Alec Lightwood [TMI]
Immagina per ValeriaPuglisi342
Spero ti piaccia 💚
Non so come ci siamo arrivati a questo punto, ma mi sembra una pessima idea.
L'allenamento con Alec è sempre una sfida per l’ego, ma oggi è più pericoloso del solito.
Lui è serissimo, come sempre, con quel suo sguardo concentrato e la mascella tesa che sembra scolpita nel marmo.
-Pronta?- mi chiede, con la voce bassa e calma, come se fossi l’avversario più temibile del mondo.
Vorrei ridere, ma poi mi rendo conto che Alec non scherza mai quando si parla di allenamento.
-Pronta quanto posso esserlo- rispondo, e mi metto in posizione.
Lui mi guarda per un secondo, con quella tipica espressione da "sei sicura?" che è tanto irritante quanto affascinante.
Il problema di Alec è che non sa di essere… Alec.
Alto, imponente, capelli scuri sempre un po’ arruffati, occhi color tempesta, e un sorriso che probabilmente potrebbe sciogliere il ghiaccio — se mai decidesse di usarlo, cosa che non fa quasi mai.
Ci muoviamo in cerchio per un momento, in silenzio.
Il suono dei nostri passi riecheggia nella sala d’allenamento, mentre studio ogni suo movimento.
Sono concentrata, lo giuro, ma poi mi distraggo per un secondo.
Un solo secondo.
E nel momento esatto in cui mi distraggo, decido di fare una mossa azzardata.
Scatto in avanti, e invece di colpire dove avevo pianificato, il mio pugno si schianta direttamente contro il suo fianco.
Lui fa un piccolo gemito, stringendo gli occhi per il dolore, e si piega leggermente su un fianco.
Mi blocco immediatamente.
-Oh per l'Angelo! Alec, ti ho fatto male?-
Alec fa una smorfia, ma cerca di nasconderla -Sto bene- dice, stringendo i denti -È niente-
-Niente? Ti ho appena colpito con la forza di un treno merci!- esclamo, agitando le mani davanti a me come se potessero in qualche modo alleviare il dolore che gli ho causato.
Si raddrizza lentamente, con una mano ancora posata sul fianco, ma c'è un accenno di sorriso sulle sue labbra.
Un sorriso piccolo, ma c’è -Treno merci?- ripete, con un sopracciglio alzato.
-Sì, hai presente quei giganti che sfrecciano sulle rotaie? Esattamente quello- Mi avvicino e allungo una mano verso il suo fianco, ma lui non si sposta.
Invece, mi guarda con quella calma esasperante, come se stesse aspettando di vedere cosa farò.
-Smettila, sto bene- insiste, ma la voce si è ammorbidita.
-Non sembra- Posso sentire il calore della sua pelle sotto le dita quando le poso sul punto che ho colpito, e il mio cuore accelera leggermente.
Non era questo il piano.
-Tu preoccupata per me? Questa è nuova- dice con un tono quasi divertito, e oh, guarda un po', Alec Lightwood ha fatto una battuta.
Alzo lo sguardo su di lui, il nostro contatto è più vicino di quanto pensassi.
Mi rendo conto che è solo un respiro di distanza.
Gli occhi grigi di Alec sono pieni di qualcosa che non riesco a decifrare del tutto, ma che mi intrappola.
Solleva una mano e la posiziona sul mio viso, sfiorando la mia guancia con il pollice.
-Non sono così fragile, lo sai- mormora, la sua voce così bassa che quasi mi manca il respiro.
-Ma sei troppo fiero per ammettere che ti ho fatto male- sussurro, ma la mia voce trema.
Non è più solo ironia, c’è altro adesso.
Qualcosa di serio, qualcosa che mi fa sentire come se stessi camminando su un filo sottile.
Lui sorride appena, e quel piccolo sorriso mi uccide.
Non c’è più tempo per pensare.
Prima che possa fermarmi, sporgo appena la testa e le nostre labbra si toccano.
All'inizio è un bacio leggero, quasi esplorativo, ma poi diventa più profondo, più urgente.
Le sue mani scivolano sui miei fianchi, mi tirano verso di lui, e tutto si dissolve.
Il mondo intero scompare in quel bacio, e non c'è niente di più importante del modo in cui mi tiene, come se fossi qualcosa di prezioso e fragile allo stesso tempo.
Il mio cuore batte così forte che temo possa sentirlo.
Quando finalmente ci separiamo, siamo entrambi senza fiato.
Alec mi fissa con una dolcezza che non avevo mai visto prima -Sei più pericolosa di quanto pensassi- mormora, il suo respiro ancora caldo sulle mie labbra.
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