60. LASCIATI ANDARE ★

Contenuti per un pubblico di adulti. 🔴
Per chi è facilmente impressionabile sconsiglio di leggere il capitolo.
Per chi prosegue invece auguro una buona lettura 🎶

"LASCIATI ANDARE"

Eravamo tornati dalla serata con gli amici, ma non eravamo molto stanchi come succedeva negli altri compleanni, anzi, Samuel era persino sobrio. Strano, avevo previsto una scolata di birra di quelle che nessuno avrebbe potuto mai immaginare. Invece stava in piedi, era lucido e aveva solo bevuto una birretta. Una lattina, cioè, davvero? Ma era meglio così, quella sera dovevo ancora dargli il suo regalo di compleanno e ancora non riuscivo ad immaginarmi come avrei dovuto consegnarglielo. Ma dovevo, in fin dei conti gli avevo confermato di averlo dimenticato in stanza. Ma perché dovevo andare appresso alle idee di Brooke? Potevo comprargli un costume, un computer, un qualcosa per andare a vedere le stelle, persino un Sex Toys sarebbe stato meno imbarazzante da dargli. Eppure suonava in maniera diversa detto da lei e Matthew. Sì, perché senza preavviso ad un certo punto in casa mi ritrovai persino lui che vagava, e sentendo il nostro discorso aveva aggiunto che non era male come idea, dicendomi in modo carino e dolce le cose positive di quel regalo. Beh, a viverlo era totalmente diverso.

«Allora, dov'è il mio regalo?» chiese con curiosità. «È da tutta la sera che ci penso e credere che tu l'abbia dimenticato mi ha reso ancora più curioso. Dov'è che l'hai messo? Non me ne sono accorto minimamente, sei brava a nascondere le cose?» continuò a domandare.

Era incredibile che una mente come la sua non era riuscita ancora a capire quale fosse il mio regalo di compleanno.

Perché non gli ho comprato qualcosa?
Perché quello che hai deciso di fare è un regalo migliore. Anzi, il più bello che una fidanzata potrebbe fare al suo ragazzo. Specialmente se si chiama Samuel Sampson.
Sì, ma nel giorno del suo compleanno? Non sarebbe meglio farlo, non so, in un giorno qualsiasi?
Beh, pensa, quando a Sammy chiederanno "qual è stato il tuo più bel compleanno?" lui penserà ad oggi, farà quel suo sorriso sghembo e penserà a te. Cosa c'è di meglio? Spiegamelo.

Mi voltai verso di lui ed era a togliersi la camicia, guardandomi con l'attesa che lo stava divorando. No, okay, lo stavo mangiando io con gli occhi per via del suo fisico tonico. Perché doveva essere così bello?

Ci sono un sacco di aggettivi più appropriati che ti possono aiutare maggiormente per consegnargli il regalo. Ad esempio eccitante, sexy... arrapante può andare?
Mi sa di aggettivo troppo sporco, levatelo dalla testa. Sexy è meglio.
È già qualcosa.

«Ehm, sì, intanto cambiati» cercai di prendere tempo. L'ansia mi stava divorando lo stomaco, potevo morire da un momento all'altro.

Uno sbuffo uscì dalla sua bocca, buttando la testa all'indietro e togliendosi i pantaloni con un gesto veloce. «Cambiato.»

Strabuzzai gli occhi, rimanendo con le mani incollate all'orlo dei pantaloni per via dello shock. I ragazzi erano proprio veloci sia a scegliere i vestiti, che ad indossarli e maggiormente svelti a toglierseli.

Tutta questione di esperienza.
E piantala.

«E-ehm» balbettai, non riuscendo a completare la frase che in realtà non avevo ancora ben formulato nella mia testa. Ero andata pure in tilt, fantastico.

Lui fece un sorrisetto venendomi incontro e parandosi davanti a me, cominciò ad abbassare la zip a lato dei miei pantaloni, per poi farli scivolare lungo le mie gambe. «Se volevi una mano a cambiarti, bastava chiederlo.»

La sua voce era a dir poco sensuale e il suo sguardo era come un magnete, non riuscivo a scollare i miei occhi dai suoi.

Mi accarezzò per pochi secondi le cosce, facendo salire le sue dita fino ai lembi del mio pullover. «Alza le braccia» ordinò e imbambolata davanti a lui, gli diedi retta, facendomela sfilare di dosso e rimanendo così solo in intimo.

Lui mi osservò attentamente e sospirò nel vedere su di me mutande e reggiseno in pizzo bianco. Potevo constatare che la vista gli piaceva, quindi la volta in cui andammo al negozio di intimo di Brooke era servita come da lezione.

«Senti, se il tuo regalo di compleanno consisteva nel prenderti questo intimo, beh, sappi che mi piace da impazzire» pronunciò contento.

Ancora non ci era arrivato, pazzesco. Come poteva non arrivarci?
Samuel, per la prima volta mi hai deluso. Ma che ti passa per la testa, saltale addosso e strapparle tutto, che fai ancora lì?!
Ma quanto sei esagerata?
Non lo sono affatto. Dajee, fa qualcosa tu almeno.

Senza proferire parola e dando retta a quella strana coscienza che mi ritrovavo, circondai il suo collo con le mie braccia e lui, posando le sue mani sui miei fianchi, cominciò ad accarezzarmi, avvicinandosi col suo viso al mio con l'intenzione di baciarmi, ma lo anticipai riducendo volontariamente la nostra distanza.
Forse era meglio iniziare con i fatti che descrivere a parole quello che mi frullava in mente, anche perché magari avrebbe apprezzato di più lo spirito di iniziativa che altro.

Le sue corde vocali vibrarono nel silenzio di quella stanza, accentuando sempre di più il bacio con le sue mani che viaggiavano sulla mia schiena e cominciando a fare un passo verso il letto.
Poi ne aggiunse un altro.
Alla fine decise di abbassarsi leggermente e, passando le sue mani oltre ai miei glutei, mi prese per le cosce, sollevandomi.

Sorridemmo entrambi sulle labbra dell'altro senza mettere le distanze tra le nostre bocche, e con pochi passi raggiungemmo la nostra destinazione.
Baciandomi il collo, sprofondò un ginocchio sul materasso, poi, dandomi un altro bacio umido, ci posò anche il secondo, fino a quando non lo sentii appoggiarmi sulle lenzuola bianche con delicatezza. Sam si mise comodo sopra di me, ma non smise la sua attività. Mi alzò leggermente la schiena volendo slacciarmi il reggiseno e posò in quel preciso istante la sua bocca alla mia. Per aiutarlo, mi tenni sollevata allacciandomi alle sue spalle e contento mi sfilò quello strato di pizzo di dosso, lanciandolo chissà dove.
Rimettendomi comoda sul letto, rimase un secondo alzato per potermi ammirare, facendomi rammentare l'ultima volta in cui ci eravamo ritrovati in una situazione del genere.

Sapevo esattamente cosa gli frullava nella testa, anche perché ci stavo pensando anche io. Ero vergine, e lui aveva fatto quella cazzata di ripristinare la sua di verginità, cosa che nessuno dei due credeva fermamente. Sorrisi a quello stupido pensiero e lui schiuse le sue labbra, mettendo però in evidenza le sue dolci fossette. Quanto erano belle.

«Siamo di nuovo qua» pronunciò, ma con uno sguardo diverso dall'ultima volta. Quello era proprio perso, questo invece era in un certo senso più controllato.

«Già» risposi debolmente, ammirando i suoi pozzi ipnotici.

«Con la differenza che anche io ora sono vergine.»

Ridacchiai insieme a lui, non credendo che davvero l'avesse detto. «Anche se penso fermamente che nemmeno Dio ci creda a questa stronzata.»

«Beh, intanto ho fatto qualcosa, poi se non ci crede, Amen» sboffonchiò.

«Sammy?» lo chiamai poco dopo, toccandogli il braccio e facendo scorrere l'indice lungo i suoi muscoli.

Lui si abbassò verso di me e si appoggiò con le braccia al materasso, senza però scollare i nostri sguardi persi uno nell'altra. «Dimmi» disse, accarezzandomi con delicatezza una gota, come se fossi una cosa fragile.

«Devo darti il tuo regalo di compleanno» mi decisi a dirgli, passando una mano sul suo petto. Il cuore mi stava battendo come un martello pneumatico e a dire il vero non capivo se anche lui fosse agitato. Nonostante avessi la mia mano sopra il suo cuore, ero quasi certa che quello che sentivo era soltanto il mio, mi era arrivato persino in gola.

Come se ci fosse stata una lampadina sulla sua nuca, questa si illuminò, e dalla sua espressione sembrava come essersi svegliato da un sogno. «Oh, vero, me ne ero scordato.»

Fece per muoversi, ma lo fermai accarezzandogli la guancia. «È questo il tuo regalo.»

Sammy, posando di nuovo i suoi occhi sul mio volto, mi guardò in modo spaesato e con la fronte leggermente aggrottata. «Questo?» chiese dubbioso.

Ancora mi chiedo come non ci è ancora arrivato. Sei stupido? Aspetti questo momento da chissà quanto e non capisci cos'è questo?!

Annuii, facendo scorrere le mie dita sul suo pomo d'Adamo e giungendo sui suoi pettorali. «Questa notte fa di me ciò che vuoi.»

Lui sembrò come paralizzarsi e lo vidi cambiare colore sotto la luce fioca della luna che entrava dalle tapparelle non del tutto abbassate. Sorrisi nel vederlo in quello stato, nemmeno l'altra volta ad osservare la luna era messo così male. «E-ehm... lo sai che s-suona altamente e-erotica questa frase?»

Cominciai a ridere fievolmente nel sentirlo balbettare, e avvicinandomi al suo collo, gli lasciai una scia di baci umidi. Non sapevo esattamente il motivo per cui lo stessi facendo, mi era venuto così spontaneo che quando mi scostai, non mi sentivo imbarazzata nel vedergli ancora addosso quello sguardo incredulo. «Lo so, ma era l'unico modo in cui riuscivo a dirtelo.»

Un sorrisone gli comparì sul suo volto, ritornando al suo colorito originale e facendo un sospiro eccitato, scannerizzandomi velocemente con gli occhi. «Senti, non voglio fare nulla che tu non voglia fare, quindi dimmi, esattamente cos'è che vuoi fare?»

Con entrambe le mani, gli passai le dita fra i capelli e lui sembrava stesse per morire dalla voglia con quel gesto. «Tutto quello che vuoi tu.»

Ed ecco che cominciò ad avvampare di nuovo, era davvero divertente. «T-t-tutto?» pronunciò debolmente con una nota leggermente acuta rispetto alla sua voce normale, aggiungendo una piccola e breve risata isterica.

Constatai che stava proprio andando su di giri. Cercò di pronunciare qualcosa di sensato, ma si bloccava a dire le prime lettere delle parole che voleva comunicarmi. Poi lo vidi cercare di riprendersi dando aria ai polmoni e bagnandosi le labbra con un gesto fugace della lingua. «Oh mio Dio. Non saprei da dove cominciare, i-io vorrei fare letteralmente tutto con te. Oh santi Dei.»

Gli accarezzai la mandibola cercando di calmarlo, cosa che forse ero riuscita a fare. Al tocco percepii quell'accenno di barba che adoravo e che gli stava davvero bene. «Sammy, se non te la senti-»

«Oh, certo che me la sento,» mi stoppò all'istante, «sto solo pensando da dove iniziare. Io, davvero, non mi aspettavo questa tua richiesta e non proprio oggi. Cioè, ammetto che questo è uno dei miei sogni proibiti, ci ho pensato, dico sul serio, ma poi mi sono chiesto "Scarlett? Lei non mi farebbe mai un regalo del genere, insomma, è passato quanto, un mese e mezzo?", quindi mi sono arreso all'idea. I-io davvero, sono sbalordito, e in positivo ovviamente» aggiunse, ridendo e mangiandomi con gli occhi.

Spostai per pochi secondi lo sguardo dalle sue iridi, studiando ogni millimetro della sua espressione. Mi guardava come se fossi la cosa più bella che mai avesse visto e volevo godermi questi attimi in cui ogni dettaglio era importante per me. La sua pelle morbida, i suoi muscoli tonici, le sue leggere fossette che ornavano le sue guance, le sue labbra rosee e invitanti, i suoi capelli scompigliati e tanto scuri da sembrare neri e quegli occhi che ogni volta mi facevano sognare cambiando di giorno in giorno la tonalità. Tutto di Samuel era perfetto, persino quella lieve cicatrice sulla sua spalla, e quella notte lo sembrava ancor di più, non ne capivo il motivo.

«E cos'è che immaginavi di fare in questo sogno?» domandai, accarezzandogli la testa e facendo scivolare le mie dita lungo la sua mandibola, passandole poi lungo il suo collo con un tocco leggero.

Lui sembrava essere stregato da quel mio piccolo gesto e lo vidi prendere ancora più a fuoco mentre deglutiva un lotto di saliva. Era davvero divertente vedere un Sammy così, solitamente la situazione era esattamente ribaltata, lui che mi faceva esplodere in tante piccole Scarlett paonazze. Delle volte era giusto che anche lui provasse quelle sensazioni ed era fantastico provare quelle che invece erano solitamente le sue.

«Eh,» si schiarì la gola e riprese parola subito dopo, «d-davvero me lo stai chiedendo? Questo non è un sogno, dico bene?» disse ancora con qualche nota che ogni tanto veniva fuori leggermente acuta rispetto al normale talmente non ci credeva.

Leggermente stufa di aspettare una sua avance, gli presi il volto e, avvicinandolo al mio, lo baciai, mettendo in contatto le nostre labbra.

Lui gemette leggermente, appoggiando le sue mani suoi miei fianchi nudi e muovendole verso l'alto. Si scostò per una distanza quasi impercettibile solo per un istante, per poi rituffarsi sulla mia bocca. «No, okay, non è un sogno» pronunciò in quel piccolo lasso di tempo.

Scivolò di poco su di me, facendomi intuire che era eccitato. Da cosa? Beh, il suo Eric non era molto tranquillo, diciamo che gli mancava Rossana. Che d'altronde non aveva mai incontrato ad essere precise.
Okay, che pensieri del cazzo fai adesso?!
Senti, goditi l'attimo.
Per fortuna che non ti ha sentito, ringraziamo Dio, gli Angeli e i Santi, tutti, dal primo all'ultimo.

Con le dita cominciò ad accarezzarmi i seni e io andai in ebollizione. Il cuore stava per uscirmi dalla gabbia toracica e non sentendolo veramente esplodere era un sollievo.

«Davvero posso fare quello che voglio?» mi domandò all'orecchio, facendo percorrere mille brividi lungo la mia colonna vertebrale.

Annuii semplicemente non riuscendo a proferire parola. E come potevo?
Ed ecco che torna la solita Scarlett, ti prego, torna nel ruolo in cui ti eri calata, sicuramente a Sam farebbe molto piacere, da retta a me.

«Allora non ti arrabbiare e non sentirti in imbarazzo» interruppe la mia chiacchierata mentale e dopo pochi millesimi, udii un qualcosa rompersi.

«Cos'era?» chiesi, corrugando la fronte e non sentendo più le sue mani sul mio petto.

Lui alzò un braccio con un sorrisetto malizioso che gli ornava il viso e mi mostrò qualcosa che mi apparteneva, rotta da entrambi i lati. Mi veniva da piangere. «Le tue mutandine. Tranquilla, te ne comprerò un altro paio.»

Spalancai la bocca incredula. «Cosa ti è saltato in mente? Non potevi, non so, sfilarmele? Come d'altronde fanno tutte le persone normali... credo» mi corressi alla fine, in fin dei conti era una mia presupposizione, che ne sapevo io di cosa si doveva fare e cosa no.

«Ci avrei messo troppo tempo, e poi sono in pizzo, sono facili da rompere» disse con fermezza, poi guardò il tessuto con un'occhiata veloce. «Queste,» e le buttò sul suo comodino, «le terrò da parte come ricordo.»

Quella volta presi fuoco io, tanto da volermi coprire il volto dall'imbarazzo, lasciando però uno spiraglio tra le dita per osservarlo. Mi stava guardando dolcemente e spostandomi le mani da dove erano, me le fece appoggiare sulla sua schiena. Mentre gli accarezzavo lievemente i dorsali, eravamo persi entrambi negli occhi dell'altro, lui sicuramente cercando di capire se effettivamente poteva prendere iniziativa, io invece ero talmente ammaliata da lui che mi sarebbe andata bene la qualsiasi cosa.

Capendo il mio stato di trance, abbassò il capo, cominciando a darmi baci umidi sul collo. Poco a poco il livello delle sue labbra scendeva, e mentre con una mano tornò ad accarezzarmi il seno, con l'altra scendeva sempre più giù. La sua bocca inavvertitamente cominciò a giocare con uno dei miei seni, e nel frattempo la sua mano libera raggiunse quella parte del mio corpo che non era mai stata sfiorata da nessuno. Con le dita superò il confine, facendomi inarcare leggermente la schiena e continuando quel rapporto, con la mia mano strinsi forte il suo braccio. Era una sensazione strana quella che mi dava, eppure non mi dispiaceva.

Chiusi le palpebre cercando di non mugugnare, ma desiderando le sue labbra sulle mie, lo chiamai con chissà quale tono. «Sam» e sentendo il suo nome, alzò la testa con quello sguardo da predatore.

Stavo per morire.

Come se avesse intuito ciò che volevo, si sollevo per pochi attimi per poter raggiungere la mia bocca e baciarmi appassionatamente. Lasciai che la sua lingua raggiungesse la mia, e percepii quella voglia matta di desiderio fisico che condividevamo. Quel bacio era qualcosa che sembrava desiderassi da tempo, le nostre labbra si incontravano alla perfezione l'una con l'altra e mi regalavano sensazioni nuove mentre i nostri corpi si muovevano.

Accarezzandogli la guancia si scostò pian piano, lasciandomi infine ammirare quelle cascate ipnotiche che aveva nelle iridi e che tanto mi facevano sognare.

«Quando vuoi possiamo farlo» gli comunicai dolcemente.

Samuel studiò la mia espressione calma, ma allo stesso tempo eccitata e lui non era da meno. Le sue pupille sembravano essersi dilatate e forse luccicavano nella penombra di quella stanza. «Sei sicura di volerlo fare adesso?» chiese per l'ennesima volta.

Annuii, sicura della mia decisione. Questa non era più un'idea presa con la mia migliore amica e il suo ragazzo, non era più un regalo fatto perché non avevo la minima idea di cosa regalargli di materiale. Nonostante volessi un qualcosa che potessimo condividere, il fare l'amore con Sammy era diventata una cosa che desideravo fare anche io. «Questo è il mio regalo per il tuo compleanno, se no ti avrei comprato qualcosa. Volevo che il mio regalo ti rendesse felice e che fosse unico e speciale, ma ad essere sincera questa è diventata una cosa che voglio veramente fare e solo con te.»

Lui sorrise mettendo in evidenza le sue fossette e mi baciò a fior di labbra. Era un tocco delicato, ma avevo capito chiaramente che mi stava ringraziando.

Spostandosi leggermente da sopra di me, riuscii ad intravvederlo nel levarsi i boxer e di scatto tornai a guardare il soffitto. Esteticamente era brutto da vedere, allora perché i ragazzi si vantavano tanto del proprio Eric? Altro che tranquillità, mi era venuta di colpo l'ansia da prestazione.

In pochissimi secondi, Samuel tornò sopra di me, guardandomi dritto nelle pupille. «Guarda che me lo puoi ammirare quanto ti pare e piace, non mi imbarazzo affatto.»

Roteai gli occhi non sapendo come ribattere e lui ridacchiò. Tanto per cambiare.

«Sei pronta?» chiese ancora. Sembrava più lui spaventato che io, il che non lo comprendevo. Se lo amavo con tutto il cuore, cosa c'era di male nel voler unire anche i nostri corpi?

«Prontissima» confermai a tono deciso, mordendomi successivamente le labbra per qualche attimo.

Il cuore stava per implodere e a momenti mi stavo dimenticando come respirare. Stavamo davvero per fare l'amore?

«Okay» e con ciò, mi allargò le gambe con le sue, posizionandosi nel modo più comodo possibile. «Se ti faccio male dimmelo che mi fermo.»

Gli presi con le mani il suo viso e lo guardai intensamente nei suoi pozzi azzurri. Era come se volessi leggere tra questi che sarebbe andato tutto bene, che avremo provato sensazioni uniche e che ci amavamo davvero.
Credendo fermamente a questo, gli feci capire dal mio sguardo che era veramente il momento. «Buon compleanno Sammy.»

Lui sorrise come mai aveva fatto e senza pensarci ancora troppo, si tuffò sulle mie labbra. Cominciò lentamente a muoverle, per poi trasformare il bacio in qualcosa di più passionale. Le sue mani erano ovunque, andavano dall'accarezzarmi la guancia, a passarmi lungo i fianchi, lasciandomi mille brividi lungo il suo percorso ed era fantastico percepire che mi bramava.
Solo per ancora un secondo in me si fece sentire la paura, ma pensando che ci fosse Sammy con me, mi passò abbastanza in fretta, credendo che era l'ansia di farlo. Sapevo perfettamente che lui non avrebbe mai fatto del male a me, quindi il pensiero di dover concedere a lui la mia prima volta era qualcosa che non mi spaventava, ma che anzi sarebbe stato unico e speciale. Lui era l'unica persona a cui volevo concedere il mio amore.

In breve tempo arrivò il momento tanto atteso da entrambi... Samuel avvicinò il suo bacino al mio.
Poco a poco si spinse verso di me facendoci diventare a poco a poco una persona unica, provocandomi un leggero dolore che poi si accentuò non facendo più resistere le mie corde vocali.

Sam diminuì dolcemente la spinta e aprendo gli occhi, vidi che stava cercando di capire se tutto andava bene. «Vuoi che mi fermo?» bisbigliò cercando di farmi capire che, anche se lo avessi voluto, lui si sarebbe fermato, ma io, appoggiando le mie mani nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla, feci un respiro profondo.

«Puoi continuare» e annuii, volendo andare fino in fondo.

Lui aspettò solo pochi istanti, per poi ricominciare a spingersi dentro di me e da quel gesto fece gemere entrambi. A quella sensazione nuova, chiusi gli occhi. Nonostante sentissi ancora del dolore, questo si stava trasformando in una nota di piacere. Molto piacere.

Sam mosse ancora il suo bacino contro il mio, facendomi inarcare la schiena e incollando i nostri petti l'uno con l'altro. Lo baciai sulla bocca, poi passai le mie labbra sulla sua mandibola e successivamente arrivai alla sua gola. Percepii le sue corde vocali muoversi, il che mi fece sorridere istintivamente capendo che anche io potevo fargli perdere lucidità. Si mosse ancora verso di me e quella sensazione era tanto piacevole da volerne un'altra manciata.

«Sammy» lo chiamai ulteriormente.

Lui sospirò, senza però smettere il suo movimento. «Scarlett, non chiedermi di fermarmi perché sto impazzendo.»

Lo sentii ridacchiare, ma rallentando il moto, spostai il capo, e lo vidi osservarmi nello scuotere leggermente la testa. «No, ti prego continua, fa quello che vuoi.»

Lui sorrise maliziosamente e leccandomi l'orecchio mi sussurrò due parole. «Allora veniamo.»

I draghi del mio stomaco cominciarono a sputare fuoco da destra a manca e migliaia di brividi percorrevano da testa a piedi ogni centimetro del mio corpo e probabilmente anche del suo.

«Dammi solo un secondo» bisbigliò ancora, interrompendo momentaneamente il rapporto e allungando la mano verso il cassetto del comodino per aprirlo.

Curiosa seguii i suoi gesti, scorgendo così una bustina azzurra tra le sue dita. E quella da dove saltava fuori?

Leggendo il mio mio pensiero, nonostante ero consapevole del fatto che per fare certe cose il profilattico doveva servire se non volevamo sorprese involontarie, mi rispose, strappando con sguardo intrigante e a dir poco sensuale la plastica, buttandola a terra. «Brooke. Figurati se tuo fratello me li avrebbe comprati per il compleanno, probabilmente quella donna è una veggente. A meno che...» e uno sguardo malizioso si impossessò della sua faccia, «...la ragazza sapeva del tuo regalo.»

«Dannata Brooke!» imprecai ad alta voce, mentre lo osservai indossare il preservativo. Di nuovo Eric, santo Graal. «È-è vero, sapeva del regalo, ma non credevo che i profilattici facessero parte della sua lista dei regali per Samuel

Lui scoppiò a ridere, abbassandosi nuovamente su di me e baciandomi riuscì a tranquillizzarmi. «È perfetto così tesoro, grazie infinite.»

Senza pensarci allargai le gambe e Sammy non si fece scappare l'occasione di continuare il rapporto, riprendendo a muoversi con una dolce armonia, aumentando di volta in volta sempre di più le battute dello spartito e facendomi trasportare da quel ritmo in modo sempre più coinvolgente. Accarezzandomi le braccia e portandole delicatamente verso l'alto, con le mani arrivò alle mie, unendole. «Non trattenerti,» mi sussurrò ancora, sfiorando col suo respiro la mia pelle, per poi cominciare una serie di baci umidi che passavano da sotto l'orecchio, percorrendo la mandibola, il collo e per finire la corsa sulla spalla, «lasciati andare.»

Accentuò il bacio in quella zona e facendomi raggiungere l'apice, cedetti non sapevo come a ciò che lui desiderava. Mi sentii come libera e in un sessantesimo di secondo, Samuel mi seguì, gemendo e facendomi passare la notte più emozionante della mi vita.

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Aussieee,

Primo capitolo in rosso, che ne dite?? Io dico che non è stato facile scriverlo, ma spero di essermi espressa nel miglior modo possibile ☆☆☆

Alloraaa, vi aspettavate questo regalo da Scarlett o siete rimasti sbalorditi come Sammy?? No dai, un pensierino lo avete fatto anche voi ne sono convinta...
Certo che però Sam non voleva proprio crederci HAHAHA che strano, perverso quant'è non ci è arrivato... help...

Questa a seguire invece è l'espressione di Xavier nel leggere questo capitolo ⬇

SCHIATTO MALISSIMO, VI PREGO AIUTATEMI HAHAHAAHAHAHAH

Aussieee,
Ditemi cosa ne pensate di questa nuova pubblicazione e ci sentiamo invece al prossimo aggiornamento con il loro risveglio, chissà cosa succederà, voi cosa immaginate?? Ancora ormoni in fibrillazione o qualcosa di più pacato??

Leggete per scoprirlo ☆

Bye bye 🐨

~ Niki_Rose

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