Klaus Michealson [Tvd]
Immagina per jigenn_
Spero ti piaccia 💚
Klaus è seduto su una poltrona rosso fuoco, l’immagine stessa dell’arroganza.
Il calice di vino nella sua mano pende mollemente, un sorriso sornione dipinto sul volto, mentre mi fissa con quegli occhi che sembrano voler scavare fin dentro la mia anima.
Mi sfida, come sempre, a dire qualcosa di stupido o a lasciare la stanza per orgoglio.
Ma io resto.
-Ti godi lo spettacolo, amore?- domanda con la voce suadente e pericolosamente vellutata.
Porta il bicchiere alle labbra, assaporando il vino come se fosse nettare divino -O sei qui solo per rendermi la serata più interessante?-
-Interessante?- rispondo, incrociando le braccia al petto e inclinando la testa -Dovrei supporre che guardarti sorseggiare vino e fare il pavone sia il massimo del divertimento?-
Lui ride, quella risata profonda e calda che riesce a far rabbrividire anche la persona più fredda -Sai bene che non sono mai solo questo- Si alza con grazia felina, lento, calmo, come se avesse tutto il tempo del mondo.
E lo ha, tecnicamente -Ma ti piace. Altrimenti non saresti qui-
Sbuffo, ma il mio cuore sta battendo un po’ troppo forte per una che sta cercando di mantenere il controllo -Sono qui perché qualcuno deve assicurarsi che tu non faccia qualche altra follia-
-Follia?- ripete, inclinando la testa, il sorriso che si allarga in qualcosa di più affilato.
Si avvicina, il calice ora dimenticato sul tavolino accanto -Non ho fatto nulla di folle. Per ora-
Lo sguardo mi si blocca sul suo viso, quel maledetto viso perfetto con i riccioli disordinati e l’aria di chi è troppo consapevole del proprio fascino.
È il diavolo, sotto forma di un uomo bello da togliere il fiato.
-Non ti avvicinare troppo- avverto, ma la mia voce trema un po’.
Lui sorride ancora di più, come se sentisse il mio cuore accelerare -Oh, temo sia già troppo tardi per quello-
Prima che possa reagire, le sue mani mi circondano la vita e mi tirano contro di lui, i nostri corpi che si incastrano perfettamente.
Il respiro mi manca per un secondo, e lui lo sa -Lo vedi?- sussurra contro la mia tempia, il suo alito caldo sulla mia pelle -Mi rendi folle, T/n-
Cerco di dire qualcosa, una battuta, qualsiasi cosa, ma la sua bocca si avvicina al mio orecchio, sfiorandolo appena -Non scappi mai- continua, con una voce che è puro miele avvelenato -Perché?-
-Perché- inizio, ma lui mi interrompe premendo le labbra sulla mia guancia, poi lungo la mascella, lentamente, come se stesse marchiando ogni centimetro.
Il cervello è già in tilt.
-Ti piace- mormora -Essere mia-
Finalmente, trovo la forza di spingere indietro la testa quel tanto che basta per guardarlo negli occhi -Sei un dannato arrogante- sibilo, ma lui si limita a sorridere.
-Lo so- E prima che possa rispondere, mi bacia.
Il sapore del vino è ancora sulle sue labbra, dolce e pericoloso, e ogni pensiero logico svanisce mentre mi perdo nel modo in cui mi tiene, come se fossi l’unica cosa al mondo che conti.
Il bacio è profondo, possessivo, e io, stupida, non riesco a resistere.
Le sue mani si muovono sulla mia schiena, le sue dita premendo con una delicatezza sorprendente, come se temesse di rompermi.
Quando finalmente ci separiamo, entrambi senza fiato, lui mi guarda con un’espressione soddisfatta -Ti ho avvertita-
-Sul fatto che sei insopportabile? Sì, l’ho notato-
Lui ride, la sua risata è pura tentazione, e mi stringe ancora di più -Brindiamo a questo, allora- dice, recuperando il calice e porgendomelo.
Io lo guardo, ancora senza fiato, ma prendo il bicchiere -A cosa brindiamo?-
-A noi, naturalmente-
Sorrido, alzando il bicchiere -A noi, allora-
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