24. SHOOTING STAR

"SHOOTING STAR"

Il mattino seguente appena mi svegliai mi ritrovai tra le braccia di Sammy che ancora stava dormendo tranquillamente. Il suo respiro profondo e leggero alimentava in me tranquillità e serenità. Osservarlo dormire mi faceva salire la tenerezza, paragonandolo ad un cagnolino che quando riposava era beato e pacato, mentre quando era sveglio cominciava a spruzzare felicità da tutte le parti. Era un paragone strano o forse persino insensato, ma lo vedevo così, gli mancavano solo le orecchiette e la coda. Per il resto bastava che si mettesse a quattro zampe abbaiando e poteva ritenersi un cosplay ben riuscito.

Okay, però ora dovrei andare al bagno.
No vabbeh, le tue uscite sono proprio inopportune, mi arrendo.

Cercai di uscire fuori da quella situazione, ma l'unico modo era probabilmente svegliarlo e non volevo. Lentamente sollevai il suo braccio cercando di essere il più delicata possibile e finalmente riuscii a tirarmi fuori da quel problema. Sgattaiolai in bagno e feci le mie solite cose, lavai denti, faccia, feci una veloce doccia e una volta finito uscii a prendere i vestiti. Ancora dormiva beato tra le lenzuola, quindi ne approfittai nel cambiarmi direttamente davanti all'armadio dando le spalle al letto.

Cosa ti costa fare due passi?
Sono ancora stanca.
Pff, mi sa che ancora devi capire cosa significa dormire con un uomo in stanza...

Tolsi il pigiama, perché da grandissima tonta mi ero dimenticata di portarmi dietro il cambio, e per prima cosa indossai il reggiseno e successivamente infilai i leggins neri una gamba per volta prestando attenzione a non cadere e a non fare baraonda di prima mattina. Il mio equilibro nel dormiveglia era pessimo.

«Dovevo dormire più di te per vederti la schiena nuda?» biascicò Samuel con la bocca ancora impastata dal sonno.

Sobbalzai nel sentirlo e mi voltai con la faccia che stava per esplodere talmente sentivo le gote calde. «T-tu stavi c-cuccando?!» sbottai volendogli tirare qualcosa, e quel qualcosa fu una maglietta che però finì sulle sue gambe ancora fasciate dal lenzuolo.

Lui scoppiò a ridere buttandosi di schiena sul letto dato che si era leggermente sollevato. «Cuccare? Io? Se una ragazza si cambia davanti a un ragazzo significa che lui può guardare perché non ha nulla da nascondere. Ma io a petto nudo ci posso stare tranquillamente, tu al contrario hai una terza da tenere nascosta. O forse no?» ammiccò.

Avvampai avendo paura che me le avesse viste e me le coprii incrociando le mie braccia davanti a loro. «T-tu-»

«Tranquilla, ho visto solo la schiena, la terza si nota quando sei in costume sai?» sogghignò sollevandosi dal materasso e dirigendosi in bagno con un sorrisetto che gli ornava il viso.

Appena sparì dietro la porta mi buttai sul letto a prendere la maglia e me la indossai come se fosse stata l'ultima cosa che avrei fatto quel giorno prima di andare a suicidarmi.

Te l'ho detto io.
Ma sono pigra la mattina, che ci vuoi fare? Che figura...
Comunque bella mossa, non mi aspettavo che questa brillante idea di farti notare potesse venire da te.
Ti correggo, dalla mia pigrizia mattutina.
Fatto sta che lo hai incuriosito.
Se se... ho fatto la solita figura da idiota... secondo te davvero non le ha viste?
Guarda che io non vedo con i suoi occhi, può essere come può non essere.
Non sei di aiuto.
Okay, va bene, te le ha viste e vuole farci qualcosa la prossima notte. Contenta?
Ma va al diavolo.
Lo sapevo che non mi avresti calcolata, fai sempre così.

Appena finii di indossare le mie scarpe pronta ad andare all'università, Sammy uscì dal bagno col telefono in mano, osservandolo attentamente. «Ehi Scar, sta sera dovrebbe esserci la luna crescente, che ne dici di chiamare gli altri e approfittarne per andare nel deserto ad osservare le costellazioni dell'emisfero australe?»

Da come sorrisi poté capire la mia risposta, dando così il via al giro di chiamate.

······

Come tanto ambivo fin dal primo giorno che gliela vidi, andammo con la fantastica Jeep Crew Chief 715 e il suo proprietario nel deserto per poter osservare il cielo stellato, lontani dalle luci della città. Quella stessa sera Danielle aveva serata libera, così poté dare un passaggio anche a Suwa, Brooke e Matthew. Con noi sarebbe venuto anche Jensen, quindi mi preparai psicologicamente alle battute di Samuel.

«Sei pronta ad una serata romantica con il tuo amore?» mi bisbigliò mentre gli altri tre parlavano con Hugh al volante.

Eccolo, lo sapevo.
Sì, sono pronta a stare con te.
Intendeva Jensen.
vabbeh, io intendevo il nostro Sammy, non me ne frega di cosa intendeva lui.

«Stupido baka idiota che non sei altro» lo insultai in tre lingue diverse, ovvero italiano, giapponese e ovviamente inglese.

Lui mi guardò esterrefatto alzando le sopracciglia, rimanendo per qualche secondo allibito e senza parole. Finalmente ce l'avevo fatta, lo avevo zittito, dovevo organizzare​ una festa in onore a questo evento. «Non me la prendo perché mi hai insultato in italiano, sono fiero di te» disse infine abbracciandomi.

Dallo specchietto retrovisore beccai il surfista guardarci con un sorrisetto dipinto sul volto. Potevo aver cambiato colore, me lo sentivo. «Ehi Bro, dove vuoi che ci fermiamo? Io qua mi sto addentrando nel deserto, dove vuoi che arriviamo, all'Uluru?»

«Sì!» esultai, facendo voltare tutti verso di me. «È il mio sogno andare all'Ayers Rock con quest'auto! Sbrigati, vai all'Uluru, ti prego!» piagnucolai alla fine.

Tutti avevano una faccia divertita, a parte Sam che scoppiò direttamente a ridere, appoggiando la sua testa sulla mia, schiacciandomi oltretutto sulla portiera.

«Piccoletta, ci vogliono come minimo trenta ore ad arrivarci» commentò Hugh.

Lo guardai quasi ferita. No, lo ero proprio, mi si stava spezzando il cuore dalla delusione. «Solo perché si trova a sud del Territorio del Nord allora non possiamo andarci, vero? Però se fossimo stati a Darwin potevamo andarci, non è così? Perché siamo a Sydney? Io voglio andare con questo schianto di auto nei pressi dell'Uluru che diamine!» sbottai triste.

«Ohh,» disse Sammy prendendomi per la testa e appoggiandola delicatamente sul suo petto, accarezzandomi anche la schiena, «povera la mia piccola Scarlett, vedrai che andremo un giorno all'Ayers Rock. Te lo prometto.»

Tirai su col naso per dare più enfasi al mio stato d'animo, anche se stavo per morire.

Voglio stare qua fino a quando la mia vita non giunge al termine.
Scusa, ma vorrei fare anche altro che starmene qua appollaiata sul suo petto.
Ah si? Davvero vuoi fare quello? Perché, cavolo, pensavo di essere l'unica a volerlo fino ad ora.
Cosa? No, non quello! Perché devi trovare sempre lo sfondo sessuale in quello che dico?!
Adoro fartele girare.
Sei perfetta per Samuel, dico sul serio.
Meglio, così saremo più compatibili.

Ridendo si affacciò al mio finestrino per osservare il cielo, mentre io avevo il suo petto in HD. Anzi, talmente era incollato alla mia faccia che non riuscivo nemmeno a vederlo.

MUSCOLI!
Ma finiscila!
Ma ha davvero un bel petto, è sodo e ci passerei la vita a tastarlo come farebbe un gatto facendo le fusa, prprpr.
Tu sei malata.
Ho la Sammite, sono giustificata.
Io mi sto vergognando della mia coscienza.
Quando scoprirai che questi sono i tuoi pensieri, che dovresti già saperlo a dirla tutta, sarai ancora più scandalizzata.

«Qua è perfetto» aggiunse sorridente, ammirando il cielo notturno.

Sì, è perfetto.

Hugh appena trovò un punto buono accostò al lato della strada e ci fece tutti scendere. Il cielo stellato era a dir poco meraviglioso, nessuna nuvola che copriva quel sipario stellare e la luna non impediva alle stelle di brillare. Era uno spettacolo a dir poco strabiliante e nonostante mi piacesse osservarlo fin da piccola, non avevo mai fatto caso a quante stelle ci fossero lassù.

Danielle con la sua auto si posteggiò dietro di noi, mentre il gigante corazzato incominciò a prendere le cose che si era portato dietro. Delle sedie, qualche zainetto, una borsa a frigo e della legna. Prendendo quest'ultima e avviandosi in un punto per lui decente, le buttò a terra. Dalla tasca dei pantaloni di Jensen saltò fuori una scatola di fiammiferi e così accesero un piccolo fuocherello. Tutti ci adoperammo a portare le sedie e metterle intorno al fuoco, mentre Hugh tirò fuori da uno zaino wurstel e marshmallow. Quest'ultimi li guardai male.

«Dolci!» urlò Brooke spintonandomi per passare a strappargli il pacchetto dalle mani.

Non ero certa se lo avesse fatto apposta o meno, ma finii addosso a Sammy che mi prese tenendomi in equilibrio. Sì, e per sbaglio aveva messo una mano sul mio seno.

Woooo calma giovani! Da quand'è che passate al vero contatto fisico?
Gneeeee finiscila, è stato un errore, okay?
Sì, certo.
Ovviamente Brooke aveva pensato a tutto. Ci credo, come no.
E che ne sai?

Sam mollò subito la mano da lì leggermente imbarazzato. Era assai strano vederlo in quello stato, ma mi piaceva notare che era una persona normale e non totalmente egocentrica e pervertita. «Ehm, scusa, non volevo.»

Scossi la testa. «Tranquillo, non lo hai fatto mica a posta.»

«No, infatti.»

Lo guardai in faccia e aveva le pupille puntate sulle mie tette. Eccolo, perché parlavo troppo presto? «Che hai da guardare?» sbottai, incrociando le braccia sotto al seno.

Poi cambiai idea perché le avrei messe più in evidenza e le posai sui fianchi.

«No niente, pensavo se erano vere» rispose con un mezzo sorrisetto, con ancora gli occhi puntati sulle mie dune.

Rimasi sconcertata dal suo pensiero e dal suo essere sempre schietto. «Perché dovrebbero essere false invece?»

Lui fece spallucce alzando lo sguardo, finalmente, sulla mia faccia. «Non saprei, ti sono spuntate, insomma, da piccola eri piatta come una tavola e ora hai un davanzale» disse, spostando le sue mani dal petto in avanti per enfatizzare le sue parole.

«Sono cresciuta nel frattempo, idiota.»

«Ho notato» disse facendo un sorrisetto beffardo.

Mio fratello passandogli dietro gli diede un calcio alle gambe. «Smettila di importunare mia sorella con le tue porcate» e con ciò se ne andò senza aggiungere nient'altro, ma facendo così imprecare Samuel con un ahia.

Mentre ridevo di gusto, mi toccarono la spalla e voltandomi mi accorsi che era Jensen. «Vuoi?» mi domandò porgendomi del marshmallow cotto su un bastoncino, tenendo tra le sue labbra una sigaretta accesa.

«No graz-»

«Lo prendo io!» mi interruppe la mia migliore amica, con altri due pezzi sulla stecca che portava nell'altra mano.

Roteai gli occhi sotto al suo sguardo pieno di gioia nel mangiare il suo dolce preferito.

«Non puoi capire quanto io li amo» sboffonchiò mentre masticava. «Quasi quanto Matt.»

Lui si voltò verso di noi e fece un mezzo sorriso. «L'importante è che ci sia io al primo posto.»

Brooke sorrise più che poteva e gli saltò addosso. «Ma amore, tu sei il primo di tutto il mondo, non ti lascerei mai» si strusciò sulla sua guancia.

Nemmeno per Xavier?

«E la cotta per tuo fratello dov'è finita?» mi bisbigliò Suwa all'orecchio, guardandola quasi con scetticismo.

«Ma che ne so, meglio così, Santo Matthew dovremo chiamarlo, solo lui è riuscito a levarglielo dalla testa.»

«Forse» aggiunse il rosso ridacchiando.

Alzai le mani come per arresa e mi diressi sempre più verso il deserto, ma non troppo distante dal resto del gruppo, il giusto per sentire le loro voci ovattate per potermi godere al meglio quel teatro sellare. Erano così belle da osservare, tanto che mi sistemai per bene sedendomi per terra e tenendo la mia giacca sotto ai glutei. Non faceva molto freddo, si riusciva a stare bene anche con una felpa addosso. Il sole era calato del tutto oramai e la notte era diventata in un certo senso magica. Stare con gli amici sotto a quello spettacolo con un piccolo falò a tenerci in compagnia con la luce che sprigionava, rendeva tale quell'atmosfera.
Inspirai una manciata di aria chiudendo per pochi secondi gli occhi e lasciandomi trasportare da quella sensazione di libertà, così la sentivo.

«Che fai, non mangi?» mi domandò Samuel da dietro, facendomi leggermente spaventare.

I suoi occhi zampillavano di felicità, e sotto al mio sguardo sorpreso si sedette al mio fianco.

«No, mi è bastata la cena» risposi osservando il cielo.

Quanto era bello, sembrava che ci fossero tante piccole pietruzze in quel quadro dipinto di un blu scuro.
Volevi parlare di Samuel in realtà.
Sto parlando di quello che c'è lassù, stupida.
Sì, e intanto al tuo fianco c'è qualcosa di meglio.

«Sai dov'è la Croce del Sud?» mi domandò fissando estasiato il cielo notturno.

Il modo in cui era ammaliato da quel tappeto di stelle, lo rendeva ancora più bello sotto la leggera luce lunare. Semplicemente da togliere il fiato. Appena si voltò verso di me, scossi leggermente la testa non riuscendo a parlare. Lui si avvicinò ancor di più alla mia figura e guardando sopra le nostre teste indicò un punto verso l'alto.

«È quella lassù, è formata da quattro stelle luminose e intorno a queste non se ne notano altre. La Croce del Sud sta per intero nella Via Lattea Australe ed è uno dei simboli di questo emisfero, quindi quando ero in Italia e in America non potevo vederla. Le sue stelle principali sono Acrux, la tredicesima stella più brillante del cielo e per di più è una stella doppia; poi c'è Mimosa che è al ventesimo posto, mentre Gacrux e Crucis completano la figura della Croce. Anticamente queste stelle erano considerate parte del Centauro, ma la loro particolare disposizione fece sicché in seguito venisse riconosciuta come una costellazione a sé» mi spiegò come se per lui fosse normalissimo sapere queste informazioni.

Osservai attentamente il cielo, ed avvicinandomi a lui guardando esattamente dove il suo dito puntava, la trovai. Estasiata sorrisi come un ebete. «E l'equivalente della Croce del Sud nell'emisfero Boreale qual è?»

«Penso decisamente il Grande Carro» rispose senza pensare. «Se guardi sopra la Croce invece puoi notare il Centauro. Sono tredici stelle, di cui sette circondano la Croce del Sud quasi a forma di arco, formando gli zoccoli anteriori e posteriori della creatura; poi se parti a contare da sinistra, alla terza stella sali in verticale di tre stelle dove puoi immaginare il busto. Da quelle se noti ce ne sono quattro che stanno in orizzontale ad indicare le braccia del Centauro e infine dalla seconda stella a partire da sinistra sali di una stella, trovando Menkent, un'altra tra le stelle più luminose.»

Non sapevo come riuscisse a spiegarmi tutto con tanta naturalezza e precisione, fatto sta che ero riuscita a capire esattamente dove erano posizionate nel solo ascoltarlo.

«Il Centauro è un'importante costellazione australe, è molto estesa, e la sua parte più meridionale ricade anch'essa sulla Via Lattea del Sud come la Croce. Secondo la leggenda, il Centauro si chiama Chirone, figlio di Saturno e di Filira. Superava non solo in equità gli altri centauri, ma anche gli uomini, ed egli allevò Esculapio ed Achille, si pensa. La sua pietà e la sua coscienza gli permise di essere messo al numero degli astri. Ercole era sceso da lui e, seduto con lui, esaminava le sue frecce quando una di esse, si racconta, cadde sul piede di Chirone e l'uccise. È un po' strana come leggenda, ma mi piace un sacco raccontarle.»

Dire che ero rimasta letteralmente senza parole era dir poco. Me le aveva proprio strappate di bocca, non sapevo come commentare se non con: «Wow. Sai veramente tutte queste cose?»

Lui voltandosi quasi totalmente verso di me mi guardò meravigliato. Dalla sua espressione potei capire che la sua era davvero una passione profonda e sicuramente sapeva molto, molto altro. Forse non lo avevo mai visto così pieno di felicità e finalmente capii come potevo farlo sentire così vivo e contento. «Certo, potrei rimanere anche tutta la notte a spiegarti tutto ciò che riguarda gli astri.»

Mi misi comoda sul terreno e stiracchiai le braccia. «Allora, professor Sampson, può cominciare anche la sua lezione di astronomia.»

Percepii la sua risata accarezzarmi dolcemente i timpani, e cambiando posizione delle gambe continuò a spiegarmi gli argomenti del suo campo. «Signorina Willoughby, mi sa indicare dove si trova Canopo?» chiese scherzando.

Scoppiai a ridere e appoggiai accidentalmente la mia testa sulla sua spalla. Mi sentii in imbarazzo nel farlo, ma era così confortante quella posizione che non mi spostai essendo comoda.
Valla a raccontare a qualcun'altro.
È vero, non mi sono appoggiata a posta.
E io sono Dave Navarro.
Okay, mi stacco.
No no no no no no no, sta lì immobile. Non muoverti!

«Allora, Canopo è la seconda stella più brillante del cielo notturno ed è sotto alla Croce del Sud. Dato che è un poco difficile da notare subito quest'ultima, e se non riesci a trovare la costellazione del Centauro, c'è un altro sistema per riuscire a trovarla. Se noti, sotto al Centauro c'è una fascia di cielo fra la Croce del Sud e Canopo, dove ad ovest della prima ci sono altri due asterismi anche loro a forma di croce. Uno si individua poco a sud della densa Via Lattea, ed ha una forma allungata; quest'asterismo è noto come Croce di Diamante. L'altra "croce", più compatta e luminosa, si può osservare ancora più ad ovest, dove la Via Lattea si fa meno intensa; quest'altro asterismo è invece noto come Falsa Croce, a causa della sua somiglianza con la vera Croce del Sud, e non è raro che all'inizio la si possa confondere proprio con la vera costellazione. Buon metodo per distinguerle, non trovi?»

Sempre più scioccata. Lui si spostò leggermente in avanti, ed osservando la mia espressione a quel punto rise, circondando il suo braccio alle mie spalle. Stavo per avvampare, ma cercai di autocontrollarmi, insomma, dormivamo abbracciati, questo era nulla in confronto, no?

È sempre Sammy, lui è hot ventiquattrore ore su ventiquattro.
...
Oddio, non dici nulla, quindi lo ammetti?!
Zitta.
Oh mio Dio, Scarlett Willoughby sta ammettendo indirettamente che Samuel Sampson è hot e sexy. Quanto sono felice come coscienza.

«Se vuoi ti parlo di altro» mi disse con aria quasi speranzosa.

Riuscivo a percepirla, lui non voleva darlo a notare ma in fin dei conti ci sperava così tanto che non potevo non farci caso. Sorrisi e annuii, vedendo comparire sul suo viso un sorriso ancora più grande di quello precedente. Posammo subito dopo gli occhi verso il cielo e passò in quell'istante una stella cadente. Era da così tanto tempo che non ne vedevo una da esultare un po' come una bambina. «L'hai vista Sammy?!»

Lui fece una risata leggera mentre ammirava il cielo notturno. «Sì, l'ho vista. Esprimi un desidero.»

«Non ho desideri» risposi senza pensare.

Lui si voltò verso di me con un'espressione tra lo stupore e lo sconcertamento. «Che vita triste che hai. Non puoi non avere desideri, è come non vivere.»

«No invece» negai continuando a fissare quella tavola blu notte dipinta da piccoli segni bianchi e luccicanti. «Quello che desideravo si è già avverato. Tu sei tornato in Australia e sto passando un periodo meraviglioso anche insieme a mio fratello e ai miei amici. Non so cosa ci possa essere di meglio.»

Bugiarda, maledettissima bugiarda, sai anche tu che c'è di meglio, ad esempio Sammy come fidanzato.
A me va bene così al momento. Forse.
Sottolinea per bene quel forse.

Quando posai gli occhi su Sam, lui mi stava già guardando, per non dire fissando. Era come se si fosse perso nelle mie parole, come se ne fosse sorpreso, ma io non ci vedevo nulla di strano, era la pura verità. «Davvero desideravi che io tornassi?» domandò, rompendo finalmente quel silenzio, ma mantenendo costante quel contatto visivo.

Annuii, perdendomi nei suoi occhi. «Certo, sei una persona a me importante Sammy, sono cresciuta insieme a te e a Xavier, è stato difficile non vederti per sette lunghi anni e averti qua è come fare un tuffo nel passato. Mi sento come se tu non fossi mai partito, come se tu fossi sempre stato al mio fianco. Sono felice che tu sia qui, e sono felice di stare qua a Sydney con tutti gli altri.»

Dalla mia bocca esalai un sospiro, rendendomi conto che forse avevo detto anche troppo. Lui per di più era senza parole, rimaneva in quel silenzio come se dovesse metabolizzare ogni mia singola parola, lasciando il discorso appeso ad un filo teso. Posai gli occhi sulle sue labbra e mi persi in esse, credendo che baciargliele sarebbe stata un'emozione infinita. Sentivo che le volevo sulle mie, era una cosa che andava oltre alla mia volontà, era quasi come se dovesse succedere e basta, come se stesse scritto in quelle stelle che tanto lui adorava osservare e studiare. Stavo per impazzire e se fosse stato per coscienza dovevo essergli già saltata addosso.

«Ehi piccioncini, volete spiegare anche a noi qualcosa di astronomia oppure la lezione è riservata solamente alla sua studentessa preferita Sampson?» sbottò Brooke facendo la falsa offesa, glielo leggevo negli occhi, voleva interromperci solo per il gusto di darci quel nomignolo. Lo aveva sempre desiderato, me lo aveva già confessato.

«Beh, lei mi ha fatto domande e le ho risposto, per forza è la mia preferita» ammise facendomi imbarazzare.

«Dai su, venite che vogliamo anche noi sapere qualcosa di stelle e costellazioni» continuò a sgridarlo in modo scherzoso, girandosi verso gli altri, dire a loro di mettersi in cerchio e se era il caso di spegnere il fuoco.

Sammy fece per alzarsi, quando si voltò verso di me e mi diede un bacio fugace sulla guancia. «Grazie per avermi fatto da studentessa preferita.»

Rimasi in un primo momento bloccata, poi sciolsi la mia espressione in un debole sorriso e addolcendo lo sguardo, probabilmente arrossendo come un peperoncino. «Grazie a te, è bello sentirti parlare delle tue passioni.»

«Davvero?» chiese incredulo, alzandosi del tutto e allungandomi una mano per aiutarmi.

Gliela strinsi e mi sentii come se non avessi più forza nelle gambe, era assurdo. «Certo, sei bravo come professore e mi piace come spieghi le costellazioni.»

«Allora ti farò più spesso lezioni private» aggiunse mettendo in evidenza le sue fossette.

Io voglio delle lezioni di altro tipo.
Ma smettila.
Che c'è? Poveretto, non vedrà nemmeno lui l'ora di giungere alla pratica.

Come risposta ampliai il mio sorriso e ci dirigemmo dagli altri.

~~~~~~

Haloa aussie 🌺

Ecco per voi un nuovo capitolo e spero che vi piaccia come a me è piaciuto scriverlo ❤

Se siete interessati a vedere le costellazioni nominate da Sammy, allora vi conviene dare un'occhiata qua sotto ⬇

Qui sopra sono presenti la Costellazione del Centauro e la Croce del Sud ⬆

Qua sopra invece ci sono la Croce di Diamante, la Falsa Croce e la stella Canopo ⬆

Vi ringrazio di tutto cuore di essere arrivati fino a qui, ci vediamo il prossimo sabato (oramai mi viene impossibile pubblicare due volte alla settimana) con il prossimo capitolo 😘

Buone stelle 🌌

Bye bye 🐨

~Niki_Rose

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