino possiate stare qui per adesso, mi occuperò di voi dopo."

i due gioirono, abbracciandosi. yoongi li bloccò.

"solamente, non alzate troppo il volume della musica e fate attenzione. non voglio vedervi o sentirvi rompere niente. in più, non alzate troppo la musica, non twerkate. è doloroso vedervi mentre provate a farlo."

namjoon e hoseok saltarono in giro mentre yoongi andava via dal salotto, ma la loro libertà fu breve perché yoongi ritornò.

"poi, se dovete proprio mettere delle canzoni di gruppi femminili, mettete le 4minute. la loro musica è davvero qualcosa."

"whatcha doin' today-"

tra tutte le canzoni delle 4minute, loro avevano scelto di mettere una delle più più fastidiose, whatcha doin' today. yoongi sospirò. se lo sarebbe dovuto aspettare, e a giudicare dai colpi costanti che sentiva dal salotto, stavano anche ballando. non voleva più vedere il ballo di namjoon, ma avrebbe dovuto farlo, si era vestito in modo appropriato e inizò a dirigersi verso il salotto.

aveva deciso di mettersi dei pantaloni neri strappati ed una maglia bianca, con una giacca nera.

l'unico colore nel suo outfit erano i suoi capelli color menta, e diavolo, non era neanche un pezzo di vestiario.

"va bene, piccole merde," yoongi entrò ma se ne pentì subito. namjoon stava cercando di ballare una canzone di beyoncé e stava indossando un outfit che lo faceva sembare un'alga marina con gli spasmi. hoseok lo stava incitando mentre rideva. "oh cazzo, i miei occhi."

"stai parlando del mio ballo?"

"sembravi un'alga marina con gli spasmi mentre si strozzava." yoongi alzò le spalle, pulendosi i jeans.

namjoon piagnucolò. "seriamente? ed io che pensavo fossi una persona decente."

"è la mia personalità." yoongi alzò le spalle, afferrò le chiavi e si infilò le converse nere. "facci l'abitudine."

"aspetta - dove stai andando?"

"a tingermi i capelli." yoongi rispose. "volete venire?"

hoseok si alzò entusiasta. "ooh, ooh, sì!" namjoon alzò le spalle.

"beh, mentre siamo fuori posso mostrarti il mio studio. c'è qualcuno che credo ti piacerebbe incontrare."

yoongi annuì appena in risposta.

"biondo?" namjoon fece una smorfia.

"sì, perché diavolo no?" yoongi rise. "poi, mi piace. sono già stato biando prima ed ero davvero dannatamente bello. ho avuto anche altri colori strani."

hoseok, d'altra parte, stava portando lentamente la sua mano verso il sedere di yoongi. "hmm, bello. undici su dieci."

yoongi si strozzò con la sua stessa saliva, facendo sì che la mano di hoseok volasse via da lui. "che cazzo?"

colpendo ripetutamente la schiena di yoongi per far terminare la tosse, namjoon lo circondò con un braccio. "dovresti abituarti, è la sua personalità. dopo tutto, è uno dei miei colleghi."

yoongi rispose. "cosa adesso? rappa? lui?"

hoseok ridacchiò, una risata diversa dalla sua solita allegra, vivace risata. era più profonda e pungente. yoongi fu intrigato da quel lato di hoseok, e decise - solo forse - che hoseok non fosse così male.

"sì. non giudicare un libro dalla sua copertina." hoseok si passo una mano fra i capelli castani. "ballo anche."

a questo, posso credere, yoongi pensò. il più piccolo aveva braccia muscolose e sembrava essere abbastanza forte. in più, la sua postura - mostrava confidenza e poteva far sentire gli altri intimiditi (ma non yoongi). solo qualcuno con esperienza nel ballo underground poteva avere quel tipo di aura.

"non ne sono sorpreso." yoongi mormorò, scombinandosi i -adesso- capelli biondi. "il tuo nome d'arte?"

"j-hope." hoseok ridacchiò, invece del solito, luminoso, raggi-di-sole-e-arcobaleni sorriso spiaccicato sul suo viso, era più come se la sua bocca si fosse trasformata in un ghigno sadico. accidenti, è bellissimo quando sorride così. "e tu, yoongi? qual è il tuo nome d'arte?"

"agust d." yoongi rispose semplicemente, ma hoseok si stupì. i suoi occhi si sgranarono e la sua mascella si spalancò.

"sei il ragazzo che ha fatto il suo mixtape solo questo agosto!" yoongi rimase sorpreso. qualcuno l'ha davvero ascoltato ed è piaciuto?

"l'hai ascoltato?"

"diavolo sì. era stupendo." hoseok guardò yoongi. "sei bravissimo a rappare!" si mise improvvisamente la mano sul petto. "la tua canzone 'the last' mi ha davvero colpito."

yoongi era scioccato. tra tutte le persone nel mondo, hoseok, aveva ascoltato il suo mixtape. "ti prego, non lo sono." yoongi mormorò. namjoon lo spinse leggermente.

"zitto. l'hai detto tu stesso che avresti mandato gli ascoltatori ad hong kong con la tua tongue technology." namjoon sottolineò. hoseok annuì d'accordo.

"andiamo." yoongi mormorò, a disagio con tutta la conversazione concentrata su di lui. "quindi, hoseok, da quando balli?"

"da quando avevo sette anni." un luccichio gli apparì negli occhi. yoongi era familiare con esso. era lo sguardo di di qualcuno che ha passione del suo lavoro, e yoongi l'aveva visto tante, tante volte.

"oh? davvero?"

"già. a proposito, posso mostrarti alcuni video che ho fatto." hoseok sorrise, di nuovo quel sorriso. sembra una persona completamente diversa. "quando ero un adolescente ho fatto anche tante competizioni." si passò le dita su una cicatrice bianca sul collo. "la vedi? mi è stata fatta quando qualcuno ha deciso di accoltellarmi perché li avevo praticamente fottuti con il mio ballo." hoseok rise di nuovo. "non è stata una bella esperienza."

yoongi era familiare con la sensazione di una lama contro la pelle. aveva le cicatrici che facevano da prova, ma non era tanto pronto ad aprirsi con loro.

"brutto perdente." yoongi sbuffò, seguendo namjoon che stava camminando avanti. hoseok rise in accordo.

"non ne è uscito vivo."

"cosa?" urlò yoongi. si coprì la bocca quando vide delle persone fermarsi per guardarlo. in tono più tranquillo, sussurò ad hoseok. "l'hai ucciso?"

"io? no." hoseok passò di nuovo le dita sulla cicatrice. "in breve, è stata coinvolta la polizia ed è stato sparato quando le cose sono diventate pesanti. io sono scappato." è lo stesso ragazzo che ha paura dei serpenti e una volta ha fatto il cosplay di harry potter? poi, improvvisamente, fece il suo solito sorriso. "comunque, basta con questa roba deprimente. voglio vedere ciò che sai fare." hoseok rise e roteò nel mezzo della strada. e il fastidioso e rumoroso hoseok è tornato. oh bene. hoseok iniziò a dare fastidio a namjoon, e yoongi camminò dietro di loro

questo ragazzo ha due facce o qualcosa del genere? yoongi si chiese nella mente, ma i suoi pensieri furono bloccati quando namjoon entro in un edificio.

"siamo qui." disse namjoon, guidandoli nei corridoi e aprendo un'altra stanza. "benvenuto al nostro studio."

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*throw up
=
vomitare

yoongi ha cambiato il testo della canzone, whistle delle blackpink, mettendo al posto di blow up, throw up.

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