Shane Walsh❗[Twd]
Immagina per Jem__04
Spero ti piaccia 💚
Mi trovo in un bosco fitto, l’aria è densa di umidità e odore di terra bagnata.
Le foglie sotto i miei piedi scricchiolano, tradendo ogni mio passo, mentre cerco di orientarmi in questa distesa di tronchi e rami.
Naturalmente, è in momenti come questo che la vita decide di regalarmi l’apparizione di Shane Walsh, l’ultima persona che vorrei incontrare nel mezzo del nulla.
Lui sbuca da dietro un albero come se fosse uscito da una pubblicità di profumo da uomo—barba incolta, capelli corti spettinati e uno sguardo che dice: “Sì, so di essere un problema, e sì, mi piace esserlo”
Indossa una maglietta attillata che mette in risalto i muscoli delle braccia e dei pettorali, come se la situazione lo richiedesse.
Non posso fare a meno di notare il sorriso che si allarga sul suo volto quando mi vede, quel tipo di sorriso che di solito precede una battuta sarcastica o un consiglio non richiesto.
-Ti sei perso, principessa?- mi chiede, inclinando la testa di lato come se stesse parlando con un cucciolo smarrito.
Sospiro -No, Shane. Sto solo prendendo un po' d’aria fresca tra i cespugli di rovi e le zanzare giganti. È la mia nuova passione-
-Ah, certo. Dovevo immaginarlo- risponde, avvicinandosi di un paio di passi.
Ora è abbastanza vicino che posso vedere il leggero bagliore di sudore sulla sua pelle e l’ombra delle ciglia scure che si abbassano quando il suo sguardo si sposta, lentamente, dalle mie scarpe impolverate fino ai miei occhi.
-Vuoi sapere cosa ci faccio qui o hai intenzione di continuare a fissarmi come se fossi una mappa del tesoro?- Scuoto la testa, cercando di mantenere un tono di voce neutro, anche se il battito del mio cuore inizia a far sentire la sua presenza con insistenza.
-Sei divertente oggi- replica, abbassando il tono della voce.
È uno di quei toni che sembra riservare solo alle conversazioni private, quando non c'è nessun altro a sentire -Ma sì, magari mi interessa sapere cosa ci fai in un bosco da sola. Soprattutto perché, be', è pericoloso. Potresti incappare in qualcuno di... spiacevole-
Alza una mano e la appoggia sul tronco dell’albero accanto a me, quasi a chiudere la distanza tra di noi.
Mi rendo conto che l’ironia nel suo sguardo si è trasformata in qualcosa di più profondo, una specie di sfida che mi spinge a rispondere, a non tirarmi indietro.
-Come te, intendi?' chiedo, sentendo un leggero sorriso formarsi sulle mie labbra -Perché sei davvero bravo a interpretare lo 'spiacevole'-
Lui ride, una risata bassa che sembra venire dal profondo del petto.
Poi, prima che possa fare un passo indietro, sento le sue dita sfiorarmi il braccio, una sensazione che mi attraversa come una scossa elettrica.
Non è solo il tocco, è la deliberata lentezza del movimento, il modo in cui i suoi occhi seguono il percorso della sua mano sulla mia pelle.
-Sai, potresti almeno fingere di essere un po' spaventata- mormora, avvicinando il volto al mio -Renderebbe tutto più interessante-
-Oh, credimi, Shane, il tuo ego è già abbastanza interessante senza che io debba fingere nulla- Le parole mi escono dalla bocca prima che possa fermarle, e so di aver appena accettato il suo gioco.
I suoi occhi si accendono di divertimento e un lampo di qualcosa che assomiglia a desiderio.
La mano sul mio braccio scivola lentamente verso il mio viso, fermandosi appena sotto la mascella.
Il suo tocco è sorprendentemente delicato, quasi come se stesse valutando quanto tempo può prendersi prima di attraversare un confine che entrambi sappiamo essere già sottilissimo.
Quando le sue labbra si avvicinano alle mie, mi rendo conto che sto trattenendo il respiro.
Mi bacia con una sicurezza irritante, come se fosse scontato che io avessi già deciso di cedere.
E forse ha ragione.
Il bacio è lento, con un’intensità che brucia.
Le sue dita scivolano lungo la mia mascella fino al collo, mentre con l'altra mano mi tira verso di sé.
Sento la corteccia ruvida dell’albero premere contro la mia schiena, il calore del suo corpo premere contro il mio, e una parte di me, quella parte che tende sempre a dire le cose sbagliate nei momenti peggiori, pensa che almeno l’odore del sudore e del legno bagnato sia meglio di quello dei vaganti.
Stacco le labbra dalle sue, ansimando leggermente -Questa è la tua idea di essere spiacevole, allora?- chiedo, cercando di mantenere il tono sarcastico, ma sentendo un leggero tremito nella mia voce.
-Non ho ancora finito- risponde, con un ghigno che mi fa capire che sì, il peggio—o forse il meglio—deve ancora venire.
Le sue mani si muovono con una sicurezza che mi irrita e mi attrae allo stesso tempo.
Shane mi afferra l'orlo della maglietta e con un movimento deciso me la sfila oltre la testa.
L'aria fresca del bosco mi colpisce la pelle, facendomi rabbrividire, ma il calore del suo corpo è ancora più vicino, annullando qualsiasi sensazione di freddo.
I suoi occhi mi osservano, si soffermano su ogni dettaglio, e c'è qualcosa di affamato nel suo sguardo che mi fa stringere la mascella, combattendo l’impulso di tirargli un pugno o di tirarlo ancora più vicino.
-Non perdi tempo, eh?- ribatto, cercando di mantenere il tono ironico mentre il mio respiro si fa un po' più rapido.
-Quando c'è una buona occasione, meglio coglierla al volo, principessa- risponde lui, già intento a sfilarsi la sua maglietta.
La getta a terra con noncuranza, come se fosse l'ultima cosa che gli importa, e quando lo guardo non posso fare a meno di notare la linea definita dei suoi muscoli e le cicatrici leggere che decorano la sua pelle.
Qualche storia non raccontata, sicuramente.
Ma la storia di questa notte sembra già abbastanza complicata senza aggiungerne altre.
Prima che possa fare qualsiasi commento sarcastico, Shane si avvicina di nuovo, il suo petto nudo che sfiora il mio.
La sua mano si sposta lungo la mia schiena, mi spinge contro di lui con una pressione decisa che non lascia spazio a dubbi o ripensamenti.
Quando le sue labbra ritornano sulle mie, il bacio è più urgente, più affamato.
Sento le sue dita scorrere sulla pelle, tracciando percorsi irregolari, e per un momento mi dimentico dove siamo e perché tutto questo sia una pessima idea.
Ma mentre le sue mani scendono lungo i fianchi, sento la mia mente riprendere il controllo, seppur solo per un attimo -Non pensare che ti lasci fare tutto quello che vuoi solo perché siamo nel mezzo del nulla- gli sussurro, staccandomi dal bacio giusto il tempo necessario per guardarlo negli occhi.
-Non lo penserei mai- risponde, la voce un po' più roca del solito.
Ma il suo sorrisetto tradisce la sua vera convinzione: è assolutamente certo che ho già perso questa battaglia.
E forse ha ragione, ma se devo cadere, che almeno sia con stile.
Il respiro è caldo e irregolare contro il mio collo.
Sento il suo tocco indugiare, le dita che si muovono lentamente, quasi come se volesse esplorare ogni reazione prima di decidere il passo successivo.
La sua vicinanza è una miscela di sicurezza e incertezza, come se una parte di lui stesse ancora chiedendosi se questo sia il giusto modo di procedere, ma non intende rallentare.
-Non stiamo esagerando un po’?- riesco a dire, con un sorriso che tenta di mascherare l’agitazione.
-Tu dimmelo- risponde lui, gli occhi che brillano di quella solita sfida -Sembri abbastanza coinvolta-
Il sarcasmo nella sua voce mi fa quasi ridere, se non fosse per il modo in cui mi tira leggermente verso di sé, come se volesse assicurarsi che la mia risposta non sia solo verbale.
Le sue dita si spostano lungo il fianco, con una lentezza esasperante, come se volesse prendersi tutto il tempo del mondo per vedere fin dove può spingersi prima che io decida di fermarlo o, peggio ancora, di arrendermi del tutto.
La mia mano si muove automaticamente verso il suo petto, non per respingerlo ma per sentire il battito del suo cuore.
Per un momento mi perdo nel ritmo del suo respiro e nel calore della sua pelle sotto le dita.
Decido di stare al gioco, di lasciare che le cose vadano dove vogliono andare, almeno per questa volta.
Ci sono abbastanza problemi là fuori da affrontare, e forse è meglio approfittare di un attimo di tregua, per quanto complicato possa essere.
Le sue mani si muovono con maggiore sicurezza ora, come se avesse capito che non lo fermerò.
I suoi occhi non si staccano dai miei, cercando conferme in ogni mia espressione, in ogni movimento.
Sento il suo tocco diventare più insistente mentre le sue dita scivolano lungo il bordo dei miei jeans, indugiando appena prima di passare la soglia.
C’è qualcosa di elettrico nell’aria, una tensione che sembra pulsare tra noi, e la mia pelle risponde con un brivido che non riesco a controllare.
-Pensavo fossi più ostinata- mi sussurra, un sorrisetto che gioca sulle sue labbra, mentre le sue dita si spostano appena sotto la cintura.
-Non sono ostinata, Shane. Sono solo... selettiva- rispondo, cercando di mantenere il tono leggero, anche se la mia voce suona leggermente spezzata.
Le sue mani sembrano saperlo, capiscono quanto possono spingersi oltre e quando rallentare.
È come se stessimo ballando su una linea sottile tra il desiderio e l’autocontrollo, e io sto permettendo a quella linea di sfumare.
La sua mano scivola più in profondità, ed è come se tutto il mondo si restringesse a quel tocco, a quel momento.
Mi aggrappo alla sua spalla.
-Shh, é tutto ok-, ma anche lui ansima.
Chiudo gli occhi per un istante, lasciando che la sensazione mi avvolga.
Quando riapro gli occhi, il suo sguardo è ancora fisso sul mio, e per un attimo sembra che entrambi stiamo trattenendo il respiro, aspettando di vedere chi cederà per primo.
Con un movimento deciso, le mie mani scendono lungo i suoi fianchi e cominciano a sfilargli i pantaloni.
Non rompo mai il contatto visivo, osservando la sua espressione mentre lo faccio.
C’è qualcosa di soddisfacente nel vedere il lampo di sorpresa e desiderio che gli attraversa gli occhi, come se non si aspettasse che prendessi davvero l’iniziativa.
-Non ti avevo detto che avrei lasciato fare tutto a te- dico con un sorriso provocatorio, abbassando la voce.
La sfida è lì, sospesa tra di noi, e Shane la raccoglie senza esitazione.
-Non mi lamento- risponde, la voce roca, e mi afferra per un momento, tirandomi contro di lui con una forza che mi fa perdere l'equilibrio per un attimo.
Sento il suo corpo teso contro il mio, il calore che si diffonde tra noi come una fiamma che divampa.
La sua mano si muove di nuovo verso di me, risalendo lungo la schiena, e la sua bocca ritorna sulla mia, questa volta con un'urgenza che rende ogni pensiero superfluo.
Il suo respiro è irregolare, e posso sentire il battito del suo cuore contro il mio petto.
Ci muoviamo con un'intensità quasi febbrile, come se ci fosse una necessità impellente di lasciarci andare a tutto ciò che abbiamo trattenuto, a tutto ciò che non abbiamo mai detto.
Il contesto sparisce, le preoccupazioni svaniscono, lasciando spazio solo al qui e ora, a quello che sta accadendo tra di noi.
Non c'è più niente di complicato o di incerto.
Almeno per un momento, tutto è semplice.
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