Segreti [Cm]

Immagina per lucy08novembre2001
Spero ti piaccia 💚

Entrare nella stanza d'ospedale è come entrare in un'altra dimensione.

La luce fredda e le pareti bianche contrastano con il calore che vorrei portare a mia madre.

Elizabeth Prentiss, la donna forte che mi ha cresciuto, giace immobile nel letto.

Il bip costante delle macchine è l'unico segno che è ancora con noi. 

Mi riportano ai mesi trascorsi in ospedale dopo aver finto la mia morte.

Questa volta, però, non sono qui per me stessa.

Dopo tanti anni di rapporti tesi e distanti, ora giace in coma, vittima di un grave incidente automobilistico.

Nonostante tutto, non ho mai smesso di amarla.

Mi siedo accanto a lei, prendo la sua mano fredda tra le mie e sussurro -Sono qui, mamma. Non ti lascio-

I giorni passano lenti.

Le macchine monitorano costantemente i suoi segni vitali, e ogni tanto mi sembra di sentire un cambiamento nel ritmo, un piccolo segno di vita.

Finalmente, dopo giorni di attesa, i suoi occhi si aprono.

Il sollievo mi travolge, ma la confusione nel suo sguardo è palpabile.

-Mamma?- chiamo con voce tremante, cercando di trattenere le lacrime.

Elizabeth mi guarda, gli occhi pieni di confusione e dolore -Rebecca... Rebecca...- mormora con voce debole.

Il nome mi coglie di sorpresa -Chi è Rebecca, mamma?- chiedo, cercando di mantenere la calma nonostante il turbamento.

-Rebecca... mia sorella... è stata uccisa...- risponde con fatica.

La sua voce è un sussurro, ma le sue parole sono come un tuono nella mia mente.

Non sapevo di avere una zia, tanto meno che fosse stata uccisa.

Questo mistero nascosto per decenni ora viene alla luce in un momento di vulnerabilità.

Decido di indagare.

Le poche informazioni che mia madre riesce a fornirmi sono frammentarie, ma sufficienti per iniziare a fare domande.

Parla di un omicidio avvenuto quando lei e le sue amiche frequentavano il college.

Un omicidio mai risolto.

Quando torno alla BAU, convoco la squadra -Abbiamo un caso da risolvere- annuncio durante il nostro incontro -Un caso che risale al 1967. L'omicidio di Rebecca Prentiss-

Hotch mi guarda con curiosità e preoccupazione -Dimmi di più, Emily-

Condivido ogni dettaglio che mia madre è riuscita a darmi.

Parlo di Rebecca, delle sue amicizie, delle circostanze misteriose della sua morte.

Ottenere il permesso per riaprire il caso è la nostra priorità, e non ci fermiamo davanti a nulla.

Ci dividiamo i compiti:

Reid, Hotch e JJ vanno a parlare con le loro madri.

Derek ed io ci occupiamo delle ricerche storiche e delle vecchie testimonianze.

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Reid va a trovare Diana nella clinica dove è ricoverata.

La sua mente brillante è spesso tormentata dalla schizofrenia, ma oggi sembra particolarmente lucida.

-Spencer-  dice con un sorriso affettuoso -è bello vederti-

-Mamma, ho bisogno di chiederti qualcosa di importante- inizia Reid, con la consueta calma -Ti ricordi di una certa Rebecca Prentiss?-

Gli occhi di Diana si velano di tristezza -Rebecca... sì, la ricordo. Era la sorella minore di Elizabeth. Era dolce e vivace. La sua morte ci ha sconvolto tutte-

Nel frattempo, Hotch si reca da sua madre, Helen, una donna austera che ha sempre mantenuto un certo distacco emotivo.

Quando Aaron le parla di Rebecca, vede una rara scintilla di emozione nei suoi occhi.

-Rebecca era una brava ragazza- dice Helen con voce tremante -Era fidanzata con un ragazzo di nome Harry. Le cose sembravano andare bene fino a quella maledetta notte-

Anche JJ ha una conversazione simile con sua madre, Sandra -Era una tragedia, Jennifer- racconta Sandra, usando il nome di battesimo di JJ -Non abbiamo mai superato veramente quella notte. Harry sembrava così innamorato, ma era anche così possessivo-

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Derek e io ci immergiamo nelle ricerche storiche.

Raccogliamo vecchi articoli di giornale, rapporti della polizia, tutto ciò che può aiutarci a ricostruire gli eventi di quella notte.

Scopriamo che il corpo di Rebecca era stato trovato in una foresta vicino al campus.

Le cause della morte erano state attribuite a strangolamento, ma il caso era rimasto irrisolto per mancanza di prove concrete.

-Qui c'è qualcosa che non quadra- dice Derek, esaminando un vecchio rapporto -Harry era stato interrogato, ma non c'erano abbastanza prove per incriminarlo-

-Era un'altra epoca- rispondo -Le indagini erano meno avanzate, e forse c'era anche un certo grado di insabbiamento-

Finalmente, le nostre indagini ci portano a Harry.

Ormai un uomo anziano, vive in una piccola casa fuori città.

Quando lo affrontiamo, vediamo il peso degli anni e del rimorso nei suoi occhi.

-Non volevo farle del male- dice con voce tremante -Ma lei voleva lasciarmi, e io non potevo accettarlo. Ho perso il controllo. Ho fatto una cosa terribile-

La sua confessione è come un colpo al cuore.

Finalmente Rebecca può riposare in pace.

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Mi trovo accanto a mia madre sulla tomba di Rebecca, tenendole la mano.

Lei guarda la lapide con gli occhi lucidi di lacrime non versate.

-Rebecca, mi dispiace di non essere stata lì per te- sussurra Elizabeth, la voce rotta dall'emozione -Ero giovane e spaventata. Non sapevo come proteggerti. Ma adesso so che sei in pace. Finalmente, possiamo dirti addio-

Le sue parole mi toccano profondamente. Posando un fiore sulla tomba, aggiungo -Non ti ho mai conosciuta, zia Rebecca, ma prometto di portare avanti il tuo ricordo. Sei parte della nostra famiglia, e sarai sempre nei nostri cuori-

Elizabeth si volta verso di me, gli occhi colmi di gratitudine -Grazie, Emily. Grazie per aver riportato giustizia a mia sorella. Per avermi permesso di trovare pace dopo tanti anni-

Le lacrime finalmente scorrono sul suo viso, e io l'abbraccio forte, sentendo tutto l'amore e il dolore che abbiamo condiviso.

In quel momento, capisco che abbiamo fatto qualcosa di importante, non solo per Rebecca, ma per la nostra famiglia.

Abbiamo ricostruito un legame spezzato dal tempo e dal dolore.

-Ti voglio bene, mamma- le dico, stringendola forte.

-Anch'io, Emily. Più di quanto tu possa immaginare-

E mentre la pioggia inizia a cadere dolcemente su di noi, sento che, nonostante tutto, abbiamo trovato la nostra strada verso la guarigione.

Questo viaggio nel passato ci ha permesso di ricomporre i pezzi del nostro presente, di trovare un nuovo equilibrio.

Non sarà mai perfetto, ma è un inizio.

E questo, per ora, è sufficiente.

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