Capitolo 5
Sono quasi trascorse tre settimane, e non nego di essere tornata ogni giorno al cimitero a trovare il misterioso Michael. È tutto così incredibile, ma ogni volta che converso con lui mi sento bene, sembra che mi capisca e mi legga dentro. Ha un animo davvero molto sensibile e delicato, cosa che raramente ho trovato in tutti i ragazzi che ho conosciuto. Almeno credo che sia un ragazzo. Non l'ho ancora visto, azzardo solo ipotesi dal suo tono di voce. Potrebbe trattarsi persino di un alieno, alla fine prendo ogni teoria per buona.
Gli ho chiesto come mai si trovasse in quel cimitero, da dove venisse e persino il perché del suo strano modo di parlare.
Lui è stato molto vago. Mi ha risposto di essere inglese, di abitare nel cimitero da tanto tempo e di dialogare in questo modo da quando ha memoria. Invece ha detto che sono io a "colloquiare in strano gergo con lui". Queste le sue testuali parole.
Ogni volta che ci ho parlato, invece di dare una risposta alle mie domande, mi ha posto interrogativi sempre più numerosi in testa. A molti dei miei quesiti ha persino negato una risposta, ma sempre con la gentilezza e l'educazione che lo contraddistinguono.
È un essere speciale che, invece di spaventarmi, stranamente mi attira. Sento che non devo avere paura di lui, anche se è cosí misterioso.
"Sara, mi spiegheresti gentilmente da quand'è che la minestra si mangia con la forchetta?"
"Come....ma cosa.....ah! Scusa zio, ero sovrappensiero!"
"L'ho notato dal tuo sguardo," dice mio zio, ridendo. "Spero non sia nulla di grave."
"Assolutamente no zietto, stai pure tranquillo," gli rispondo, sorridendo anche io.
Finita la cena, aiuto mia zia in cucina e poi gioco come al solito con Shadow. Mi sto affezionando sempre di più a questa palla di pelo tutto fusa.
Faccio per salire in camera, ma proprio mentre salgo le scale sento suonare il campanello. È mio zio che va ad aprire, e davanti alla porta di casa si presenta nientepopodimeno che David. Lo zio poi lo saluta, e gli chiede gentilmente di cosa ha bisogno. Lui risponde che è venuto per parlare con me.
I miei zii non sono meravigliati più di tanto della sua visita, avevo già raccontato loro del nostro incontro di giorni prima. Non è che desiderassi vederlo, ma per educazione scendo e decido di incontrarlo. Chissà cosa vorrà, poi.
"Buonasera Sara, spero di non averti disturbata," mi saluta, appoggiandosi col braccio allo stipite della porta.
"No tranquillo, stavo solo per salire in camera mia".
"Ah ok, perfetto. Ascolta, volevo invitarti a uscire domani sera, se per te va bene. Siamo io ed alcuni miei amici. Avevamo in programma una serata al luna park, poi cena e il resto si vedrà. Ho parlato loro di te e vorrebbero conoscerti. Allora,ti va?"
Sono confusa. Da una parte il mio sesto senso mi dice di lasciar perdere, dall'altra l'educazione mi dice di accettare.
"Scusa David, ma ci devo pensare," gli rispondo, grattandomi la tempia, confusa. "Magari ti faccio sapere entro domani mattina, se per te non è un problema."
"Ok. Allora ti lascio il mio numero, così mi farai sapere con un messaggio, va bene?"
"Sì certo, va benissimo."
Mi detta il suo numero e io lo riporto sul mio cellulare, poi mi saluta:
"Allora a domani, spero. Buona serata.".
"Buona serata anche a te, David".
Chiudo la porta d'ingresso alle mie spalle e mi dirigo pensierosa in cucina. Ho bisogno di bere, sento la gola secca. Cosa devo fare ora? Ci mancava solo mister "perdo la palla apposta" a complicare la mia giá "semplice" situazione.
"Qualcosa non va Sara? Cosa voleva il figlio dei Palmer?" chiede in tono preoccupato la zia, interrompendo per un attimo i miei pensieri.
"Niente di che, mi ha solo invitato con i suoi amici ad uscire domani sera. E comunque sto bene, non c'é assolutamente nulla che non vada," le rispondo con un rassicurante sorriso.
In realtà non va bene niente, uffa. Ma non posso dirlo a mia zia, la farei preoccupare inutilmente, in special modo se poi le dicessi che da qualche settimana sto andando al cimitero a parlare con una voce di cui ignoro la provenienza.
"Se vuoi un mio parere, dovresti prendere in considerazione l'idea di uscire con David. Da quello che so è un bravo ragazzo, e di buona famiglia. Con la scusa potresti anche socializzare con altri".
"Sì zia, ci penserò su," le rispondo. "Buonanotte".
"Buonanotte cara".
Salgo in camera mia e mi butto letteralmente sul letto. Ho un gran mal di testa. Necessito di un antidolorifico, e di schiarirmi le idee. Ci provo, ma invano.
Senza accorgermene mi addormento, e stavolta non faccio alcun sogno.
Apro gli occhi e mi accorgo che è già mattina, guardo la sveglia e con sorpresa noto che sono appena le sette. Mi sono svegliata presto stamane. Sento i miei zii prepararsi per andare a lavoro, per poi uscire di casa. Allora scendo a fare colazione e giocare con Shadow. Con la scusa guarderò anche un po' di tv. Certo che alcuni programmi inglesi sono davvero bizzarri, comunque.
Guardo l'orologio sulla parete, e mi accorgo che si sono già fatte le dieci. Credo proprio che mi preparerò per uscire e recarmi nel solito posto di sempre. In vita mia non sono mai andata in un cimitero per tanti giorni di fila, mi sembra incredibile anche il solo fatto di pensarlo. Giungo di fronte al grande cancello nero lentamente e con passo felpato, sperando di non farmi sentire da Michael. Probabilmente riuscirò a coglierlo di sorpresa e a vederlo, se non mi sente arrivare.
"Bentornata Sara. Come mai cammini in modo così strano? Ti sei fatta male forse? Spero vivamente di no," mi chiede, cogliendomi lui invece, di sorpresa.
Che razza di figure vado a fare, tutte io me le cerco.
"Buongiorno Michael, no non mi sono fatta male tranquillo. Io...bhe....ecco...io...sì! ecco!Io stavo cercando il mio plettro. Mi è caduto a terra," rispondo impacciata, con la prima scusa che mi viene in mente.
"Capisco. Mi spiace non poterti aiutare a cercarlo. Ma di grazia, cos'é questo plettro di cui parli?"
"É questo piccolo attrezzo che serve a suonare le corde della chitarra, alcune canzoni ne richiedono l'uso al posto delle sole dita," spiego, indicandogli quello che porto come ciondolo sul mio bracciale.
"Ah va bene, ora capisco di cosa si tratta. Ti ringrazio," risponde lui.
"Di nulla, figurati".
Dopo questa breve conversazione rimango in silenzio per un po', poi Michael mi chiede:
"Oggi sei particolarmente silenziosa, amica mia. Sento che qualcosa ti turba. Se vuoi parlarmene, io sono qui che ti ascolto".
Non ho problemi a conversare con lui, gli ho raccontato tante cose sulla mia vita in questi giorni, e mi ha ascoltato pazientemente, dandomi sempre saggi consigli e pareri gentili. Solo che non posso assolutamente dirgli che il mio silenzio è dovuto anche a causa sua, ci rimarrebbe male. Così decido di raccontargli dell'invito di David.
"C'é un ragazzo che ho conosciuto giorni fa e che ieri sera è venuto a casa mia per invitarmi ad uscire. Sinceramente non so se accettare".
A questo punto è lui a rimanere in silenzio alcuni secondi, per poi chiedermi:
"A te piace questo ragazzo?"
"Bhe...non dico che sia una brutta persona, per carità, soltanto che non mi ispira molta fiducia. I miei zii dicono che è un tipo per bene e di buona famiglia, ma io vedo in lui qualcosa che non mi convince tanto. Per questo non so cosa fare," gli spiego.
"Capisco".
"Io non vorrei andarci, ma sento che se rifiuto deluderei gli zii, loro ci tengono molto che io socializzi con gli altri e faccia nuove amicizie. Sono così confusa...." Cammino avanti e indietro, le mani sulla testa. All'improvviso la voce di Michael interrompe i miei passi.
"È bene che tu non disdegni il suo invito, dal momento che non vuoi deludere i tuoi adorati zii. Hanno ragione, è giusto che tu incontra altre persone e viva la tua vita. Se poi non andrà bene non sei obbligata a riprovarci con questo ragazzo, ma se non tenti non potrai mai sapere quello che la vita ti riserva. Alcune volte la felicità va cercata. Tenta di trovare la tua, Sara".
Michael ha davvero un'enorme saggezza, sa sempre cosa dire e sa anche tirarmi su di morale quando sono triste. Mi ha fatto riflettere. Ho preso la mia decisione.
"Grazie Michael, mi hai aiutata moltissimo e ho deciso che accetterò l'invito di David. Sei un vero amico."
Anche questa volta risponde dopo un breve silenzio:
"Di nulla, dolce amica mia".
Le sue parole mi colpiscono dritte nell'animo, ma più che le parole è la sua dolcezza a farmi desiderare di averlo accanto a me per poterlo abbracciare. Non mi importa che aspetto abbia, voglio solo che sia qui e che mi tenga stretta a lui, affinché non siano solo le sue frasi a toccarmi il cuore, ma anche il calore di un suo abbraccio. Purtroppo non vuole farsi vedere, ma spero con tutta me stessa che un giorno mantenga la promessa che ci siamo fatti.
Dopo aver suonato per lui alcune canzoni, noto che si sono fatte giá le due e mezza. Anche per oggi é ora di andare via. Il tempo vola quando sono in compagnia del mio Michael. Un momento. Senza rifletterci nella mia mente si è formata la parola MIO.
Perché mai lo avrò fatto? Sto forse provando qualcosa per lui? Per una voce? Credo di essere pazza, non capisco davvero più niente.
"Michael, ora devo tornare a casa. Ci vediamo domani, va bene?"
"Aspetterò con ansia il tuo ritorno," risponde dolcemente, per poi salutarmi: "Buona giornata e a presto, cara Sara".
"A presto, Michael".
Corro veloce per raggiungere casa. Una volta arrivata invio a David un messaggio:
~Ciao David, sono Sara. Volevo farti sapere che accetto il tuo invito. Buon pomeriggio,a stasera.~
Mi risponde quasi subito:
~Ok allora:-). Fatti trovare pronta per le otto. Passo io a prenderti. Baci~
Spero vivamente di non dovermi pentire per la scelta che ho fatto. Apro il mio armadio per vedere cosa indossare e scelgo un vestitino rosso a pois neri, con le maniche a giro e la gonna a ruota leggermente scampanata. Sopra ci metteró un cardigan nero, in caso avessi freddo. I sandali, anch'essi neri, staranno perfetti. Fra i capelli poi, metterò un cerchietto rosso con un fiore delicato composto da lucenti strass. Nel mio make up aggiungerò un rossetto color ciliegia, ed un lieve tocco di eye liner al resto. Sì, penso che vada proprio bene come outfit.
Spero di riuscire almeno a divertirmi questa sera, ma soprattutto spero di distrarmi in qualche modo.
Non so cosa mi stia succedendo. Il mio cuore e il mio cervello sono in conflitto, combattono una guerra straziante e così dolorosa per me.
Ma cosa mi prende? Possibile che forse io mi stia innamorando di una semplice voce?Michael si mostrerà mai a me, oppure mi deluderà anche lui, sparendo e non facendosi mai più sentire? Non credo però che possa fare una cosa del genere, anche se ho un forte timore, il timore che io possa perderlo per sempre. Mi sto affezionando giorno dopo giorno, e ho paura che i miei sentimenti di affetto si stiano tramutando sempre più in amore. Ma non voglio rimanere delusa. Non un'altra volta, non di nuovo.
Ora che ci penso ho proprio bisogno di uscire, avverto la necessità di svagarmi tanto quanto quella di respirare. Mi auguro con tutto il cuore di trascorrere una bella serata.
Angolino autrice:-) Come vedete,la storia prosegue con la povera Sara sempre più confusa. Brancola nel buio e una valanga di sensazioni la travolgono come un mare in tempesta. Prova qualcosa per Michael, ma non sa ancora cosa. Forse David le farà cambiare idea? La aiuterà a svagarsi con il suo invito? Lo saprete, promesso ;) A presto! :*
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