Jon Snow [GoT]


Il crepitio della legna nel fuoco è l'unico suono che riempie la stanza.

E Jon è lì, seduto sul letto, con quello sguardo intenso, cupo, che mi fa venire i brividi.

Letteralmente.

Ogni volta che mi guarda così, sento come se mi stesse trapassando con lo sguardo.

Forse pensa che stia per morire, o peggio, che sto tramando chissà quale piano segreto.

Ma, sinceramente, l'unico mio obiettivo stasera è… be’, lui.

Mi avvicino lentamente, con un sorriso ironico sulle labbra -Cos'è, Snow, hai paura di essere scoperto?- sussurro, alzando un sopracciglio.

Lui mi guarda, serio.

Tipico.

Non riesce mai a smettere di fare quella faccia da uomo torturato -Non è sicuro- mormora, come se stesse confessando un crimine -Se qualcuno ci scopre, sai cosa accadrebbe…-

Lo so, certo che lo so.

Il bastardo di Grande Inverno che si intrattiene con una come me, una Lannister.

Ma proprio questa è la parte divertente, no?

-Certo- rispondo, avvicinandomi a lui finché non sono abbastanza vicina da sentire il suo respiro caldo sulla mia pelle -Ma non è questo il bello?-

Lui non risponde subito.

Jon ha sempre questo modo di guardarmi, come se fossi sia il suo rifugio che il suo peccato.

È complicato, contorto e insopportabilmente affascinante.

E in tutto questo, la tensione che si è accumulata tra di noi sembra scoppiare come una diga che cede.

Finalmente, sospira e allunga una mano, fino a sfiorare il mio viso -Non dovrei- mormora, ma la sua voce è appena un sussurro.

-Oh, risparmiati la parte tragica, Snow- gli dico, incapace di trattenere un sorriso -Non sei bravo in questo-

Mi fissa, e per un momento, penso che mi ignorerà, che si alzerà e se ne andrà.

Ma, con un’improvvisa decisione, mi tira verso di sé e le sue labbra trovano le mie, con una foga che non gli avrei mai attribuito.

È come se avesse tenuto tutto dentro, come se ogni volta che mi ha detto di no fosse solo un modo per prepararsi a questo momento.

Ci sono tante cose in Jon che adoro, ma la sua capacità di sorprendermi è la migliore di tutte.

La sua mano si sposta sulla mia schiena, mi stringe, mentre le sue labbra si muovono sulle mie come se fosse l'ultima cosa che vuole fare, o forse la prima.

Le dita mi sfiorano il collo e, nonostante il freddo del Nord, sento un calore improvviso che mi invade tutta.

-Ehi- gli dico con un sorriso tra un bacio e l'altro -pensavo fossi quello responsabile, il prode Jon Snow-

-Sto cercando di esserlo- mormora, con una voce profonda che mi fa tremare -Ma tu non aiuti-

Non posso fare a meno di ridere, un suono morbido e soffocato mentre le sue labbra scivolano sulla mia guancia, poi sul collo, facendomi perdere ogni traccia di razionalità.

Mi lascio andare completamente, mi affido a lui, al suo corpo solido contro il mio e a quella passione contenuta che adesso si sta riversando su di me come una tempesta improvvisa.

Francamente, il destino può anche andare a quel paese.

Questa è la mia realtà, il mio momento, ed è tutto quello che desidero.

-Sei consapevole che domani potrebbe cambiare tutto, vero?- sussurra lui, con uno sguardo che cerca ancora di convincermi a smettere.

Annuisco, ma dentro di me so che non mi importa.

Se dovessi scegliere tra un giorno con Jon e cento giorni senza, so perfettamente quale sceglierei -Lo so, Jon- gli dico, sfiorando la sua guancia con le dita -Ma non è il futuro a preoccuparmi. È questo momento, e sono qui con te-

Lui mi guarda, il solito sguardo tormentato che però si addolcisce per un istante -T/n- sussurra il mio nome come una preghiera, e so che, per una volta, è libero dalle sue paure.

Solo per una volta, è solo Jon.

Il ragazzo che ho imparato ad amare, l'uomo che ho imparato a conoscere dietro l'armatura di severità e onore.

In quella stanza buia, nascosti dal mondo e dalle sue leggi, ci apparteniamo.

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