Henry Cavill‼️[Attore]

Immagina per DiamondNoraUniverse
Spero ti piaccia 💚


Non dovrei essere qui.

Lo so perfettamente.

Henry è un problema vestito in Armani, con un sorriso disarmante e una voce profonda che ti fa dimenticare anche il tuo nome.

Eppure, eccomi.

Sono nel suo appartamento, sorseggiando un bicchiere di vino che sa di lusso e cattive decisioni.

-Testarda come sempre- dice, sorseggiando il suo bicchiere.

La sua voce ha quella profondità vellutata che mi fa vibrare lo stomaco ogni volta -Ti è rimasto qualcosa di quando eravamo bambini-

Lo guardo alzando un sopracciglio, fingendo di essere offesa -Testarda io? Guarda che tu non sei cambiato. Perfetto e irritante come sempre.-

Ride, il suono basso e gutturale che mi scuote più del vino -Perfetto, eh? Hai finalmente deciso di ammetterlo?-

-Smettila- Provo a essere seria, ma il sorriso che gli scappa è contagioso.

Mi rendo conto che il mio cuore sta battendo troppo forte.

Mi sposto sul divano, cercando di distrarmi, ma lui si avvicina, lento, come un predatore che sa esattamente quando colpire.

-Non smetto, T/n. Sai perché? Perché ti piaccio così- dice, fermandosi davanti a me.

È così vicino che il suo profumo – legno e agrumi – mi circonda, e la sua presenza è una calamita a cui non posso resistere.

-Arrogante- mormoro, guardando altrove per evitare di affondare nei suoi occhi azzurri.

Ma quando le sue dita sfiorano il mio viso per riportare la mia attenzione su di lui, è finita.

-Forse. Ma dimmi se sbaglio- risponde, la voce un sussurro roco.

Non riesco a parlare.

Il suo sguardo è incatenato al mio.

Le sue mani scivolano sulla mia schiena, tirandomi più vicino.

-Ti sto irritando così tanto?- chiede, e i suoi occhi azzurri mi fissano con una sfida che mi lascia senza fiato.

-Più di quanto ti piacerebbe sapere- mormoro, abbassando lo sguardo per evitare di perdermi in quegli occhi.

Ma è inutile.

È troppo vicino, troppo… tutto.

Prima che possa rispondere, mi bacia.

La sua bocca è calda, saporita, e la sua lingua danza contro la mia con una lentezza esasperante.

-H-Henry…- mormoro tra un bacio e l’altro, senza fiato.

-Zitta- mi sussurra contro le labbra, con un sorriso.

Non c’è esitazione, solo pura intenzione.

Mi ritrovo a lasciar cadere il bicchiere, il vino dimenticato mentre le mie mani trovano il suo petto, sentendo i muscoli tesi sotto la stoffa.

-Henry…- il suo nome mi sfugge come un sospiro, e lui risponde con un sorriso contro le mie labbra, come se sapesse esattamente quanto mi stia facendo perdere il controllo.

Le sue mani scivolano lungo i miei fianchi, trovando il bordo della mia maglietta.

Con un movimento rapido, la solleva, e non posso fare a meno di sentire un’ondata di calore al modo in cui i suoi occhi mi divorano -Sei così carina- dice, il tono così sincero che non riesco a trattenere un sorriso.

-Anche tu- ribatto, cercando di nascondere il tremito nella mia voce.

-Sono carina?- Ride, un suono profondo e gutturale, mentre le sue mani trovano la mia pelle nuda.

Alzo gli occhi al cielo -Decisamente-

Il suo tocco è caldo, deciso, e ogni movimento sembra studiato per farmi impazzire.

Le sue labbra si spostano sul mio collo, mordendo e baciando in un’alternanza che mi lascia senza fiato.

-Ti piace così?- sussurra, sento le ginocchia cedere.

-Cosa ne pensi?- riesco a dire, anche se il mio tono è spezzato.

Non risponde.

Mi alza di peso, le sue mani che stringono saldamente i miei fianchi, e mi fa sedere sul bordo del bancone della cucina.

Quando le sue labbra tornano al mio collo, mordendo e succhiando con una precisione devastante, mi sento come se il pavimento fosse scomparso sotto di me.

-Così?- sussurra contro la mia pelle, il suo respiro caldo che mi fa rabbrividire.

-Molto- ammetto, le mie mani che gli scorrono lungo il petto fino ai bottoni della sua camicia.

Lo spoglio con una determinazione che lo fa sorridere, e quando finalmente ho le mani sulla sua pelle calda e tesa, non riesco a trattenere un gemito.

Le sue mani trovano i bottoni dei miei jeans, e con una destrezza che mi fa sorridere.

Le sue dita seguono il tessuto, sfiorando la mia pelle, e ogni tocco è una nuova scintilla che si accende dentro di me.

Quando finalmente le sue dita trovano il punto giusto, il mio corpo risponde immediatamente.

È lento, deliberato, e il modo in cui mi osserva, i suoi occhi incatenati ai miei, è quasi troppo.

-Dimmi che vuoi T/n- dice, la sua voce un ruggito sommesso che mi fa tremare.

-Te. Da sempre. Per sempre. Ti amo-

Non c’è bisogno di ulteriori inviti.

In un attimo, sono sollevata tra le sue braccia e portata in camera da letto.

Mi depone sul letto come se fossi qualcosa di prezioso, ma non c’è nulla di gentile nel modo in cui mi spoglia completamente.

È pura forza e bellezza, e il modo in cui mi guarda, come se fossi l’unica cosa al mondo, mi fa perdere ogni controllo.

Mi siedo, tirandolo verso di me, e lo spingo sul letto.

Salgo sopra di lui, i miei fianchi che si muovono contro i suoi, e il suo respiro si spezza -Ti piace così, Cavill?- lo stuzzico, sorridendo mentre le mie mani esplorano ogni centimetro del suo petto e delle sue spalle.

-Si- mormora, le sue mani che stringono i miei fianchi per guidare il movimento.

Quando finalmente lo prendo dentro di me, il suo gemito profondo mi fa rabbrividire.

Inizio a muovermi lentamente, i miei movimenti deliberati, e il modo in cui mi guarda – come se fossi l’unica cosa che conta – mi fa sentire potente.

-Guardami- mi ordina, e lo faccio.

Lo guardo mentre le nostre velocità aumentano, mentre ogni movimento ci porta più vicino al limite.

Il suo viso è tirato dalla tensione, ma nei suoi occhi c’è solo adorazione.

Quando finalmente cadiamo insieme, il piacere esplode in un’ondata che ci lascia senza fiato, i nostri corpi intrecciati, il suo respiro caldo contro la mia pelle.

Rimango distesa sopra di lui, il suo petto che si alza e si abbassa sotto di me.

Le sue mani accarezzano la mia schiena, il suo tocco gentile dopo tutta quella passione.

-Devo andarmene?-mormoro, anche se non ho nessuna intenzione di muovermi.

-Non se ne parla- dice, e c’è una dolcezza nella sua voce che mi fa sorridere.

Mi sposta delicatamente di lato per alzarsi dal letto.

Si infila un paio di pantaloni e mi lancia un sorriso malizioso -Preparo dei pancake. Hai fame?-

Lo guardo, incredula -Ora?-

-Beh?- risponde, con quel sorriso irresistibile che mi fa sciogliere.

-È notte-

-Lo prendo per un si-

E mentre lo osservo dirigersi verso la cucina, un po’ spettinato e assolutamente perfetto, so che non vorrei essere da nessun’altra parte.

-Sapevo che avremmo finito per fare qualcosa di stupido- gli dico, la voce tremante ma piena di ironia.

Lui ride -Non mi sembra così stupido-






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