Capitolo 12: La vita è per i vivi

Era solo un bel sogno che stavo facendo da un pò troppo tempo.

Dovevo svegliarmi .

Apro l'anta dell'armadio e quello che mi si rivela è un bambino.

Un piccolo bambino disteso su un fianco, quasi stesse dormendo da ore.

Ma Rayan non stava dormendo .

Non stava respirando.

Rayan è morto.

Mi metto in ginocchio e lo prendo in braccio.

Mi alzo e lo distendo sul letto .

Quel bambino , quello che ho sempre cercato di proteggere e morto , per causa mia , è morto perché non volevo si facesse del male.

Mi ero scordata di lui ma lui no .

Dopo 1 anno , ha mantenuto la promessa , mi ha aspettato.

Lui ha vinto ed io ho perso.

Ho perso mio fratello.  

Due lacrime mi scendono dall'occhio sinistro .

Stringo i pugni di fronte al corpo morto di Rayan.

Non era cambiato, era sempre il bel bambino castano con i lineamenti alla francese che tanto gli invidiavo.

Forse è solo un pò più bianco , ha solo bisogno di uscire.

Io: Rayan , hai vinto, puoi svegliarti, su.
Andiamo fuori sei un po pallido.

Faccio un sorriso amaro e nel frattempo mi scendono altre 3 lacrime .

Io: Dai Ray , torniamo a casa.
Ah già! Siamo a casa , Che stupida.
Però ora smettila di fingere , su andiamo.
È tardi.

Ray, svegliati , è tardi...

È tardi...

Rayan.. ti prego , svegliati.

Ormai non controllo più le lacrime.

È tardi.

Marcus: Anne..

Io: Non toccarmi! Lui è vivo , è vivo...

Mi getto su Ray e lo abbraccio .

Lo prendo in braccio ed è molto leggero.

Non si muove ma io continuo ad accarezzargli  i capelli.

In modo ossessivo.

lui è morto ma nella mie mente  , lui è qui con me , io e lui che giochiamo per sempre .

Lo riposo nel letto.

Mi allontano .

Stringo i denti per tentare di fermare le lacrime ma il nodo alla gola stringe e faccio fatica a respirare.

Dan: Anne... non ha battito

Marcus: Lasciamola un po con lui , noi siamo dietro la porta....se , vuoi

Non li guardo , ma escono , effettivamente non guardavo nessuno , fissavo il vuoto.

Mi è caduto il mondo addosso.

E non c'era nessuno ad aiutarmi , eri sola.

Ero fottutamente,completamente e disperatamente sola.

Ma va bene così, io posso reggere il peso del mondo.

Io reggo il peso del mondo.

Oggi ho perso l'ultimo pezzo del mio cuore, quella piccola parte di miocardio non ancora in cancrena.

Non ho più un cuore , è forse farselo strappare a morsi avrebbe fatto meno male.

Ora mi è tutto chiaro.

La mia famiglia è morta,mio fratello è morto e con ogni probabilità anche il mio migliore amico e morto.

Sono sola , sono venuta qui sperando di riavere una parte della mia vita , ed ho scoperto di non  avere più una vita.

Non cè un passato , cè un quasi presente e un ipotetico futuro.

Forse oggi morirò, forse domani o forse sono già morta.

Ma certo.

Sono morta.

Inizio a ridere , per isteria credo , per rabbia , paura e confusione.

Una risata malsana, quella di un serial killer che gode nel torturare un corpo morto.

Marcus entra e si avvicina molto velocemente a me , allontanadomi da mio fratello.

Continuo a ridere e piango.

Piango , rido e stringo Marcus in una morsa quasi letale , quasi volessi rompergli le braccia.

Alla fine cedo , e mi giro per stringerlo a me.

Rientra Dan e si avvicina a noi, abbracciandomi da dietro.

In quel momento mi viene un'idea.

Macabra e orribile forse ma credo sia la cosa giusta.

Io: Dan , hai ancora fame?

Dan: bhe si , ma ho ancora del caffè e...

Lo interrompo mettendogli l'indice davanti la bocca e poi indico mio fratello.

Io: Mangia lui.

Dan: tu stai delirando , Non mangerò tuo fratello.

Io: Mangialo!! Dan , non lo farò mangiare dai mostri , non lo farò decomporre .

Preferisco sia tu a farne qualcosa di buono.

Non lo lascerò qui su questo letto, come se stesse dormendo.

La vita è per i vivi.

Dan: Come preferisci .

Il suo sguardo si è fatto serio , nonostante la fame , mangerà per obbligo mio .

Si inginocchia e gli da un morso al braccio .

Mi giro per non guardare ma sento le ossa rompersi, i tessuti lacerarsi , l'odore del sangue .

Lo sento in bocca e sulle mani .

Sento il letto muoversi e un probabile pezzo di carne che è caduto a terra.

Marcus è vicino a me che mi tappa le orecchie e ogni tanto guarda dietro per vedere quando Dan ha finito.

Sono 15 minuti che aspetto e finalmente Marcus si allontana.

Mi giro e mio fratello non cè più.

Una pozza di sangue nero e viscoso è dei vestiti intrisi di sangue hanno preso il posto di Ray.

Lui non cè più.

Dan ha la bocca insanguinata e gli scende una lacrima a guardare il letto.

Non è una bella cosa , a lui non piace, Ma deve mangiare per vivere ma ciò significa mangiare altri vivi o morti , esseri umani .

Usciamo dalla stanza .

È ancora giorno, niente si nasconde a niente.

Chiudo la porta e scendiamo .

Porto la chiave con me , dentro la tasca del giubotto .

Usciamo e salgo sull'auto.

La prossima meta è casa di Rick.

Non so ma questa volta credo di sapere ciò che faccio, Rick è vivo .

Aspettava un'apocalisse da molto prima di me.

Certo fumetti,film è videogiochi non sono come la vita reale ma lui sa il fatto suo.

Rick è vivo.

Io: Dobbiamo andare da Rick.

Marcus: Basta cercare gente morta, basta inseguire pensieri e supposizioni , diamoci una cazzo di svegliata .

Dan gli lancia un'occhiataccia ma come dargli torto.

Sto andando alla ricerca di un amico probabilmente morto e dall'ubicazione sconosciuta.

Che cosa spero di trovare?

Non lo so ma lo voglio trovare.

Io: metti in moto .

Dan obbedisce e iniziamo a vagare tra le strade dei villini clonati del mio vecchio quartiere.

Finchè non ci imbattiamo in quella casa.

Quellq casa diversa, solitaria , più grande delle altre , quella in fondo alla strada .

La casa di Rick.

Bastava guardarla da lontano per intuire che anche chi la abitava era fuori dal comune.

È una grande casa , dalle pareti nere e gli infissi di un legno scuro , forse mogano o ebano , è effettivamente spettrale adesso che è pure abbandonata , presumibilmente abbandonata.

Ci avviciniamo ed ora che siamo davanti il cancello suoniamo, come se qualcuno potesse rispondere e di fatto , qualcuno ha risposto.

X: Parola d'ordine

Marcus: Ma è scemo? Non sarà mica convinto di quello che ha detto....
Ma nemmeno stessimo entrando nella batcaverna .

Parola d'ordine....

Aspetta , io e lui usavamo una parola d'ordine da bambini , quando giocavamo alle spie.

Tentare non nuoce ...

Mi avvicino al citofono

Io: verde baleno

X: Anne....

Il cancello si apre, Marcus è incredulo e Dan e raggiante .

Ma aspetta , Rick e vivo , allora avevo ragione.

Per una cazzo di volta.

Mi avvicino al grande portone e dopo 5 minuti buoni di sferragliare di serrature, ecco Rick.

Ad essere sincera , me lo ricordavo diverso , o almeno non ricordavo avesse ogni bicipite quanto una mia gamba.


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top