Poesie sottoforma di sfoghi
E ...
Sì, ne ho scritte altre due.
Yey.
La prima si chiama:
Sbaglio
Un errore che ho fatto
opprime il mio essere.
Non riesco a pensare
non riesco a respirare
non riesco a camminare.
La rivedo, in lontananza, la morte
Vorrei distogliere lo sguardo,
non posso.
Non voglio vederla,
non voglio vederla,
non voglio,
non voglio.
La morte è più vicina.
Voglio ritornare indietro,
voglio ritornare,
voglio ritornare.
Non posso,
non posso.
La seconda si intitola:
Precipizio
Cammino nello spazio immacolato,
in fondo c'è una ragazza.
La sua figura si staglia dal dirupo
nero pece.
Mi tende una mano,
faccio un passo,
il precipizio rimbomba,
ne faccio un altro,
una goccia cade sul pavimento,
mi fermo,
una sensazione di eterna paura
mi invade.
La ragazza sorride incoraggiandomi,
il mio corpo si muove senza il mio consenso.
Sono vicino a lei,
un corpo cade,
tremo,
il rosso scarlatto macchia l'erba,
urlo,
una madre piange,
mi inginocchio,
si sentono la campane tristi,
piango,
una famiglia distrutta.
Il silenzio mi circonda.
La ragazza non c'è più.
Il precipizio non c'è più.
C'è solo il dolore,
Nient'altro.
Eh? Che cosa ne pensate? Vi piacciono?
Se proverete a copiarle, sarete segnalati e bloccati.
Cia'.
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