Robb Stark
Mi trovavo nella vasca da bagno, con l'intento di prepararmi adeguatamente per il ritorno di Robb.
Di fatto quella sera le truppe del Regno del Nord, o almeno quel che ne rimaneva, sarebbero finalmente tornate a Grande Inverno dopo vari mesi passati fuori a fare guerra, e quindi io avrei potuto rivedere mio marito, che era ovviamente partito con loro per guidare l'esercito.
Avevo perciò deciso di farmi un bagno caldo per calmarmi i nervi, con l'aiuto di un paio di domestiche, che si stavano adoperando per spazzolarmi e lavarmi i capelli ed il corpo, con cura e dedizione.
Ad un certo punto, mentre mi stavo rilassando ad occhi chiusi, quasi appisolata, pensando già a come sarebbe andata la serata, sentii che Brianna, la mia fidata domestica che mi seguiva fin da quando ero arrivata alla corte del Nord, aveva iniziato ad massaggiarmi il cuoio cappelluto.
Sul momento non me ne preoccupai, dopotutto era normale, lo faceva sempre per riuscire a pulire meglio i capelli, ma la situazione cambiò radicalmente quando la sentii spostarli di lato su una spalla e lasciarmi un bacio sul collo.
Subito mi girai di scatto, pronta a colpirla; non ero mai stata una persona violenta, ma lì per lì mi ero spaventata e in più non era normale che mentre mi stavo facendo il bagno la mia domestica compisse un'azione del genere.
La mia mano, o meglio il mio polso, fu però immediatamente intercettato e bloccato dalla mano del colpevole, che con grande stupore scoprii essere Robb.
<<Hey, volevi schiaffeggiarmi?>>
<<Robb, che diavolo ci fai qui? Non dovevi tornare questa sera?>>
<<Sì, ma abbiamo fatto prima e ho deciso di venire subito da te e di farti una sorpresa. Detto questo, non lo sai che è un reato punibile con la morte schiaffeggiare il re del Nord?>>
<<Diamine Robb, non avevo capito fossi tu, ero mezza addormentata>>
<<Allora ti perdono>>
Detto questo si allungò a darmi un bacio leggero sulle labbra, per poi tornare a dedicarmi una scia di baci umidi sul lato del collo scoperto, per poi scendere verso la spalla, facendomi rilasciare un sospiro.
<<Robb...>>
<<Sì t/n? C'è qualche problema?>>
<<Se sei tornato... Dobbiamo andare per iniziare le celebrazioni per la vittoria>>
Robb si spostò lentamente venendo a lato della vasca, dopo aver afferrato dolcemente la mia mano e aver iniziato a depositarci altri baci sopra.
<<Eppure io non voglio ancora andare>>
<<Ma è il nostro dovere, siamo i regnanti, dobbiamo farlo lo sai>>
Robb mi lasciò la mano, per poi iniziare a sbottonare con calma i bottoni della camicia facendomi un sorriso sornione, di quelli che aveva sempre e solo riservato a me.
<<Hai detto bene, io sono il re e tu la regina e abbiamo dei compiti ben precisi, e credo che il nostro dovere di concepire un erede superi quello di andare ad una stupida festa sai? Quindi ora, noi stiamo un po' qui insieme da soli e poi, se avremo voglia andremo di là, anche se ho i miei dubbi, sai?>>
Robb, che nel mentre del suo discorso aveva finito di spogliarsi completamente, si immerse tranquillamente nella vasca da bagno ancora calda, appoggiando la schiena sul lato opposto al mio, per poi afferrarmi velocemente dai fianchi e farmi sedere a cavalcioni su di lui, impedendomi di allontanarmi e provocando vari schizzi d'acqua che bagnarono il pavimento.
Io d'altro canto non ci provai nemmeno, anche perché sapevo che fosse molto più forte di me, ma al contrario mi avvicinai di più allacciando le mie braccia dietro al suo collo, fino a far toccare i nostri petti, per riuscire a guardarlo meglio negli occhi.
<<Sei terribile Robb, come se lo facessi per dovere>>
<<Non importa per cosa lo faccio, importa solo che doveri o no, sono stato per mesi lontano accerchiato da soldati ed ora ho soltanto voglia di stare un po' da solo con te a far ciò che si suol fare in genere tra moglie e marito. Anche perché diciamocelo, sono in astinenza da quando sono partito e so che anche se cerchi di nasconderlo, anche tu non vedi l'ora di farlo>>
Mi sentii quasi avvampare, nessuno mi conosceva meglio di quanto facesse lui, era capace di capirmi con un solo sguardo, per lui ero un semplice libro aperto, da cui riusciva ad estrarre tutto ciò che voleva senza la minima difficoltà.
Lo guardai perciò con un leggero sorriso consapevole, senza mostrargli il minimo imbarazzo, per poi avvicinarmi definitivamente ed iniziare a baciarlo con foga, appassionatamente, prendendo io l'iniziativa e facendolo affondare in me.
È scontato dire che quella sera non presenziammo a nessuna festa, troppo impegnati a recuperare tutto ciò che non avevamo potuto fare per la lontananza.
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