Billy Butcher [TB]

Immagina per sonounopossum
Spero ti piaccia 💚

-Tu non capisci proprio un cazzo, vero?-

La mia voce risuona per l'appartamento, spingendomi sempre più vicino a quel punto di non ritorno dove i nervi sembrano pronti a esplodere.

Billy è davanti a me, impassibile, con quella sua tipica espressione di superiorità irritante che mi fa venir voglia di lanciargli addosso qualcosa di pesante.

Magari una sedia.

O meglio, tutto il divano.

-E tu invece sei così intelligente, vero?- ribatte lui, alzando il mento con quel sorriso arrogante che mi fa venire il prurito alle mani.

Ha i capelli spettinati, il viso un po' stanco, forse perché non dorme come si deve da giorni, ma non gli importa.

Non gli importa mai niente.

-Vai avanti, T/n. Illuminami con la tua saggezza, come se non avessi mai fatto una cazzata in vita tua.-

-Non è questo il punto, Billy!- Grido ancora più forte, sentendo la voce incrinarsi sotto il peso della frustrazione -Tu... tu ti comporti come se non avessimo importanza! Come se fossi sempre l'unico a dover decidere, l'unico che conta qualcosa! E io? Io cosa sono, un optional? Un accessorio nella tua cazzo di crociata contro... contro chiunque sia di troppo?!-

Butcher si passa una mano sulla barba ispida, chiaramente annoiato dalla piega che sta prendendo la conversazione.

Dio, vorrei davvero strapparglielo via quel sorrisetto da stronzetto che non scompare mai dalle sue labbra.

Afferra il pacchetto di sigarette dal taschino del giubbotto e, senza nemmeno guardarmi, si accende una sigaretta, come se io non fossi altro che rumore di fondo.

-Hai finito di sproloquiare?- chiede, espirando lentamente il fumo, poi si volta di spalle.

L'arroganza del gesto mi manda su tutte le furie.

Lui pensa davvero di potermi ignorare così?

Non me ne frega un cazzo di quella finestra!

Io sono qui, e lui mi deve ascoltare.

-Oh, fantastico, proprio quello che ci voleva!- esclamo, la voce carica di sarcasmo -La classica scenetta da duro, vero? Accendersi una sigaretta e fare finta che niente di tutto questo ti tocchi! Che grande, Billy, davvero. Sei il re della freddezza emotiva!-

Lui continua a guardare fuori, tirando un'altra boccata di fumo.

Non dice niente.

Neanche un insulto, niente sarcasmo in risposta.

Solo silenzio.

Il mio stomaco si attorciglia, l'ansia sale, mentre mi rendo conto che forse non c'è più niente da dire.

Che magari, stavolta, siamo davvero al capolinea.

-Sai che c'è? Se ti do così tanto fastidio, forse dovresti solo andartene, T/n- La sua voce è bassa, e mi arriva come una stilettata dritta al petto.

Mi blocco, il respiro si ferma per un istante.

Ha detto davvero quelle parole?

Vuole che me ne vada?

Il cuore mi batte più forte, troppo forte.

Ecco, ci siamo.

È finita.

-Non posso- La mia voce è un sussurro, un filo di vento in una stanza che sembra ormai fredda e vuota -Non posso perché... ti amo, Billy-

La mia dichiarazione cade nel silenzio come una pietra in un lago immobile.

Niente schianto, solo onde che si espandono piano.

Lui non dice nulla.

Nemmeno una maledetta parola.

Cerco di trattenere le lacrime, ma sento i miei occhi bruciare, il nodo in gola diventare troppo stretto.

Mi volto anch'io, stringendo le braccia attorno al mio corpo come se volessi proteggermi da qualcosa che so che non posso evitare.

Guardo fuori dalla finestra, gli occhi sfocati dalle lacrime che mi rifiuto di lasciar scendere.

Lui non mi ama.

Mi ha detto di andarmene.

È finita.

La testa mi gira, il petto mi fa male e il silenzio nella stanza sembra urlare più di qualsiasi litigio che abbiamo mai avuto.

Mi sento vuota.

Sento la porta sbattere alle mie spalle, e il cuore mi si spezza.

Se n’è andato davvero.

Senza nemmeno voltarsi indietro, senza dire una parola.

Ma poi, all'improvviso, sento qualcosa.

Le sue mani.

Le sue mani grandi e ruvide si posano sui miei fianchi con una delicatezza che non gli appartiene, e il mio corpo reagisce prima che io possa anche solo pensare di fermarlo.

Sussulto, i brividi corrono lungo la mia schiena, ma non mi muovo.

Non posso.

Non voglio.

-Billy...- sussurro, senza voltarmi.

Ho paura di guardarlo, paura di quello che potrebbe dire.

Le sue mani mi tirano indietro i capelli, lasciando scoperto il mio collo, e prima ancora che io possa capire cosa sta succedendo, sento il calore delle sue labbra sulla mia pelle.

Il bacio è lento, morbido, e mi fa tremare le ginocchia.

Il cuore mi batte così forte che sono sicura possa sentirlo anche lui.

-Mi dispiace...- mormora contro il mio collo, la sua voce rotta, diversa da quella di prima -Mi dispiace, T/n. Ti amo anch'io-

Mi volto lentamente, le sue mani non si allontanano dai miei fianchi.

Quando finalmente lo guardo negli occhi, vedo qualcosa che non avevo mai visto prima.

Vulnerabilità.

Billy Butcher, l'uomo che non ha mai mostrato un'emozione che non fosse rabbia o sarcasmo, sta lì, davanti a me, ed è nudo.

Non nel senso fisico, ma emotivo.

E per la prima volta, mi rendo conto di quanto significhi per lui ammettere una cosa del genere.

Con le dita mi asciuga delicatamente le lacrime che mi rigano il viso, i polpastrelli caldi contro la mia pelle fredda.

Non parla, non serve.

I suoi occhi dicono tutto.

Mi avvicino, e prima ancora che io possa realizzare cosa sto facendo, le nostre labbra si incontrano.

Il primo bacio è morbido, cauto, come se entrambi avessimo paura di rompere qualcosa.

Ma non dura.

Dopo un secondo, le sue mani si stringono più forte attorno ai miei fianchi, tirandomi verso di lui, e il bacio diventa più profondo, più urgente.

Sento la sua lingua sfiorare le mie labbra, e lascio che entri, il calore del suo corpo che si fonde con il mio in un modo che solo lui sa fare.

Il sapore della sigaretta è ancora lì, ma non mi importa.

Anzi, è come se fosse una parte di lui, e io la voglio tutta.

Tutto di lui.

Le sue mani si muovono su di me, esplorandomi con quella combinazione perfetta di forza e dolcezza, come se stesse cercando di imprimere ogni centimetro del mio corpo nella sua memoria.

Il mio respiro si fa irregolare, il cuore che martella contro il petto mentre mi perdo in lui, in questo momento che sembra durare per sempre.

Quando ci stacchiamo, entrambi ansimanti, resto lì, tra le sue braccia, sentendo il suo respiro caldo contro la mia pelle.

Non c’è bisogno di parole adesso.

Tutto quello che c’era da dire è stato detto, e tutto quello che resta è questo: noi due, insieme.

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