Damon Salvatore [Tvd]
Ambientato nella s2 ep22
Entro a casa dei Salvatore e scendo di corsa le scale.
Apro a fatica il lucchetto ed entro nella cella richiedendo la porta alle mie spalle.
Damon é sdraiato per terra con la schiena appoggiata alla parete e la testa buttata all'indietro, con gli occhi chiusi.
Mi accovaccio accanto a lui e lo guardo per un po'.
Credo stia sognando, vedo gli occhi muoversi sotto le palpebre.
Gli passo una mano sulla fronte, é bollente.
Gli sposto le ciocche di capelli e lascio che la mia mano gli sfiori lo zigomo.
La sua mano mi afferra velocemente il braccio, immobilizzandolo.
Apre gli occhi -Perché sei entrata- sussurra.
-Stefan mi ha detto...- deglutisco a fatica -Tu... Tyler... Uhm... Io...-
-Esci- ordina lasciandomi il braccio.
Io rimango ferma, continuo a guardarlo.
Gli occhi di Damon sono fissi sui miei, e per un momento il suo sguardo mi trafigge, come se potesse vedere dentro di me, in profondità, oltre tutte le mie difese.
È ferito, lo so.
E non solo dal morso di Tyler, ma anche da qualcosa di più profondo, qualcosa che gli rode l'anima da molto tempo.
-Esci- ripete, la sua voce roca e piena di un'autorità che in circostanze normali mi avrebbe fatto ridere.
Ma ora, in questa cella fredda e umida, sento solo il peso di quel comando.
Resto immobile, senza riuscire a staccare lo sguardo dal suo volto pallido.
Le vene nere si diramano intorno ai suoi occhi, una mappa oscura che racconta di sofferenza e dolore.
So che dovrei andarmene.
So che è pericoloso restare qui, così vicina a lui.
Ma non riesco a muovermi.
-Damon...- dico piano, e la mia voce si spezza.
Sento il cuore battere forte nel petto, troppo forte.
Le parole mi si bloccano in gola, confuse, impastate dalla paura e dalla preoccupazione.
Lui chiude gli occhi, un'espressione di sofferenza attraversa il suo viso -Sei davvero una testarda, sai?- mormora, e c'è un accenno del suo solito sarcasmo, anche se offuscato dal dolore.
Faccio un respiro profondo -Lo so- ammetto -Ma non posso lasciarti qui da solo. Non... non ora che-
Le sue palpebre si aprono di nuovo, e il suo sguardo è come una lama affilata -Non voglio che tu mi veda così- sussurra, e c'è una vulnerabilità nella sua voce che non ho mai sentito prima.
È crudo, reale.
Damon Salvatore non mostra debolezza a nessuno, mai.
Mi avvicino ancora di più, fino a che il mio fianco non tocca il suo, e poso una mano sul suo petto -Non m'importa- dico, la mia voce finalmente ferma -Non m'importa di. Sono qui perché ci tengo a te-
Lui ride, un suono spezzato che si interrompe in un colpo di tosse dolorosa.
-Non sai quello che dici- ribatte, con un tono amaro -Io sono pericoloso, T/n. Ho fatto cose terribili-
Gli sollevo il viso con una mano, costringendolo a guardarmi -Sì, le hai fatte- ammetto -Ma non sei solo quello. Sei anche altro. Sei il Damon che ha rischiato la vita per proteggere Elena, il Damon che mi ha salvato più volte di quanto riesca a contare. Sei il Damon che mi ha fatto ridere quando tutto sembrava perduto. Non meriti di morire, non tu-
I suoi occhi si addolciscono per un attimo, ma poi tornano duri -Non sono quello che pensi- ribadisce, la sua voce ridotta a un sussurro rauco -Sto morendo, T/n. E tu stai sprecando il tuo tempo qui-
Inspiro profondamente -Non penso che sia una perdita di tempo- rispondo, e il mio cuore batte all'impazzata nel mio petto -Non per me-
Lui chiude di nuovo gli occhi, come se non riuscisse a sopportare di guardarmi -Sei troppo buona per questo mondo, T/n- mormora.
Gli prendo il volto tra le mani, sento la sua pelle calda, troppo calda, sotto le mie dita -Non sono buona- ribatto, una risata nervosa che mi sfugge -Sono solo una ragazza stupida che si è innamorata del vampiro sbagliato-
I suoi occhi si spalancano di nuovo, incredulità e qualcosa di simile alla speranza che lampeggia per un momento.
-Che cosa hai detto?- chiede, la sua voce appena un sussurro.
Mi avvicino ancora di più, tanto che i nostri volti sono a pochi centimetri l'uno dall'altro -Ho detto che ti amo, Damon- ripeto, e sento le mie mani tremare mentre parlo -Ti amo, e non mi importa di quello che sei o di quello che hai fatto. Stefan troverà una soluzione, lo aiuteremo tutti-
Lui rimane immobile, come paralizzato dalle mie parole.
Un attimo di silenzio che sembra durare un'eternità.
Poi, con un gemito di sofferenza e bisogno, mi tira verso di sé, le sue labbra che si schiacciano contro le mie in un bacio che è al tempo stesso disperato e dolce, come se stesse cercando di imprimere ogni singolo sentimento in quel contatto.
Sento il suo corpo tremare contro il mio, e so che è affamato, che ogni fibra del suo essere grida per il sangue.
Potrebbe mordermi.
Dovrebbe farlo, in realtà.
Ma non mi interessa.
Sono qui, tra le sue braccia, e questo è tutto ciò che conta.
-Damon- mormoro contro le sue labbra, e lui risponde con un gemito, le sue mani che si stringono attorno alla mia schiena, come se non volesse lasciarmi andare mai più.
E io so, con una certezza che non ho mai provato prima, che non voglio essere da nessun'altra parte.
Non importa quanto sia pericoloso.
Non importa quanto sia sbagliato.
Lo amo, e questo è tutto ciò che conta.
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