Tommy Merlyn 🔵 [Arrow]


Capitolo triste

-Se non ti sbrighi farai tardi t/n-

Tia entra in camera mia saltellando.

-Nom capisco perché stasera ti interessi tanto. Mica è la prima volta che usciamo- aggancio la collana mentre la guardo avvicinarsi riflessa nello specchio.

-Certo, ma stasera è speciale- sorride mentre mi spazzola i capelli.

Sorrido anch'io -Oggi sono due anni che stiamo insieme-

-Lo so! É fantastico- esclama.

Mi alzo dalla sedia scuotendo la testa -Sarebbe meglio trovassi qualcuno anche tu anziché preoccuparti della mia vita sentimentale- la scuoto per le spalle poi lei mi abbraccia.

-D'accordo Tia, devo andare-

Annuisce poi scende di sotto con me.

Infilo il cappotto e mi guardo attorno -Oliver?- chiedo, é da stamattina che non lo vedo.

Fa spallucce -Sarà fuori, come sempre ormai-

-Si- concordo leggermente delusa, sta nascondendo qualcosa e prima o poi lo scoprirò.

Esco di casa e prendo la metro, mi lascia direttamente sotto casa di Tommy.

Suono il campanello.

-Sto scendendo- risponde la voce metallica del citofono.

Aspetto.

Due braccia mi cingono da dietro.

Volto la testa per guardarlo -Hei-

Sprofondo la faccia tra i miei capelli e mi lascia un bacio sul collo -Hei-

-Allora, qual è il programma per stasera?-

Mi prende per mano -Pensavo che potremmo andare a mangiare in quel chiosco che ti piace tanto-

Lo fissò stranita -Quello degli hamburger?-

Annuisce.

-Ma se tu detesti gli hamburger-

-Ma a te piacciono- sorride e ci incamminiamo.

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Abbiamo appena finito di mangiare, Tommy va a pagare e torna con una rosa rossa.

Sorrido e la prendo, ha un profumo buonissimo -Cosa non mi stai dicendo Merlin?- alzo un sopracciglio.

Mi ruba un bacio poi mi prende per un braccio e mi fa alzare, camminiamo lungo il fiume e quando passiamo davanti ad un chitarrista di strada mi fa volteggiare a tempo di musica.

Ci fermiamo davanti ad un parco.

-Sei bellissima- dice.

Lo guardo attentamente, indossa dei pantaloni neri ed una camicia bianca che gli fascia i muscoli delle braccia e del petto -Mica male neanche te- faccio l'occhiolino.

Ridacchia poi si passa una mano sulla tasca dei pantaloni, come per assicurarsi che ci sia qualcosa.

Sta per dire qualcosa quando una forte esplosione fa tremare il terreno.

Ci voltiamo immediatamente mentre la città sprofonda nel vuoto.

-T/n scappa!- grida l'uomo.

-Vieni!-

Il terreno cede sotto di noi.

Perdo i sensi per non so quando.

Apro gli occhi ma il fumo delle macerie mi offusca la visuale.

Un solo pensiero mi passa per la mente: Tommy.

-Tommy!- grido mentre zoppico nella direzione in cui sento dei rumori.

-Tommy?-

-Qui- é solo un sussurro.

Flebile.

Lontano.

Mi inginocchio di fianco a lui, un macigno gli schiaccia il corpo dallo sterno in giù.

-Aiuto! C'è un uomo ferito!- urlo sperando che l'ombra che ci passa accanto si fermi.

Non lo fa.

Ci fissa da lontano poi scappa.

-Aiutaci bastardo! Sei solo un codardo!- impreco contro il giustiziere.

La mano del ragazzo sfiora la mia, sposto la mia attenzione sul suo viso.

-Tommy...- la mia voce trema, le lacrime mi colano lungo le guance.

-Non piangere amore mio- dice asciugandomi il viso -Sssh... Andrà tutto bene-

Scuoto la testa perché so che non è così, i film hanno i lieti fine, i libri hanno un lieto fine, questa è la vita vera però.

-Lo so- gli accarezzo la guancia, lo pulisco dal sangue con la manica della giacca.

-Prima volevo parlarti, volevo...- tossisce, gocce scarlatto gli macchiano la camicia.

-Non sforzarti, ora arriverà qualcuno-

-Non arriverà nessuno T/n- afferma poi quando ricomincio a piangere allunga l'altra mano verso di me.

Ha qualcosa tra le dita, una scatoletta.

-T/n- tossisce di nuovo -Ti amo più di ogni altra cosa al mondo, sei la mia migliore amica e l'amore della mia vita vita. Ci sei stata sempre per me... So... Io so che meriti di meglio-

-Non è vero-

Sorride -Grazie- mi fissa negli occhi, ad ogni parola i suoi sono sempre più spenti -Ti.. Ti ricordi la prima volta che ci siamo conosciuti? Ti prendevo in giro perché avevi una cotta per...-

Lo fermo prima che dica quel nome -Non c'è bisogno di ricordare quel momento imbarazzante della mia vita... Avevo solo nove anni- sorrido mentre gli passo le mani sul viso, gli bacio la fronte, le guance poi scendo sulle labbra.

La sua pelle fredda mi fa rabbrividire.

-Capisco- ridacchia a sforzo -Quello che volevo dirti è se...- armeggia con la scatola fin quando non la apre.

Il contenuto mi strappa un verso di stupore, è un anello con un piccolo diamante bianco incastonato nell'oro bianco.

-Tommy- gli occhi mi si offuscano dalle lacrime.

-Quello che volevi chiederti è se per caso ti andasse di sposarmi... Non che abbia più importanza ora- dice convinto.

-Ha importanza invece- mi rigiro il gioiello tra le dita -Si Tommy- tiro su col naso -Ti voglio sposare- annuisco euforica.

Ora capisco perché Tia era tanto entusiasta, lei lo sapeva.

Sorrido mentre affondo la testa sul suo petto che si alza e abbassa sempre più lentamente.

Mi passa una mano tra i capelli.

-Sono felice- sussurra al mio orecchio -E ti amo-

Lo guardo con gli occhi colmi di lacrime -Ti amo anche io- dico con la voce rotta mentre i suoi occhi fissano il vuoto sopra di noi.

Il suo petto ha smesso di muoversi sotto la mia testa.

Lo abbraccio e continuo a piangere più forte.

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