L'uomo ardente (The Microphones-The Glow, pt. 2)
Un uomo bruciava. Avviluppato dalle fiamme, camminava sul marciapiede invaso di crepe e foglie sporche, debolmente sospinte verso la strada dal vento. Era ancora mattina e, in contrasto col sole malaticcio che scaldava solo parzialmente l'aria, il fuoco sembrava ancora più intenso e vigoroso. Maria per un momento alzò gli occhi dal cellulare e subito fu catturata dalla vista di quell'uomo, che procedeva come se non vedesse che cosa aveva intorno. In effetti i suoi vestiti erano completamente integri e non sembrava che nessun altro si accorgesse delle fiamme che lo avvolgevano. Anche i suoi capelli, ricci e spettinati, poco in linea con il suo abbigliamento formale, non sembravano per nulla toccati dalle vampate. Maria temette di star avendo delle allucinazioni, ma non le era mai capitata prima una cosa del genere si sentiva ineluttabilmente attratta dall'uomo che camminava sul lato opposto della strada e stimolava la sua curiosità.
Maria attraversò la strada, senza badare alle strisce pedonali. Sentì il clacson acuto di alcune macchine che frenarono bruscamente, ma fortunatamente non era successo nulla di grave. Si chiese se si sarebbe fermata nel caso fosse realmente successo qualcosa a causa sua. Preferì non rispondersi e dirigere i suoi pensieri verso l'uomo che si faceva strada fra le persone senza che queste soffrissero il calore del fuoco che le toccava senza attaccarsi a nessuno. Maria accelerò il passo per non perdere di vista l'uomo, del quale già si interrogava sul nome, su dove si dirigesse e che cosa stesse pensando. Si sentì a un tratto estremamente ingenua. Non dovrei essere qui, dovrei fare altro, dovrei prendere l'autobus, dovrei essere a scuola, dovrei...
Mentre nella sua mente si avvicendavano stormi di pensieri simili tra loro, le sue gambe continuavano a trascinarla verso l'uomo, di cui ormai poteva distinguere chiaramente i dettagli: vedeva a intermittenza i dettagli delle sue scarpe, la cucitura leggermente slabbrata dei suoi pantaloni, attraverso i repentini bagliori che il fuoco le nascondeva e mostrava nuovamente, sempre interi. Maria pensava che avrebbe già saputo che cosa dire una volta arrivata a destinazione, ma adesso che non più di un paio di passi la separavano da lui si rese conto di non avere alcuna frase in mente, nulla che potesse trasportare nella normalità una situazione tanto assurda. Riusciva a notare le nubi formate dal suo respiro nel gelo di febbraio, trascinate dal vento fino a dissolversi, e ancora non sapeva che cosa dire. Istintivamente, allungò una mano. Sentiva il calore, pur non essendo un caldo intenso, e la cosa la sorprese ancora maggiormente. Come mai solo lei aveva sentito il caldo scaturire dalle fiamme, mentre tutte le persone che ancora camminavano radenti all'uomo non ne erano turbate? Maria dubitò seriamente della sua capacità di distinguere la realtà, ma ciò la rese ancora più curiosa e non ritrasse le dita. Improvvisamente, l'uomo si voltò.
Non aveva un bell'aspetto: gli occhi erano sporgenti e bruni, mentre un naso aquilino sporgeva dal viso, dandogli quasi l'aspetto di una bizzarra specie di uccello. Osservò Maria con un'aria sorpresa, in una manciata di secondi in cui i due stettero immobili.
"Riesci a vederlo?" chiese.
"Sì" rispose Maria quasi sibilando, ancora con la mano alzata verso di lui. "Fa male?"
"No, anzi è quasi comodo, è come avere uno strato di vestiti in più. Sai, sei la prima persona che lo nota. Non so cosa significhi, semplicemente un giorno mi sono svegliato così. A casa nessuno se n'è accorto, ed è già una settimana che è qui."
"Ma, come è successo? Deve esserci un motivo, la gente non si sveglia... così" rispose Maria, che non sapeva se anche le parole di quell'uomo fossero uno strano scherzo giocato dalla sua mente.
"Cosa vuoi che ne sappia io, non sembra che ci possa fare nulla. Effettivamente, però, anche se non fa male, mi sembra di essere sempre esausto... è una cosa strana, è diverso dalla normale stanchezza. Come se il mio corpo continuasse a muoversi senza problemi, ma il mio cervello fosse sempre sul punto di staccare la spina. Come se non avessi più una motivazione per esserci."
L'uomo fece un respiro profondo, guardando un punto imprecisato alle spalle di Maria.
"Mi dispiace, devo andare" disse in un tono spento, quasi automaticamente. "Farò tardi."
"Sì, giusto, dovrei andare anche io" rispose Maria nervosamente, distogliendo lo sguardo dall'uomo. Solo quando lo ebbe perso di vista ricordò di non avergli chiesto il suo nome. Le sembrò improvvisamente di sentire una sensazione particolare proveniente dalla sua mano destra, come una specie di formicolio, come se ci fossero delle termiti che rosicchiavano poco alla volta la carne e i tendini. Tolse istintivamente la mano dalla tasca del cappotto. Una piccola fiamma iniziava a espandersi sul suo palmo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top