Lucifero‼️[Spn]

Immagina per @Marvel_07_Spn
Spero ti piaccia 💚

(Scusa se ci ho messo tanto ma non trovavo più il commento con la trama)

L'inferno non è esattamente il posto ideale per una rimpatriata romantica.

C’è puzza di zolfo, urla in sottofondo e un’illuminazione che farebbe rabbrividire un film horror di serie B.

Ma d'altronde, quando il tuo amante segreto è Lucifero in persona, le cene a lume di candela diventano un concetto piuttosto relativo.

Mi aggiro tra le rovine di anime torturate, ignorando i lamenti e i sussurri che cercano di attirare la mia attenzione.

Per fortuna, non è la prima volta che sgattaiolo qui, quindi il percorso per la sua "prigione" lo so a memoria.

Lucifero è seduto su una sedia di metallo che sembra sproporzionatamente piccola per lui, le braccia legate ai braccioli con catene che brillano di una runa angelica.

I capelli biondi sono un disastro ribelle, e il suo viso porta i segni della reclusione.

Non che questo intacchi minimamente la sua bellezza – al contrario.

-Guarda chi ha deciso di fare un giro all’inferno. Speravo quasi che ti fossi dimenticata di me- La sua voce è come velluto lacerato, con quella punta di sarcasmo che fa tremare ogni mia fibra nervosa.

-Non essere ridicolo- Cammino lentamente verso di lui, facendolo aspettare, assaporando il suo sguardo che mi segue come un predatore.

-Come sta il nostro mondo là sopra? Il caos si sente un po’ solo senza di me?- Lucifero inclina la testa, un sorriso storto che sembra una lama pronta a colpire.

-Oh, il caos sta benissimo. Ma tu...- Mi fermo a pochi passi da lui, inclinando la testa per guardarlo meglio -Devo ammetterlo, Luc, così legato sembri quasi... innocuo.-

Un ringhio profondo gli sfugge dalle labbra -Sei crudele, lo sai? Provocare un uomo in catene non è molto cavalleresco-

-Chi ha detto che sono cavalleresca?- Lo sguardo che mi lancia potrebbe incenerirmi, ma io sorrido comunque, e in un unico movimento mi siedo a cavalcioni sulle sue gambe.

Il metallo della sedia cigola, e il suo corpo si irrigidisce sotto di me.

-T/n...- C'è una nota di avvertimento nella sua voce, ma posso sentire il suo respiro farsi più pesante.

Perfetto.

-Che c'è, amore?- chiedo dolcemente, facendo scorrere un dito lungo il suo petto, sopra la camicia bianca sgualcita che indossa.

Le catene lo tengono fermo, ma i suoi muscoli si contraggono sotto di me mentre spingo leggermente il bacino contro il suo -Ti sembro troppo vicina?-

-Liberami-

Sorrido, deliziata dal suono della sua frustrazione.

Mi piego in avanti, fino a che le mie labbra sfiorano il suo orecchio -Oh, Luc, è proprio questo il punto-

Comincio a ondeggiare il bacino sopra di lui, lentamente all'inizio, un movimento appena accennato che fa vibrare i nostri corpi.

Un respiro spezzato gli sfugge.

-T/n...- La mia provocazione lo sta facendo impazzire, lo vedo nei suoi occhi azzurri che mi fissano come se volessero divorarmi.

Ma è legato.

E io ho il controllo.

-Cosa c’è, Luc? Ti senti frustrato?- chiedo, mordendomi il labbro mentre continuo a muovermi, aumentando il ritmo.

Ogni volta che mi muovo, i suoi fianchi cercano di rispondere, ma le catene lo tengono fermo.

È il diavolo stesso, intrappolato e alla mia mercé, e c’è qualcosa di incredibilmente perverso in questo pensiero.

Ogni fibra del suo corpo è tesa, un predatore in trappola, e io sono il suo unico obiettivo.

Mi piego leggermente in avanti, il mio respiro caldo che sfiora la curva del suo collo.

Posso sentire il modo in cui trattiene il respiro, come se stesse cercando di mantenere un controllo che sta chiaramente scivolando via.

-Sai quanto mi sei mancato?- sussurro, il tono carico di un’intimità che so che odierà e amerà al tempo stesso.

Sfioro il suo orecchio con le labbra, ma non lo bacio ancora.

Non voglio dargli ciò che vuole troppo presto.

-Anche tu, amore- risponde con una voce roca, quasi spezzata.

Il suo tono è controllato, ma il suo corpo lo tradisce: posso sentire la tensione nei suoi muscoli, il desiderio che cresce come un fuoco sotto la mia pelle.

Mi avvicino ancora di più, il mio petto quasi contro il suo, e il mio respiro si fa più pesante.

Poi, senza nemmeno rendermene conto, mi lascio sfuggire un gemito contro il suo collo.

È un suono morbido, involontario, ma ha l’effetto di una miccia accesa.

-T/n...- sussurra, il mio nome che scivola dalle sue labbra come una preghiera e una maledizione.

Posso sentire il suo respiro accelerare, posso vedere la mascella serrarsi mentre combatte contro le catene che lo tengono legato.

Lui ride, un suono oscuro e minaccioso che mi manda un brivido lungo la schiena -Continua a giocare, amore. Vediamo quanto riesci a resistere prima di liberarmi-

Mi piego verso di lui e catturo finalmente le sue labbra in un bacio feroce, un assaggio di quel fuoco che entrambi stiamo cercando di trattenere.

-Se solo avessi le mani libere...- La sua voce è scura, piena di promesse.

Promesse che mi fanno venire i brividi.

Ma non mi fermo.

-Cosa faresti? Eh, Luc? Cosa faresti se potessi toccarmi?- Il mio tono è un sussurro, carico di sfida.

-Ti farei rimpiangere di aver giocato con me- Le sue parole sono un ringhio, e il desiderio nel suo sguardo è un fuoco che minaccia di bruciarmi viva.

Le mie mani si spostano verso il suo viso, e gli accarezzo le guance con una dolcezza che contrasta con la tensione del momento.

Le sue labbra sono calde, il suo respiro affannato, e io mi perdo completamente.

Il mio corpo preme contro il suo, il movimento del bacino più insistente ora, e non posso evitare un gemito quando lo sento premere sotto di me, nonostante l’impotenza della sua posizione.

-Basta, T/n. Non provocarmi oltre- Il suo tono è una supplica e una minaccia allo stesso tempo.

Il suo sguardo è selvaggio, e so che sto camminando su una linea sottile.

Ma non posso fermarmi.

Mi piego di nuovo verso di lui, i miei capelli gli sfiorano il viso, gli mordo delicatamente il labbro inferiore -Non ti piace giocare?-

Continuo a muovermi, sempre più vicina al limite, e il calore tra noi è soffocante -Amore mio, ti giuro che quando sarò libero...-

Lo zittisco con un bacio.

Il suo gemito è il suono più bello che abbia mai sentito.

Le sue catene sembrano quasi fremere sotto la tensione.

-Sei crudele- sussurra, il tono basso e gutturale.

I suoi occhi sono due laghi di ghiaccio in fiamme, e il modo in cui mi fissa mi fa tremare, ma non mi fermo.

-Vuoi che smetta, Luci?-

-Smettere?-Ride, ma è un suono oscuro, feroce -No-

Mi fermo di colpo, bloccando il movimento -Forse... posso rendere le cose un po' più interessanti- Mi alzo leggermente, e il suo sguardo segue ogni mio movimento.

Non mi stacca gli occhi di dosso mentre allungo la mano verso una delle catene che tengono il suo braccio destro bloccato.

-T/n- mormora, la voce carica di un significato che non mi sfugge.

So che sto giocando col fuoco, ma voglio vedere cosa succede quando lo libero.

Voglio sentire quella tensione esplodere.

Con un gesto deciso, spezzo la catena.

Il metallo si sgretola, e la sua mano è finalmente libera.

Non fa nulla per un lungo momento, ma posso percepire l’energia che si accumula nel suo corpo.

La sua mano si solleva lentamente, e il modo in cui la porta al mio fianco mi manda un brivido lungo la schiena.

Il suo tocco è caldo, quasi bruciante, e le sue dita si chiudono saldamente sulla mia pelle attraverso la stoffa della maglia.

-Hai idea di cosa hai appena fatto?- chiede, la sua voce pericolosamente morbida.

-Oh, credo di sì- rispondo, sorridendo con finta innocenza -Mi sembrava giusto pareggiare un po' i conti-

-Pareggiare?- La sua mano si muove con una lentezza deliberata, scivolando lungo il mio fianco fino a stringersi sulla curva del mio fondoschiena.

Il suo tocco è possessivo, e quando mi tira improvvisamente contro di sé, facendomi gemere, capisco di aver risvegliato qualcosa di primordiale.

-Sai una cosa, amore?- sussurra contro il mio collo, la sua bocca calda sulla mia pelle -Ora sei mia-

Non mi lascia il tempo di rispondere.

La sua mano si sposta rapidamente, afferrandomi per i capelli e tirandomi leggermente indietro, costringendomi a guardarlo negli occhi.

La sua espressione è selvaggia, pura predazione.

Prima che possa dire qualsiasi cosa, le sue labbra si schiacciano contro le mie in un bacio feroce, brutale, che mi lascia senza fiato.

È come se volesse divorarmi, assorbirmi, e io mi lascio andare completamente.

Il movimento del mio bacino riprende quasi senza che me ne renda conto, ma questa volta è diverso.

Ora è lui a guidare il ritmo, la sua mano libera che mi spinge contro di lui con una forza che mi fa tremare.

La sua bocca lascia la mia per scendere lungo il mio collo, e i suoi denti graffiano la mia pelle, lasciando segni che bruciano in modo delizioso.

-Luc...- sussurro, incapace di trattenere il gemito che mi sfugge quando la sua mano si infila sotto la mia maglia, le dita che tracciano linee di fuoco lungo la mia pelle.

-Mi stavi provocando- ringhia contro la mia pelle -Adesso vediamo quanto riesci a resistere-

La sua mano si sposta lentamente verso il bordo dei miei jeans, il pollice che accarezza la pelle esposta del mio ventre.

Mi sento come se stessi per esplodere, ogni fibra del mio corpo in tensione sotto il suo tocco.

Quando le sue dita si infilano sotto il tessuto, un’ondata di piacere mi travolge.

-Adesso tocca a me giocare, amore- sussurra, il tono basso e carico di promesse peccaminose.

Le sue dita esplorano con una lentezza deliberata, e io mi aggrappo alle sue spalle, incapace di fare altro che lasciarmi andare.

Ogni tocco, ogni movimento è una tortura dolce, e quando finalmente solleva lo sguardo verso di me, vedo il trionfo nei suoi occhi.

È il diavolo, dopotutto, e sa esattamente come farmi cadere.

Il suo tocco è un tormento lento, una provocazione studiata per farmi implorare.

Le sue dita esplorano con maestria, sfiorandomi quel tanto che basta per accendere ogni mio nervo, ma mai abbastanza per soddisfare il desiderio che brucia dentro di me.

Mi morde il labbro, tirandolo leggermente, mentre la sua mano continua la sua esplorazione sotto i miei jeans.

Non posso fare a meno di lasciarmi sfuggire un gemito, e il sorriso che si dipinge sul suo volto mi fa capire quanto stia godendo della mia resa.

-Ti piace, amore?- sussurra contro le mie labbra, la sua voce bassa e roca che mi fa vibrare fino alle ossa.

Cerco di mantenere il controllo, ma lui ride piano, come se sapesse già che ho perso.

Mi afferra per i capelli con la mano libera e mi tira indietro, costringendomi a inarcare la schiena.

Il gesto mi lascia senza fiato, e posso sentire il suo respiro caldo sulla mia pelle mentre le sue labbra si muovono lungo il mio collo, mordendomi e leccandomi come se volesse marchiarmi.

-Lucifero...- sussurro, il suo nome sfugge dalle mie labbra come una supplica.

Non voglio implorarlo, ma ogni suo tocco mi avvicina sempre di più al limite.

-Sì, amore mio, continua a dirlo- mi risponde, la sua voce un misto di desiderio e potere.

La sua mano si sposta con una lentezza esasperante, trovando il punto più sensibile tra le mie gambe.

Quando finalmente lo tocca, un gemito incontrollato mi sfugge, e sento il suo corpo irrigidirsi sotto di me.

Il suo sguardo è incandescente, come se stesse assaporando ogni mio suono, ogni mio movimento.

Le sue labbra tornano a catturare le mie, un bacio così intenso che mi lascia senza fiato.

Mi sento persa, intrappolata nel vortice di sensazioni che solo lui sa evocare.

Le mie mani trovano il suo petto, le dita che si stringono contro di lui mentre il piacere si accumula -Lucifero... per favore- sussurro, incapace di trattenere la supplica che si fa strada tra i miei gemiti.

So che lo sto alimentando, so che ama vedermi così, ma in questo momento non mi importa.

-Per favore, cosa?- chiede, il suo tono è un misto di sarcasmo e pura lussuria -Vuoi che mi fermi?-

-No!- rispondo con un filo di voce, scuotendo la testa mentre cerco di muovermi contro di lui.

Ma la sua mano si ferma all'improvviso, e io quasi grido per la frustrazione.

-Dimmi cosa vuoi, amore- insiste, il suo tono basso e seducente.

Mi mordo il labbro, combattendo contro la mia stessa esitazione.

È una lotta inutile, lo so -Voglio... Te- ammetto finalmente, la voce rotta.

Il suo sorriso è predatorio, e il calore nei suoi occhi mi fa sentire come se stessi per essere divorata.

-Adesso sblocca anche l'altra mano- dice, e il tono nella sua voce mi fa capire che il gioco è tutt’altro che finito.

Ogni fibra del mio corpo grida per lui, e quando mi tiro leggermente indietro per prendere fiato, i suoi occhi blu mi trafiggono, pieni di desiderio e qualcosa di ancora più profondo, qualcosa che mi lascia senza fiato.

-T/n...- La sua voce è gutturale, come se stesse lottando con se stesso -Sei l’unica cosa in questo dannato universo che conta per me. Non puoi nemmeno immaginare quanto io ti ami-

Le sue parole mi colpiscono con la forza di un fulmine.

Non è la prima volta che lo dice, ma ogni volta sembra quasi impossibile, come se stesse spezzando tutte le regole del suo essere per ammetterlo.

Eppure, è sincero.

Lo vedo nei suoi occhi, sento il peso delle sue parole, e so che lo amo altrettanto.

-Anch’io ti amo- sussurro, e non riesco a trattenere la mano che si solleva per accarezzargli il viso.

I suoi occhi si chiudono per un istante sotto il mio tocco, e il modo in cui si piega verso di me mi fa sentire come se fossi il suo unico punto di riferimento in un oceano di caos.

Ma lui è ancora legato, e io non posso più sopportare di vederlo così.

Con un gesto rapido, spezzo l’altra catena.

Il rumore del metallo che si infrange è assordante nel silenzio della stanza, ma la sua reazione lo è ancora di più.

Appena libero, le sue mani si muovono su di me con un’urgenza devastante.

Mi afferra per i fianchi e, prima che possa rendermene conto, ci ritroviamo a cadere insieme.

Mi spinge contro il pavimento con una determinazione che mi lascia senza fiato.

Il suo corpo si muove sopra il mio, la sua bocca che non smette di esplorare ogni angolo della mia pelle, e le sue mani che si posano sui miei fianchi con una forza che mi fa tremare.

Ogni suo tocco sembra intenzionale, come se volesse incidere il suo marchio su di me, pezzo dopo pezzo, fino a farmi sua completamente.

-T/n...- mormora contro la mia pelle, la sua voce gutturale e spezzata, il mio nome che si trasforma in un sussurro carico di desiderio.

Le sue dita scivolano lungo la mia pelle, sollevando i miei vestiti con una lentezza esasperante, come se volesse punirmi per averlo provocato così tanto.

-Lucifero...- ansimo, il suo nome che mi sfugge dalle labbra come una supplica.

Ogni movimento del suo corpo contro il mio mi manda ondate di piacere che crescono sempre di più, e so che non posso resistere ancora a lungo.

Mi guarda, i suoi occhi blu fissi nei miei, mentre le sue mani scivolano verso i miei jeans, il suo tocco caldo contro la mia pelle fremente -Sai quanto mi sei mancata?- dice, la sua voce un sussurro basso e gutturale -Quanto ho sognato di averti così, completamente mia, senza nessun limite, senza nessuna dannata catena a separarmi da te-

La sua voce è un’arma, e ogni parola colpisce il punto più profondo del mio cuore.

Gli afferro il viso con entrambe le mani, costringendolo a guardarmi -Sono qui, Luc. Sono tua. Sempre tua-

Le mie parole lo spezzano.

Con un movimento deciso, mi libera degli ultimi strati di vestiti, lasciandomi nuda e vulnerabile sotto di lui.

Il suo sguardo si fa ancora più intenso mentre mi osserva, come se stesse memorizzando ogni centimetro del mio corpo, e quando si piega verso di me, le sue labbra trovano di nuovo le mie in un bacio feroce.

La sua mano scivola lungo il mio corpo, trovando ogni punto sensibile, e quando finalmente mi tocca un gemito incontrollato mi sfugge.

Le sue dita si muovono con una precisione che mi fa perdere il controllo, e il modo in cui mi guarda mentre reagisco al suo tocco mi fa sentire come se fossi l’unica cosa al mondo che conta per lui.

-Sei così... Umana. Adoro il tuo modo di essere umana... Mi fa impazzire- mormora, il suo tono basso e carico di emozione.

Mi tiene stretta, come se avesse paura che potessi sparire, e il calore del suo corpo contro il mio mi fa desiderare solo di più.

Non mi fa aspettare.

Si libera dei suoi vestiti con un gesto rapido, e il peso del suo corpo contro il mio mi fa gemere.

Ogni centimetro di lui è perfetto, e quando si posiziona sopra di me, il suo sguardo si incastra nel mio.

-Guarda solo me- dice, e c’è un’intensità nella sua voce che mi fa tremare -Dimmi che sei mia, T/n. Dimmi che non c’è nessuno oltre a me-

-Sono tua- rispondo senza esitazione, la mia voce ferma nonostante il respiro spezzato -Non c’è mai stato nessuno, e non ci sarà mai nessuno, Lucifero. Solo tu-

Quelle parole sono tutto ciò che gli serve.

Con un movimento lento e controllato, si spinge dentro di me, e il mondo intorno a noi scompare.

È un piacere travolgente, un misto di dolcezza e intensità che mi lascia senza fiato.

Mi tiene stretta, il suo corpo che si muove contro il mio in una danza perfetta, ogni spinta che mi avvicina sempre di più al limite.

Il suo respiro si mescola al mio, i suoi gemiti bassi e gutturali che mi riempiono le orecchie mentre si muove dentro di me, sempre più profondo, sempre più intenso -Ti amo, T/n- mormora, e c’è una sincerità nella sua voce che mi fa quasi piangere -Non ho mai amato nessuno come amo te. Mai-

Le sue parole mi fanno crollare.

Mi aggrappo a lui, il mio corpo che si muove al suo ritmo, e quando finalmente raggiungo il culmine, il suo nome mi sfugge dalle labbra in un grido soffocato.

Lo sento seguirmi poco dopo, il suo corpo che si tende contro il mio mentre si lascia andare, e in quel momento non c’è nient’altro al mondo oltre a noi due.

Rimaniamo così, avvinghiati l’uno all’altro sul pavimento dell’Inferno, i nostri corpi ancora intrecciati mentre cerchiamo di riprendere fiato.

Il suo peso su di me è confortante, e quando finalmente solleva lo sguardo, il suo sorriso è pieno di dolcezza.

-Sei mia, T/n- dice ancora, e questa volta non c’è minaccia nel suo tono, solo amore -E io sono tuo. Per sempre-

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