tavolo d'Apollo

Will era al settimo cielo, dopo il bacio lui e Nico avevano continuato a parlare del più e del meno.

Nei giorni successivi, lui e il figlio di Ade, si ritrovarono spesso a baciarsi ai campi di girasoli, era diventato il loro posto, il loro luogo speciale e speravano che nessuno lo venisse a sapere.

Nico era cambiato molto da quando aveva baciato la prima volta Will, il figlio di Apollo gli dava sicurezza, protezione al modo suo e soprattutto gli voleva bene.

O almeno Nico lo sperava perché da parte sua, il più grande, riceveva amore. Non erano ancora arrivati al punto di confessare i propri sentimenti e nemmeno della loro sitiazione semplicemente, si trovavano e si scambiavano baci, si fermavano a parlare e a scherzare.

Will adorava la risata di Nico,risata che in quei giorni sentiva spesso ma solo ai campi, quando erano con gli altri il figlio di Ade tornava come prima, freddo.

E il figlio di Apollo stava male per questo manon lo dava a vedere e continuava a sorridere ma quel giorno non ci riuscì e, mentre tutti scherzavano, lui era lì immobile e tremendamente triste.

Riusciva a leggere la preoccupazione negli occhi del più piccolo ma non fece niente per rassicurarlo, stava fermo lì e si perdeva tra i suoi pensieri.

Na soprattutto al fatto che non riusciva dire quello che provava al ragazzino di Ade.

Perso nei suoi pensieri com'era non si accorse che tutti lo guardavano, non era da Will perdere il sorriso e starsene a sguardo basso seduto al tavolo della mensa.

In sottofondo si sentivano i bisbigli dei ragazzi che provavano a capire cosa fosse sucesso al ragazzo di Apollo ma ad un tratto anche essi cessarono.

Nico che osservava Will da un po’ era stanco del suo comportamento ma non lo poteva biasimare. Si era stancato di tutti quei sussurri e d’impulso si alzò dal suo tavolo sotto gli sguardi dei ragazzi del campo e si diresse verso il tavolo di Apollo.

Giunto vicino a Will gli tese una mano e con il cuore in gola aspettò un gesto dall’altro.

Will vide una mano davanti alla sua visuale e alzò appena la testa e quello che vide lo sorprese, Nico era al suo tavolo con la mano tesa verso di lui. Non ci penso due volte e la prese, si alzò e sotto lo sguardo di stupore, confusione e curiosità della mensa si diressero ai campi, lasciando dietro di loro i problemi.

Erano insieme era questo che contava, dopo si sarebbero preoccupati del resto.

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