Micheal Corleone [Il Padrino]

La stanza è avvolta da una penombra densa, soffocante quasi, mentre l’unica luce proviene da una finestra semiaperta, attraversata da lame sottili di sole.

E lì, proprio lì, c’è Michael.

In piedi, la giacca slacciata, la cravatta allentata, una sigaretta che pende pigramente dalle sue labbra.

Non si muove, come una statua d’alabastro scolpita nel silenzio.

Io... Beh, sono qui, a fissarlo come un idiota.

Sì, perché è quello che sono quando si tratta di lui: un'idiota patentata.

Ma chi potrebbe biasimarmi?

Ha quell’aria enigmatica che sembra dire: “Vieni più vicino” e contemporaneamente “Stai lontana, o ti perderai”.

E io, chiaramente, voglio perdermi.

-Michael- sussurro, la voce più tremante di quanto vorrei.

Ma lui non si volta subito, lascia che il nome resti sospeso nell’aria come il fumo che avvolge la stanza.

Poi, finalmente, si gira.

Lentamente.

I suoi occhi scuri trovano i miei, e per un attimo tutto il resto sparisce.

Non ci sono più guerre di famiglia, né tradimenti, né sangue.

Solo noi due.

-Dovresti andartene- dice, la voce bassa, roca, come se il peso del mondo fosse appoggiato sulle sue spalle -Non è un posto per te-

Rido, ma il suono è vuoto -Lo dici sempre-

-Perché è vero- Fa un passo verso di me, lento e inesorabile, come se stesse decidendo se avvicinarsi o lasciarmi andare -Questo non è un posto per te, T/n-

Mi stringo nelle spalle, cercando di sembrare più forte di quanto mi senta -Eppure sono qui-

Lui scuote la testa, e per un attimo vedo qualcosa incrinarsi nei suoi occhi.

Non lo fa mai.

Mai.

È sempre perfetto, sempre controllato.

-Non capisci, vero?- sussurra, e la sua voce è un misto di rabbia e dolore -Non posso darti quello che vuoi. Non posso essere l’uomo che ti meriti-

Avanzo di un passo, ignorando il modo in cui il mio cuore sembra esplodere nel petto -Non voglio quello che pensi. Voglio te. E basta-

Si ferma, i suoi occhi fissi nei miei.

È un silenzio diverso, questa volta.

Non c’è più quella distanza che ci separa sempre -T/n...- La sua voce è un sussurro, ed è la cosa più dolce e dolorosa che abbia mai sentito.

Allungo una mano e gli sfioro la guancia.

La sua pelle è calda sotto le mie dita, e il suo respiro si blocca -Sono stanca di scappare- dico, la voce rotta -E tu?-

Lui chiude gli occhi per un momento, come se stesse combattendo una battaglia interna.

Poi, finalmente, lascia cadere la sigaretta a terra e mi afferra i fianchi, tirandomi a sé -Non riesco più a lasciarti andare- confessa, e la sua voce è spezzata, quasi fragile.

Il primo bacio è lento, dolce, un assaggio di tutto quello che abbiamo tenuto nascosto.

Le sue labbra sono calde, morbide, e io mi sciolgo contro di lui.

Mi stacco solo per un istante, il respiro corto.

Ma lui non mi lascia andare.

-Ancora- mormora, e mi bacia di nuovo, questa volta più a fondo, come se volesse assicurarsi che non fossi solo un sogno.

I suoi baci sono brevi, ma intensi, come se volesse memorizzare ogni istante.

Mi perdo nel sapore di lui, nell’odore di tabacco e qualcosa di più dolce, qualcosa che è solo Michael -Ti amo- confesso tra un bacio e l’altro, senza più paura.

Lui si ferma, appena, e mi guarda con un’intensità che mi fa tremare -Non dovrei amare nessuno- dice -Ma tu... tu mi hai reso impossibile non farlo+

Mi sento come se avessi vinto una guerra che non sapevo nemmeno di combattere.

Le sue mani sono ancora sui miei fianchi, le sue labbra ancora troppo vicine alle mie -Allora smettila di combattere- sussurro.

E lui lo fa.

Mi bacia ancora, e questa volta non c’è più spazio per i dubbi.

Ci siamo solo noi, persi in un mondo che sembra finalmente nostro.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top