52. HAI ROVINATO IL PIANO
"HAI ROVINATO IL PIANO"
La mattina dopo mi svegliai con Sammy che mi accarezzava il viso con il dorso della sua grande mano, e vedendomi con gli occhi semi aperti mi salutò. «Buongiorno bellissima» disse con la sua voce sensuale, che faceva esplodere le ovaie come un vulcano scoppia scagliando per aria i lapilli.
Okay, essere già su di giri la mattina non va affatto bene.
No no, va bene così, dai mettiti a cavalcioni su di lui.
Ma che dici?
Che palle che sei, e prima perché pensavi che sarebbe stato innaturale, poi perché ti aveva rifiutata, e lì altra scusa, ma ora che siete fidanzati non ci provare nemmeno. Ho aspettato con ansia questo momento, quindi ora tu ti metti a cavalcioni su di lui e lo baci fino a che non vi si consumano le labbra, okay? Non voglio scusanti!
Scacciai quella stupida voce dalla testa e gli accarezzai il volto, sentendogli un accenno di barba. «'Giorno»
Ora voglio sapere come starebbe con la barba, se ci penso si è sempre rasato.
Sì sì, cambiami pure discorso, tanto quella che ci rimette sono sempre io... perché le coscienze come me devono sempre soffrire in questo modo inaudito?
La cosa che mi sorprese era stata l'azione che Samuel fece subito dopo. Come se avesse sentito la mia vocina, alzò le coperte e si mise sopra di me, tenendo le braccia saldate sul materasso per non schiacciarmi col suo peso. Senza farmi pensare a cose futili, premette le sue labbra alle mie, azione seguita da una miriade di scariche elettriche, e appena si scostò, potei notare che aveva le pupille dilatate. Lo vidi studiare la mia espressione sorpresa, facendosi poi scappare un risolio. «Cos'è, non ti piace più essere baciata? Eppure pensavo di essere bravo» dichiarò apertamente, mostrandomi un sorriso che diceva chiaramente "ma non ci credo nemmeno se me lo dici". Come sempre, era sicuro sul fatto che ogni cosa che faceva era perfetta e riguardo ai suoi baci, beh, non aveva nemmeno torto.
Sentendolo mi misi a ridere e con le mani lo presi per i lati del suo volto, avvicinandolo a me per baciarlo.
«Mmm» vibrarono le sue corde vocali, facendomi capire che non se lo aspettava, ma rimediò subito passando una mano sotto alla mia schiena e facendomi incollare al suo nudo petto.
Come se non fossimo già vicini.
Ma zitta, fattelo bastare, è perfetto.
L'altra mano si infilò sotto alla mia maglietta, iniziando ad accarezzarmi con il pollice i miei fianchi, pigiando di tanto in tanto.
Da rettificare, non andava affatto bene essere su di giri la mattina, non volevo immaginare cosa sarebbe potuto succedere quella sera se già eravamo messi a questi livelli.
Questa piano piano cominciò a salire, facendomi provare una nota di piacere nel suo tocco e volendo stare tra lui e il materasso il più tempo possibile. Come mille emozioni potessero giocare tra di loro con un semplice suo gesto, mi era quasi impossibile capirlo.
Aprii leggermente le labbra per respirare più a fondo e lui ovviamente stava traducendo quel tentativo di sopravvivenza in qualcos'altro, ma qualcosa fece cambiare i suoi piani.
«Ma che cazzo state facendo?!» urlò una voce per noi familiare, facendoci sobbalzare dallo spavento.
Sam si appoggiò su un fianco e con un'espressione seccata sul volto, si girò verso Xavier. Io invece ero più rossa di un peperoncino, volendo essere inghiottita dal materasso come era successo a un personaggio del film The Nightmare, solo che io non volevo morire.
«Ci stavamo baciando porca merda, dimmi che non possiamo fare nemmeno questo» sbottò.
«Giuro che ti uccido Sampson» e con uno scatto si avvicinò a noi, ma il mio ragazzo lo anticipò scivolando sulla sua parte di letto e prendendomi di peso mi mise sopra di lui.
Questo gesto fece fermare gli istinti omicida del mio fratellone, facendogli stringere i pugni. O almeno, conoscendolo avrebbe fatto così, io col viso guardavo Samuel e lui guardava me sorridente.
«Oh, adesso usi mia sorella come scudo, che mossa da uomo, dico davvero!»
«Beh, al momento avevo solo questa idea per la testa, sapevo che avrebbe funzionato» gli comunicò, cercando di sbirciare allungando il collo dato che con me davanti gli veniva difficile vederlo. Poi incrociò i suoi occhi con i miei e sorrise. «E questo è un altro motivo per amare la tua sorellina.»
Presi fuoco in un millisecondo e le farfalle del mio stomaco diventarono cannibali, divorandosi tra loro.
«Per fermare gli istinti omicida di suo fratello?!» ringhiò Xavier, facendomi tornare alla realtà.
Mi ha usata per i suoi comodi, che bravo fidanzato...
Non ti lamentare, indirettamente ha detto che ti ama. Sammy, perché ti sei innamorato di una stupida del genere? Potevi scegliere non so... me? Io ti avrei fatta felice molto tempo prima... Certo che anche lui se le va a cercare.
Era inutile anche discutere con la mia coscienza, qualsiasi cosa succedesse era un'alleata di Sammy.
«Sì, anche» confermò, ridendo debolmente, come se non volesse farsi beccare dal suo migliore amico. Poi divenne serio. «Com'è che sei entrato?»
Questa era una domanda interessante, volevo saperlo anche io.
«Ho bussato alla porta, ho provato ad aprire e et vola, era aperta.»
Sam mi guardò negli occhi e abbozzò un mezzo sorriso. «Mi sa che ieri sera ci siamo dimenticati di chiuderla a chiave.»
«Wow, sei bravo ad arrivare alle conclusioni» disse sarcasticamente mio fratello, ritornando in sala. «Farò finta di nulla, voi vestitevi che usciamo.»
«E dove andiamo?» domandai, spostandomi da sopra al mio ragazzo e sedendomi sul materasso.
Ovviamente il mio fratellone non rispose, uscendo dall'appartamento e chiudendo la porta. Simpatico.
Poi spostai il mio sguardo su Samuel e sembrava star a pensare a tutt'altro che l'uscita proposta da Xavier. Per di più quella posa da imperatore romano che assunse, poteva essere d'aiuto per capire cosa stava frullando della sua testa. «Vogliamo continuare?» domandò, forgiando uno dei suoi sorrisi più belli.
Stavo per cedere, ma poi rielaborai ciò che era appena successo. Per stare al gioco mi avvicinai a lui, mettendomi ad un palmo di distanza dalle sue labbra e sorridendo nell'immagine la sua futura espressione. Sam sembrava convinto che lo avrei baciato non resistendogli, e quel sorrisetto contento ne era la prova.
«No» pronunciai, e con uno scatto mi avviai in bagno sotto al suo sguardo sconcertato. «Se rientra Xavier ci urlerà addosso e voglio evitare.»
«E-ehi!» lo sentii piagnucolare. «Sono io quello che si fa desiderare della coppia, dannazione! Sto perdendo colpi.»
······
Alla fine riuscimmo ad uscire da quella stramaledetta camera da letto, con mio fratello che però ci lanciava occhiate strane. Potevo capire che era nuova come cosa, lo era anche per me, ma di certo non aiutava quella situazione imbarazzante.
Vi ha beccati che sembravate fare altro nel letto.
Sarebbe stato molto più imbarazzante.
E molto più elettrizzante.
Perché ho te come coscienza?
Beh scusa, è vero. Metti il caso in cui sul serio stavate facendo l'amore, in un certo sens-
Ti prego risparmiami.
«Prossima volta chiudete la porta a chiave» ci rimproverò Xavier, rompendo anche il silenzio che si era creato per la soggezione.
Nel frattempo, Samuel mi aveva presa sottobraccio e stringendo la mia mano alla sua, le tenne nella tasca della sua giacca. Era strana come cosa, però mi piaceva questo suo lato dolce, a dir la verità lo aveva sempre avuto, solo che fin da piccolo lo mascherava a modo suo. Era uno che mostrava affetto più con i fatti che a parole e mi era sempre piaciuto. «Certo, mica voglio farmi interrompere ancora.»
Sorrisi lievemente e mi scambiai col mio fidanzato un'occhiata divertita. Era strano essere complici, di solito rompeva le scatole a me.
«Tu-» lo puntò con un dito, ma poi con una smorfia ritrasse la mano e se la riportò in tasca. «Guarda, solo perché sei tu che non ti ho ucciso.»
«Andiamo, povera Scarlett, se non ero io allora la facevi rimanere zitella a vita?»
Questo già lo sapevo, ma non sarebbe stata solo colpa di Xavier a dirla tutta.
«Sicuramente non avrebbe messo piede in albergo, anzi, nemmeno guardarlo» precisò.
Nonostante parlassero di me, mi veniva da ridere.
Dovresti piangere invece, potevi rimanere vergine a vita, con Sammy hai la possibilità di sbrigartela presto la questione.
Sei sempre lì e la cosa comincia a non stupirmi, sei ripetitiva.
Magari prima o poi cedi e ti butti.
«E comunque me lo hai messo tu in stanza, tecnicamente sarebbe colpa tua, Xavi» gli feci presente.
Mio fratello sospirò, il mio ragazzo invece scoppiò direttamente a ridere. «Ha ragione la nanetta.»
«Guarda che è anche colpa tua che l'hai baciata» puntualizzò, assottigliando lo sguardo.
«Io le piacevo da prima, bacio o non bacio.»
«Ehi, anche tu provavi interesse!» lo sgridai, dandogli una pacca sulla spalla. «Dov'è finito il "Scarlett sono innamorato di te e forse lo sono da una vita"?»
Il mio fratellone assunse una faccia schifata. «Davvero glielo hai detto?»
Sam sbuffò. «C'è ancora e sì, gliel'ho detto. E comunque dovresti saperlo già cazzo, me lo hai detto tu che sembravamo una coppietta da piccoli, che ti devo dire?»
Rimasi sbigottita. «Xavier! Questo non me lo hai mai detto!»
«E perché dovevo dirtelo, spiegami. E comunque alla fine vi siete messi insieme, felici voi felici tutti, no?»
«Esatto» pronunciò Sam e abbassandosi, mi baciò una guancia.
Poco dopo arrivammo al PLAYTIME Haymarket, dove ci stavano attendendo impazientemente Brooke, Matt, Suwa, Hugh, Jensen e i cugini Lee.
Appena Hulk vide Sam, gli andò incontro con i suoi due metri e passa di altezza. «Bro! Da quanto ragazzo mio, mi sei mancato!» pronunciò con una piccola nota di sarcasmo.
«Ma che bella sorpresa, il mio bel Gigante Corazzato è qui!» stette al gioco, dopo di che si abbracciarono amichevole, facendomi ridere.
Dopo i saluti con i miei amici, mi si avvicinò Jensen per salutarmi. «Ciao Scarlett» e con ciò mi regalò due baci sulle guance.
«Ciao Jens» ricambiai, sorridendo imbarazzata.
Chissà perché...
Non ricordarmelo, ti prego.
«Allora, ho saputo che vi siete fidanzati, congratulazioni» disse apertamente, con quel suo sorrisone solare.
Non gli dava fastidio?
Chiediglielo.
È imbarazzante.
Tu sei imbarazzante, sembri un tronco.
«Ehm... sì, grazie» risposi, distogliendo lo sguardo. Perché non riuscivo a fingere bene?
Lui ridacchiò, cercando di guardarmi negli occhi per avere un contatto visivo. «Ehi, se è per quella storia là dimenticatela» mi lesse nel pensiero. «Quel giorno ti avevo vista un po' giù di corda e volevo tirarti su il morale con quella rosa. Ehm, non che mi sarebbe dispiaciuto veramente provarci, però voi due...» e lanciò un'occhiata a Sam, che stava parlando animatamente con gli altri, «... non so, sembrate essere uniti da un profondo legame» si portò una mano sulla nuca e se la grattò con una leggera soggezione. «Sinceramente sapevo che vi sareste messi assieme e devo dirti che non mi piace mettermi in mezzo a queste cose, quindi meglio che sia andata così, non sopporto fare il terzo incomodo.»
Mi era nuovo quel suo leggero imbarazzo, e nel vederlo in quello stato mi faceva capire che non ero l'unica. «Jensen, non mi sarebbe dispiaciuto provare con te se non fosse per Sammy» ammisi, sorridendogli.
Lui mi mostrò la sua fila di denti, probabilmente contento di sentirselo dire. «Comunque niente più soggezione tra noi, non ero innamorato, ti trovo una bella ragazza sì, ma non abbiamo mai approfondito la nostra amicizia in particolar modo per poter volere qualcosa di più, ti pare?»
Risi fievolmente. «Sai, hai ragione.»
E in quel preciso istante, Samuel mi affiancò baciandomi la guancia, per poi raddrizzarsi con la schiena con lo sguardo fisso sullo Chef. «Ciao Jensen, che piacere rivederti.»
Non sapevo il motivo, ma una nota di fastidio ornava quelle parole.
Gelosone.
Ma figurati, lui? Dovrei essere io quella gelosa, tutte le ragazze quando passa rimangono ammaliate.
«Sam, congratulazioni, mi stavo giusto complimentando con Scarlett» disse con tranquillità, senza lasciare malintesi nell'aria.
«Sì, adesso è la mia fidanzata» e mi strinse a sé per la vita, mostrando un sorriso tirato.
«Bene ragazzi, pronti per il laser game?» intervenne Hugh, ottenendo le attenzioni di tutti e ricevendo come risposta un grande sì di esaltazione.
I dipendenti, prima di farci entrare, ci diedero a testa quelle sottospecie di armature e delle pistole. Lo spazio all'interno era molto vasto, con diverse pareti sparse qua e là per al sala sporcate di vernice, dando colore al posto grigio e illuminato con luci varie, che però non coprivano i nostri volti da poterci confondere.
Ci divisero in squadre e io mi ritrovai nel team rosso con Xavier, Hugh, Jensen ed Erwin, mentre in quello blu c'erano ovviamente Samuel, Brooke, Suwa, Matthew e Conny. Solo in quelle occasioni si potevano vedere i cugini Lee separati, pazzesco.
«Bene ragazzi, ora c'è da divertirsi!» ululò Hugh con aria maligna.
Brooke la potei osservare nel farsela sotto nel guardare quel gigante esultare. Potevo benissimo capirla, ma io ero tranquilla nel sapere di averlo dalla mia parte.
Sam, prima di dividerci, si avvicinò a me con quell'aria da Re, sicuro di sé più del solito tanto da confonderlo con una divinità, e abbassandosi lievemente mi guardò negli occhi con un sorriso sghembo. «Sta attenta al tuo nemico quokka, potrei sorprenderti.»
Deglutii, ma questo non era un valido motivo per non rispondergli a tono. «Magari dovrai essere tu quello che deve stare attento» e detto questo, feci finta di caricare la pistola.
Lui osservò quel gesto e un sorriso malizioso si impossessò della sua faccia. «Maneggi bene quell'arneggio.»
Non ci misi tanto a trovare il doppio senso, quindi gli puntai contro. «Ti faccio fuori anche ora se continui!» ma facendo così, lo feci solo ridere.
«Andiamo piccoletta, non farti distrarre dal nemico» mi disse Hugh, prendendomi di peso e mettendomi sulle spalle.
Il mondo visto da così in alto era veramente strano. Anche Samuel sembrava piccolo, wow, la visione di Hugh era molto differente dalla mia e la cosa era divertente. Sammy sorridente mi fece l'occhiolino e raggiunse il suo gruppo.
Che belle chiappe. È perfetto pure quando fa la corsetta, woah.
Oddio ricomincia.
Perché non sono stata una sua compagna di liceo? Sai quante volte avremmo potuto osservarglielo ad Educazione Fisica?
Perché continui a lamentarti? Stiamo insieme ora, dacci un taglio.
Scarlett, piccola e ingenua Scarlett, tu devi ancora comprendere cosa significa stare in stanza con Sammy. Non sai quanto tempo stai sprecando... Non sai quanto divertimento ti perdi.
Lasciai coscienza a piangere in un angolo della mia mente appena Hulk mi posò a terra, il che mi toccò abituarmi alla mia statura di partenza. Uffa, il mondo visto dall'alto era così bello...
«Allora,» prese parola mio fratello, «dobbiamo sfruttare l'occasione che Erwin e Conny sono separati.»
Tutti annuimmo, ma forse ero l'unica che non capiva l'eventuale gravità della situazione.
Magari hanno la telepatia.
Sono cugini, mica gemelli.
Vabbeh, stessa cosa.
«Io posso pensare a Brooke, quella non sa giocare» feci notare, il che, nel sentirmi, risero sia Jensen che Erwin.
Hugh stava riflettendo troppo per essere il festaiolo che avevo conosciuto all'aeroporto e alle grigliate. Era assai strano. «Il pericolo maggiore è Samuel.»
Mio fratello annuì insieme agli altri e non potevo dare torto, Sam era un asso sia nei giochi in squadra che in quelli individuali. Poi tutti si voltarono verso di me e non capii che volevano.
Sono sporca?
No, sei stupida.
«Useremo Scarlett da diversivo» pronunciò Jens, divertito.
Spalancai gli occhi. «Cosa?! Perché io?»
«Perché sei la sua debolezza» continuò Erwin, con tono più entusiasta.
«Sentite ragazzi,» intervenne Xavier, «anche Matt sa cavarsela, e purtroppo Brooke non può esserci d'aiuto, quindi direi che mentre Scar si preoccupa di Sam, io vado su Matt, Erwin su Conny-»
«Ehi, ti sei dimenticato che Suwa è un mostro in questo gioco? Quello può sorprenderci anche dall'alto, è tipo Tazmania quel pazzo» lo informai.
Era capitato che a Darwin andavamo per i suoi compleanni o in altre occasioni a giocare a battaglia laser, e il mio migliore amico vinceva sempre. Grazie a lui avevo fatto molta pratica, avercelo contro in quelle poche volte era servito per capire la sua tattica di gioco: sorprendere ed attaccare, da tutte le direzioni. Era imprevedibile quel matto.
«Andrò io su Al» si propose Hugh, battendo un pugno sul suo petto e come non si fece male era sbalorditivo. Io sarei morta.
«Quindi rimane Jensen su Brooke» constatò Erwin.
«Non sono meglio io su Brooke?» domandai.
«No, tu devi distrarre Sammy sorellina, sei l'unica che può. Ti ricordo che anche lui è un pericolo e meno ne abbiamo meglio è. Devi solo adularlo.»
Sbarrai bocca e occhi. «E come faccio?!»
A quel punto prese parole Hugh. «Eddai, basta che ti avvicini a lui con uno sguardo intrigante, hai anche una camicia, perfetto, devi iniziare a sbottonarla.»
«Ho l'armatura!» gli feci presente.
«E allora? È lo stesso eccitante, anche perché lì non sei coperta» e mi indicò verso il fondo della mia camicia preferita a quadri bordeaux e neri. «Puoi anche iniziare dal basso, chi dice che si debba iniziare da sopra?»
«Perché volete fare di mia sorella una prostituta?!» sbottò mio fratello, infastidito.
Il Gigante Corazzato si voltò verso di lui con uno sguardo seccato, mentre gli altri due scoppiarono a ridere. «Guarda che è stata anche una tua idea quella di usarla per distrarre il tuo migliore amico, non ti lamentare.»
«Ma basta solo che si avvicini a lui e che lo bacia, che serve lo spogliarello?!» digrignò.
Certo che non credevo che litigare con un ammasso di muscoli come Hugh fosse una saggia decisione, ne aveva di fegato.
«Guarda che la mia tattica sarà più efficace di uno stupido bacetto, Samuel si concentrerà su Scarlett e non si farà distrarre da altro preso da lei.»
«Effettivamente ha ragione Hugh» si aggregò lo Chef, il che mi fece avvampare.
«Oh, andiamo» e una smorfia sconsolata dipinse la sua faccia.
«Allora andiamo a votazione» propose Hulk.
«Cosa?!» sbottai. «Dovrei decidere io quello che devo fare.»
«Zitta» mi intimò e non obiettai. «Chi è a favore dello spogliarello?» domandò e oltre a lui alzarono le mani anche Jensen ed Erwin.
Perfetto, e ora come faccio, spiegatemelo?
Sbottoni la camicia imitando le espressioni che solitamente fa Sammy.
Fosse facile.
Alla fine io e il mio fratellone ci arrendemmo alle loro volontà essendo in minoranza.
Hugh fece cenno di seguirlo, poi guardandosi attorno cominciò a fare gesti con le mani. Erwin gli andò a sinistra, Xavier e Jensen a destra. Io rimasi con lui.
«Ora piccoletta dobbiamo trovare Sam.»
Annuii, buttando giù per l'esofago un lotto di saliva. Mamma che ansia.
Con la sua mano mi tappò la bocca. «Cazzo» imprecò a bassa voce. «Corri di là!» mi ordinò e io non esitai.
Voltandomi solo per un secondo, capii che stava succedendo. Suwa, come avevo previsto, ci fece un attacco a sorpresa e fortunatamente il gigante riuscì ad evitarlo.
Mi misi dietro a un masso, mi accasciai a terra e quando girai la testa mi ritrovai senza farlo apposta vicino a Samuel. Un'espressione sorpresa dipinse il suo volto, per poi sorridere di gusto. «Certo che non riesci proprio a starmi lontana, quokka.»
Gli puntai la pistola contro il petto e mi avvicinai a lui, fino a toccare con la canna i suoi pettorali. «E tu devi stare attento al nemico.»
«Oh beh, allora mi è andata bene se questo nemico è così sexy.»
Scarlett, devi adularlo.
E come faccio?!
Mettiti a cavalcioni su di lui.
Dici che funziona?
Ma fammi il piacere di farlo e basta. Io lo ripeterò fino all'infinito, tu ragazza mia sei anti rapporto.
Sotto consiglio di coscienza, mi misi sopra di lui senza staccare la pistola dal suo petto e lui appoggiando la sua per terra, mi fece vedere i palmi delle sue mani. «Oh mio Dio, mi arrendo volentieri se ci guadagno qualcosa in cambio» pronunciò con uno sguardo estasiato.
«Ahh, che palle! Perdo sempre a questi giochi, che rottura!» gridò improvvisamente Brooke dalla disperazione, per poi sbuffare come un cavallo. «Io ci rinuncio, da oggi non giocherò più a questa insulsa sparatoria senza senso.»
Mi veniva difficile rimanere seria, stavo per sorridere divertita dalla situazione, ma sapevo benissimo che avrebbe solo rovinato il momento giusto per fare fuori il mio fidanzato.
Se ridi ora non si eccita come si è pianificato.
Mi sono persa, quand'è che hanno parlato di eccitazione?
Lo sai che parlando di sbottonarsi la camicia si pensa allo spogliarello? E secondo te con uno spogliarello in atto uno non si ecciti?
Oh... ah, ehm... io-
Sei anti rapporto, lo abbiamo capito, ora, vuoi fare qualcosa di giusto? Sta nel piano e non fare cazzate!
«Se togli quella pistola magari verrebbe più facile» pronunciò Sammy con uno sguardo a dir poco sognante e senza dare retta alla sua compagna di squadra.
Passai una mano tra i capelli e mi sistemai meglio raddrizzando la schiena. «E chi mi dice che tu non prenderai quella pistola e che quindi ne approfitteresti per eliminarmi?»
«Oh, sta tranquilla che ti preferisco viva che morta. E poi se ho le mani su di te sarebbe difficile prendere una pistola e spararti, che dici?»
Aspettandosi probabilmente che l'abbassassi, si avvicinò col viso al mio, ma io pressai la canna sul suo petto. Ovviamente assunse un'espressione sorpresa. «Non so se fidarmi, mi capisco vero? Sei un nemico in questo momento.»
«Sì, sono un nemico, ma anche un megafusto che vorrebbe fare di tutto al posto di spararti.»
Avvampai e con una mossa mi ritrovai con la schiena a muro e lui davanti a me a cavalcioni. Aveva lo sguardo di una tigre che aveva adocchiato la sua cena, intenso e concentrato.
Mi sfilò la pistola dalle mani e la posò a terra, avvicinando le sue labbra al mio collo. Cominciò così la sua dolce tortura, portando le sue mani sui miei fianchi, cominciando a scorrermele sulle gambe, tornando poco dopo verso l'alto. Piccoli baci umidi salivano di volta in volta, e arrivando sul mio volto, si scostò per baciarmi sulla bocca, il che mi fece perdere letteralmente la testa dal bel momento. Okay, forse anche lui era piuttosto concentrato sul bacio, e probabilmente entrambi ci dimenticammo di dove fossimo e di cosa dovessimo fare.
Poi udii uno sparo e successivamente una voce tutta contenta. «Io lo sapevo che si sarebbe fatto prendere dalla piccoletta!» esultò Hugh, ma nemmeno il tempo di parlare che venne colpito a sua volta, intuito solo grazie ad un'imprecazione dato che quell'altro non smetteva di baciarmi.
«Cavolo Sam,» e questa era la voce di Suwa, probabilmente lo aveva beccato lui, «doveva essere il contrario! Hai rovinato il piano!» sbottò con rabbia.
Samuel, sentendosi interrotto, alzò finalmente il capo, ma sembrava non aver capito nulla. «Che succede ragazzi?»
Appunto.
Senza dire niente, presi la pistola sparando su Suwa e stranamente lo centrai. Quello evitava qualsiasi colpo.
«Ah, cazzo Sam! Questa me la paghi, non ho mai perso in vita mia!» si lamentò col mio ragazzo. «Io sono il Re del Laser Game!»
Poi ripensai al discorso e mi girai di scatto verso Sammy. «Aspetta, voi avevate il nostro stesso piano?»
Lo osservai riflettere, per poi sorridere lievemente. «Ehm, sì. Mi hanno detto che sei brava in questo gioco, quindi, piuttosto che far eliminare Brooke, hanno mandato me a fare da diversivo. Maaa, ho voluto fare tutt'altro, tanto questo è solo un gioco e per baciarti e fare cose con te sono disposto anche a perdere» e con ciò, posò di nuovo le sue labbra alle mie.
«Oh che sdolcinato sei Sam?» commentò Hulk.
«Da quand'è che ti piace perdere?» si aggiunse Xavier, il che fece andare il campanello d'allarme che c'era nel mio cervello.
Sammy, staccandosi da me, posò i suoi occhi sul suo migliore amico e voltandomi beccai mio fratello a guardarci un po' schifato dalla scena. Almeno non si stava contorcendo dal disgusto. «Da quando tua sorella si comporta in modo eccitante.»
Sentii la faccia bruciare come mai aveva fatto, volendola immergere nell'oceano per spegnere le fiamme. Hugh sorrise divertito da quelle parole, Xav invece era più sul "non lo ha detto sul serio, vi prego, svegliatemi".
«Vedi Ash che avevo ragione?»
«Oh, sta zitto!»
«Sei stato preso?» gli chiese ulteriormente.
Annuì. «Te l'ho detto che Matt se la cava, ora sono rimasti lui, Jensen e Scar.»
«I cugini Lee?» domandò Suwa.
«Si sono sparati e si sono beccati.»
Roteai gli occhi, aspettandomi la cosa.
«Ora ragazza mia, vuoi alzarti e aiutare Jens? Non vorrai lasciarlo solo» cercò di incitarmi Xavier e a queste parole Sam sembrò infastidito.
«Perché dovrebbe stare con Jensen, non può farsi sparare come ho fatto io e finirla qui?»
Mi piace questa sua gelosia.
Ma se scherzava sempre su me e Jensen.
E ora se ne pente, guardalo. Che spasso.
«Perché sono compagni di squadra, idiota» gli rispose a tono.
«Sam è geloso» commentò il Rosso, sorridendo a trentadue denti.
Ridacchiando, spostai Samuel e mi alzai con la pistola tra le mani. Ero pronta per la battaglia. «Ragazzi uscite, io devo compiere una missione.»
Sammy, meravigliato da questa mia versione combattente, assottigliò lo sguardo. «Sei così sexy in formato soldato» e a queste parole mi sbalordii, come tutti gli altri del resto. «Dovremo cominciare a fare battaglia laser in appartamento.»
«No!» intervenne il suo migliore amico, che avvicinandosi a noi lo prese per l'orecchio e lo trascinò via con sé, insieme alle imprecazioni di Sam dal dolore. «Tu devi smetterla di fare il porco con mia sorella mentre ci sono io, credevo di avertelo già detto!»
«Ahi ahi ahi ahi, sì sì, lo avevi detto, perdonami, ora mi lasci?»
Adoravo osservare queste comiche.
«Se la smetti di fare certe osservazioni potrei pensarci.»
«Non credo di poter mantenere questo accordo» ammise dolorante, e nonostante si allontanassero, li sentivo come se fossero ancora vicino a me.
Come finì la partita?
Beh, Matt si trovava proprio tra me e Jensen, la tensione era alle stelle. Ci guardavamo con aria da sfida e senza pensarci molto sparammo contemporaneamente, ma lui si abbasso con uno scatto, e quindi con Jens ci eliminammo a vicenda come due polli.
Samuel passò tutto il tempo a prendermi in giro, Hugh se la rideva come un matto insieme agli altri, Xavier si era alleato con il suo migliore amico, strano dopo quella scenetta comica, mentre io e Jensen ci guardavamo imbarazzati dalla fine che avevamo fatto. Non volevo credere che potesse andare a finire così la battaglia laser.
~~~~~~
Aussie,
Vi è piaciuto questo capitolo?? Ihih le cose cominciano a farsi finalmente un po' più stuzzicanti tra i nostri due protagonisti ehehehee
Questa sarebbe la posa da "imperatore romano" che dovrebbe aver fatto Sam, solo che la gif è di Rin (Xavier) e vabbeh, dettagli HAHAHHA
Vi ringrazio per le views, le stelline e i commenti commentosi, credo che sappiate che siete meravigliosi *sono commossa*
Al prossimo aggiornamento 😘 sarà stuzzicante anche questo?? Lo scoprirete continuando a leggere ☆
Bye bye 🐨
~ Niki_Rose
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